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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, I racconti, 1952

concordanze di «sul»

nautoretestoannoconcordanza
1
1952
giovane. ¶ Sandro si distese sul ventre anche lui; sebbene
2
1952
le armi della famiglia sul castone le ballava intorno
3
1952
a guisa di promontorio sul mare, formava una piccola
4
1952
stringeva forte la mano sul costato e lo guardava
5
1952
che ha una pergola sul mare," disse Sandro. ¶ "Poco
6
1952
di fiori che stavano sul parapetto della terrazza. ¶ "Te
7
1952
lungo, si sarebbero distesi sul letto. Egli provava un
8
1952
e andò a distendersi sul letto. ¶ "Che cosa vuoi
9
1952
alla veste che salendo sul letto le aveva scoperto
10
1952
a sedere e appoggiandosi sul gomito, il viso chino
11
1952
spinta violenta, la gettò sul letto. Ella cadde a
12
1952
lo esasperò, si gettò sul letto e prese per
13
1952
spalancò di nuovo. Inginocchiata sul letto, ella si aggrappava
14
1952
uscio. ¶ "Ora," pensò sedendosi sul letto, davanti all’uscio
15
1952
e andò a sedersi sul letto. ¶ (1942) ¶ LA CASA È
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1952
leggicchiando oppure fumando sdraiato sul letto. Dopo mangiato, usciva
17
1952
E le mani, posate sul tavolo, di un colore
18
1952
barista, posò il bicchiere sul tavolo e tornò al
19
1952
il cappello le scivolasse sul naso, "ma perché gridare
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1952
sorella l’avesse punta sul vivo. ¶ Giacomo domandò: ¶ "E
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1952
dite?" La grande raccolse sul tavolo i guanti e
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1952
la buona notte. ¶ Uscirono sul largo marciapiede, sotto il
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1952
la più matuna, avviandosi sul marciapiede e come ostentando
24
1952
disse. Reclinato il capo sul tavolo, mise il bel
25
1952
La sorella si mosse sul sedile, ma non si
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1952
trovai al buio, disteso sul letto, le mani sotto
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1952
e balzò a sedere sul letto, cercando la peretta
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1952
o no." ¶ Egli gettò sul letto la camicia spiegata
29
1952
finestra, i gomiti appoggiati sul davanzale, guardando di sotto
30
1952
ombra sempre più lunga sul selciato. Ogni tanto mi
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1952
avanti avevo trovato distesa sul letto. Chiacchierando, scherzando e
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1952
le due trecce pendenti sul petto pingue, il viso
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1952
e fece una carezza sul capo al mio amico
34
1952
da fare che chinare sul piatto il viso confuso
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1952
ritta, le braccia incrociate sul petto, appoggiata allo stipite
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1952
il vestito tutto tirato sul bel corpo ritto. Questa
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1952
mezzo al cielo e sul balcone ci si vedeva
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1952
sulla spalla e, curvandosi sul libro, le domandò con
39
1952
supino, le braccia stese sul lenzuolo, gli occhi spalancati
40
1952
le braccia bianche riunite sul grembo coperto di stoffa
41
1952
la salutai e uscii sul pianerottolo. A sua volta
42
1952
richiesto. Passato il ponte sul fiume, cominciammo a girare
43
1952
saliva ad un pianerottolo sul quale una grande palma
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1952
tanto largamente le ricadeva sul petto sfornito e sul
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1952
sul petto sfornito e sul dorso magro. La cintola
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1952
che confidarsi con me sul suo amore per te
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1952
buttati in finto disordine sul pavimento; lampade turche traforate
48
1952
sfondo di falsi casimirri; sul sofà, tra mucchi di
49
1952
bianco, gli occhiali neri sul naso, la busta preziosa
50
1952
L’Ataman sedeva comodamente sul sedile posteriore, di sbieco
51
1952
un paio di viaggi sul luogo per accertarne la
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1952
aver messo il pinnacolo sul bene architettato edificio del
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1952
cui Cosma si chinava sul cofano, gli diede un
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1952
in avanti, il naso sul motore. Un braccio che
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1952
le ascelle, lo adagiarono sul sedile posteriore. L’Ataman
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1952
girò attraverso la strada sul pietrisco che cigolava. Il
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1952
corpo legato avesse portato sul cuscino posteriore gli arnesi
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1952
mollemente con le ruote sul terriccio erboso e umido
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1952
fatto; e sedette pesantemente sul predellino della macchina. L
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1952
Torta mostrava quasi stupore sul volto per quella lunga
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1952
macchina dopo aver girato sul pietrisco, andò a fermarsi
62
1952
piante molli e grosse sul pietrisco e ogni tanto
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1952
pietà passandosi una mano sul viso come ancora stordito
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1952
vedeva abbassare la pappagorgia sul petto, gli occhi rivolti
65
1952
in qualche modo scivolato sul feltro e le pieghe
66
1952
rinvenne si trovò disteso sul sedile posteriore, le mani
67
1952
sahariane. Ma la sahariana sul petto era sbottonata e
68
1952
di Cosma battesse ancora. Sul costato la mano si
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1952
potuto riposarsi e riflettere sul da fare. Intanto l
70
1952
l’Albina gli gettava sul naso per ingannarlo. Ma
71
1952
da porta, trovarono ammucchiata sul pavimento di assi, una
72
1952
vestito delle sole mutande, sul mucchio della rete. ¶ L
73
1952
e prese a baciarlo sul viso e sul collo
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1952
baciarlo sul viso e sul collo. Era una gragnuola
75
1952
Va bene... allora portateci sul luogo," disse quello della
76
1952
Cosma, incominciarono a discutere sul da farsi. Finalmente decisero
77
1952
tempo era stata costruita sul limitare della campagna; ma
78
1952
erano un tavolo tondo sul quale la madre teneva
79
1952
salutavo la vecchia, sedevo sul canapè, e aspettavo che
80
1952
simili cose rimuginavo stiracchiandomi sul duro canapè nei vari
81
1952
e le sedetti accanto sul canapè. La madre, al
82
1952
immediatamente, col naso quasi sul collo bianco, tondo e
83
1952
Era vuota la cantina; sul cemento grezzo del pavimento
84
1952
nella vasca e scivolando sul fondo saponoso, non senza
85
1952
piedi bianchi e tremolanti sul fondo dei grossi ciottoli
86
1952
piacere. Talvolta si distendeva sul dorso, le braccia larghe
87
1952
arrivo del vaporetto. Uscì sul terrazzo per scrutare il
88
1952
seminuda, gli occhiali neri sul naso, una gran borsa
89
1952
avanzava silenziosamente tirandosi dietro sul mare diafano e luminoso
90
1952
dedurne una sua ansietà sul suo soggiorno nell’isola
91
1952
e Sandro la precedette sul terrazzo. Subito le persiane
92
1952
Sandro. La donna sedette sul letto e disse: "Non
93
1952
gli fece una carezza sul viso: "Sei in collera
94
1952
Ella posò la valigia sul letto e ne trasse
95
1952
olio sulle braccia e sul petto; quindi spiegò sui
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1952
bretelline del costume abbassandole sul petto. In questa posizione
97
1952
animarsi, qui invece disseminati sul pavimento nudo, contro le
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1952
si spandeva dal salotto sul pavimento macchiato e polveroso
99
1952
piano di marmo grigio sul quale brillava un largo
100
1952
da stiro elettrico stava sul tavolo ma la presa
101
1952
con le braccia aperte sul guanciale. Indumenti si vedevano
102
1952
mano, la vestaglia aperta sul quel suo magro corpo
103
1952
ella si ritrovò supina sul letto col Sangiorgio sopra
104
1952
disse, volgendosi verso qualcuno, sul piazzale: "Ecco, vedi." Il
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1952
svaghi comuni. ¶ Perrone portava sul volto non la leggerezza
106
1952
e scintillava di cristalli sul legno giallino e lucido
107
1952
mai aurea e pesante sul bel collo di latte
108
1952
forza del suo braccio sul dinamometro. Si vedeva che
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1952
stelle che sole brillavano sul vertice nero della salita
110
1952
Le dita gli discesero sul collo, sui ciuffetti che
111
1952
viso che gli apparve sul palco fu quello di
112
1952
facciata di un cartellone sul quale si vedevano molti
113
1952
su per la scalinata, sul fianco della collina. ¶ A
114
1952
più, andò a sedersi sul banco. I suoi uomini
115
1952
chinandosi, appoggiò il gomito sul ginocchio di Perrone, tendendo
116
1952
maliziosamente smosse il gomito sul quale si appoggiava; in
117
1952
Per un poco dibatterono sul da farsi. Il portiere
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1952
si dice, la briglia sul collo... secondo lui, sentendomi
119
1952
momento si udirono passi sul marciapiede. Perrone ritirò la
120
1952
i materassi, si distendeva sul dorso con la testa
121
1952
quelle Giuditte grifagne assise sul decapitato tronco di Oloferne
122
1952
più alto. Tancredi sedette sul ciglio, si girò, mise
123
1952
era recinto dal muro; sul quarto, dirimpetto alla villa
124
1952
grigio quasi azzurro spiccava sul grigio opaco e scuro
125
1952
del cielo, passare cautamente sul ciglio del muro, proprio
126
1952
Ma quando si rialzò, sul muro non restava che
127
1952
sotto la cappa; e sul punto di entrare nella
128
1952
a ritroso la scala, sul tappeto che ne ricopriva
129
1952
all’indietro, Tancredi giunse sul pianerottolo, sul quale si
130
1952
Tancredi giunse sul pianerottolo, sul quale si trovava una
131
1952
sotto quel soffitto basso. Sul comodino c’era un
132
1952
nessun quadro. Tancredi sedette sul bordo del letto e
133
1952
lividamente illuminato. Il letto sul quale poche ore prima
134
1952
si gettò di sfascio sul letto. Le molle gemettero
135
1952
e, poi, ecco, spingersi sul materasso due gambe, tendendosi
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1952
e tornò a sedersi sul letto. ¶ Non sapeva che
137
1952
e andò a stendersi sul letto. Il materasso, con
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1952
diede il convulso, cercò sul comodino la lampada, l
139
1952
Ella non stava più sul letto bensì rannicchiata sopra
140
1952
Tancredi la vide salire sul letto e, tenendo la
141
1952
ed ella piombò riversa sul letto, le gambe aperte
142
1952
come nel sogno, né sul letto dove si trovava
143
1952
due ombre si proiettarono sul soffitto. ¶ "Ma è qui
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1952
giorni dopo, nella rotonda sul mare, la madre raccontava
145
1952
strada ancora rudimentale, quasi sul ciglio di uno di
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1952
udiva la pioggia crepitare sul davanzale di marmo. "Aspettami
147
1952
lunga gonna nera spaccata sul fianco e con il
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1952
giovane, egli si precipitò sul divano e la prese
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1952
avesse incontrato e stracciato sul suo fiammeggiante cammino non
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1952
si fece serio, girò sul guanciale la testa dalla
151
1952
modo che non andassero sul viso al bimbo. Il
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1952
primo stupore, le subentrò sul viso un’aria di
153
1952
labbra grosse e sinuose sul mento ripiegato e minuscolo
154
1952
curva sopra il letto sul quale aveva appena adagiato
155
1952
riconoscere che io amo sul serio Marta giacché non
156
1952
era stata sempre china sul letto a rimboccare le
157
1952
mano, se la passò sul viso, risalì su per
158
1952
affacciato, vide Marta piegata sul figlio, e gli altri
159
1952
Marta, le mani riunite sul dorso, osservando al disopra
160
1952
ultimo riassestando la catena sul panciotto. ¶ Uscirono tutti e
161
1952
con le mani riunite sul dorso passeggiava in su
162
1952
giovane; prese dal letto, sul quale stava disteso, un
163
1952
e cominciò ad accennare sul pavimento dei passi di
164
1952
si mise d’accordo sul denaro che lei voleva
165
1952
del vino gli andò sul vestito, tracannò di un
166
1952
mentecatto che nessuno prende sul serio. Pieno di questo
167
1952
ma come si balla sul palcoscenico..." ¶ "Vediamo," disse Bosso
168
1952
e se la tirò sul petto scoprendo le gambe
169
1952
musica, il solo piede sul quale si sosteneva scivolò
170
1952
per spingere Marta fuori, sul pianerottolo; e stava per
171
1952
bimbo tra le braccia, sul pianerottolo, presso la gabbia
172
1952
gli brancolava intorno, uscire sul pianerottolo, richiudere la porta
173
1952
avvolto nelle coperte fuorché sul viso, aveva richiuso gli
174
1952
gli pose una mano sul braccio esclamando "Giulio"; ma
175
1952
il lustro dell’asfalto sul quale correvano appaiati i
176
1952
il cameriere, una mano sul fiasco che troneggiava nel
177
1952
altro lamentosamente, la mano sul fiasco, senza tuttavia decidersi
178
1952
la nera cucitura serpeggiante sul pallido e grosso polpaccio
179
1952
con la testa inchiodata sul mento, come assorto in
180
1952
che la ragazza facesse sul serio. "Parola d’onore
181
1952
espressione di rabbiosa prontezza sul viso della ragazza. "Io
182
1952
argentini, subito dopo, piovvero sul pavimento i frantumi dello
183
1952
chiarore circolare e rutilante sul capezzale e su buona
184
1952
che non fosse, invece sul viso bianco e roseo
185
1952
coperte, mettere un ginocchio sul letto e ingolfarsi, bruna
186
1952
strada all’altra, giunse sul lungo fiume. Qui mise
187
1952
Qui mise i gomiti sul parapetto e si affacciò
188
1952
un atteggiamento simile, affacciato sul lungo fiume, gli occhi
189
1952
treno, la seconda delusa sul parapetto, si confondevano. Il
190
1952
ma anche il viso; sul quale, in qualsiasi circostanza
191
1952
aveva già molto ascendente sul Lopresto. Non gli ci
192
1952
ai piedi del poggio sul quale sorgeva la villa
193
1952
Avrebbe voluto allora colpirla sul viso, oppure tirarle i
194
1952
Silvio il disegno appuntato sul tavolone: "Quella casa," disse
195
1952
vivo sollievo si dipinse sul viso del Mancuso. "Basta
196
1952
sentendosi assonnato, si buttò sul letto. Subito l’oppresse
197
1952
che qualcuno gli sedesse sul petto e saldamente lo
198
1952
giù per i capelli, sul pelo dell’acqua, dalla
199
1952
Balzò allora a sedere sul letto stropicciandosi gli occhi
200
1952
la parete della casa, sul marciapiede di cemento. Ma
201
1952
stamani viene a sedersi sul mio letto e mi
202
1952
d’oro che stava sul cassettone. Dal gesto compiaciuto
203
1952
aveva mai preso molto sul serio i ragionamenti e
204
1952
Ella si era seduta sul letto e, pur parlando
205
1952
tutto il pomeriggio, disteso sul duro e sgangherato canapè
206
1952
Andò poi al canterano sul quale troneggiavano due alte
207
1952
di sapone che, scivolando sul marmo allagato, era schizzato
208
1952
un piatto più piccolo sul quale non pareva esserci
209
1952
un pezzo, lo mise sul piatto e con molta
210
1952
di groviera che restava sul piatto; quando, chiara e
211
1952
corpiciattoli nelle processioni carnevalesche. Sul suo viso largo, piatto
212
1952
accomodi..." ¶ Impacciato, Gianmaria sedette sul sofà bassissimo. Doveva essere
213
1952
trattone un timbro, imprimeva sul conto la parola pagato
214
1952
che si era riseduta sul suo sgabello, "compiango lei
215
1952
le dispense, si distese sul sofà e incominciò a
216
1952
sedersi accanto a lui, sul canapè. "Piano, piano," ella
217
1952
labbra di Gianmaria passarono sul collo, dal collo sulle
218
1952
Gianmaria mettendosi una mano sul petto, "in nessun caso
219
1952
sopra le dispense sparpagliate sul pavimento. Ora, proprio nel
220
1952
in mano un piatto sul quale era posato un
221
1952
per abbracciarla e trascinarla sul letto. Ma questa volta
222
1952
imbronciata. Ma non tornò sul canapè, e dopo avere
223
1952
la vedeva ripiombare fiaccamente sul petto; cercava di prenderle
224
1952
vide balzare a sedere sul letto: "Sai chi sono
225
1952
tozze si stendono minacciose sul bianco letto, egli si
226
1952
braccia stringeva il guanciale sul quale furiosamente imprimeva le
227
1952
dubbio, era desto, ma sul guanciale, miracolosamente, fioriva la
228
1952
amare e impastate, prese sul comodino il bicchiere della
229
1952
al caffè Elettra, quello sul Lungotevere e aspettami nella
230
1952
si coricò tutto vestito sul letto e si addormentò
231
1952
si chinò coi gomiti sul parapetto a guardare la
232
1952
pressi di ponte Garibaldi... sul momento magari ti farebbe
233
1952
galleria vetrata che guardava sul cortile e suonò finalmente
234
1952
si gettò lungo disteso sul canapè e incominciò ad
235
1952
e balzò a sedete sul letto. Allora, nella rada
236
1952
nello stesso tempo posava sul comodino un oggetto nero
237
1952
vestaglia le si aprisse sul petto nudo, ella si
238
1952
Confuso e irritato, raggiustando sul naso le lenti che
239
1952
sulla quale spiccavano, sospesi sul portale, due enormi angioloni
240
1952
su e in giù sul parabrezza inondato valsero a
241
1952
Gemma che stava distesa sul letto, la udì chiamare
242
1952
Quel pomeriggio ella rimase sul letto, chiusa nella stanza
243
1952
infette sui muri e sul pavimento. "Ora si spoglia
244
1952
del marito, si passava sul viso una mano dalle
245
1952
rumena che si agitava sul primo gradino, durò ancora
246
1952
e lì la distese sul letto. Temeva che il
247
1952
ora correre con rapidità sul pavimento e balzando a
248
1952
e balzando a sedere sul letto l’additava con
249
1952
che si era abbattuta sul mondo intero l’aveva
250
1952
sempre sanguinante e apprensivo sul figlio. Alla salute spirituale
251
1952
e grave ostinatamente piegato sul petto, resero Tullio trasognato
252
1952
altro abbattevano per ore sul tappeto verde; c’era
253
1952
non aver mai fatto sul serio e molto avrebbe
254
1952
fossero le sue idee sul matrimonio, sulla società e
255
1952
sentì che gliela guidava sul pelo folto e setoso
256
1952
si aggrappavano, già era sul punto di incominciare un
257
1952
finestre, con il sole sul viso crepato e acceso
258
1952
la risposta e uscì sul pianerottolo chiudendo dolcemete la
259
1952
liquido bollore, giacque finalmente sul fondo, la testa e
260
1952
Cristo, e porta scritto sul pilastro: Vulnerasti cor meum
261
1952
dritto davanti a sé. Sul ponte pieno di sole
262
1952
eri..." ¶ Intanto erano giunti sul pianerottolo. "Allora vuoi entrare
263
1952
aperta, una mano premuta sul petto ansante e gli
264
1952
complicità aperta e fiduciosa sul bel viso ancora stravolto
265
1952
quasi buia, si distese sul letto e chiuse gli
266
1952
apparve a queste parole sul viso del Mancuso. Egli
267
1952
camera le si apriva sul petto lasciando vedere il
268
1952
questi pensieri nulla trasparì sul suo viso stupito. "Capisco
269
1952
di saperne di più sul Mancuso e sulla figlia
270
1952
obbligate che potesse trovare, sul viaggio di nozze, sulla
271
1952
io, metterai la mano sul volante." ¶ Dritta nel mezzo
272
1952
il cappello che buttò sul divano e, con una
273
1952
impetuoso sfogo materno serbava sul viso le tracce visibili
274
1952
via che parlava, indicava sul progetto. Intanto, dal viso
275
1952
Lei non deve prendere sul serio quei miei discorsi
276
1952
rotolare di una carrozza sul selciato ineguale, il ronzio
277
1952
si sarebbe volentieri disteso sul letto per dormicchiare, o
278
1952
braccia nude, che stendeva sul volante, guantate parimenti di
279
1952
minuscolo che ella premeva sul pedale; era un piede
280
1952
serpente. Giunsero al ponte sul fiume, un carro colmo
281
1952
mollemente, vacillando e rimbalzando sul suolo terroso, fino in
282
1952
nuovo il dubbio apparve sul viso della ragazza. Per
283
1952
di rodermi diventavo brutta sul serio... Così, un po
284
1952
si fece da parte sul sedile affinché Silvio l
285
1952
si allunga, si propaga, sul bianco muro, ramificandosi con
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quelle labbra gli rimase sul dorso della mano per
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1952
là, con la gamba sul bracciolo e il cappello
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1952
trovava il suo sfogo sul corpo fin troppo docile
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1952
Stava la donna distesa sul fianco sopra la coperta
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1952
aperta e incerta ora sul petto nudo come se
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1952
intervalli lo animava, ora sul ventre quasi curiosa di
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da un infermo disteso sul lettino di ferro del
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di startene così nuda sul mio letto, tu, una
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si alzò a sedere sul letto e lo guardò
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se ti vedessero qui, sul mio letto, senza un
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si levò a sedere sul letto e in questo
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1952
neri capelli le ricaddero sul petto e sulle spalle
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occhiata alla donna là, sul letto e la vedeva
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1952
suoi capelli sparsi flebilmente sul petto e sulle braccia
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belle, che non guardavano sul vicolo, ma su certi
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accollati, certi scialli incrociati sul petto, non si dava
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spelata intorno il collo, sul capo un cappellino nero
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mobili, il vicolo scuro sul quale si apriva la
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a una le forcine sul piano di marmo grigio
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brusio fitto di insetti sul quale dominava la voce
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era già coricata, seduta sul capezzale, il dorso appoggiato
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senza leziosaggine Anna buttandosi sul letto e afferrando una
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aggiunse alcuni suoi giudizi sul giovane; che, secondo lei
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distesa ore e ore sul letto a fantasticare e
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1952
ne fu andata, rifletté sul da farsi. Ora malediceva
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farle capire che parlava sul serio ed era pronto
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1952
E mosse poche domande sul viaggio e sul soggiorno
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domande sul viaggio e sul soggiorno, tornava, senz’altro
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loro rapporti la discussione sul matrimonio di Gemma, esse
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1952
fissava gli occhi trasognati sul lume che dal soffitto
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la tovaglia: un filo sul quale le mosche si
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soli che avesse letto sul serio, e cento altre
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Paolo e le buttò sul letto, davanti alla madre
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la madre si tenne sul generico: la figlia voleva
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fatta sedere la figlia sul letto, le prese le
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testa bassa, il fazzoletto sul viso, pianse per un
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disserrando appena gli occhi sul guanciale, Gemma ricordò che
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gli occhi. ¶ "Ma dici sul serio?" ¶ "Sì, dico sul
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1952
sul serio?" ¶ "Sì, dico sul serio," ella rispose con
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Gemma e, tutto girato sul canapé, in un atteggiamento
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Vagnuzzi si lasciava andare sul conto della società elegante
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pietrisco bianco e aguzzo sul quale, nelle ore di
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accolto che opere, poi sul principio del secolo era
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1952
rimproveri, certi giudizi beffardi sul marito di Gemma, e
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Vide a gran distanza sul marciapiede un omino nero
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la notte. Ella sedette sul parapetto e al suo
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di amarlo. Quella sera, sul parapetto, di fronte al
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Come la sera avanti, sul parapetto, di fronte al
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1952
duramente, in queste parole, sul braccio di Gemma come
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1952
averle fatto molti regali sul principio, ora che Gemma
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Io so tante cose sul tuo conto, messa con
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amante sopra le ginocchia, sul divano profondo del salotto
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dei pugilatori stanchi. Ma sul suo viso calmo c
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1952
stesse intenzioni, fosse stata sul punto di dargli il
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appena. Ma trasse soppesandola sul palmo della mano una
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vapori delle vivande, tingendosi sul ventre dei riflessi rossi
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tanto abbassava gli occhi sul pavimento e losanghe e
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più raggomitolata ma distesa sul dorso, con un braccio
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cerchiati di tartaruga appoggiati sul lungo naso, e dalla
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fondo del viale suburbano sul quale sorgeva la casina
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livello del secondo piano. Sul ballatoio si aprivano alcune
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insieme vistosa e misera: sul vestito fuori moda, dalla
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mostravano chiaramente che prendeva sul serio qualsiasi stupidaggine le
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corpo pesare per intero sul suo braccio. ¶ "Tutti me
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la tua vezzosa testolina sul petto del tuo Beniamino
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gettò il vino ghiacciato sul viso e sul petto
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ghiacciato sul viso e sul petto della disgraziata. Una
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sull’efficacia del colpo: sul fianco destro, con la
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tutta la sua attenzione sul dorso della donna. All
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1952
dalla tavola, si chinò sul corpo della donna, gli
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le appoggiò l’orecchio sul petto. Dopo un istante
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diceva per esempio sollevandosi sul letto e guardando con
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il Brambilla, tutto piegato sul fianco sinistro, lo guardava
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disseminare baci sulla bocca, sul collo, sulla fronte; anzi
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egli si tirava indietro sul letto, si guardava intorno
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il solo a prendere sul serio il giuoco, a
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chi ha saputo guarire sul da farsi e non
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tutti arruffati e pendenti sul viso pallido e ardente
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di neve facevano cadendo sul piazzale disotto, destavano in
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compatto, ordinato, che fa sul cielo bianchiccio un disegno
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tulipano, sia che giaccia sul fianco o sul dorso
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giaccia sul fianco o sul dorso colle zampe in
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i funebri uccelli disseminati sul pendio nevoso, sotto il
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e, tiratosi a sedere sul letto, incominciò a cercare
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Egli avrebbe voluto alzarsi sul letto, dir qualche cosa
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confuso delle lenzuola rovesciate sul letto del Brambilla, riempiva
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lo fece balzare seduto sul letto e accendere la
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a quella figura curva sul mucchio delle lenzuola, là
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restò come era, seduto sul letto; poi, senza toccare
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pareva di stare, disteso sul suo letto di ferro
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ogni cosa viene deposta sul letto di Girolamo; il
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occhi gli si posarono sul vassoio della cena, carico
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rottami dei piatti, là, sul pavimento, si ricordò di
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occhi smarriti si posarono sul pavimento, e vide, là
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in modo ironico, vedendo sul pavimento i piatti rotti
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ho sentito delle belle sul conto suo." ¶ Girolamo impallidì
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andar su e giù sul vetro piovoso, la leva
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umida e luccicante pressappoco sul punto dove era la
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ed entrò in casa. ¶ Sul marmo giallo del tavolino
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nella giubba maschile aperta sul petto formoso, una cravatta
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lei sulla parete e sul soffitto. ¶ "Vado subito ad
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le era rimasta incollata sul labbro e rispose che
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fanciulla. Ella stava seduta sul letto, divorando, come pareva
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gelosa," osservai maliziosamente, sedendomi sul letto presso di lei
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uomo, la giacca aperta sul petto, le spalle tirate
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gli scoccò un bacio sul collo. ¶ "Amo un’altra
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e le si adagiò sul petto. Coscienzioso, Giovanni tolse
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e quindi li distese sul petto turbato e un
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ciocca, quasi con rammarico, sul petto della donna, "che
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scoprii che eravamo sbucati sul lungofiume: davanti a noi
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Giovanni..." invocavano altre sedute sul divano. ¶ Il commendatore finì
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il suo recipiente, dispose sul banco una fila di
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ridendo e mostrando qualcosa sul petto del suo cavaliere
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risate soffocate, gli allargasse sul petto lo sparato inamidato
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avevano già rovesciato Giovanni sul letto e ve lo
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arruffati, sorse a sedere sul letto. ¶ "Che stupido... perché
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sfregandogli nervosamente la mano sul petto, "sei meno peloso
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insistenza appassionata, la mano sul collo e sulle spalle
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la porta che dava sul corridoio, la camera dove
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le tremò ripiegandosi profondamente sul collo, e formando non
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il braccio che teneva sul viso, scoprì gli occhi
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mano di Giovanni strisciare sul lenzuolo, afferrare la sua
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ragazza passandosi una mano sul gomito e guardandolo con
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una piangente e reclinata sul letto, l’altra rimasta
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indicando il fumo azzurro sul pendìo, "lì potranno darci
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di rossetto che restavano sul fazzoletto. ¶ Ripresero a camminare
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sformano senza tuttavia rompersi. Sul viso gonfio e piatto
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col gomito un colpo sul braccio. Ma lui fece
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accetta. Posò l’accetta sul banco e cacciò gli
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di mettere la mano sul cappotto della ragazza. ¶ "No
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esperta cameriera, la ricondusse sul piede e poi, passando
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sportello e si gettò sul sedile. ¶ Il giovane vuotò
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correre nella notte, preceduta, sul nastro nero dell’asfalto
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di lino bianco, aperta sul petto. Il collo sottile
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grazioso come uno stelo; sul viso riarso e sulla
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terreno brullo e soffice sul quale le ruote rimbalzavano
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sguardo saltava di nuovo sul mare a cercarne un
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innumerevoli che si infrangevano sul litorale, riuscisse ad evitare
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onde che si gettavano sul litorale. Ma ella lo
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lei e la rovesciò sul prato. Ella cadde riversa
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i capelli le cadessero sul naso e le dessero
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Voi fate la guerra sul serio... in Inghilterra tutti
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come una polvere impalpabile sul letto basso e sui
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caddero ambedue a sedere sul letto. Pur tra l
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e accese la lampada sul comodino. Si separarono quasi
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sentì il giovane distendersi sul letto dietro di lei
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girò ubbidientemente la testa sul guanciale; pur restando supino
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e spense la lampada sul comodino. ¶ Più tardi stettero
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in fondo allo specchio, sul comodino, vide i biglietti
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trovò nel salotto, seduto sul divano. Aveva acceso la
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come a dire che sul petto e sul ventre
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che sul petto e sul ventre aveva non uno
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di un madore rugiadoso sul quale il piede sdrucciolava
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lì impalato? " ¶ Sergio sedette sul sofà, goffamente, impacciato dai
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le maniche, la baciò sul collo. Sentì che la
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pareva che fosse crollata sul banco tutta la varia
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movimento di sorpresa. "Dici sul serio?" ¶ "Serissimo." ¶ Entrarono nel
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la baciò a lungo, sul collo. La messicana stette
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disporre, senza dir parola, sul tavolo di Luciano, numerose
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e cercava di aprire sul fianco la chiusura lampo
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vino le era caduta sul ventre e la sottoveste
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pianerottolo Sergio la baciò sul collo. L’Albina non
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con aria di malumore sul sofà; e poi Luciano
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freneticamente, sulla palma e sul dorso. ¶ "Anche bugiardo," disse
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le mise un riflesso sul viso e sul petto
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riflesso sul viso e sul petto, rosso e viola
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e mettendosi la mano sul petto. ¶ Ella comprese subito
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professionale. Gettò l’asciugamani sul letto, si chinò verso
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sorrise grato. Ella sedette sul letto, a qualche distanza
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nere lasciate dalle onde sul lido specchiante. ¶ Cosimo cercava
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camminando piano nell’acqua, sul fondale sabbioso. Ma come
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subito... intanto si siede sul tavolo... poi mi fa
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la baciò con forza sul ventre, tuffando il viso
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il torso nudo e sul petto il pelo era
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le mani e sbottonò sul dorso la striscia che
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gonfio e basso, simile, sul busto esile, ad un
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estraneo, penoso a portarsi. Sul collo sottile la capigliatura
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coi gomiti in fuori, sul davanzale.’ La signora ubbidì
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e solitari di Rio. Sul ripiano crescevano, sottili e
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mare, il promontorio calcinato sul quale sorgeva il faro
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ragazzo, con un rammendo sul petto. Anche di ragazzo
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una statua di bronzo sul piedistallo della pietra quadrata
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Simona più in alto sul sentiero, parlarono forse qualche
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era tirata la maglia sul capo. Il petto, ignudo
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noi... per ora è sul mare... se camminiamo svelti
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il faro ormai minuscolo, sul promontorio, contro lo sfondo
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La portafinestra che dava sul giardino era spalancata e
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Giacomo posò la lampada sul comodino e domandò: "Hai
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fulmini?" ¶ Ella si chinava sul letto, spiegando il lenzuolo
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e poi si distese sul letto. Adesso Giacomo provava
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con il dito insanguinato, sul lenzuolo, tra le gambe
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letto. Simona stava rannicchiata sul capezzale, le ginocchia contro
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illuminava con la lampada: sul lenzuolo, infatti, si vedeva
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Giacomo riposò la lampada sul comodino e gridò con
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andata alla portafinestra, affacciandosi sul giardino. Giacomo rimase disteso
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giardino. Giacomo rimase disteso sul letto, guardandola. Ella stava