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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cesare Pavese, La luna e i falò, 1950

concordanze di «sulla»

nautoretestoannoconcordanza
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volte m’ero immaginato sulla spalletta del ponte a
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dietro il casotto o sulla spalletta del ponte. Poi
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all’albergo dell’Angelo, sulla piazza del paese, dove
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di rado, si viveva sulla strada, per le rive
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notte per tre notti sulla piazza è andato il
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sera alla Stazione, arrivavano sulla festa leggeri e spediti
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con me nel locale sulla strada del Cerrito. A
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i capelli. Si girò sulla sedia e aprí la
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stanza. Il poggiolo dà sulla piazza e la piazza
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ascoltava col mento poggiato sulla ringhiera. ¶ – Se sapevo suonare
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Fece scorrere i denti sulla ringhiera. Sembrava che giocasse
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un po’ di pelo sulla bocca – mi guardava con
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La vecchia, seduta adesso sulla soglia, borbottò inquieta; l
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del Piola e andavano sulla ferrata a veder passare
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come quella del Nido sulla collina di Canelli – che
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vedevamo i loro passi sulla neve. Sembrano di cane
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ai suoi platani, profilata sulla costa dell’estrema collina
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Nido. ¶ Invece traversai Belbo, sulla passerella, e mentre andavo
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una voce che senti sulla piazza di notte. ¶ Il
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senso, nessuna. Non ero sulla strada statale, avevo voluto
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mondo. Un venticello scricchiolava sulla strada, mi portava un
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zoccoli del mulo strisciare sulla strada. Quei calzonacci bianco
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e battei i piedi sulla strada per scaldarmeli. La
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vento scricchiolava sempre, agghiacciato, sulla sabbia, e adesso i
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pensavo. Mi piombò addosso sulla strada, illuminandomi dai finestrini
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riprese, scandendo la voce sulla discussione che ricominciava, – chi
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il discorso fu Nuto. Sulla piazza qualcuno dei suoi
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giocavamo. Correvamo al sole sulla sabbia rovente. Era qui
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gli capitava, sull’uscio, sulla scala del fienile, e
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Cinto quando lo trovavo sulla strada e gli parlavo
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mentre la donna canterella sulla culla. C’era odore
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occhi fermi ci guardò sulla porta, e non cambiò
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quei momenti mi fermavo sulla zappa, guardavo il fumo
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queste sigarette? – mi disse sulla spalla, all’improvviso. Io
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canne se era giorno, sulla proda della vigna se
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e anche gli spruzzi sulla faccia: non mi ero
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lui, – disse la matrigna. ¶ Sulla terrazza arrivarono Santina e
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piccola, le altre ridevano sulla strada. Dissi al sor
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sera che mi aspettavano sulla strada di Sant’Antonino
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ammazzavano, si davano coltellate – sulla strada di Camo c
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non ci vai?» ma sulla porta dell’Angelo comparve
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bambina con l’Emilia, sulla carrozza grande; la casa
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a guardare chi passava sulla strada. Tutti andavano a
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gente cominciava a ripassare sulla strada, da dietro la
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io ne sapevo abbastanza sulla festa che potevo parlarne
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e sognavo di arrampicarmi sulla schiena liscia di Silvia
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fin nella vigna bianca sulla strada. Mi piaceva, accidenti
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che vita avesse fatto sulla costa. Diceva soltanto ch
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su famiglie, e specie sulla collina, nelle case nuove
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a tornare con lei sulla costa e aprire un
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con le gambe larghe sulla scala dei pompieri, pur
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se accettavo di andare sulla costa. Ma io mi
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il bagno; lei passeggiava sulla spiaggia con dei sandali
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loro, di vederle uscire sulla porta a vetri e
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la carrozza della vecchia sulla strada di Canelli; Nuto
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me vedere i falò sulla collina di Cassinasco o
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trovarsi con gli altri sulla piazza di Canelli. Prese
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lanterna e il mantello sulla faccia, ci disse di
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loro tagliavano da Belbo, sulla pontina, e traversavano i
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a mano il cavallo sulla ghiaietta che scricchiolava, sotto
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le mangiassero la casa sulla testa. Questo nipote, questo
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libro e Cesarino seduto sulla proda davanti a lei
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ragazza slogarsi le mani sulla tastiera. Quando Irene andava
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metter lui le mani sulla sua dote. Quest’idea
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l’amore con lei sulla paglia. Ma Silvia non
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Io cercavo di cogliere sulla faccia di Silvia i
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gli dissi. – Ci fermiamo sulla strada, e Nuto va
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di fumo puzzolente scendeva sulla strada. ¶ Cinto non fece
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saccone. ¶ Lui Cinto stava sulla porta, pronto a scappare
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capelli s’era buttata sulla nonna e l’abbracciava
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nel cortile. Il padre sulla porta aspettava, tutto nero
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certi giorni in piazza sulla moto come una schioppettata
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le tornò il sangue sulla faccia. Adesso che Cesarino
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a sedersi con Santina sulla riva del Belbo. Si
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si portò la mano sulla bocca. – Adesso, – ghignò tra
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vedere piú il Nido sulla collina, per non sentire
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anche loro la funzione sulla porta della chiesa. Dissi
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della Stazione ci fermò sulla porta e ci disse
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mentre i cavalli scendevano sulla strada. Io con un
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loro giovanotti, le facce sulla spalla, e la musica
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mi posò la testa sulla spalla, mi fece un
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di Belbo, e riuscimmo sulla strada di Gaminella in
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l’aveva chiamato uscendo sulla porta. Nuto teneva d
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Superga e uscí lei sulla porta a gridare ai
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La condussero fuori. Lei sulla porta si voltò, mi