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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Jorge Mario Bergoglio, Lumen fidei, 2013

concordanze di «suo»

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Sol invictus, invocato nel suo sorgere. Anche se il
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tutto il reale, il suo raggio è incapace di
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e ci svela il suo amore, un amore che
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si è manifestato il suo amore pienamente affidabile, capace
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continui a guidare il suo cammino. Il Concilio Vaticano
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di Cristo, assumo il suo prezioso lavoro, aggiungendo al
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fede, dobbiamo raccontare il suo percorso, la via degli
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sempre nel cuore del suo essere. Dio associa la
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più profonde radici del suo essere, gli permette di
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suscitare un figlio nel suo corpo "come morto" e
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del padre che porta suo figlio lungo il cammino
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benefici di Dio, del suo agire per liberare e
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senso, visione anticipata del suo mistero. Così lo intende
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la suprema manifestazione del suo amore per noi. Quella
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dare per rassicurarci del suo amore, come ci ricorda
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nell’Amore pieno, nel suo potere efficace, nella sua
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rivela come fede nel suo amore incrollabile per noi
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potuto ridare vita al suo corpo, allora non sarebbe
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si fonda, sì, nel suo amore fino alla morte
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morte, ma anche nel suo essere Figlio di Dio
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agire nel mondo, il suo amore non sarebbe veramente
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è una partecipazione al suo modo di vedere. In
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cose di Dio. Gesù, suo Figlio, si presenta come
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vita di Cristo — il suo modo di conoscere il
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permette di cogliere il suo significato più profondo, di
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così si esprime nel suo linguaggio conciso ed efficace
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nella fede, e nel suo aprirsi a questo Amore
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viene reso partecipe del suo Amore, che è lo
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credenti, che formano il suo corpo, il cristiano comprende
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non trova più il suo equilibrio, lo spazio necessario
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ascoltata e per il suo stesso dinamismo, si trasforma
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e la sicurezza del suo regno su di un
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Ma proprio per il suo nesso intrinseco con la
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che ognuno sente nel suo interno, valide solo per
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al di là del suo isolamento, né a liberarlo
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tempo, di comprendere il suo disegno. Attraverso l’esperienza
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desiderio di vedere il suo volto. In questo modo
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invitata a contemplarlo nel suo cammino verso il Padre
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permette di riconoscere il suo mistero. Capiamo allora perché
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fede, che riconosce il suo mistero, il suo essere
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il suo mistero, il suo essere Figlio che manifesta
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capiamo qual era il suo traguardo ultimo. E, nello
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della ragione, con il suo desiderio di verità e
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insistenza sulla visione. Il suo incontro con il neoplatonismo
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il momento decisivo nel suo cammino di fede non
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e di accompagnare il suo cammino nella storia, manifestandosi
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la materia, confida nel suo ordine, conosce che in
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che devono abituarsi al suo splendore. L’uomo religioso
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nell’ardente desiderio del suo cuore », e « percorreva tutto
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è già sorretto dal suo aiuto, perché è proprio
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su quest’aspetto nel suo Vangelo, unendo assieme fede
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che gli spazi del suo "io" si allargano, e
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sua vita e nel suo culto la Chiesa perpetua
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tocca la persona nel suo centro, nel cuore, coinvolgendo
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la sua mente, il suo volere e la sua
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e ha voluto chiamarsi suo Dio; il Dio che
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che ha rivelato il suo nome a Mosè; il
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Dio che nel consegnarci suo Figlio ci ha rivelato
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pienamente il mistero del suo Nome, dona al battezzato
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Fortezze rocciose saranno il suo rifugio […] la sua acqua
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e dai padrini in suo nome. La fede è
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la fede percorre il suo cammino. Da una parte
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lo ricorda con il suo hodie, l’"oggi" dei
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si fa presente nel suo cammino pasquale verso il
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uomo, di introdurlo nel suo dinamismo di comunione, che
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abbraccia, che dilata il suo essere rendendolo parte di
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vie per conoscere il suo essere e il suo
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suo essere e il suo agire, e per questo
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continua ad avere il suo fascino e i suoi
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Cristo e con il suo prolungamento nella Chiesa.[42] L
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dottrina nel tempo, il suo potere di assimilare in
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della successione apostolica. Per suo tramite, risulta garantita la
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definitivo in Dio, nel suo amore, e così illumina
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sua saggezza e del suo disegno di amore. Fondati
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afferrare e guidare dal suo amore allarga l’orizzonte
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ad esso, perché il suo fondamento si trova nella
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un Padre comune quale suo fondamento ultimo, non riesce
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di fede, fin dal suo inizio, è stata una
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per ogni persona, il suo disegno di salvezza che
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uomo. Egli perde il suo posto nell’universo, si
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confessa pubblicamente, con il suo agire concreto, la sua
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presenza tra noi, il suo desiderio di rendere saldi
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strada e offrirci il suo sguardo per vedere in
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inaugurato in Cristo, nel suo corpo (cfr 2 Cor 4,16–5,5). Il
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accolta con tutto il suo essere, nel suo cuore
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il suo essere, nel suo cuore, perché in lei
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San Giustino Martire, nel suo Dialogo con Trifone, ha
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fede, alla sequela di suo Figlio.[50] Così, in Maria
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strettamente associata, per il suo legame con Gesù, a
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ad ogni discepolo del suo Figlio (cfr Gv 19,26-27). Sarà
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a lasciarci toccare dal suo amore, perché possiamo toccarlo
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Lui, a credere nel suo amore, soprattutto nei momenti