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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vincenzo Monti, Iliade [traduzione da Omero], 1810

concordanze di «suo»

nautoretestoannoconcordanza
1
1810
reprime ei sì del suo rancor la vampa ¶ per
2
1810
detti effetto: ¶ ei col suo superbir cerca la morte
3
1810
un giorno ¶ dal montano suo tronco unqua né ramo
4
1810
tutti, ¶ tutti gravar del suo comando. Ed io ¶ potrei
5
1810
riti. E fermo ¶ nel suo dispetto e nella dianzi
6
1810
tutto ei vide in suo pensiero, e disse: ¶ Messaggieri
7
1810
abbisogni. Perocché delira ¶ in suo danno costui, ned il
8
1810
quel misero cacciò dal suo cospetto. ¶ Partì sdegnato il
9
1810
capo egli era, il suo lamento ¶ esaudì dall'Olimpo
10
1810
questo rammentagli, e al suo lato ¶ siedi, e gli
11
1810
agli eterni palagi; al suo ginocchio ¶ mi gitterò, supplicherò
12
1810
lasciò per la fanciulla ¶ suo mal grado rapita. Intanto
13
1810
venìa. Scelti garzoni ¶ al suo fianco tenean gli spiedi
14
1810
del figlio e del suo prego, ¶ Teti emerse dal
15
1810
il venir fermo al suo seggio, ¶ ma mosser tutti
16
1810
in cor premendo il suo livor s'assise. ¶ Di
17
1810
il nume, ed al suo fianco ¶ giacque l'alma
18
1810
Giove che pensoso in suo segreto ¶ divisando venìa come
19
1810
in questi accenti ¶ il suo prudente consultar propose: ¶ M
20
1810
occupato non già del suo naviglio, ¶ ma del dolor
21
1810
s'asside ¶ ciascheduno al suo posto: il sol Tersite
22
1810
fu chi vôlto al suo vicin dicea: ¶ Molte in
23
1810
toccar si provi ¶ il suo naviglio, e troverà primiero
24
1810
con emula virtù pel suo fratello ¶ combatterà. Conoscerai pur
25
1810
chi a quello, ¶ al suo ciascun si raccomanda, e
26
1810
le mense, ¶ e a suo talento vivandò ciascuno. ¶ Di
27
1810
il sire, ed al suo cenno ¶ l'acuto grido
28
1810
vestito, ed esultava ¶ in suo segreto del vedersi il
29
1810
schiera, e forte ¶ del suo proprio valor la sprona
30
1810
ma il giorno ¶ del suo destarsi all'armi era
31
1810
e tutta ¶ vedova del suo re piangea la casa
32
1810
breve. Intanto il fido ¶ suo stuol si strugge del
33
1810
con tutto insieme il suo regal corredo, ¶ e via
34
1810
la maraviglia di quel suo sembiante. ¶ Qui vide un
35
1810
rispondea racchiusa ¶ nel fluente suo vel la dìa Lacena
36
1810
Elena e tutto il suo tesor si tegna; ¶ e
37
1810
renderanno e l'aver suo con ella, ¶ pagando ammenda
38
1810
Allor s'assise ¶ al suo posto ciascun, vicino a
39
1810
Quindi una lorica ¶ del suo germano Licaon, che fatta
40
1810
Licaon, che fatta ¶ al suo sesto parea, si pose
41
1810
la rotella colpì del suo nemico, ¶ ma non forolla
42
1810
or che vinto ¶ il suo rival, me d'odio
43
1810
le vie: statti al suo fianco, ¶ soffri fedele ogni
44
1810
tremò, si chiuse nel suo bianco velo, ¶ e cheta
45
1810
garrì, senza mirarlo, il suo marito: ¶ E così riedi
46
1810
Citerèa lungi respinge ¶ dal suo caro la Parca; e
47
1810
doni ¶ colmeratti, vedendo il suo rivale ¶ montar sul rogo
48
1810
sia, soggiunse, che in suo cor fidando ¶ e nell
49
1810
di cinquanta guerrieri, al suo ritorno, ¶ gli posero un
50
1810
sacra cittade espugneremo, ¶ e suo, se spenti noi cadremo
51
1810
alla battaglia ¶ sotto il suo duce ognuna; e sì
52
1810
colse, e il viver suo fe' breve. ¶ Al primo
53
1810
Rinculò de' Troiani, al suo cadere, ¶ la fronte, rinculò
54
1810
l'offese. ¶ Col ferrato suo cerro allor secondo ¶ mosse
55
1810
e in un col suo bel carro ¶ smarrito abbandonò
56
1810
inclita Teano, ¶ gratificando al suo consorte, avea ¶ con molta
57
1810
e del cocchio, al suo fedele ¶ Capaneìde si rivolse
58
1810
dalla battaglia ¶ salvi al suo seno; e di lui
59
1810
questi a sé nel suo presepe, ¶ e due ne
60
1810
da questa zuffa, nel suo sangue steso ¶ l'ira
61
1810
di fier lïone in suo valor sicuro; ¶ e parato
62
1810
eroe capaneìde ¶ rimontato il suo cocchio, e in man
63
1810
la dolorosa, ¶ salì al suo fianco la taumanzia figlia
64
1810
la figlia ¶ raccogliendo al suo seno, e colla mano
65
1810
pugna ¶ i figlioletti al suo ginocchio avvolti. ¶ Benché forte
66
1810
plorar che colse il suo virgineo fiore. ¶ In questo
67
1810
fra l'are ¶ del suo delubro il pose. Ivi
68
1810
Cerere la scevra ¶ dal suo frutto gentil, che il
69
1810
il guardo tema ¶ del suo compagno. De' guerrier che
70
1810
l'Atride Menelao. Lo suo sergente ¶ ed auriga Midon
71
1810
il Tidìde, e al suo drappello ¶ volgendo le parole
72
1810
figlio ¶ di Selago tenea suo seggio in Peso ¶ ricco
73
1810
commosse altamente; e in suo pensiero ¶ divisando ne vien
74
1810
posto il pensier, tenea suo seggio in Ila ¶ appo
75
1810
caduta, e felice il suo ritorno. ¶ Or via, scendiamo
76
1810
indugia. Ella diffuso ¶ il suo peplo immortal sul pavimento
77
1810
or scenda, ¶ che dal suo torto consigliar. Non io
78
1810
rappiglia, ¶ e perde il suo fluir sotto la mano
79
1810
il campò. Solo il suo fido ¶ servo Calesio, che
80
1810
al fianco cadde ¶ del suo signore, e con lui
81
1810
questa, ¶ per lo stesso suo dir, la più feroce
82
1810
le Amazzoni virili. Al suo ritorno ¶ il re gli
83
1810
messi, ¶ ond'egli a suo piacer lo si coltivi
84
1810
vado, onde svegliarlo ¶ dal suo letargo, se darammi orecchio
85
1810
il Prïamide Elèno in suo pensiero, ¶ e ad Ettore
86
1810
Favonio il soffio ¶ nel suo primo spirar spande sul
87
1810
nostri giuramenti, e in suo segreto ¶ agli uni e
88
1810
della ferrata clava ¶ al suo scampo non valse; ché
89
1810
per vecchiezza impotente, al suo diletto ¶ prode scudiero Ereutalion
90
1810
l'eroe lieto il suo segno, ¶ e gittatolo in
91
1810
nuovo ¶ trasse Aiace il suo telo, ed alla penna
92
1810
a lui ¶ il risplendente suo purpureo cinto. ¶ Così divisi
93
1810
questo dire ¶ svolse il suo senno: Atride e duci
94
1810
Atridi ¶ con tutto il suo tesor l'argiva Elèna
95
1810
estremo. ¶ Plausero tutti al suo parlar gli Achivi ¶ con
96
1810
ai Teucri, già del suo ritorno ¶ impazienti e in
97
1810
annunziava ¶ alte sventure nel suo senno ordite. ¶ Di pallido
98
1810
Nèstore vi restò, ma suo mal grado, ¶ ché un
99
1810
me stesso che pur suo mi vanto ¶ giovine sposo
100
1810
che non tutto il suo campo andrìa disfatto, ¶ il
101
1810
Idomenèo con esso il suo scudiero ¶ Merïon che di
102
1810
più che mai del suo sangue sitibondo. ¶ E pur
103
1810
di lasciar costretto, ¶ mal suo grado, l'amico, a
104
1810
un lïone, e al suo voltarsi attento ¶ or le
105
1810
fiero Ettorre ¶ che in suo furore intollerando omai ¶ passa
106
1810
alle ferree porte il suo tiranno ¶ l'inviò dell
107
1810
parte Minerva il rabescato ¶ suo bellissimo peplo, delle stesse
108
1810
stoltezza ¶ il cimentarsi col suo padre in guerra. ¶ Quanto
109
1810
gli è questo il suo costume ¶ di sempre attraversarmi
110
1810
che impresse ¶ lasceravvi il suo telo; e tu, Minerva
111
1810
Giove intanto, ¶ come dispon suo senno e sua giustizia
112
1810
tutto ¶ tremò sotto il suo piè l'immenso Olimpo
113
1810
che dal bel trono suo l'Alba sorgesse. ¶ Libro
114
1810
ché immenso è il suo potere. ¶ Dunque al mio
115
1810
pien di fuochi il suo campo. E chi mirarli
116
1810
svolgere dal petto un suo consiglio, ¶ e in questo
117
1810
cui ¶ ponga Giove il suo cor, siccome in questo
118
1810
solenne ¶ ch'unqua il suo letto non calcai. Ciò
119
1810
opimi ¶ faran bello il suo scettro. Ecco di quanto
120
1810
tutti fu caro il suo consiglio. ¶ Dier le linfe
121
1810
i legati, e al suo cospetto ¶ rispettosi sostar. Alzasi
122
1810
puro, ed apparecchia ¶ il suo nappo a ciascun: sotto
123
1810
Disse; e Patròclo del suo dolce amico ¶ alla voce
124
1810
Ciò fatto, ingiunse al suo diletto amico ¶ le sacre
125
1810
Giove co' lampi ¶ del suo favor gli affida; Ettore
126
1810
forze altero e del suo Giove, ¶ terribilmente infuria, e
127
1810
dovizia al par del suo ¶ unico Oreste. Delle tre
128
1810
fosse il porre ¶ sul suo ginocchio un figlio mio
129
1810
poscia, ¶ e persistesse in suo rancor, non io ¶ t
130
1810
uno sdegno, e del suo sdegno ¶ fu la cagione
131
1810
salvò; ma solo dal suo cor sospinto. ¶ Quindi alcun
132
1810
l'uccisor, pagata ¶ del suo fallo la pena, in
133
1810
il Pelìde, ed al suo fianco ¶ lesbia fanciulla di
134
1810
è là rimasto ¶ per suo cenno a dormir, onde
135
1810
non farà forza al suo voler, se il niega
136
1810
guardie è capitano ¶ Trasimède suo figlio, e Merïone ¶ d
137
1810
e vergognarlo ¶ farò del suo poltrir, tutte lasciando ¶ a
138
1810
A Dïomede, che il suo brando avea ¶ obbliato alle
139
1810
doppio taglio, ed il suo proprio scudo ¶ il forte
140
1810
fatti ei fece ¶ nel suo ritorno col favor tuo
141
1810
raccolti, lor apre il suo consiglio. ¶ Chi di voi
142
1810
scampo. E già nel suo fuggire ¶ verso le navi
143
1810
chiamò per nome il suo diletto amico; ¶ e un
144
1810
gli Achivi. ¶ Giunto al suo regio padiglion, legolli ¶ con
145
1810
Olimpo. ¶ Ivi ognuno in suo cor fremea di sdegno
146
1810
genti, uccise, indi Oïlèo, ¶ suo compagno ed auriga. Era
147
1810
stante in piè sul suo carro il bellicoso ¶ Prïamide
148
1810
darà volta ¶ sopra il suo cocchio, allor t'avanza
149
1810
gran figlio, e nel suo senno ¶ equilibrava tuttavia la
150
1810
le troiane falangi. Al suo venire ¶ turbossi il forte
151
1810
alquanto, ¶ Sciagurato, rispose al suo nemico, ¶ or sì che
152
1810
fuggitivo ¶ scaglia Ulisse il suo cerro, e a mezzo
153
1810
Aiace da' Teucri in suo cor tristo ¶ e di
154
1810
vecchio in piedi ¶ dal suo lucido seggio, e l
155
1810
primi percosse, e al suo cadere ¶ l'agreste torma
156
1810
obbedirà. Tal era il suo precetto; ¶ tu l'obblïasti
157
1810
s'ei paventa in suo segreto un qualche ¶ vaticinio
158
1810
o cadran spenti dal suo ferro? — Oh diva ¶ stirpe
159
1810
Se il Tonante in suo sdegno ha risoluta ¶ degli
160
1810
divino Sarpedon dal forte ¶ suo cor quel muro ad
161
1810
lo dirocca. Snudossi al suo cadere ¶ la superna muraglia
162
1810
scudo, ché Giove dal suo figlio allora ¶ allontanò la
163
1810
della vittoria, e al suo fedel drappello ¶ rivòltosi, gridò
164
1810
dalle navi ¶ respingerete il suo furor, foss'anco ¶ lo
165
1810
mano arditamente ¶ bilanciando il suo telo, e di dar
166
1810
dell'arrivo degli Achei suo seggio ¶ in Pedèo, disposata
167
1810
Dio nipote. ¶ Risoluto in suo cor de' Teucri il
168
1810
Nullo qui manca ¶ al suo dover, rispose il gnossio
169
1810
dalla tenda scontrollo il suo fedele ¶ Merïon, che venìa
170
1810
e immaginando ¶ vicino il suo morir, l'alma nel
171
1810
nume dell'armi, e suo diletto figlio ¶ l'accompagna
172
1810
alla lor volta ¶ col suo scudier venirne, orrendo ei
173
1810
avanzossi pedon nanzi al suo carro ¶ Asio, e anelanti
174
1810
Idomenèo ¶ tutto intende il suo cor, questi il prevenne
175
1810
sorvolando ¶ veloce delibò nel suo trascorso ¶ lo scudo, e
176
1810
Ilio n'avea nel suo gran seno. ¶ Ma sotto
177
1810
Corse al ferito ¶ il suo german Polìte, e per
178
1810
si dibattea; ma il suo penar fu breve: ¶ ché
179
1810
risposta l'Atride al suo nemico ¶ ferì la man
180
1810
fionda che pronta il suo scudier gli avea. ¶ Al
181
1810
figlio Arpalïon, che il suo diletto ¶ padre alla guerra
182
1810
senza effetto ¶ visto il suo colpo, s'arretrò salvando
183
1810
che appieno ¶ del reo suo fato istrutto, avea di
184
1810
Sicuro all'ombra del suo gran pavese ¶ passo passo
185
1810
dilavar la gruma. ¶ Del suo figliuol si tolse in
186
1810
là visto il divino ¶ suo cognato e fratel che
187
1810
abborrito consorte; e in suo pensiero ¶ l'augusta Diva
188
1810
miglior. Tosto al regale ¶ suo talamo s'avvìa, che
189
1810
mio figlio Vulcan, col suo sgabello ¶ su cui si
190
1810
giorno ¶ ch'Ercole il suo gran figlio, Ilio distrutto
191
1810
tuo segreto ¶ macchinando al suo figlio una ruina, ¶ di
192
1810
e lui sviando ¶ dal suo cammin, spingesti a Coo
193
1810
Antènore un figlio, o suo germano; ¶ sì n'ha
194
1810
mio consiglio, ¶ ma del suo cor spontaneo moto, e
195
1810
allor nella pugna il suo diletto ¶ Pàtroclo manderà, che
196
1810
eccidio de' Greci il suo gran figlio. ¶ Disse, e
197
1810
terre le rïanda ¶ in suo secreto, e dice: Io
198
1810
Quell'altero e crudo ¶ suo cor tu stessa già
199
1810
né si rimove ¶ dal suo proposto, ché gli Eterni
200
1810
Marte, io credo, ¶ il suo già tocca: Ascàlafo, il
201
1810
non si spiccava dal suo trono, e ratta ¶ fuor
202
1810
impresa ¶ Sì dicendo, al suo seggio il violento ¶ dio
203
1810
se forzar pretende ¶ me suo pari in onor. Figli
204
1810
e a ciascheduno ¶ il suo regno sortì. Diede la
205
1810
Non farò dunque il suo voler; si goda ¶ pur
206
1810
si resti cheto ¶ nel suo regno, né tenti or
207
1810
egli minaccioso oltraggia ¶ me suo pari di grado e
208
1810
ebbe asilo, e poscia ¶ suo scudiero il seguì. Lo
209
1810
testa, da presso al suo signore, ¶ sul confin dell
210
1810
cavalli, ¶ malgrado il presto suo girarsi il giunse ¶ l
211
1810
il giunse ¶ l'inevitabil suo destin; ché il dardo
212
1810
si rivolse Teucro ¶ al suo fratello, e disse: Ohimè
213
1810
trovi la morte, ¶ del suo morir s'allegri. È
214
1810
dono d'Eufete, ¶ ospite suo. Con questo egli più
215
1810
armento. ¶ Ben egli il suo pastor vorrìa da morte
216
1810
suoi figli ¶ e del suo tetto si rammenti; ognuno
217
1810
Alfin prese, atte al suo pugno, ¶ valide lance; ed
218
1810
poscia nel mezzo al suo recinto ¶ libando, e gli
219
1810
forte de' Greci. Il suo fallire ¶ vegga il superbo
220
1810
polve. Si volse al suo cadere ¶ il peonio drappello
221
1810
si sbandò, morto il suo duce ¶ prestantissimo in guerra
222
1810
i mortali arma il suo sdegno, ¶ i quai, cacciata
223
1810
Tessalo, né vano ¶ il suo telo volò, ché dove
224
1810
ghermìa la polve del suo sangue rossa, ¶ e fremendo
225
1810
ira. E Glauco il suo ¶ dolce amico per nome
226
1810
Ma spento avendo ¶ un suo valente consobrino, ei supplice
227
1810
o se preceda ¶ al suo morire di molt'altri
228
1810
inclinarsi di Giove a suo periglio ¶ le fatali bilance
229
1810
i più forti a suo senno, e allor pur
230
1810
su le rive ¶ tenea suo seggio. La costui sembianza
231
1810
Ed Ettore, veduto il suo nemico ¶ retrocedente e già
232
1810
Disse; e fermo in suo cor l'altro riprese
233
1810
e mentre tutta ¶ del suo candido fiore si riveste
234
1810
e sospirando ¶ nel segreto suo cor disse l'Atride
235
1810
Freme la belva in suo gran core, e parte
236
1810
core, e parte ¶ mal suo grado dal chiuso: a
237
1810
fuga ne mette a suo talento ¶ anche i più
238
1810
vecchio le cesse al suo gran figlio: ¶ ma il
239
1810
capo, e seco ¶ nel suo cor favellò: Misero! al
240
1810
adattò l'armatura. Al suo contatto ¶ infiammossi l'eroe
241
1810
Pàtroclo, che parmi ¶ del suo corpo farà tosto di
242
1810
il tuon sopra il suo petto. ¶ Aiace di rincontro
243
1810
di starsi ¶ saldi al suo fianco, e battagliar dappresso
244
1810
muro troian; né in suo pensiero ¶ di tal danno
245
1810
occorso, la caduta ¶ del suo diletto amico ora gli
246
1810
di lor nullo ¶ nel suo corso uccidea, ché solo
247
1810
briglie. ¶ Videlo alfine un suo compagno, il figlio ¶ dell
248
1810
anelito alle spalle. Al suo furore ¶ Ettore modo non
249
1810
pria d'Achille in suo poter non mette ¶ i
250
1810
cangiato di pensiero il suo gran padre. ¶ Come quando
251
1810
per Ettore tenuto, ¶ e suo diletto commensal. Lo colse
252
1810
co' pronti destrieri in suo soccorso ¶ non accorrea Cerano
253
1810
accorrea Cerano. Ei del suo duce ¶ campò la vita
254
1810
nunzio del fato del suo caro il manda. ¶ Mosse
255
1810
in fretta rimesse al suo compagno ¶ Laòdoco che fido
256
1810
stracciandole a ciocche. Al suo lamento ¶ accorsero d'Achille
257
1810
dilettissimo a Giove e suo gran figlio, ¶ Alcide stesso
258
1810
breve, ¶ lo spero, il suo gioir, ché negra al
259
1810
allor la veneranda Giuno ¶ suo malgrado a calar nelle
260
1810
ei farà sazii del suo corpo i cani. ¶ Qui
261
1810
Ristorate i corpi ¶ al suo posto ciascuno, e vi
262
1810
Crucciato il fiero del suo tardo arrivo, ¶ tutta scorre
263
1810
rame la linfa al suo bollor pervenne, ¶ diersi il
264
1810
il dannaggio tramar del suo simìle; ¶ ed io che
265
1810
a lavorìo gentile ¶ col suo sgabello al piede. Indi
266
1810
dagli anni nel regal suo tetto. ¶ Né il tenor
267
1810
dai Troiani ucciso ¶ il suo fedel compagno, ed egli
268
1810
al fuoco, ¶ e comandò suo moto a ciascheduno. ¶ Eran
269
1810
degli araldi preso ¶ il suo scettro ciascun, con questo
270
1810
dicendo, ¶ le depose al suo piè. Dier quelle un
271
1810
l'Atride, e dal suo seggio, ¶ senza avanzarsi, favellò
272
1810
onde le forze ¶ il suo fiero digiun non gli
273
1810
il solleva. Alfin dal suo riservo ¶ cavo l'immensa
274
1810
Prese ciascuno ¶ cheto il suo posto; ma dal mar
275
1810
ratto fuggir: senza il suo nume ¶ m'avrìa domo
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dritto ¶ vola sempre il suo telo, e non s
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torri, e il molto ¶ suo popolo le idèe falde
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cresce o scema a suo talento, ¶ potentissimo iddio. Ma
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Or via ¶ moviamo in suo soccorso, e s'impedisca
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io stimava ¶ falso il suo vanto. E ben si
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miserando il vide ¶ il suo germano Ettorre, una profonda
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terribile Achille, onde inviarlo ¶ suo malgrado alle porte atre
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riconobbe, e irato in suo cor disse: ¶ Quale agli
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cose ei discorre in suo segreto ¶ senza far passo
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e chino ¶ atterrasi al suo piè. Divincolando ¶ l'asta
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Lèlegi impera, e tien suo seggio al fiume ¶ Satnioente
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sdegno ¶ fremendo, divisava in suo pensiero ¶ come alla furia
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un'asta, ed il suo corso ¶ somigliava il volar
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affoga. ¶ Accorsero veloci al suo lamento, ¶ e appressârsi all
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forza, ¶ né quel divin suo scudo che di limo
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nasconda. ¶ Fia questo il suo sepolcro, onde non v
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core ¶ ne gode il suo cultor. Seccato il campo
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le furie, e dal suo sdegno ¶ maggior castigo, dell
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e dicea doloroso in suo segreto: ¶ Misero me! se
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desìo di pugnar col suo nemico. ¶ Allor le palme
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il nudo e verecondo ¶ suo cadavere, ah! questo, è
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nascente Sole ¶ balenava il suo scudo. Il riconobbe ¶ Ettore
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appoggiò lieto al ferrato ¶ suo frassino il Pelìde, e
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vita, e al saettante ¶ suo figlio, ed essi mi
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prese l'alma il suo vol verso l'abisso
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l'abisso, ¶ lamentando il suo fato ed il perduto
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non si godesse, al suo vicin dicendo: ¶ Per gli
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lamenti ¶ facean eco al suo pianto i cittadini. ¶ Dalle
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diverso rabesco. E per suo cenno ¶ avean frattanto le
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puoi morto ¶ più farti suo sostegno, Ettore mio, ¶ ned
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in grembo, ¶ dentro il suo letticciuol su molli piume
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dicea piangendo, ed al suo pianto ¶ co' sospiri facean
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divino ¶ Ettor volgendo in suo pensiero, il trasse ¶ per
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e vivandò ciascuno a suo talento. ¶ Del cibarsi e
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dando alle fiamme il suo compagno, ¶ geme il Pelìde
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due veloci cavalli, il suo Podargo, ¶ ed Eta, del
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il veglio ¶ nell'erboso suo seggio. Ultimo intanto ¶ con
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bada ¶ Stènelo, il forte suo scudier, che pronto ¶ il
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tragge sul cocchio il suo signor, lambendo ¶ co' crini
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E così detto, ¶ al suo fedele Automedonte impose ¶ di
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quegli, e recolla al suo signore ¶ che in man
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stese al terreno ¶ il suo rivale, e tosto generosa
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in questo ludo ¶ del suo valor far prova. Immantinente
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guarda. — Accompagnaro ¶ tutti il suo cruccio con un dolce
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fuor del circo il suo tiro. Applause tutto ¶ il
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a lui venute ¶ nel suo tugurio, ei preferì lor
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finito il pianto, al suo dolor dà tregua; ¶ ché
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e s'adempia il suo volere. ¶ Ciò detto, si
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Pelìde, e il figlio suo redima. ¶ Obbedïente a quel
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s'assise ¶ dolce al suo fianco la divina madre
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L'eroe vedrallo al suo cospetto, e lungi ¶ dal
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scopre, se cadi in suo potere, ¶ qual mai pietade
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al padre ¶ del regale suo cocchio i corridori, ¶ cui
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eccelsi, esso e il suo fido ¶ araldo, entrambi pensierosi
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alla diritta ¶ quel fortissimo suo veloce augello ¶ sovra tutti
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ricusa d'inviarti questo ¶ suo propizio messaggio, io ti
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dona e toglie a suo talento il sonno, ¶ nella
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dentro alla mischia. Io suo soldato ¶ qua ne venni
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giacente, e ancora ¶ il suo corpo è incorrotto, ed
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da Troia il figlio suo diletto. Ed io, ¶ miserrimo
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cadente ¶ veglio, il bianco suo crin commiserando ¶ ed il
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Ebbe Pelèo ¶ al nascimento suo molti da Giove ¶ illustri
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reggia ¶ prole negògli del suo scettro erede, ¶ né gli
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neppur di tutto il suo vigor nel fiore. ¶ Con
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Ettore al padre. In suo riscatto ei diemmi ¶ convenevoli
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tenda, e sopra ¶ il suo seggio col tergo alla
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Stanca la madre del suo molto pianto, ¶ non fu
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il Pelìde; ed al suo fianco ¶ la bella figlia
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venìa ¶ pur divisando in suo pensier la guisa ¶ di
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che sul mondo il suo vermiglio ¶ velo dispiega di
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di Pergamo salita, il suo diletto ¶ padre e l
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figli; e tu dal suo spietato ¶ ferro trafitto, e
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Elena fe' terza il suo lamento: ¶ O a me
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volte il Sole ¶ il suo giro compì da che
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pria che fosse al suo fin l'opra pietosa