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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Renzo Bistolfi, Il segreto del commendator Storace ovvero, quando si dice morire sul più bello, 2019

concordanze di «sua»

nautoretestoannoconcordanza
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mantenere dignitosamente l’equilibrio. ¶ Sua figlia: le venisse un
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aveva capito un tubo, sua figlia. Le donne non
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intenzione di chiederle a sua figlia, le sigarette. Gli
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chi l’avrebbe sentita sua moglie? ¶ PARTE PRIMA ¶ Dove
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di contrizione per la sua umana insofferenza verso l
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Sebastiano del Seicento, nella sua elaborata cornice barocca. «Certo
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Pittaluga si alzò a sua volta, fece scomparire il
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di corde: era la sua voce. ¶ «Ah! L’hanno
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un accidente in vita sua! Lo so io cosa
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muri...» ¶ «Ognuno in casa sua fa come gli pare
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di ogni cosa, della sua folle decisione, che lì
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dottor Cabella sorrise a sua volta, scosse la testa
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andò a sedersi sulla sua sedia poco distante dal
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della quale in mano sua e metà nelle mani
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visite ai casinò la sua parte di eredità. Quindi
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combinato Lisandro Storace nella sua vita di peccatore. Il
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commendatore lo considerasse a sua disposizione, quasi un membro
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quasi un membro della sua corte. ¶ «Quando verrà il
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altissimo e dipinto. La sua immagine riflessa nella specchiera
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accanto al fuoco. Dalla sua posizione Nick ne scorgeva
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se hai anche la sua forza di volontà e
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il giovane con la sua voce infantile. ¶ Il vecchio
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forse un fantasma. ¶ La sua camera si trovava nell
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mai avuto in vita sua. Dalle finestre si vedevano
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da solo, in camera sua. Perciò lei mi faccia
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risposta la formulò nella sua testa. Ma tacque. ¶ Era
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aperti aveva attirato la sua attenzione: doveva esserci un
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la signora Pescetto. La sua voce gli giungeva alle
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segno di brindisi. «Alla sua salute, commendatore. Non siamo
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della Battistina per la sua assenza ai vespri. ¶ «Bene
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Storace, il quale a sua detta doveva chiarire qualche
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ritenuto indispensabile proprio la sua presenza? ¶ Dopotutto fino a
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fuoriserie del genere alla sua veneranda età? Facendole vento
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Pittaluga, a dispetto della sua magrezza, piuttosto che saltare
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a parlare con la sua voce stridula, quasi meccanica
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mai fatto in vita sua. A suo avviso era
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appunto, né per la sua efficienza, né per la
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efficienza, né per la sua condotta. Ormai invece le
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avuto altro che la sua integrità, la sua morale
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la sua integrità, la sua morale granitica e il
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avergli fatto compagnia nella sua vita da eremita, priva
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Avrebbe raccontato tutto a sua moglie. No. Proprio tutto
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tutti i giovani della sua età, pensava alla morte
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ma sembrò avvertire la sua presenza, perché quasi subito
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di Pasqua fasciato nella sua bella carta multicolore, oppure
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occasione aveva indossato la sua mantelletta violacea, prelatizia, e
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anni avevano agitato la sua dubbiosa mente di parroco
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già lo aveva. ¶ La sua figura allampanata che procedeva
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cosa diceva di lui, sua sorella?» ¶ La donna parve
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lei... Lo sa che sua sorella per tornare a
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andato, pace all’anima sua, e la matta è
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consiglio come se fossi sua nonna, anche lei che
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destra c’erano la sua camera e un paio
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Pittaluga era rannicchiata nella sua poltrona preferita e fissava
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sicuro. Non dubito della sua discrezione, signora, ma...» ¶ «Signorina
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si interruppe, sorpreso della sua stessa veemenza, e abbassò
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basso, proprio come la sua camera azzurra. Il salotto
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Ricordo che aveva la sua bella pelliccia di visone
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arrossisce nel vedere la sua ombra, che si confonde
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un’occhiata bonaria alla sua possente pancia prelatizia, che
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concentrò, come se dalla sua risposta fossero dipese le
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la gente a casa sua. E a pranzo, poi
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dove lei aveva la sua poltrona e un apparecchio
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e raccomandazioni con la sua voce chiara ma monotona
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ci aveva sistemato la sua collezione di vasi. Sono
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o non è casa sua, adesso? Se non altro
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guardava in basso dalla sua finestra nel sottotetto. «Lei
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Cesare. Aveva lasciato la sua vita e attraversato l
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Era come se la sua esistenza, dopo anni trascorsi
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postumi del raffreddore, nella sua camera azzurra e silenziosa
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e materni, con la sua saggezza popolare. ¶ Il dottor
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mi aveva fatto nella sua ultima visita.» Protese la
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scricchiolò sinistramente sotto la sua reverenda mole di protonotaro
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settimane, qui in casa sua, viveva in peccato mortale
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tornò a sedersi sulla sua comoda poltrona e riprese
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verso la scrivania, la sua voce esprimeva la passione
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che avevano agitato la sua mente mentre tornava a
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commendatore non era affatto sua moglie e sosteneva che
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aveva fatta passare per sua moglie per quasi dieci
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sul sofà di casa sua! Niente frenate, niente accelerate
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arrivato davanti a casa sua mi ha fatto salire
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nicotina che indicavano la sua dipendenza dalle sigarette. «E
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piantato in asso. Alla sua età e col suo
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la prima volta la sua espressione burbera e corrucciata
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All’inferno! Lei, la sua permanente ossigenata e la
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permanente ossigenata e la sua cipria dolciastra. All’inferno
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diede un’occhiata alla sua figura arcigna, gli occhi
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Damonte aveva avuto la sua brava fetta di eredità
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invece proseguì per la sua strada, senza voltarsi. ¶ Capitolo
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le candele con la sua lunga canna. ¶ Quando i
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a Prà a trovare sua sorella. Bell’affare, mi
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attore. ¶ Arrivata davanti alla sua porta tirò fuori la
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alzasse prestissimo, attendesse alla sua toeletta, si vestisse, facesse
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indirizzo di New York, sua madre che rideva, poi
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orecchio, inviperita per qualche sua marachella, e ancora lui
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ansioso e udì la sua voce che diceva: «Infermiera
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il tono secco della sua stessa risposta. «No, adesso
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si rintanò volentieri nella sua camera dal soffitto basso
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Senta signora Pescetto», la sua voce si alzò di
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lei è stata la sua amante. È vero?» ¶ Detto
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se avesse esaurito la sua capacità di controllarsi. «Questo
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che... capisco benissimo la sua preoccupazione, ma...» ¶ Galanti aveva
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un sonnifero in vita sua e si era addormentato
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silenzio, Jole ronfava nella sua stanza nel corridoio opposto
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fu immediato. ¶ Sedette sulla sua solita seggiola. ¶ Il sonno
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intontito, come se la sua persona galleggiasse a mezz
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a quella posteriore. Alla sua sinistra c’era il
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Però, quasi subito, la sua attenzione fu catturata da
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o non è casa sua, adesso?» ¶ Ci pensò e
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ripensò. Adesso era casa sua. ¶ Non aveva alcuna voglia
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un risultato diverso dalla sua mossa: pensava che il
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la colpa sarebbe stata sua, soltanto sua e della
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sarebbe stata sua, soltanto sua e della sua benedetta
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soltanto sua e della sua benedetta mania di impastar
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L’avrebbe strozzata la sua coscienza, pur di non
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lavoro né con la sua famiglia, né, beninteso, con
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facilitare l’oblio della sua ostinata ragione. E anche
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venuta a finire la sua parabola, non l’aveva
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depose con precauzione sulla sua solita sedia. ¶ «Lei non
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un colpo in vita sua. Dunque ieri gli si
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era successo per colpa sua, perché si era portato
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o poi, dopo la sua morte, qualcuno l’avrebbe
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ho portato in camera sua, che ha la finestra
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Però lei era da sua sorella, a Prà...» ¶ «Subito
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tutta la scena dalla sua panchina, imbrattata di escrementi
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con lo zio, la sua maniacale devozione. Era davvero
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ho sempre rispettato la sua decisione.» ¶ Ersilia sospirò e
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dire, non per la sua morte, come nella confusione
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della camera azzurra, la sua camera signor Nicolò. Allora
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casa Gilda spacciandola per sua moglie, facendo credere a
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Nicolò poteva intuire la sua espressione corrucciata. ¶ «Dunque. Questa
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accuse del genere sulla sua testa, aveva fatto la
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rivelazioni che riguardavano la sua famiglia. Ecco cosa doveva
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che quella donna era sua madre! ¶ Altre parole dello
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così che aveva conosciuto sua madre, ma sua madre
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conosciuto sua madre, ma sua madre era viva eccome
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entrata nella stanza mentre sua madre la stava uccidendo
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la vera storia di sua madre.» ¶ Galanti sorrise di
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credendolo l’assassino di sua madre, ma così facendo
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non riusciva a detestare sua madre e nemmeno lo
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stata proprio quella la sua famiglia. ¶ Epilogo ¶ L’incubo
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lo tirasse fuori dalla sua rassicurante solitudine e lo
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daccapo: Nicolò aveva alla sua destra il controbasso, di
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di aver riservato alla sua bella casa e ai