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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppina Torregrossa, Cortile nostalgia, 2017

concordanze di «sul»

nautoretestoannoconcordanza
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straccio che sventolava sfacciato sul balconcino della buttana più
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il cliente. ¶ Lasciò cadere sul pavimento l’abituccio misero
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cerimonia, il ragazzo fantasticava sul futuro. L’idea di
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e si fermava proprio sul limitare del collo, scoprendo
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lacrime di tutti loro sul pavimento. ¶ Capitolo 4 ¶ Melina, dopo
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trovarla; allungava uno sguardo sul suo ventre sterile: «Matrimonio
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e la gente sciamava sul sagrato polveroso. Non fece
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sulla schiena e atterrò sul pavimento. «C’è cosa
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mezzero, avrebbe partorito lì. Sul letto ci si sarebbe
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voce cantilenante, la adagiò sul lenzuolo e cercò di
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la voglia di fragola sul ginocchio sinistro: «’Nzà maddio
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pesato come un macigno sul suo stato di servizio
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la gola. Si fermò sul cancello aspettando di diventare
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lei, cercando di scaricare sul marito la responsabilità di
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gli avanzi dei dolci sul tavolo, i bicchieri sporchi
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rabbia, infine si sedette sul marciapiede. Davanti a lui
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e poggiò i soldi sul tavolo. ¶ La donna rifiutò
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la testa le cadeva sul petto e, cedendo al
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ne aveva viste diverse sul catalogo dell’AEG: “Saremo
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sangue cominciò a scorrere sul lino bianco, insinuandosi tra
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pesche e albicocche rotolarono sul pavimento in ogni direzione
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piangere. Le lacrime cadevano sul piatto e si mischiavano
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la maschera d’ossigeno. Sul suo culo magro presto
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di sole, che cadeva sul cuscino, lo accecò. Provò
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alla tenerezza era sempre sul punto di spezzarsi. ¶ “Pure
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d’ordinanza, tremule stelline sul soffitto bianco, archi multicolori
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notte. La mattina dopo sul tavolo c’erano impilati
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ritrarsi scandalizzata o seguirlo sul pendio scivoloso della seduzione
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Se ne stava sdraiato sul fianco guardando il suo
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più piccolo”. Si dilungò sul rischio che correva se
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quella specie di miracolo. Sul suo viso tirato le
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porto e insieme salirono sul postale diretti a Napoli
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ronzavano. Un peso gravava sul suo stomaco e gli
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dite?» reagì lui, punto sul vivo. «Io vorrei solo
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Il carabiniere prendeva posto sul sedile davanti, poi l
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lo sconosciuto dormiva sdraiato sul basamento di pietra, le
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la stese con delicatezza sul corpo intirizzito. ¶ La mattina
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con le mani giunte sul petto. ¶ «Come ti chiami
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diffidenza le era passata sul viso. Si era pentita
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cicatrice che si apriva sul polso, macchiava la sua
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pareti, le stuoie colorate sul pavimento. ¶ “Forse è una
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fin dal mattino presto sul fuoco. Il profumo di
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lavorava con il coltello sul tagliere per ridurre il
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erbe, quindi lo mise sul fuoco. ¶ «Il coperchio di
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Don Ciccio.» ¶ Rimase sdraiato sul pavimento sporco, la faccia
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Il sicario lo depose sul bordo della vasca. Il
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cespuglio rado e scolorito sul pronunciato monte di Venere
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considerazioni sulla seta o sul raso. Che schifo i
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Lui picchiò i pugni sul tavolo, furioso. ¶ «Come gli
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vuoto, il quotidiano scompaginato sul pavimento, gli occhi fissi
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in calore che miagolavano sul terrazzino. ¶ Quando Antonio fu
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cadere a pancia sotto sul materasso. Osservò i glutei
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le spinse la faccia sul cuscino. Esitò, mai aveva
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risparmio. Ora le indiscrezioni sul Piano Solo e il
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lui rimanendo in equilibrio sul bordo della sedia, sospeso
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umano, lo Stato fondato sul prestigio di ogni uomo
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fino ai piedi inquieti sul tappeto. Poggiò le mani
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lasciarono delle impronte opache sul ripiano lucido. ¶ «Ti porto
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pulì le mani sporche sul grembiule e lo salutò
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La gente del quartiere sul far della sera si
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la Repubblica italiana fondata sul lavoro è una realtà
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letto riprese a vagare sul pavimento scivoloso per la
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cuore. Incrociò le mani sul petto per tenere a
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critica e ogni polemica sul passato. Il soffermarsi su
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formata da qualche anno sul territorio. A lei la
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aveva cominciato a schierare sul tavolo un reggimento di
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poi l’imponderabile pesava sul suo futuro, come del
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futuro, come del resto sul destino di ogni uomo
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come fosse una ballerina sul palcoscenico, ogni superficie lucida
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camera sua, si buttò sul letto e cominciò a
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palpebre, che era salita sul palco e aveva cominciato
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Lei batté i piedi sul palco e scosse energicamente
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spenta, sentiva un peso sul cuore, ché un conto
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una pioggia di petali sul campanile di Santa Chiara
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vaiolo, se ne stava sul cancello con un piatto
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piede avanti e indietro sul gradino e le fece
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La gatta si sollevò sul fianco, rimase un po
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che fai, mi prendi sul serio?» domandò Mamma Africa
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i micetti». ¶ Si sedettero sul divano a fiori. Impettite
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picciotta, la fanno sparire.» ¶ Sul volto di Mario comparve
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di una sedia trascinata sul pavimento e finalmente il
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la accompagnava. Rimasero insieme sul ponte della nave. Lei
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battevano i coppi sconnessi. Sul manto stradale la poltiglia
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avuto nulla da obiettare. Sul futuro della figlia la
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le scivolavano di continuo sul naso sudato. ¶ «Sì.» ¶ «Solo
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intervenuta, la diceva lunga sul suo bisogno di controllo
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girato l’angolo, saltò sul sellino, tirando su il
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C’era uno specchio sul pianerottolo, davanti a una
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da un grosso naso, sul quale poggiavano saldamente degli
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e m’ha baciata sul collo. Io ho fatto
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si mise a sedere sul letto. L’amica fece
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e abbandonò la testa sul grembo di Clotilde che
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misero a ridere. Sdraiate sul letto, le teste così
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tre amiche che ruzzavano sul letto come cuccioli appena
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pentola messa a bollire sul fuoco. E quando il
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ragionamento, incrociò le mani sul seno e si inabissò
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e finiscono per strisciare sul pavimento con un macabro
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salutarono con un abbraccio sul cancello di casa. ¶ «Non
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corpi ostentati come carne sul bancone del macellaio. ¶ Quelle
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mostrando la cicatrice bianca sul suo braccio. «Perciò a
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la sabbia si depositò sul fondo e limpide si
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si stagliarono le frasi sul foglio bianco. Come fili
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alla cravatta. Gli appuntò sul petto la medaglia al