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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Bernari, Speranzella, 1949

concordanze di «sul»

nautoretestoannoconcordanza
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la sua ombra china sul selciato, davanti al portoncino
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e appoggiò la cassetta sul letto. Era piccolissima; sollevò
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immondizie e reca ancora sul parafango posteriore le sigle
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ambulatori, e finite invece sul soffitto del Bar Babilonia
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ottone N.U. luccicano sul suo berretto nuovo. «E
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persino quando era proibito, sul molo bombardato, e bisognava
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di una schiuma ocra sul piattino screziato. ¶ «Ma vedi
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espressi come fosse stata sul punto di contaminarsi: «Scusate
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che cosa si tratta. Sul margine alto della tabella
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CONSIGLIA IN OGNI INCERTEZZA. ¶ Sul margine basso: ¶ MATRIMONI – ESAMI
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via; poi si vedrà.» ¶ Sul “poi si vedrà” si
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da parata ed usci sul piazzale, dove lo attendevano
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cognato e la gettò sul letto: con due calci
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le mani a croce sul petto, ma il brivido
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ripeté battendosi una mano sul petto. ¶ «Ya» sembrò di
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scrittura, quasi di traverso sul taccuino dell’americano tracciò
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un poco quasi fosse sul punto di lasciarsi cadere
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il primo sorso. ¶ «Parli sul serio, Nanninè?» ¶ «Sul serio
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Parli sul serio, Nanninè?» ¶ «Sul serio, Gesù, e da
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e piegò la testa sul petto. L’aveva guardato
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carta della marcia nuziale sul pianoforte. Quel che avviene
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Camminava tenendosi le mani sul ventre per conservarvi il
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denutrite, e risuonavano vuote sul selciato. ¶ Vergognosa di sé
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fumava tenendo i piedi sul tavolo, poi si toccava
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e talvolta ci pensava sul serio – che da Washington
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Nannina posò lo sguardo sul tavolo e piegò un
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la finestra che dava sul cortile. Aveva una massa
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nel vetro della finestra sul cortile, all’avanzare del
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che si spegneva esausta sul tavolo. Era una lampada
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ciuffo di capelli rifiorisse sul cranio del futuro monarca
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poco. Appoggiate i gomiti sul tavolo, cosi, volgete i
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sempre agitandole una mano sul capo e facendo vibrare
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di Nannina, tutto testa sul guanciale, Michele invece era
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e si era gettato sul suo giaciglio da cui
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Michele caduto di nuovo sul suo strapuntino. ¶ «Io? Niente
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ora metto la pentola sul fuoco, diceva ogni tanto
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ma oggi posso pagarti sul serio.» Così dicendo sollevò
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raccogliendo il danaro sparso sul tavolo. ¶ «E la bambina
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con tutto il petto sul braccio dell’Angelo Biondo
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giù, esitando un poco sul fianco destro, più spontanea
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fianco destro, più spontanea sul sinistro, cercava un accordo
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invoglia a gettarsi giù, sul primo gradino. Come volentieri
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s’era fatta piccola sul sedile e si teneva
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come se volesse stringerseli sul petto, agitò i gomiti
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scoprì con una mano sul ginocchio del suo compagno
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E dette un pugno sul braccio dell’americano. ¶ Il
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bloccando le ruote proprio sul ciglio del burrone. ¶ «Eh
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in una macchia corvina sul letto di foglie secche
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piccina, appoggiò la testa sul bolerino e si distese
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pavimento, la testa abbandonata sul petto. ¶ Uno dei due
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di sì col capo sul petto, e disse: «Acqua
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con la testa pesante sul petto, un sì grosso
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ricadde con la testa sul petto, mentre le labbra
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Joe guidando le teneva sul ginocchio, e la respinse
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la sua ombra ballava sul muro mentre risuonava la
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rigidezza, s’afflosciava miseramente sul bianco della coperta di
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sta a gambe larghe sul selciato; viceversa quando guardava
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girò le gambe, appoggiò sul ginocchio un gomito, si
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con i bracciali azzurri sul vestito borghese. E questi
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lei tirava e avvolgeva sul gomitolo, alla fine sapeva
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ormai levato a sedere sul letto e cercava di
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dalle lampade-spie accese sul quadro di comando. Michele
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suoi piedi nudi frusciami sul mattonato e si gettò
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a nessuno.» «Di nascosto, sul principio; anche col mio
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comare incrociava le braccia sul petto, come sulla tomba
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nella sua corsa pazza. Sul suo cammino esso raccoglieva
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A. La testa piegata sul petto, le mani nelle
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terrà l’altro piede sul freno che direttamente agisce
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Pascalotto andava a sedersi sul predellino di una macchina
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malincuore, posa il pane sul predellino e via. ¶ Si
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la spesa del vino. Sul primo, guardando di qua
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tieni bene a mente; sul secondo cartellone invece, sempre
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due litri e mezzo; sul terzo, infine, si vede
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sentire. Sedeva di nuovo sul predellino e riprendeva a
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strapuntino, vomitando la verdura sul velluto rosso. ¶ Era arrivata
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per mettere in luce sul collo aperto una catenella
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tramutato in una carezza sul suo casco di capelli
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di questa partenza, ma sul vapore stavano già tutti
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di attraversare quei vicoli sul camion che vi circolava
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dimenticando un vecchio giornale sul tavolo, era uscito. ¶ «Addio
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ad ogni virata frusciavano sul tappeto. ¶ Gli occhi della
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vero o no?» E sul coro di approvazione dei
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a buon intenditor…» e sul mormorio non ancora spento
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da un tricolore con sul bianco un enorme scudo
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ora rinforcinandosi le trecce sul capo. Diceva: “Mamma mia
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primi scrosci d’acqua sul selciato; via via che
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notavano dappertutto, sulle sedie, sul comò, sul focolare, scarpe
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sulle sedie, sul comò, sul focolare, scarpe fabbricate per
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si asciugò il sudore sul labbro superiore e si
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il dito ad uncino sul labbro grigio. La notizia
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esistenza. Finse di sospirare sul rapido passaggio dell’uomo
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parole più insulse dette sul balcone; infine si udì
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sera al S. Carlo sul loggione, disse: «Mi pare
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opera quando tutti cantano sul palcoscenico». Giù continuava l
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comunione, con una coccarda sul braccio destro e una
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di due scudi, uno sul davanti l’altro sul
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sul davanti l’altro sul di dietro. La Pachiochia
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mostrare al popolo, tatuate sul suo torace, le figure
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paio di grossi occhiali sul naso difendeva la sua
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si asciugò il sudore sul labbro, sempre col dito
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se non può» calcò sul può con tutta la
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nella cucitura della coccarda, sul braccio. «Pascalo’, mi senti
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che s’è buttata sul letto. Papà ha chiuso
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cacciavite e la dinamo sul banco, fece un passo
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momento, ad ogni parola, sul punto di metterle una
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di bambina, che caduta sul lettino, imbambolata, guardava la
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occhi, appena si rivoltava sul fianco. Addormentata che si
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un’ora, civettava persino sul ritrovamento del medicinale: ¶ «Mi
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giorno Ciccillo; di notte sul giaciglio disteso nel corridoio
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ad occhi chiusi distesa sul suo giaciglio con la
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da poco. ¶ La sollevava sul cavalletto, girava il manubrio
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scavato fra i tendini, sul filo bianco della coperta
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del ritorno. D’accordo sul silenzio, tutti e due
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volevano vedere donn’Elvira sul letto, volevano sentire quel
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si tormentava da tempo sul modo di tornare, senza
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voltò la tempia incavata sul cuscino. ¶ «Mammà» fu tutto
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di nuovo la testa sul cuscino per guardarsi Michele
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il suo breviario schiacciato sul petto e mormorandosi fra
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Cafettèra sollevò il capo sul cuscino senza aiuto e
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mano col dorso abbandonato sul cuscino, come se volesse
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un passo, si affacciò sul letto, mentre la mano
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sole che si riverbera sul soffitto in una marezzatura
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fin sulla strada come sul punto sempre di corrompersi
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le voci. ¶ Pascalotto seduto sul gradino sbiancato dal sole
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se, se possono prendersi sul serio quegli indizi. Il
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un abbraccio che riversa sul secondo l’affetto mancato
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di Mastrovincenzo rimane piantata sul selciato deserto. ¶ «Allora mi
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e riprende ad agitarla sul selciato: ¶ «Allora, va be
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luci della sera mettono sul cielo una fila di