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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La strage degli innocenti, 1632

concordanze di «suo»

nautoretestoannoconcordanza
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tartaree grotte ¶ prevedendo ’l suo mal s’affligge e
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erode. ¶ Egli, che nel suo cor stima interrotte ¶ le
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sol questo è del suo regno il vanto, ¶ di
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d’ogni intorno al suo diadema regio ¶ idre verdi
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fa con l’estremo suo sonar le squamme. ¶ Tre
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e mentre regna ¶ il suo regno e se stesso
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ascosa. ¶ Come possa il suo fiore avere intero ¶ sì
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infame. ¶ Medusa entro ’l suo teschio a la crudele
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chiara fama ¶ tuo successor, suo regnatore il chiama. ¶ O
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i tributari Magi ¶ nel suo regno passar da strano
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abbia colui ¶ che ’l suo ne dona ad usurpar
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ciò detto, et al suo dir succede ¶ tra’ circostanti
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nebbia oscura ¶ vela il suo chiaro o ’l suo
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suo chiaro o ’l suo sereno imprime, ¶ e come
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orfana e tutta ¶ del suo pregio maggior sfiorata cada
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S’armar volesse il suo braccio possente ¶ a’ danni
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vide il re del suo fedel discorso ¶ quasi sprezzante
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di novità volga a suo senno e giri ¶ stranio
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sia, s’infinga ¶ a suo senno, e piacer parli
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ministri e del furor suo stolto ¶ l’impeto è
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Così comanda, e ’l suo decreto esposto ¶ la buccina
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e ’l verno. ¶ Dal suo ciglio felice il sole
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lesse, ¶ zelante ch’al suo scampo ei sia sì
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gli odori odorava il suo Levante. ¶ Belle gare movean
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e vermiglio ¶ del pomposo suo re l’alato stuolo
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e qui lasciò del suo scarpello industre ¶ detto scultor
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mesti figli. ¶ Indi al suo banditor cenna dal palco
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Uccidi almen col caro suo germoglio, ¶ sola non la
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può meglio al caro suo fa scudo, ¶ né soffrir
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volte gli uccide il suo diletto, ¶ la prima in
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l’altra, e fra suo cor discorre ¶ qual de
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carte, ¶ e l’estremo suo fatto a lettre vive
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prese, ¶ non aspettata, il suo vicin germano. ¶ Diss’egli
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sol presso il natio suo lago ¶ le fauci aprendo
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chi si duol del suo duol, che non l
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gli fa del petto suo stringendol forte, ¶ già cuna
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saldata ¶ d’un circonciso suo ristagna e stringe; ¶ et
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ad ambo avante al suo cospetto ¶ sepolcro il vaso
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ma ’l dispetto al suo tosco accrescea fele. ¶ Et
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ma sperò forse il suo più caro ancora ¶ prima
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che mai ¶ ostinata in suo cor la donna forte
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Agrigento, ¶ quando del rame suo concavo e pregno ¶ ne
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il lamento ¶ del fiero suo fabbricatore ingegno: ¶ così ne
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l’uscio al carcer suo profondo, ¶ e sferra a