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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Egisto Roggero, I racconti della quiete, 1896

concordanze di «sul»

nautoretestoannoconcordanza
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di sconforto, d’averle sul capo, le bianche mani
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le bianche mani benedette; sul capo, nell’amoroso atto
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sulle oscure pareti e sul fondo grigio degli scaffali
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mia cugina quando, china sul suo paziente lavoro, interrompeva
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neri, che si profilavan sul cielo roseo.... La visione
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un’ombra improvvisa passò sul volto dello zio che
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mamma, nella nostra villetta sul mare.... Era tanto pallida
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pel braccio mi gridò sul volto: ¶ — Hai compreso?... mai
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coricarci, leggendo o dormicchiando. ¶ Sul suo volto pallido ma
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mi stringeva il cuore. Sul telaino la bella iniziale
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mio buon collega Franz, sul cui imberbe faccione roseo
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professore sino al portoncino sul cui uscio, nella sua
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aspettai con aria interrogativa. ¶ Sul volto della vecchia Agnese
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già aveva veduto dipinta sul volto del buon Franz
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La finestra che dava sul terrazzino era aperta e
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terrazzino era aperta e sul terrazzino, nell’ombra, intravvidi
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lui! Poi mi condusse sul terrazzino e m’invitò
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che io m’innamorassi sul serio della bella signorina
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silenziose che gli scorrevano sul volto austero e buono
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Man so duhn! ¶ Fermo sul marciapiede della stazione io
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il lungo binario nero, sul quale si stava formando
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mano ed io montai sul convoglio. Ancora poche parole
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fiamma gli si accendeva sul volto. Quella piccola piazza
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avea tante volte giuocato, sul tappeto, ai suoi piedi
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mente lontana, gli occhi sul Cristo nero. ¶ La rivedeva
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Da troppo tempo pesava sul mio cuore, da troppo
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ecco il suo sedile, sul quale veniva a sedersi
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che piangeva, lo baciò sul volto rugoso: volle il
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pieno di ombre violette.... ¶ * ¶ * * ¶ Sul tardi, a notte fatta
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una testa bionda ¶ poggiata sul mio core....» ¶ La contessina
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il parco, ormai lontani, sul dorso del monte. ¶ Il
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il valzer alla moda, sul suo bel pianoforte di
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si leggeva troppo chiaramente sul volto. ¶ Il dolce inganno
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non istette tanto in sul forse: il suo amore
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le divine membra riposan sul musco nero. Ella dorme
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che la bianca dea sul suo giaciglio di musco
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alza e s’asside sul musco. I piccoli piedi
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strisciando il bel fianco sul musco ella discende nell
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allo stagno e risale sul suo letto di musco
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ritorna al suo posto, sul margine dello stagno, a
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si avanza vieppiù. Passa sul piccolo prato e sullo
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della stazioncina, lo collocano sul primo divano. Tutti le
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povero piccino è là, sul lettuccio improvvisato, livido, smorto
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Mi fermai un istante, sul marciapiede, davanti al lungo
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bionda s’era seduta sul tumoletto e sembrava veramente