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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Indro Montanelli, XX Battaglione Eritreo, 1936

concordanze di «sul»

nautoretestoannoconcordanza
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maneggevole delle nostre giovinezze sul suo profilo, e questa
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difficile m’è stato sul principio. Dimenticarsi. Ho conosciuto
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tech sulla porta, io sul baldacchino, Gaber ai miei
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dai due cannoni postati sul Forte Toselli in attesa
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saldano dritto a perpendicolo sul cucuzzolo turrito del forte
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ordinario, gli garba stendersi sul baldacchino, parlare con i
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la sopraffanno. Si posano sul fondo delle pendici e
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Toselli non era più sul campo, dopo la battaglia
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Toselli non era più sul campo di battaglia. ¶ Villaggio
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cane ringhioso. Però andando sul Forte Toselli e sul
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sul Forte Toselli e sul Forte Angerà la prima
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nella valle sarà nostra. Sul Forte Angerà c’è
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inutilmente il dominio. ¶ Fuochi sul Tigrai ¶ Il Tigrai è
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chiedevo che m’issassero sul groppone. ¶ Qui, in questa
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di munizioni variamente disposte. Sul tavolo ci sono anche
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SPADA (adocchiata una bottiglia sul tavolo, la sciaborda per
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resta allo stato potenziale sul suo volto contratto): Al
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poi prende la bottiglia sul tavolo) Un bicchierino? ¶ GHIZZONI
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primi cori guerreschi, accompagnati sul ritmo del cobarò,* degli
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angolo di destra, coricato sul lettino, pallido. Giusti gli
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sopra): Li ha presi sul serio? ¶ GHIZZONI: Io sì
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Sud. Soldati gli montano sul groppone e gl’infiorano
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Chiarini coltivava i fiori sul davanzale della finestra e
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la medaglia d’oro sul vostro gagliardetto». ¶ C’era
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la gente gli ride sul muso e lo prega
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a una a una sul volto e sono io
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mise il cencio rosso sul tarbush. Era un cencio
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lo lisciarono, lo spillarono sul tarbush tenuto da due
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portava nessun rosso gallone sul braccio. Ma aveva già
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già quel rosso cencio sul tarbush: perché uomo era
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e il cinto rosso sul tarbush. Così l’alba
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vacche sian grosse e sul campo il taf e
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dell’altr’occhio fisso sul volto pallido di Goitana
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braccia e a funi sul picco di Chissàt Arè
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con cautela una sera sul tardi, girando largo oltre
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Evidentemente, il sole essendo sul calare, Johannès aveva cominciato
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e gli educatori, prendere sul serio una simile faccenda
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scoppiò, fulminea, una notte, sul picco di Chissàt Arè
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mense una canzoncina che, sul motivo di Oh, Marì
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e ti pare che, sul ritmo del negarit, si
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capitano vegliava, in fureria, sul registro. E Sassahà gli
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come se per lui, sul cielo, apparisse scritto qualcosa
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la strada. ¶ Sassahà scherzava, sul muricciolo, con Conchita la
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ti ruba mezzo tallero sul sacco di dura, devi
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noi. Però al ritorno, sul crepuscolo, Terù, che era
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dottore curvo a veglia sul lettino di Sassahà. Deve
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all’ultima immagine trascorsa sul soffitto basso della tenda
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dal biancospino e montare sul suo cavallo bianco per
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hanno mandato indietro, impiagato. ¶ Sul fondo della strada, da
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d’una grande – grande sul serio – borghesia mercantile e