Cesare Zavattini, Totò il buono, 1943

già il latte colava sul pavimento. ¶ Per il resto

la signora Lolotta teneva sul comodino. ¶ La signora Lolotta

bella da essere incisa sul marmo e sotto firmato

andato dal signor Mobic: sul quale è giunto il

erano sdraiati o seduti sul greppo in mezzo all

paura. La vacca aspettava sul suo prato turgido con

aveva imparato a contare sul polso degli ammalati: prima

il nome aveva fatto sul viso di Totò e

Gli spari avevano chiamato sul luogo molti cittadini di

occhi videro ben altro: sul muro, davanti a lui

sentiva quasi le penne sul volto e il freddo

due uova al burro.” Sul tavolo, davanti a lui

mai accorto che anche sul suo petto c’erano

uova al burro apparvero sul tavolo in un tegamino

due uova al burro sul tavolo. ¶ … Ad un tratto

i petali dei fiori sul capo. Per la verità

un bicchiere che era sul tavolo. Guardava Totò e

era vero, che poteva sul serio operare miracoli. E

E tac, fece piovere sul gruppo una pioggia di

le foglie. Ogni macchia sul muro diventava faccia o

Mobic, arrivò di persona sul posto e andò su

di partire al galoppo sul cielo violetto. Un bel

aveste visto quel tegame sul tavolo non avreste immaginato

un raggio di luce sul quale si sarebbe potuto

tutta la giornata sdraiato sul divano a leggere libri

svegliavano alla mattina trovando sul comodino una carta da

che s’era fermato sul marciapiede a fare pipì

garzone involontariamente gli schizzò sul vestito un po’ di

se lo schizzò tutto sul vestito e disse: “vedete