Francesco Abate, Getsemani, 2006

croce del mare. Sbuca sulla sabbia del bagnasciuga solo

la troviamo... - ha soffiato sulla cornetta del telefono che

occhi dilatati, le mani sulla bocca. ¶ Si è voltata

preparato dalla sera prima sulla sedia del corridoio vicino

lo stridere del cucchiaino sulla ceramica. Rispegnere la luce

bagnetto. Appoggiare il pigiama sulla tazza del water. Al

aveva appoggiato la testa sulla spalla, un mugolio simile

diventato più legnoso. ¶ Solo sulla fisionomia della villa è

è un velo grigio sulla città. O forse è

la schiena, si perdono sulla pancia e un male

e quasi si schianta sulla porta del dottor Lenza

trucco pesante o borchie sulla pelle. Elena che le

che fra breve cederà, sulla pancia che non era

punta il dito indice sulla tempia e vorrebbe davvero

la pizzata del giovedì sulla terrazza delle Botteghe i

mosche che gli gironzolavano sulla bocca aperta mentre il

altri Post-it incollati sulla schiena di altri avvocati

una goccia di champagne sulla giacca - li lascia in

non fa tappa neppure sulla rotonda dei magistrati vicino

a maneggiare il manzo sulla padella. Un filo d

il giornalaio è seduto sulla sua sediola in legno

le appoggia la capsula sulla lingua. ¶ Tumb Tumb Tumb

la tuta. ¶ Antonio è sulla porta dello spogliatoio. Indugia

l'ha imparato bene sulla sua pelle. L'azione

le blocca i capelli sulla nuca. La coda si

e scuro. ¶ Batte svogliata sulla tastiera e non trova

a forma di sella sulla collina, pietrificato, lasciando così

schiena. ¶ Gli Angeli vagavano sulla terra alla ricerca di

a contatto che premono sulla pupilla. Oggi ha messo

e batte e batte sulla tastiera del computer che

ci lascia le palle sulla roccia. E che palle

chiamato Bernardo fu attratto sulla scogliera da una ragazza

a vedere, un nome sulla croce che spunta dal

l'arrivo dell'estate. Sulla spiaggia che ferma lo

a Cinzano, che vive sulla sua scia. E visto

si abbatte senza pietà sulla macchina. O almeno così

di puttana. ¶ Mario spinge sulla tavoletta e la sua

credono ci sia scritto sulla mia targhetta all'ultimo

Efrem si sistema meglio sulla sedia. E si tiene

fare giri e controgiri sulla sua carriera all'università

rossa mentre la spalmano sulla testa di una che

sofferente mentre fa vibrare sulla sua schiena una scheggia

Poggia matite e specchietto sulla gonna, che, gambe tese

Il sinistro lo appoggia sulla maniglia dell'ingresso. ¶ - Elena

il cielo in testa? ¶ * * * ¶ Sulla 126 di Mara, Elena Velena

incendiata, e lui affianco sulla graticola. Sotto una pioggia

Al alla guida lui sulla scia, plastico, quasi un

quest'ora di notte, sulla bestia a tre corna

rivolta al tempo quando sulla sua decappottabile rossa faceva

convinto, sta per saltare sulla sedia. - Brutta putta... - Ma

gli mette una mano sulla spalla. Ed è uno

a poggiare i gomiti sulla scrivania di cristallo, a

può rilassarsi e sgonfiarsi sulla poltroncina. ¶ - Li ha lei

gli poggia una mano sulla spalla, Benito è ammutolito

azzurra che ha appesa sulla giacca. Quello borbotta scocciato

si batte la mano sulla fronte. ¶ - Vada, Garau, vada

si lascia andare pesante sulla panchina in ferro del

nessuna voglia. Sta lì, sulla panchina di ferro del

si sono fatti cadere sulla testa senza procurarsi per

stia calmo, niente trucchi, sulla questione lei è già

dritta sulle zampe appoggiate sulla gamba del suo padrone

e marrone tirati fin sulla rotula. Anche il figlio

Non pensare, Mara, concentrati sulla musica, concentrati solo sulla

sulla musica, concentrati solo sulla musica. ¶ E lei vorrebbe

Si porta una mano sulla tempia. Niente più pensieri

e appoggiare il mento sulla balconata. Uno sguardo, ancora

inchina portando l'orecchio sulla bocca di Efrem che

come ha scritto Pellecchia sulla lavagna, sotto l'unione

Scrivete tutti una frase sulla lavagna, scrivete perché credete

con il pennarellone blu sulla lavagna bianca, vicino al

poi quando la voce sulla faccenda della foresteria si

Gatto. Passe par tout, sulla lavagna, con il pennarellone

uno che lo sa sulla propria pelle, il telefonino

la sua voce domina sulla stanza e rimbomba come

poi batte una mano sulla spalla di Paspartù che

urgenza e straordinaria solo sulla foresteria. Anche per stabilire

Con una lieve pressione sulla schiena lo avvia verso

allunga braccio e mano sulla spalla. - Offro io, non

a fissare il numero sulla porta azzurra. Poi quasi

pomeriggio, Mara. ¶ È seduta sulla sabbia nera dell'inverno

di buste e tracima sulla strada con il rischio

Antonio è perso, già sulla strada che porta alla

fuori, tenta di concentrarsi sulla strada che trabocca festa

gli poggia una mano sulla spalla. ¶ - Lo so, i

mentre lei era ancora sulla balconata a cantare e

c'è Antonio, seduto sulla solita sedietta e Benito

caldo. Seduto capo chino sulla tazza in questa cucina

questa cucina che dà sulla sua edicola. Non una

la pioggia si arresta. ¶ Sulla stradina che porta al

canneti e sono nuovamente sulla pista bianca dello stagno

Aggiusto la mia posizione sulla poltrona. E sono sicura

mattina. Profusione di piombo sulla presentazione con tanto di

piani alti delle Botteghe. Sulla terrazza. Vicino alla vetrata

il pennarello che batte sulla lavagnetta bianca che ospita

metterà il nastro adesivo sulla bocca. Come da accordi

e portare il bulldozer sulla piazzetta dove iniziano le

ha messo una mano sulla spalla e lo ha

con i ricamini sbuffati sulla caviglia, lo stesso vestitino

uscita la troviamo... ¶ Soffia sulla cornetta. ¶ - State sereni, tenete

occhi dilatati, le mani sulla bocca. E non afferra

chiazze blu, il cotone sulla bocca, arruffato, sconvolto, barcollante

Ed è stato adagiato sulla barella mentre gli è

sguardo e ha visto sulla terrazza delle Botteghe di

Mani in vista, poi sulla testa come gli ha

suoi occhi ghiaccio risaltano sulla tappezzeria di damasco rosso

la camera che dà sulla spiaggia. Pigia l'acceleratore

spiaggia. Pigia l'acceleratore sulla decappottabile rossa e ha