Matilde Serao, Cristina, 1908

la illuminava tutta, nel suo vestito di percallo bigiognolo

dietro i vetri del suo balcone a correggere i

calza. Per l'ottobre, suo fratello Carluccio doveva entrare

creatura, pensava che questo suo fratello se ne andava

della litania. Pregava per suo padre, per sua zia

che era malata, per suo fratello Ferdinando che stava

aspettare la morte di suo padre. ¶ — Oh! ¶ — È vecchio

ha fatto il tempo suo, il Signore se lo

Carluccio, si vestì col suo abito della domenica, di

Cristina, Peppino seguitò il suo armeggio di spasimante provinciale

voltava le spalle; il suo umore s'inaspriva, ella

leggeva il Pungolo a suo padre, trovò nella cronaca

di buona salute, il suo negozio di generi coloniali

gelosie. La tranquillità del suo bel temperamento aveva bisogno

scene, le lagrime. Il suo spirito era semplice, come

sera, a prendere il suo posto di fidanzato ufficiale

sciorinare certi corpetti del suo corredo, che le serve

Non ci riusciva, il suo pensiero fisso la vinceva

Sposalo, figlia mia — disse suo padre, sospirando, invecchiato di

quel suicida che era suo marito, se l'avrebbe

femminile. ¶ La rovina del suo spirito era anche più

al lavoro, frenava il suo slancio, applicandolo al raggiungimento

dove si sciupava il suo ingegno, e di esaurimenti

Forse, nel segreto del suo cuore, aveva quel tacito

un tratto, egli col suo temperamento eccessivo si buttò

che aveva sopportato il suo cuore femminile, aveva perduto

si sbrigava bruscamente del suo corteggiatore, insensibile alla maldicenza

comincia, turbarono deliziosamente il suo cuore rinnovato. Non sapeva

la sua reputazione, il suo nome, la sua posizione

la sua posizione, il suo avvenire, come si gitta

della follia. Tutto il suo passato, secco, duro, aspro

minutamente la storia del suo amore, come era nato

di gettare via il suo segreto per poter respirare

colui che aspetta il suo turno. Forse Guido diceva

e nell'atonia del suo spirito, ancora pareva che

ella sentiva ondeggiare nel suo cervello quella voce carezzevole

impeto nervoso. Ma il suo carattere orgoglioso e la

insistendo, incrudelendo, offeso nel suo orgoglio di uomo. ¶ Teresa