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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Massimo Carlotto, Il maestro di nodi, 2002

concordanze di «sul»

nautoretestoannoconcordanza
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crudeltà. Non lasciava segni sul corpo, ma in alcuni
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cosa facevo per vivere. Sul presente sarei stato costretto
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un paio di ergastoli sul groppone. Io me la
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ripreso, Helena era scomparsa. Sul letto ho trovato questo
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una rosa. Lo appoggiai sul tavolo. ¶ «Cos’è? La
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Se ne andò lasciando sul tavolo la rosa di
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che racconti la verità sul rapimento» aggiunse Max. ¶ «Allora
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corda e lo appoggiai sul bancone. L’anziano negoziante
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Si aggiustò gli occhiali sul naso. «È sottile ma
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antincendio portava al parcheggio sul retro, circondato da campi
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le vacanze. Per riflettere sul nostro rapporto». ¶ «Ma non
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dissi appoggiando i soldi sul banco della reception. «Una
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scrisse tutti i dati sul suo notes mentre il
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altra banconota da centomila sul banco. «Ci mettiamo un
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secondo i dati riportati sul documento. Capelli lisci pettinati
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generosa bustarella. Mi distesi sul letto e accesi il
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osservare distrattamente il numero sul display. ¶ «Cosa posso fare
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Osservando meglio notai che sul soffitto e sulle pareti
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tutta fretta» dissi sedendomi sul divano di fronte all
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dolci sono le frustate sul culo. ¶ «Soddisfatto?» chiese in
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momento suonò il campanello. Sul videocitofono apparve il viso
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non era bello e sul labbro superiore si notava
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raccontato nulla di utile sul rapimento, però mi aveva
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fatto capire molte cose sul tipo di rapporti interni
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un gruppo di autocoscienza sul nostro vissuto galeotto?». ¶ «Potrebbe
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La caffettiera che bolliva sul fornello e la tazzina
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che mi spalmai generosamente sul torace e sulle cosce
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bene. Potresti accontentarti». ¶ «Parli sul serio?». ¶ «No. Ma devi
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coinvolgerci in una riflessione sul carcere. «Nei siti sadomaso
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contenzione. Nudi, un buco sul materasso per cagare e
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un sorriso soddisfatto stampato sul volto. «Abbiamo fatto bene
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Me ne stavo disteso sul divano, con le imposte
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invece tornai a buttarmi sul divano. Johnny Winter mi
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appena appoggiò il sedere sul sedile bollente, fece dei
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Lo sai che sei sul filo del rasoio. Se
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di spostare lo sguardo sul settore delle riviste pornografiche
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in una smorfia. Era sul punto di crollare ma
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ribattere ma lo bruciai sul tempo. «Ci può fornire
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gli sbatté la testa sul tettuccio. ¶ «Entra!» ordinò, aprendo
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togliere i grandi specchi sul soffitto delle due camere
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un altro. Era buono sul serio. L’uomo che
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aveva una vista perfetta sul portone che ci interessava
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un ristorante di pesce sul lungomare. L’utilitaria del
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di due anziani signori. Sul loro tavolo spiccavano dei
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ti faranno quando troveranno sul letto, in bella mostra
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che c’è scritto sul fascicolo». ¶ Il milanese tolse
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pistola e la buttò sul letto. «Torna da tua
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vecchio Rossini si arrampicò sul cancello e saltò nel
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il suo socio distesi sul pavimento con le mani
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testa. ¶ «Li ho bloccati sul retro mentre cercavano di
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ammazzano». ¶ Rossini lo colpì sul naso con la canna
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paio di forbici posate sul tavolo e si scagliò
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la canna della pistola sul cuore. «Sei sicuro di
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assordante. Il tizio morì sul colpo. Il mio socio
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la doccia. Beniamino bussò sul vetro del box e
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osservare la borsa sportiva sul sedile posteriore. Conteneva gli
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punto picchiò il pugno sul volante e sibilò una
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notiziario ci informò subito sul G8. A Genova stavano
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poter guardare il telegiornale sul grande televisore usato di
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tensione. Maurizio Camardi salì sul palco. Appoggiò il sax
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con la croce rossa sul petto e sulla schiena
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Global. Aveva un tatuaggio sul braccio. La mano stringeva
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cellulare. Controllai il numero sul display. Il prefisso era
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sulla testa e altrettanti sul sopracciglio». ¶ «Devi decidere tu
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tardi distendemmo il ciccione sul suo letto. ¶ «Dammi una
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ancora innamorato. Mi distesi sul divano e mi addormentai
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associazione nazionale carabinieri appuntato sul bavero della giacca. In
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stava in bella mostra sul bancone capimmo che stava
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alla stazione e salivo sul primo treno diretto a
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il nome che appariva sul biglietto. Non risultava tra
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ed era più concentrato sul caso. Ero tentato di
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rimanesse traccia della conversazione sul mio cellulare. Lo sbirro
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scelto di vivere sola. Sul comodino e sul cassettone
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sola. Sul comodino e sul cassettone, oltre a profumi
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sigaretta e mi distesi sul letto. Max mi raggiunse
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tintinnare del bossolo caduto sul pavimento e la stanza
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un’espressione soddisfatta stampata sul volto. Doveva essere certo
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kimono. Era leggermente aperto sul petto e si intravedeva
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mentre io mi spostavo sul sedile di guida. ¶ «Chi
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lungo silenzio. ¶ Mi accasciai sul divano. «Dammi da bere
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raffiche di kalasˇnikov sul mezzo per convincere le
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a corteggiarlo con apprezzamenti sul suo fisico. Presi il
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continuò a rimanergli stampato sul volto a lungo. Forse
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Poi sbatté la mano sul tavolo. «Qui c’è
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di non stuzzicarlo troppo sul carcere. Altrimenti si incazzerà
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carcere. Altrimenti si incazzerà sul serio». ¶ «D’accordo. Vedrò