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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Roberto Saviano, La paranza dei bambini, 2016

concordanze di «suo»

nautoretestoannoconcordanza
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Briato’. Aveva frapposto il suo corpo, un muro che
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verbo che tracima dal suo significato. Ti vatte la
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tornò a urlare il suo disperato: – O! ¶ – Guagliu’, arriva
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tracciate dalle persone del suo sangue avrebbero richiesto un
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padre di Agostino era suo fratocucino, cioè suo cugino
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era suo fratocucino, cioè suo cugino di primo grado
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di ospitare chiunque nel suo hotel: da Maradona a
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faceva trovare mai. Al suo posto c’era sempre
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panetti di fumo per suo conto ad Agostino e
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anche agli allievi di suo padre, ma aveva iniziato
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che abbaia contro il suo avversario steso a terra
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fatto senza umiltà e suo padre gli aveva impartito
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e li condusse al suo privé. Si erano tirati
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una parola. Lazarat. Il suo richiamo esotico. ¶ L’erba
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lo scooter accanto al suo e a quello di
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Maharaja. Il padre di suo padre lo aveva comprato
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locale, come se fosse suo. ¶ Al solo sentire pronunciare
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Striano stava in galera. Suo fratello stava in galera
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Viola non era il suo vero nome, si faceva
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e aveva proclamato il suo nuovo nome: Viola. Era
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come sarebbe stato il suo futuro. ¶ Come aveva annunciato
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lei, guidando altrove il suo mormorio interiore. – Com’è
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del compagno e del suo silenzio si limitava a
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Signo’, la giacca di suo marito è diventata un
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può mantenere veramente, e suo marito era un uomo
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avrebbe detto fosse figlio suo? Lo si doveva vedere
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lo vedeva proprio il suo Nicolas stare appresso a
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a passo veloce, e suo padre gli stava appena
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le viene in mente suo figlio, all’età della
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invitati: la voce del suo ritorno si sarebbe diffusa
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Giacca storta, come il suo naso da pugile, e
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allontanarsi per prendere il suo posto. Se ne stava
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di nozze, sistemandoli nel suo hotel. ¶ I giovani camerieri
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acquietare la diffidenza di suo padre, che a differenza
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o White aveva il suo suv nero che sembrava
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visto una volta nel suo libro di scienze. Poi
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senza salutarsi, ognuno sul suo motorino, ognuno verso casa
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casa. Nicolas veleggiava sul suo Beverly a una velocità
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lampeggianti lo riportarono sul suo Beverly e sgasò per
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ma in fondo il suo destino era segnato, però
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scegliere come usare il suo tempo, e quello non
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Nicolas si diresse al suo Beverly e Tucano lo
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continuò a urlare nel suo loop. ¶ Salirono sul Beverly
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era presentato a ricevimento: – Suo figlio ha talento, ha
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ha talento, ha un suo modo preciso di vedere
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televisore. Poi entrò nel suo angolo prospettico il fratellino
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chi sa il fatto suo, era chiaro che aveva
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le giurava tutto il suo amore. Almeno gli avesse
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casa tua, il motorino suo, perché ch’aggi’a
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irremovibile, senza prezzo nel suo diniego. In realtà stava
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paghiamo. E comunque il suo privé l’hanno dato
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quello sarebbe stato il suo ultimo giorno. Con lo
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il sacchetto, mentre il suo collega si affrettò a
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andò a sedersi al suo banco. Il professor De
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decidere col fratocucino di suo padre cosa fare e
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e che quindi il suo destino sarebbe stato necessariamente
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scudetto del Napoli. Allora suo padre contava più o
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pedali per superare il suo metro e trentacinque e
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disse Biscottino riferendosi al suo amico, – insieme facciamo un
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a cui doveva il suo soprannome era compensata dalla
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uscì dalla baracca. Al suo passaggio si formò un
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aveva voluto rinunciare al suo kebab. ¶ – Prima stavo dicendo
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fare, pensava che quel suo figliolo ne aveva combinata
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Il Nuovo Maharaja era suo. ¶ Quando decise di uscire
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sporche del sangue di suo figlio e di molti
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se la faceva nel suo quartiere come tutti ma
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occhi aveva gelato un suo pigro guardaspalle che voleva
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questo era? –. Era il suo solo cruccio, il resto
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ai suoi e al suo quartiere che non era
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lungo regno ereditato da suo padre Luigi Striano o
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di parlare, e il suo pentimento aveva fatto crollare
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chiuderli. ¶ Come per il suo arresto, era notte quando
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all’incalzare del pm: – Suo figlio, abbiamo avuto modo
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voluto la morte di suo figlio? ¶ – Mio figlio, per
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che era tutta al suo funerale. ¶ Era un botta
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nemmeno a incrociare il suo sguardo. Il Tigrotto cercava
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continuava a volare sul suo scooter, con quelle gambe
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o Selvaggio, partirono al suo inseguimento appena videro da
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che sembrava essere il suo elemento naturale. Sgusciava anche
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stralunato venditore con il suo cestone appeso al collo
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sarebbe stato punito. Il suo piano aveva funzionato. Sarebbe
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sentire il profumo del suo dopobarba. L’Arcangelo ripeté
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strade autorizzate era interamente suo, bastava che desse il
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e altrettante chiamate dal suo capo piazza, Totore, che
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Così si avverava il suo sogno: la paranza. ¶ Adda
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di ossigeno era il suo. ¶ – ... Nico’, ma non s
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prima sentiva sangue del suo sangue. A Nicolas dispiaceva
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su tre scooter. Il suo lo guidava Dentino, gli
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lo sguardo cercava il suo contatto pensava che avevano
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doveva capire. ¶ Eccolo il suo contatto con don Vittorio
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altra: Nicolas e il suo gruppo erano delle teste
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fumo era sotto il suo culo, nel sellino. Fece
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indicazioni. Risposero. Pronunciò il suo nome, ne scandì ogni
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da lei e da suo marito, venivano promossi, altrimenti
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palpebre e quindi ogni suo gesto doveva essere lento
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italiano e geografia, mentre suo marito correggeva quelli di
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parlasse di un pari suo. ¶ – Tu ci sei andato
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nido. Nicolas dal canto suo vide gli occhi del
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per poter agire nel suo territorio. Eppure, se mancanza
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che vuole salvare il suo allievo: – Della... della mia
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Prima Stavodicendo, poi al suo segnale loro quattro. Per
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pistola e sparò il suo primo colpo in aria
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infastidito. Non voleva che suo fratello partecipasse alla vita
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selfie. Christian conosceva bene suo fratello, quando aveva quella
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scooter a fianco al suo e gli chiedevano di
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momento. Tutti seguivano il suo Beverly. Qualcuno aveva provato
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e sigarette. Nicolas il suo Beverly non lo portava
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si fece vicinissimo. Il suo naso dolorante sfiorava il
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contenere le telefonate di suo padre, e così lentamente
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le migliori, però il suo colore generava diffidenza, sempre
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al completo, con il suo sciame di motori. Bussarono
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a far parte del suo personale pantheon di eroi
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una merda col sangue suo addosso. ¶ L’indiano con
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perché nessuno intuì il suo obiettivo: la pistola sottratta
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aveva mai pensato che suo padre potesse dirgli: – Hai
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di Nicolas, era il suo modo per aumentare la
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più facile associare il suo destino a quello di
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Il padre apprezzava il suo essere un nerd, anche
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paranza, che trasferì sul suo Mac. Decise di aprire
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fosse impossibile ricondurlo al suo ID: voleva caricare il
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lei faceva pesare il suo ruolo di sorella maggiore
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umiliante al pensiero che suo fratello era un fragile
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che si rivolgeva a suo figlio come se sapesse
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era infastidito e il suo terrore più grande era
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scrivere la sceneggiatura del suo potere. ¶ Annalisa si mise
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nell’insieme trova il suo sapore. Ma bisogna saperli
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chiese Briato’. Era al suo settimo flûte di Polisy
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di Istanbul ma il suo innamorato era arrivato tre
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su via Marina. Al suo diciottesimo compleanno la paranza
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a farlo arretrare nel suo ufficio, un cubicolo trasparente
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sembrava finalmente paga del suo lavoro e gli aveva
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da un discorso tutto suo a cui nessun altro
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un po’ quelli di suo padre, Nunzio ’o Viceré
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Ed era arrivato il suo braccio armato, Crescenzio Ferrara
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senza girarsi verso il suo capo, chiese un’altra
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ottone e osservava il suo esercito ingozzarsi di Moët
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Vergognoso si avvicinò al suo capo, che gli piazzò
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un attimo sotto il suo post si allungò una
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in giro con il suo Aprilia Sportcity e dietro
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nuovo re, Scignacane. Il suo vero nome era Natascia
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nome era Natascia e suo marito era stato ammazzato
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difendere questo business. E suo figlio Scignacane era stato
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condannati a morte. Dal suo braccio si liberavano quattro
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pescò nello zaino il suo acquisto: – Don Vitto’, che
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la prima volta nel suo appartamento quando lo aveva
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riempirsi di mojito, unico suo vizio, eredità di una
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davanti alla saracinesca del suo box. Una vita noiosa
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fino a lì: il suo box era l’ultimo
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senza tracce, almeno sul suo corpo. Si tirò su
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era esaurita e il suo istinto di sopravvivenza si
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sventolò la mano al suo compare, – dagli questi cinquemila
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tramonto non nascose il suo sollievo. – Capita’, – gli disse
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cercava la complicità del suo collega, come a dire
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volta ognuno per conto suo, i paranzini cercarono di
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credeva re, permettesse al suo paggetto, Carlitos Way, di
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tardi per averne uno suo – e le piaceva averlo
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che hai fatto? ¶ Il suo amico lo fissava, la
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difetto, era diventato il suo tratto distintivo. ¶ – Stavo giocando
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a un tucano, il suo naso era piccolo, la
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disse Drone sventolando il suo uccellone e indusse tutti
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decina. Io so’ follower suo su Instagram. ¶ – Pur’io
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fuori c’era il suo regalo. Il suo nuovo
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il suo regalo. Il suo nuovo scooter. Il regalo
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per farsi raggiungere dal suo uomo, ma al Maraja
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illuminando una foto sul suo smartphone. – Riconosci chi è
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cui sarebbe stato proprio suo fratello a invitarlo su
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mentre lo scorrazzava sul suo Aprilia Sportcity o quando
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erano anche Dentino e suo padre, lavoravano spesso insieme
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anche una foto del suo pesce sul cellulare della
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motivo visto che il suo amico era uno di
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il padre, con quel suo piano che pareva uno
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braccia. Allora Dentino e suo padre erano scappati tagliando
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le orecchie appese al suo racconto come faceva sempre
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immobile e concentrato come suo fratello. ¶ – Mi ha fatto
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che non è il suo perché c’ha tutti
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foto d’o cazzo suo, a mia mamma.” ¶ “Ma
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Era la voce di suo fratello, questa. Era stato
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se voleva diventare come suo fratello, essere all’altezza
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però il resto del suo corpo diceva il contrario
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Avrebbe voluto urlare il suo nome, ma niente. Allora
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un po’ anche il suo uomo. Non riusciva a
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condannato a morte il suo amico. Nelle rare occasioni
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a farlo di nuovo suo, lo accarezzava, ma lui
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crescere e reclamava il suo futuro padre. ¶ Dentino non
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indizio sulla morte del suo amico. Aveva anche abbandonato
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invadere un territorio non suo, perché quello che aveva
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quella maledetta foto del suo cazzo, l’aveva pagata
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permesso di spiare sul suo telefono? Ma Scignacane poteva
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torchio gli uomini di suo figlio, ricordò loro che
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lavacro. ¶ Fece tutto dal suo appartamento, la sua cella
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davanti alla tavola che suo marito aveva lasciato apparecchiata
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prese forma e il suo corpo si abbatté a
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nella piazza, con il suo vestito rosso aperto sulla
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teatro che quello era suo fratello e quella era
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raggiungere la madre, il suo braccio, ma Aucelluzzo lo