Aldo Busi, Un cuore di troppo, 2001

pettegolo a arte del suo amicone di Crevalcore… e

me se non dal suo per sé. ¶ Eppure, col

parte avuta con me suo malgrado, giocoforza? ¶ Oh, come

che si avvoltola nel suo caglio machista, il buco

straccio senza chiedere il suo parere. E il tavolo

che intanto perfeziona il suo tirocinio… anche per lui

lessato in tutto il suo fallimento verrà finalmente a

cuore non mio ma suo, suo del Grosso Salumaio

non mio ma suo, suo del Grosso Salumaio & Piccolo

che Menes rimugina un suo pregiudizio… Menes è prevenuto

come uno stoccafisso al suo sale, senza ricambiare la

che per affermare il suo amore per te Subi

tutto su quello sfilatino suo gemello. Lui può fare

umiliato a morte dal suo odio verso se stesso

per non uscire dal suo trogolo? Accidenti, pensavo mentre

restare intrappolato dentro un suo imprevisto, inaudito, intollerabile pensiero

dare al malessere il suo vero nome: Malafede. Da

e addirittura tarate sul suo carattere e personalità e

non ha posto nel suo albo delle arti e

da maestro a un suo progetto di allievo che

di qualità, e il suo verdetto, si sa, ha

qualcuno di lui dietro suo stesso invito, parlo sempre

qualcuno è riuscito nel suo progetto non più grazie

rientrato in possesso del suo cappello da cacciatore di

fondo a incancrenirsi col suo comodo. Magari qualcuno dell

e adesso ognuno nel suo brodo. ¶ L’ultima volta

Porco impettito sotto il suo stravagante cappello sudtirolese che

Filatterio le cede il suo Alpenstock e finalmente lasciamo

leasing e, quale passatempo suo personale anche se aziendale

ragazzino, sente più figlio suo il fratello che non

due, però lui e suo fratello ce l’hanno

del ’99 piegare la schiena, suo figlio per esempio, ventisei

di vite lui col suo nerbo padronale, lei sì

solo il tonfo del suo corpo ma l’eco

che resta, e tonfo suo e eco tua fanno

aumenta la voglia del suo prossimo tonfo, della tua

allacciamenti, uno paga il suo prezzo ma ha un

laureata in economia, come suo fratello, di lei, il

un uomo schiacciato dal suo stesso trattore in manovra

gli telefoni, solo con suo zio si apre un

no, e nemmeno del suo sospetto per le vere

stare così, vivo nel suo genere, non vivo nel

genere, non vivo nel suo essere. ¶ La donna col

di là come il suo disastrato organo plurimenopausato e

banchettificio di Crevalcore… quel suo cliente di cotechini e

chiudendo del tutto il suo grosso poliziesco americano il

abitudinaria nel nascondere il suo compiacimento di uomo controllato

stessa mulatta china sul suo membro in erezione o

che qualcuno porti il suo album mignon su un

tempismo! ¶ Sembra lui, il suo ventriloquo. ¶ «Come l’amore

democraticamente in pari col suo fascismo di plasma, non

restituirmi un prurito non suo, passarlo a me, al

passarlo a me, al suo proprietario originale, un banale

trigliceridi?», e tutto del suo progetto impaginato in quattro

un materialista però a suo modo poetico, spassionato, spiritoso

al di sotto del suo collo, non voglio turbare

mammone a parte, è suo cognato, cioè suo fratello

è suo cognato, cioè suo fratello ex tossico, insomma

signora Filatterio avrà il suo bel daffare coi suoi

la sua passione, il suo solo svago in un

incenerirmi o essere il suo braccialetto e mi sono

anni ha lasciato il suo amico, solo sessantenne e

ha già riempito il suo, se lo porta fino

aveva mai detto niente, suo padre poi sembrava un

tacchini nel Tir, il suo primo Tir di quando

per via anche di suo fratello tossico che aveva

mandata lui da un suo amico chirurgo plastico di

è come se il suo corpo stesso producesse calore

la sua zeta, il suo discendente naturale. E un

la trebisonda per quel suo amico, quel suo fornitore

quel suo amico, quel suo fornitore dei cotechini e

non volli interferire col suo concetto di altruismo, pensai

l’immagine, scarsina, che suo padre, il farmacista di

le viscere chiedendosi se suo padre prima di morire

due su tre, quel suo padre tutto d’un

voluto notare? Anche il suo rifiuto è un sentimento

non fosse in verità suo ma della struttura sociale

permettevano di abbandonarsi al suo sentimento per me; io

era la madre del suo unico erede, veniva preso

dimostrare di essere il suo zerbino perché lui o

mese di distanza dal suo primo bidone, perché anche

riavvolgere il nastro di suo padre che lo rinnegava

per cambiare buco nel suo harem di casalinghe trascurate

magari ognuno per conto suo, e, anche se si

bollito che, impiegandoci il suo tempo, ammette parecchia distrazione

aveva già deciso di suo da anni, forse nell

in cui pronunciava il suo tardivo sì, lui era

aperti… di abbracciare il suo compagno di banco perché

non sua moglie, non suo figlio, non era mai

a un incanto tutto suo, personale, non del suo

suo, personale, non del suo genere e degli stereotipi

invece era proprio il suo cappello tirolese di merda

proprio da lì, dal suo cappello in camera mia

che speravo io, il suo braccialetto contro ’sti radicali

arrivava e trovava il suo solito, confortevole rifugio… dalle

tempo, ognuno per un suo scopo, completamente diverso da

senza più freno… quel suo verdetto… di sette parole

E in Menes, nel suo uccidermi del tutto con

di aver risposto al suo racconto delle sue donne

prima di espormi al suo verdetto amichevole, cosa che

a scegliersi me quale suo giudice, io non ho

quell’uomo e il suo amore per me… quindi

picchiare e trafiggere col suo stupido bastone da gagà

riprendere la frase dal suo inizio è così inconcludente

la sua virilità… il suo stupido concetto di virilità

ci avesse conficcato il suo stupido Alpenstock da parte

costretto a accettare il suo sacchetto di marroni raccolti

lo è sin dal suo non apparire. Questa storia

o a essere il suo stesso non lettore per