Matilde Serao, Lettere d'una viaggiatrice, 1908

si rimarginano: e il suo cuore si guarisce e

e non guarda il suo vicino; e non osa

dal potere, cioè nel suo peggior momento; quando tutti

delusione, avranno inacidito il suo sangue; quando tutta la

vita avrà inasprito il suo spirito, liberandolo dalle puerilità

che vi griderà il suo sdegno e il suo

suo sdegno e il suo dolore, e vi dirà

ha potuto togliere il suo carattere di maestoso albergo

che sta, in Roma, suo malgrado, insoddisfatta, malcontenta, seccata

e ove maledice il suo destino, felice se può

toglierle, anche superficialmente, il suo indelebile carattere di albergo

Alta Italia, denigrata nel suo clima da chi non

temprato a ciò il suo spirito, che aveva amato

ammirata nella vastità del suo lavoro e delle sue

alle lente acque del suo fiume, innanzi al verone

tutta l’anormalità del suo stato, misura tutto lo

appresta, già compie il suo divino ufficio: e mentre

Qualche coppia silenziosa nel suo ardor giovanile, già vinta

contemplando, fumando, in quel suo profondo amore del silenzio

e più viva del suo pensiero e della sua

volte, l’arrivo del suo Pagello, dell’uomo semplice

e simpatico, che il suo cuore e i suoi

traditore come fu del suo tradimento: egli apparirà pallido

Georges Sand, se il suo tradimento passò dal desiderio

all’azione, se il suo sogno divenne una realtà

con carità feminile il suo tradimento: poichè ella non

messo a nudo il suo cuore e i suoi

profonde, esista; che il suo Canal Grande sia sempre

dignitosa, di accordo col suo carattere e con la

rinnova i bagliori del suo oriente, la sua gioia

uomo che vede il suo sogno diventare una realtà

passato, dei ritratti del suo Lawrence, del suo Reynolds

del suo Lawrence, del suo Reynolds, del suo Gainsborough

del suo Reynolds, del suo Gainsborough, chi ridirà la

i veli disciolti del suo cappello, col suo mantello

del suo cappello, col suo mantello disciolto, posante, così

e subito proclama il suo amore: «se egli è

superba e gaia sul suo vivido fiume. Ogni cocchiere

portò con sè il suo mistero amoroso: e l

Giulietta, per cercare il suo confessore e la sua

livido e tempestoso, il Suo Signore morì: gli basta

ogni uomo ha il suo sogno o non ne

fondo alla veranda, il suo istrumento, la zithar, fra

di morire salutò il suo Tirolo, Mein liebe Tirol

imperatrice Federico e il suo Mackenzie vi furono e

messo la scena del suo Doctor Antonio, che ha

era la meta del suo pellegrinaggio, nulla vedendo bene

nulla comprendendo più, col suo cervello agonizzante di fatica

affanna a introdursi nel suo albergo, a salire nel

albergo, a salire nel suo ascensore, a penetrare in

già nell’atrio del suo albergo egli ha incontrato

finisce, e ricomincia il suo moto sulla riva naturale

malato sembra convalescente, sul suo terrazzo fiorito, e il

chiese anche scusa del suo ardire. Quando la promenade

la fatica lunga del suo giro in Italia, superando

passo supremo onde il suo nome, la sua fama

conosce la profondità del suo spirito, sa bene che

il segreto d’arte, suo, è diventato più intenso

Cosmopoli manda tutto il suo blasone, tutti i suoi

atto in atto, il suo spirito multanime si va

staccarsi delle braccia del suo amante, allora Cosmopoli ha

cui Cosmopoli dice il suo tranquillo entusiasmo, per la

coli, a raouts, nel suo temperamento schivo del mondo

del mondo esteriore, nel suo desiderio di pace: ella

nessuno la riconosce col suo massimo piacere. Solo, l

nella sua musica, il suo sentimento e il suo

suo sentimento e il suo pensiero, era una delle

che egli amava, col suo retto e leale cuore

anche tutta grazia del suo talento musicale, trascina chi

elevatrici e purificatrici, sul suo temperamento artistico, ma egli

della realtà! Ma il suo spirito d’arte si

ha messo tutto il suo animo di poeta, nel

non potette procurare al suo spirito e ai suoi

mette negli orecchi il suo trillo sempre più gaio

genovese che arriva col suo vestitino modesto, con la

gli cheques donatile al suo partire, pel viaggio di

voglia di lasciare il suo regno, appena un re

dei Bonaparte ebbe il suo nido di aquile vittoriose

è selvatico, e il suo deserto, il suo silenzio

il suo deserto, il suo silenzio di voci umane

immutabili vesti nere, nel suo costante raccoglimento, nei suoi

sua parola, in ogni suo atto, come fu dolce

e inospite, dove il suo bel figliuolo era morto

terreno d’Africa dove suo figlio era caduto, e

ritratto filiale sorride, dal suo quadro, all’ombra materna

la imperatrice Eugenia il suo segretario, signor Franceschini Pietri

il conte Giuseppe Primoli, suo nepote, figliuolo della principessa

metà aprile, toccando il suo ricco e brillante apogeo

chiude, dovunque, poichè il suo the delle cinque, alle

elegantissima ha spento il suo grande focolaio dove si

notte, si eleva dal suo fiume e salendo, salendo

de ville alzi il suo bastoncello bianco, perchè i

almeno, sta bene a suo posto, tanta è la

ai proprii affari, al suo lavoro, al suo piacere

al suo lavoro, al suo piacere, al suo ozio

al suo piacere, al suo ozio, i boulevards assumono

ognuno viene via dal suo ufficio , dal suo lavoro

dal suo ufficio , dal suo lavoro, dalla sua casa

in sera, va al suo pranzo, invitato, en ville

amiche: ognuno va al suo teatro, alle otto, alle

un punto solo il suo fascino. Spesso gli artisti

riconosce il cadavere di suo figlio, di sua moglie

cadavere riprende quasi il suo colore naturale, lo avvolgono

delle fotografie, insieme al suo numero d’ordine: e

parente e cercavano il suo cadavere, qui? Micidiali che

corpo: fissando bene il suo fazzoletto, anche ritrovato, vi

chiedere le pietanze del suo paese; vi sono persino

mensa francese avrà il suo aspetto attraente, i suoi

ogni ceto sta al suo posto, correttamente e cortesemente

si moltiplicasse, in ogni suo elemento di vivacità: in

giugno, per diletto del suo corpo e del suo

suo corpo e del suo spirito. Non soltanto!... Qualche

un poco, innanzi al suo vivido desiderio di parteciparvi

via una parte del suo carico. ¶ Solo, dalla piccola

casa è piccola, col suo tetto spiovente contro le

dà la mano; anche suo marito ve la offre

alla sua via, col suo passo uguale e delicato

valle di Gressoney: il suo piccolo, bianco, armonioso, limpido

ella non dà il suo cuore che agi’ innamorati

sue marce forzate, nel suo ritorno ai costumi primitivi

ai costumi primitivi, nel suo silenzio?... No: essa contiene

nome, così gentile nel suo bruno colore. Se bene

questo colle... ha il suo sentiero stretto, senza riparo

fiume ha trovato il suo passaggio, nell’ombra, sotto

fatto nulla, e il suo animo è profondamente insoddisfatto

cima più importante, il suo amor proprio è umiliato

un profondo seguito dal suo cane, alla ricerca di

agli eterni ghiacci del suo maestoso Monte Bianco, la

alpina che lasciò il suo paese e le ardite

Bianco, per seguire il suo principe, in questa casetta

lasciare per sempre il suo caro paese, e l

Luigi di Savoia, il suo Principe. Silenziosamente, Michel Petigax

di rimpianto, solleva il suo petto: egli rammenta le

Luigi di Savoia... del suo Principe, padre, protettore, amico

montagne, sulla porta del suo piccolo e modesto Châlet

ma solo, lui, col suo desiderio, solo col suo

suo desiderio, solo col suo sogno, solo con un

grandi altezze, sotto il suo grande cappello di feltro

mette ai piedi del Suo Signore, in un’ora

nevi eterne, seguito dal suo cane, alla ricerca di

pittoresca, ombrosa, fresca, col suo bianchissimo ghiacciaio del Ruitor

delle alpi, innamorato del suo compito mistico e temporale

aperto: e regge il suo incarico per conto dell

un macigno minaccioso: sul suo piano bianco si allungherà