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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Francesco Biamonti, L'angelo di Avrigue, 1983

concordanze di «sul»

nautoretestoannoconcordanza
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porte sbarrate, porte aperte sul vuoto, finestre semidivelte... nulla
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fino a seicento metri sul mare. La fatica tradotta
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cielo, si spingeva fin sul mare. ¶ Martine Haillier tolse
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Ester che gli appariva sul mare non aveva questo
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e una china buia sul ritano. C’era un
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le incollò la veste sul corpo. Non l’aveva
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come adesso gli appariva: sul mare, l’immaginazione era
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Quei piccoli rettili meditavano sul muro, sulla calce, come
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come al solito febbricitò sul crinale e scese l
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dei sogni piú miseri. Sul Nyon c’era sempre
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scogliere di miraggi sparse sul mare. Aveva fatto dell
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Narbonne, rovesciato di lato sul sedile lo «chasseur des
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vento. ¶ Si ricordò che sul mare talvolta gli era
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pianello verso la rupe. Sul ciglio stavano seduti due
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Gregorio convinto: – alto, isolato, sul mare. Che vuole di
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tanto. E a camminarvi, sul dorso marino, desolata non
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la mer!»... Noi andavamo sul mare di notte. È
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alzata come una sonnambula sul far del mattino, d
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Solo rondini in volo sul sentiero della rupe, rondini
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vita! ¶ La donna ricomparve sul sentiero. ¶ Si fermò a
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olandese aveva voluto risparmiare sul percorso) ma lei calava
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sotto la ghiandaia imbalsamata sul ramo infisso alla parete
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fuoco, lei si abbandonò sul letto: troppa strada in
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confronti di quella lentissima sul mare: due rami lattiginosi
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in piedi. ¶ Stava seduta sul letto, avvolta nel plaid
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andare a vedere; camminò sul duro suolo delle fasce
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del gregge e già sul crinale: cimavano ginestre spinescenti
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magri, o quelli rocciosi sul mare, ove cresceva un
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tristissime sere in cui sul mare sentiva lo stridio
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atteggiamento impacciato e spavaldo sul margine delle case in
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una striscia di cielo sul mare. Tutto terso e
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sera, i frequenti muri sul mare, la costa sembrava
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Tanto valeva aiutare lei sul cammino della memoria, nel
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erano mai affacciati neppure sul mare nei momenti vuoti
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mare nei momenti vuoti, sul mare culla e sepolcro
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tanto ce l’avevano sul posto: ciliegie e pesche
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sei a far vita? ¶ – Sul Nyon, – disse Gregorio soprappensiero
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rivedere quel volto posato sul capezzale roccioso, che diffondeva
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tornò dalla cantina portando sul braccio, con delicatezza, una
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abbandono. ¶ – Dove si trova? ¶ – Sul culmine, al «posatoio». L
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e gettava ogni manata sul telo steso; si districavano
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fasce e le posò sul telo prima di annodarne
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bagnano. Guarda. ¶ C’era sul mare un cordone d
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avrebbero portato ad affacciarsi sul mare. ¶ Ma salivano con
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segreta come la vita sul passo della terra, era
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abitava un casolare sperduto sul crinale, su fasce da
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e la valle squarciata sul mare. Volle solo un
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sarebbero rientrati subito. ¶ Andarono sul sentiero, dove piovigginava nel
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le incollò la veste sul corpo davanti al cespuglio
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a cenare a Poggioscuro, sul contrafforte che sbarra a
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val Creuse. ¶ Poggioscuro, paese sul culmine, è senza riparo
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hai accennato. Sono sempre sul Nyon? ¶ – Piú nessuno dei
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dei due. Miguel è sul Versoix, ha lasciato la
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voltò con la mano sul ventre, il volto sbigottito
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Dove andrai a imbarcarti? ¶ – Sul Nyon. ¶ – Lo so. Ma
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vento leggero che splendeva sul mare. ¶ – Sono flessibili, ma
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Lasciale stare. ¶ Si fermarono sul poggio ad aspettare il
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posteggiare la macchina lontano, sul poggio dei lentischi, e
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cui bastava una punta sul mare. ¶ Laurence adesso era
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a mano che saliva. Sul crinale le ramosissime e
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aveva mai sentito ridere sul mare, quale fantasia corrotta
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di là della rupe, sul crinale aperto al mare
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luce spiritata del mare. ¶ Sul pendio carreggiato, sotto il
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già preparato le pastiglie sul comodino – questo non era
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e trasparente, e mento sul petto, parlava quasi ronzando
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formava la Grande Orsa sul mare... Quante volte avrebbe
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una volta aveva sentito sul mare l’Ave Maria
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non averla mai sentita, sul mare: ciò che diceva
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Ma poi ne parliamo. ¶ Sul passo dell’Annunciata, al
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venivano frasi lunatiche, come sul mare, piú adatte alle
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belvedere. Un cannocchiale incatenato sul parapetto puntava il cielo
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bagno seminuda. ¶ Si stese sul letto. Aveva occhi d
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di ulivi piú antico, sul poggio, traluceva di punte
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mese. «Tu eri segregato sul mare...» cominciava col dire
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suo posto era proprio sul mare. Tra lui e
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soffici, si andava come sul velluto. ¶ Oh, se avesse
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fino a questa sera. ¶ Sul passo dell’Annunciata non
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la flessuosa «indica maior» sul ciglione senza riparo. Solo
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qui italiani, di là, sul serro, francesi, di gran
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un solo passo falcato sul sentiero a stringere le
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uliveto: l’«indica maior» sul ciglione e la rosa
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sbieco sulla chiesa e sul crinale. ¶ Gregorio si volse
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libretto che aveva navigato sul Nyon, e che aveva
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e conventuali. ¶ Si sdraiò sul letto. Ogni tanto ascoltava
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anche se la vita sul Nyon non era dura
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Entrò in casa. Brillavano sul tavolo due limoni, nel
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collocò la valigia vuota sul letto, nel lungo fosso