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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, Sciogli la treccia, Maria Maddalena, 1920

concordanze di «sul»

nautoretestoannoconcordanza
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1920
gloriosa capitale del Nord, sul divino Atlantico, la cosa
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giocava con irritazione, spingendo sul tavoliere, ad ogni colpo
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fronte, pose ancora denaro sul mucchio di gettoni che
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volta ch'ella poneva sul tavoliere una somma troppo
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moltitudine, si buttava barcollando sul filo della meta e
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curva era ed intenta sul piccolo cartone a quadretti
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voleva riposarsi un momento sul terrazzo, poi scendere al
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pose familiarmente una mano sul braccio e disse al
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Si udiva ogni tanto, sul terrazzo del primo piano
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le finestre lentamente rabbuiano sul vasto rumore d'una
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pinzocchera, la quale aveva sul labbro quasi giallo due
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montato in ebano, e, sul culmine delle sue trecce
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continuato a mandar fumo sul muso di Pompon, – il
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stava ponendo le zampe sul dosso del «picador», ch
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i miei spiriti, sento sul mio cuore un po
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trina, talvolta li battevano sul braccio dell'interlocutore; le
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una buia moglie romantica, sul labbro della quale, col
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Igueldo. ¶ Essi erano venuti sul carro a banchi, attaccato
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discesa di Monte Ulìa, sul quale sorgono le Arene
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al sole che moriva sul divino Atlantico... e sarà
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forse che v'innamorò. ¶ Sul vostro guanciale disciolse per
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punta di piedi, trascinando sul lungo tappeto la sua
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con dolcezza, mentre appoggiava sul cuoio della spalliera la
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vita. ¶ Così pure diceva, sul pianoforte in sordina, l
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ufficiale. Io vi aspetterò sul terrazzo, nel buio, nell
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che fu la matrona sul terrazzo, non saprei dire
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che ancora le rimaneva sul tappeto, la raddoppiai con
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eravate finora? ¶ – Là fuori, sul terrazzo. ¶ – Ah?... sul terrazzo
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fuori, sul terrazzo. ¶ – Ah?... sul terrazzo?... ¶ E si rivolse
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di denaro, lo buttò sul tavoliere, attese qualche attimo
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La Sevillana mi aspettava sul limitare del giardino. Mi
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Un lume rosso brillava sul Castello di Monte Urgull
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Questa conversazione interessantissima continuò sul medesimo tono sino in
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ed un letto bianco; sul marmo del lavabo due
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nera. Quando vi piegate sul bigliardo per misurare il
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se ne va, lontana, sul mare che impallidisce. Quando
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suoi molteplici pettini, brillavano sul vetro; della pettiniera. Si
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udiva la pioggia battere sul terrazzo con uno scroscio
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sardonica. E voi rispondevate sul medesimo tono, anzi alludendo
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sera per veder riesumati sul telone commemorativo i calzoni
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Aristotile tenere una prolusione sul Tango all'Accademia di
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pieghe certo involontarie che sul corpo della signorina Anastasia
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prendere la letteratura tanto sul serio quando se ne
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distinguido caballero como Usted.» ¶ Sul mare sonnolento si adagiava
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suo fascio di elettricità sul distante oceano, forse cercando
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fu di sedersi familiarmente sul bellissimo copripiedi che occupava
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Litzine si era sdraiata sul divano e canticchiando fumava
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un po' di cipria sul mento e si ricomponeva
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verificare l'«extra-sec» sul collo delle bottiglie non
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uova sode e tornò sul letto. ¶ – Ebbene, – disse Madlen
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lo invitò a sedere sul bracciolo della sua poltrona
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cena. Litzine era distesa sul divano, leggermente ebbra, e
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il fumo, ed uscii sul balcone. ¶ Un incerto chiarore
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plaindre? ¶ Risero. Vennero entrambe sul terrazzo, si affacciarono, una
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dove i capelli premuti sul cuscino leggermente si arruffavano
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azzurra. Ma era laggiù, sul mare, al confine dello
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mia profumata sigaretta. ¶ Laggiù, sul mare, qualche stella cambiava
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con le mani incrociate sul petto, più nuda che
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yeux? ¶ Madlen era inginocchiata sul letto e stava per
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spuma dorata che brilla sul vertice d'ogni pensiero
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piccolo neo, quasi fulgente, sul braccio sinistro di Litzine
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riflessi torbidi, violastri, tessevano sul guanciale una specie di
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così belle, così nude, sul medesimo guanciale. Sovra i
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il tralcio s'inerpica sul tronco, e di tutta
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una vela è partita sul mare. Va per le
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Una vela è partita sul mare. ¶ Madlen, inquieta, parlava
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automobile, discusse, pro forma, sul prezzo della camera; il
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padrona di cinquanta zattere sul fiume, certo era la
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Bilbao. Passato il Nervión sul ponte Isabella, scendemmo per
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Madlen si era poggiata sul muricciuolo del recinto e
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più nessuno che prenda sul serio Paolo e Francesca
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o dell'altro competitore, sul numero degli attacchi portati
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ali, arrotando il becco sul piatto della bilancia, mentre
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lo trovò. Blas agonizzava sul pavimento. La vescica di
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come le perle, raddoppiavano sul tavoliere ad ogni messa
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muoveva; il denaro pesava sul tappeto, esagitava le convulse
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i gomiti nudi appoggiati sul tavolino della cena: – «... voi
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Il pericolo di prendere sul serio questa leggera, fragile
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lei quasi l'amore. Sul mio braccio la sua
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Bartrès, quella che dormiva sul pagliericcio umido nel vicolo
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questo era accaduto, là sul Giordano. ¶ Già una volta
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pascoli di Bartrès, laggiù, sul limitare della terra di
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di Bartrès, quando, in sul finire d'Aprile, tutto
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Signore.» ¶ Cadde a ginocchi sul greto selvaggio; in lei
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Posero il piede ignudo sul primo sasso del guado
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il borgo era fermo sul limitare dei campi, e
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si pose a ginocchi sul marmo, e stette fino
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spini. ¶ La vergine riapparve sul limitare della caverna, con
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un'aula universitaria né sul panno macchiato d'inchiostro
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un mercante di paternostri, sul Boulevard de la Grotte
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negozio e teneva infilato sul braccio un gran mazzo
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suo mazzo di paternostri sul braccio, scese dal gradino
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neo biondo ch'era sul braccio destro di Litzine
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neo biondo ch'era sul braccio destro di Litzine
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discuteva da uomo competente sul prezzo de' rosari. Aveva
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una buia moglie romantica, sul labbro della quale, col
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messi tutti e tre sul balcone a veder nascere
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disperse le mercanzie, vuotate sul pavimento le borse degli
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tutto quanto è dolore. Sul labbro del Nazareno è
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Figliuolo di Dio; vedeva sul popolo d'Israele, sui
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più alta, ch'era sul vertice della collina e
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risparmiato giorno per giorno sul pane, su l'olio
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pane, su l'olio, sul fuoco: – Dio riceveva quell
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disperse le mercanzie, vuotate sul pavimento le borse degli
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dolore della solitudine, come sul giogo altissimo arde il
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Lourdes vi abbia lasciato sul cuore il peso d
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un falso-Rembrandt brillare sul disco del traguardo in
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a buttare una carta sul tappeto essi riflettevano con
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dopo averla fatta giacere sul mio guanciale, chiusi gli
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tutta la persona, e sul mio corpo nuovo come
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de' suoi capelli biondi, sul velluto scuro, sembrava quasi
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mi pose una mano sul braccio; disse, tra il
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due mani in croce sul petto, finché tornasse, la
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Poi mi coverse; radunò sul guanciale i miei capelli
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d'argento che brillava sul tappeto scintillante, e per
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da ogni parte ammucchiavano sul tappeto scintillante le più
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largo drappo d'oro sul quale mi apparve, nelle
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il suo canto liturgico sul fervore delle turbe inginocchiate
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nel mezzo della Basilica, sul drappo d'oro, immergersi
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innanzi a tutti, proprio sul limitare della Grotta, come
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abbaiava. ¶ Ed era salito sul pergamo un prete calmo
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ripeteva, battendo la fronte sul terreno, il grido fanatico
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predicatore se ne andò; sul pergamo apparve la figura
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l'immagine dell'Inchiodato sul Gólgota. ¶ Tra il fumo
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il raggio camminava, camminava, sul braccio, su la spalla
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erano talvolta parecchie centinaia. Sul fiore di quell'acqua
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una specie di parossismo; sul pergamo salì un vescovo
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devastazioni dei crimini procreativi, sul braccio di quelle madri
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idolo di legno dipinto, sul limitare della Grotta piena
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alla croce dei ladri, sul Calvario. ¶ Da tutte le
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danzatrice di Mágdala... ¶ E sul guanciale ove discioglierai la
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ardere la Grotta Fiammeggiante sul piazzale dei Miracoli, ridere
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forse che v'innamorò... ¶ Sul vostro guanciale disciolse, per
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punta di piedi, trascinando sul lungo tappeto la sua
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quel giorno di pioggia sul finire del mese di
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tuoi molteplici pettini, scintillavano sul vetro della pettiniera. Si
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udiva la pioggia battere sul terrazzo, con uno scroscio
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una vela è partita sul mare. Va per le
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Una vela è partita sul mare. ¶ Forse un giorno
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ancora ignuda, com'eri sul drappo d'oro nel
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ancora e danza, ignuda, sul cuore del mondo, peccatrice
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una vela è partita sul mare. ¶ Álzati ancora e
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ancora e danza, ignuda, sul cuore del mondo, e