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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910

concordanze di «suo»

nautoretestoannoconcordanza
1
1910
dono di portare nel suo grembo il sacrilegio, ne
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1910
sano respiro dilatava il suo petto capace. Mentr’ella
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1910
fra quella novità il suo torbido amore, egli si
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1910
gli pareva che nel suo sentimento fosse entrata una
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1910
insostenibile fulgore. Con il suo vestitino di tela bianca
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1910
occhi le brillavano, il suo petto si gonfiava per
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1910
grande allegrezza empiva il suo recesso cuore; s’ella
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1910
Ma v’era nel suo vigile spirito una parte
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1910
feretro: quella dove il suo perduto cuore misurava con
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1910
la bocca immersa nel suo vivore spiro. Por scuotersi
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1910
lo contraffaceva; tutto il suo corpo straordinariamente agile si
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1910
la guancia contro il suo collo nudo; poi disse
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1910
insoddisfatte balenarono insieme nel suo volto. ¶ Pur tacendo, egli
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1910
Ella subitamente arrossì; nel suo pudore di fanciulla si
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1910
di piacere, nè il suo corpo era fatto per
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1910
di famiglia, ma il suo cuore volava impaziente in
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1910
un vino aggradevole al suo palato, ma un simbolo
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1910
d’infliggere con il suo corpo voluttuoso il tormento
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1910
il corpo, tutto il suo morbido corpo desideroso. ¶ — Se
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1910
disperdersi nell’annientamento, il suo dannato amore finire in
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1910
la mia bella al suo levar... ¶ tutto quanto le
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1910
sotto l’oppressione del suo peso. Ella sentiva il
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1910
sbigottito l’immagine del suo peccato mortale. ¶ — Perchè dici
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1910
un tratto, afferrandosi al suo braccio con una forza
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1910
i suoi capelli; nel suo viso batteva la bianchezza
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1910
Stava curvo sopra il suo volto; le mani della
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1910
verso i culmini del suo glorioso fulgore, disseminando nella
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1910
la gonnella corta; il suo corpo gli si fasciava
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1910
nelle braccia, ed il suo peso non gli fece
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1910
si teneva strettamente al suo collo formando con le
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1910
terribile disperato piacere... ¶ Nel suo letto insonne di vergine
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1910
condannata a peccare; il suo grembo di donna la
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1910
carne possedevano già il suo corpo intatto. Gli dava
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1910
dava da bere il suo fiato, lo soffocava ne
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1910
mai l’urto del suo sangue le avesse portato
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1910
accarezzarlo con tutto il suo corpo, con tutta l
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1910
che andava insieme col suo peccato, che gliene avrebbe
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1910
nella vampa stessa del suo desiderio quell’ombra passava
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1910
la tentazione attanagliava il suo cuor maledetto, ecco fra
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1910
inesorabile ormai dominava il suo spirito, e lo piegava
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1910
fra lui ed il suo amore c’era tutta
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1910
sotto il flagello del suo male anziché impadronirsi d
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1910
che la vittima del suo fenomeno d’amore, nè
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1910
sola poteva uguagliare il suo coraggio alla temerità del
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1910
riflessione dalla follia del suo amore, ch’era solamente
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1910
ch’era solamente « il suo primo amore... » ¶ Anche per
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1910
vene più profondamente il suo velenoso male. Per lei
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1910
la sua mente, il suo cuore, i suoi sensi
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1910
vicini, Loretta li osservava. ¶ Suo fratello era un poco
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1910
bella statua, perchè il suo corpo femineo sentiva in
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1910
non poteva puntare il suo binoccolo. ¶ — Missolungi anche, — rispose
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1910
portata di peso dal suo fantino, assalire i tre
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1910
alla sua spalla, al suo collo... Era quasi con
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1910
perchè v’era nel suo nome un grido di
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1910
grido di patria, col suo piccolo muso di gazzella
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1910
semplice: « All right! » al suo rosso allenatore, che aveva
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1910
condotta a mano dal suo palafreniere. ¶ X. ¶ Ella incontrò
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1910
vedeva più palese il suo violento amore. Di questi
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1910
dannoso. E tuttavia, nel suo scaltro animo donnesco, nella
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1910
a poco infiltrati nel suo cervello, ed anzi le
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1910
negli oscuri meandri del suo pensiero. Ella chiudeva in
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1910
così profondamente rifugiata nel suo spirito, che mai non
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1910
ad alcuno indovinare il suo palpito. Ma, insieme, c
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1910
forti allettamenti. ¶ Aveva un suo recondito sogno: voleva cantare
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1910
aiutarla nel compiere il suo grande sogno; era stata
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1910
era dunque Rafa, il suo devoto e ricchissimo Rafa
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1910
saliva dal fondo del suo essere, causandole una specie
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1910
è un imbecille! Al suo posto io t’avrei
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1910
alla sua faccia, al suo sguardo, un’espressione. ¶ — Dimmi
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1910
di sole, mandava dal suo curvo metallo una musica
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1910
cose erano solamente nel suo pensiero. ¶ Qual altra salvezza
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1910
camera per prendere il suo bagaglio. ¶ — Sì, va bene
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1910
in alcun modo il suo distante rifugio. Chissà, forse
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1910
che le tremava. ¶ Quel suo pallore, quel suo tremore
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1910
Quel suo pallore, quel suo tremore gli producevano al
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1910
pizzi bianchi; ad ogni suo singhiozzo gonna e gonnella
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1910
sua camera: vicino al suo letto; avrebbe potuto chinarsi
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1910
forza oscura impediva il suo terribile amore? Quali abissi
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1910
tutto l’abominio del suo peccato. ¶ Per dare un
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1910
alla possibilità d’ogni suo desiderio, ed oscuramente lasciava
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1910
una ragione d’ogni suo passo; talvolta guardava il
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1910
passo; talvolta guardava il suo vecchio padre, la sua
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1910
perchè allora non invita suo padre, o meglio sua
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1910
lui, Riotti, com’era suo principio, negli affari altrui
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1910
e vivere a modo suo. Finissero di seccarla una
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1910
ciò in grazia del suo buon gusto, della sua
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1910
Arrigo ebbe dal canto suo qualche noia con Clara
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1910
oscuramente ad agitarsi nel suo cuore attento e geloso
89
1910
Questi due fatti, il suo mutamento e le sue
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1910
un’altra visitatrice; nel suo letto stesso aveva sentito
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1910
uomo non era più suo, non era più di
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1910
tranne che d’un suo terribile nascosto amore. ¶ Ma
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1910
su le abitudini del suo padrone. ¶ Ma il domestico
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1910
tutta la disperazione del suo ultimo amore, poich’ella
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1910
glielo avevano tolto; nel suo cuore insensibile era nata
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1910
pazienza, con l’amore suo più forte, con l
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1910
un’ubriachezza svanisse dal suo cervello, dalle sue vene
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1910
persuasa a continuare nel suo gioco. ¶ Venne, quel giorno
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1910
di tinte chiare; il suo labbro arcato, pieno d
100
1910
Davvero? — ella esclamò col suo più candido sorriso. ¶ — Via
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1910
intese il rumore del suo passo, ella temette di
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1910
che ognuno vedesse il suo turbamento, poiché si era
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1910
già seduto davanti al suo tondo; aspettava. Padre e
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1910
persona elegante, con il suo passo franco. Molta gente
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1910
per fargli conoscere il suo amore. ¶ — Vorrei che tu
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1910
il braccio con il suo braccio morbido. ¶ — Questo amore
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1910
ormai che tutto il suo destino era di camminare
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1910
diede in faccia il suo fresco respiro. ¶ Egli non
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1910
conosciuta fasciava dolcemente il suo spirito comunicandogli una stanchezza
110
1910
cuna: la figlia del suo padre e della sua
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1910
Io amava, che il suo desiderio gli fosse così
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1910
a lui come al suo primo innamorato... Tutto questo
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1910
lo inebbriava, metteva nel suo cuor forte una pulsazione
114
1910
parlarle, nel profferire il suo nome, egli metteva un
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1910
lo atterriva; sopra il suo colpevole amore pendeva quasi
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1910
pecorelle addormentate davano al suo cuore di bimba una
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1910
poi, più che il suo paterno amore per l
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1910
sostenne un poco il suo sguardo, poi chinò la
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1910
saliva nella vastità del suo spirito, e subitamente, quasi
120
1910
vedeva la faccia del suo padre, immiserito dalla vecchiezza
121
1910
della propria femminilità. Nel suo turbato cuore di vergine
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1910
egli guardandola, esasperava il suo tormento di vergine, l
123
1910
nello spasimo, intorno al suo collo, ed il seno
124
1910
sentì l’odore del suo corpo disciolto, quello stesso
125
1910
se nelle pieghe del suo corpo fossero’ nascoste rose
126
1910
nelle strette braccia il suo busto flessibile come un
127
1910
il palpito infrenabile del suo grembo, il viluppo della
128
1910
verso la città del suo martirio, dove c’eran
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1910
della luna levava il suo canto stridulo, infinitamente maggiore
130
1910
per esempio, che il suo amico Varni ha preso
131
1910
inoltre don Carletto Malesplni, suo proprietario, ha sempre la
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1910
che ha lasciato il suo barone ed è scappata
133
1910
intorno, si sentì a suo malgrado una leggera vampa
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1910
con la miccia del suo portasigarette, faceva e disfaceva
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1910
vestaglia di seta il suo corpo di signorina, gli
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1910
la disperazione alterava il suo viso. ¶ — Calmati, — ella fece
137
1910
E c’era nel suo viso l’espressione d
138
1910
un male, assaliva il suo cuore colpevole; poiché la
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1910
con la forma del suo corpo femminile, ch’era
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1910
protese innanzi, afferrandosi al suo braccio. ¶ — Non vuol star
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1910
ella esclamò, stringendo il suo braccio. — Domino è davanti
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1910
folla pareva spingere col suo fiato, con la sua
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1910
dubbio molte probabilità in suo favore; sopra tutto il
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1910
la mano sovra il suo braccio, lo strinse furtivamente
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1910
su la manica del suo accappatoio. ¶ — Quello sciocco di
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1910
ma ho dimenticato il suo nome… ¶ — Clara. ¶ — E le
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1910
Sopra tutto assicurati del suo silenzio e nasconditi bene
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1910
smarrito il filo del suo discorso e indugiò a
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1910
pure. ¶ Poi fiatò col suo gran torace, e soggiunse
150
1910
egli sapeva essere del suo parere. Difatti questi non
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1910
assorta nelle cure del suo proprio focolare; Arrigo, da
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1910
in tutti; Loretta, col suo carattere imperioso e ribelle
153
1910
onesta massaia. Dopo quel suo calamitoso amore per Arrigo
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1910
quel figlio minore del suo vicino era decisamente troppo
155
1910
invece era stato il suo sogno nascosto, nè ancor
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1910
buio, ella tenendosi al suo braccio per non urtare
157
1910
pettinava. ¶ Le linee del suo giornale parevano a lui
158
1910
sedeva; su l’altro suo ginocchio le fece posare
159
1910
viola che ammorbidiva il suo biondo, in quella stretta
160
1910
quel teatro. Se nel suo bianco letto di vergine
161
1910
di stelle. Sentiva nel suo cuor femineo la possibilità
162
1910
fronte a loro, nel suo palco di seconda fila
163
1910
matrimonio quadriennale con il suo grazioso e biondo consorte
164
1910
ogni singolo tratto del suo viso, un non so
165
1910
e fragile, quasiché il suo corpo fosse uscito appena
166
1910
era nelle pieghe del suo corpo, ne’ suoi lenti
167
1910
essere, nell’ombra del suo palco e sotto il
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1910
slacciare; ma perchè nel suo cuore di donna era
169
1910
inimitabilmente bella che dal suo profondo senso materno la
170
1910
Ferrante? Tutti sapevano del suo legame con Clara Michelis
171
1910
ritrasse, lasciando lì un suo benevolente sorriso, viscido come
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1910
non sono che il suo biglietto da visita. Vedi
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1910
da lei. Ma nel suo buio cervello passavano in
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1910
tutto nascosto, anche il suo vero nome, per apparirgli
175
1910
voluto continuare più nel suo gioco. Ma questo pensiero
176
1910
un certo punto il suo malessere divenne così acuto
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1910
la gonna, entro il suo pugno inguantato, le dava
178
1910
ebbra, tutta viva del suo piccolo trionfo; si era
179
1910
tante volte sognata nel suo lettuccio d’inquieta vergine
180
1910
recandosi ai convegni del suo persecutore, s’era sentita
181
1910
le sue calze, il suo busto, la sua camicia
182
1910
affatto che fosse il suo fratello, l’Arrigo di
183
1910
mani, per tutto il suo corpo immerso nella primavera
184
1910
persona; sentì che il suo morbido corpo femminile, pieno
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1910
seppe dire che il suo nome, più volte, con
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1910
vita che soverchiava il suo piccolo cuore. Sentiva ondeggiare
187
1910
lasciano un solco. Nel suo cuore sensuale e forte
188
1910
Rideva in lei, nel suo cuor femminile, l’orgoglio
189
1910
le muraglie con il suo chiarore fantastico, gettando qualche
190
1910
fargli sentire quanto il suo corpo fosse morbido e
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1910
contraendosi nella febbre del suo tormento. — Baciami ancora, tutta
192
1910
veemente aveva sopraffatto il suo, l’aveva quasi annientato
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1910
paterne, avvertendola che il suo conto corrente scemava con
194
1910
contemplare la fisionomia del suo recente amico. Arrigo meditò
195
1910
dell’avventuriero; sopra il suo nome si era combattuta
196
1910
s’era pagata il suo capriccio. Se l’era
197
1910
fece che scrivere nel suo catalogo mentale questa riflessione
198
1910
fino al limite del suo desiderio; tutte l’ore
199
1910
ambiziosa nella meta del suo cammino. Pochi mesi bastarono
200
1910
compiere quell’ascensione, il suo sangue si risovvenne che
201
1910
la maschera impassibile del suo volto s’indovinava talora
202
1910
volta ora tutto il suo essere chi si torceva
203
1910
sua gola, fino al suo cervello, e talvolta un
204
1910
egli sentiva tutto il suo grande imperio svanire in
205
1910
fedele. Ma dopo il suo ritorno in città, troppo
206
1910
alle calcagna, ed il suo ritorno alla scena fu
207
1910
dappertutto, a fianco del suo barbuto barone, che pareva
208
1910
al primo incontro il suo bel competitore. ¶ Al Circolo
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1910
po’ la gola; nel suo viso apoplettico brillava un
210
1910
nasale che dipendeva dal suo malumore cronico. ¶ — Ah, no
211
1910
certo onore incrociando il suo ferro con lui. Simile
212
1910
corona d’alloro del suo torneo mondano. Se fino
213
1910
ch’erano intorno al suo nome, adesso che s
214
1910
tutto bella, ma il suo pallore, i suoi grandi
215
1910
profondamente sensuale, davano al suo corpo delicato una particolare
216
1910
Ella lo esasperava col suo profumo, con la sua
217
1910
incontrava e toccava il suo braccio, con paura; talvolta
218
1910
bocca innamorata, bevve il suo più gonfio respiro, la
219
1910
l’onda mutevole del suo corpo. ¶ — Chi è quella
220
1910
era bambino, superava il suo buon senso borghese, lo
221
1910
di sapore davano al suo cervello certe deliziose sensazioni
222
1910
un bicchierino di quel suo vecchissimo « Curacao », che sapeva
223
1910
s’era maritata col suo droghiere benestante; aveva già
224
1910
il che dava al suo bigio volto una malinconica
225
1910
grazia di tutto il suo corpo, che dava la
226
1910
la guardò con il suo occhio esperto, che involontariamente
227
1910
in mente che il suo specchio. ¶ — Stupido! — sibilò Anna
228
1910
che si provava il suo collo di pizzo. Arrigo
229
1910
esserne obeso. Il gagliardo suo stomaco plebeo si rifocillava
230
1910
su la brage del suo focolare, qualcosa tuttavia gli
231
1910
abbandonare malamente, come il suo padre, su la seggiola
232
1910
alle segrete galanterie del suo padrone. ¶ — Bene; preparale un
233
1910
non fosse altri che suo fratello. ¶ Il domestico se
234
1910
troppo grandi per il suo viso fino. Nelle caviglie
235
1910
premendolo con tutto il suo corpo, affinchè non giungesse
236
1910
volto così vicino al suo. ¶ — Di’... raccontami... Non hai
237
1910
tenuto a bada. ¶ Nel suo viso di fanciulla splendeva
238
1910
a te? ¶ Agitava il suo piedino, parlando. ¶ — Sì, certo
239
1910
ella domandò ancora, col suo sorriso di fanciulla e
240
1910
ci vado io. ¶ Col suo passo che non faceva
241
1910
spezzare qualche lancia in suo favore. ¶ Così, avvalendosi con
242
1910
concedere la vita. ¶ Il suo sogno non era stato
243
1910
vietate, cominciava intorno al suo nome il chiasso delle
244
1910
gli serpeggiavano, curiose del suo mistero. La fortuna pertinace
245
1910
più giocondo riempiva il suo petto capace. ¶ Ora, dall
246
1910
immemorabile tempo riuniva nel suo piccolo cerchio i più
247
1910
commediografo si bisticciava col suo critico, l’impresario col
248
1910
critico, l’impresario col suo pubblico, dove il gesuita
249
1910
stretta intorno ad un suo capo che le dava
250
1910
volta sentito in cuor suo il fuoco eschìleo del
251
1910
in più modi il suo sogno d’arte, aborrendo
252
1910
anima visionaria, lanciando nel suo buio qualche bellissimo raggio
253
1910
tutti li soverchiava col suo burrascoso ingegno e tutto
254
1910
in grazia di quel suo fine gusto musicale che
255
1910
nelle cene per il suo gaio spirito e la
256
1910
Arrigo gli dava, chiamandolo suo secondo padre, finché, raschiandosi
257
1910
alle calcagna. Ma il suo carattere tuttavia restava in
258
1910
nemmeno le battaglie del suo Rigo: lo sapeva poco
259
1910
nella invincibile avarizia del suo sesso, di aver pagato
260
1910
su la bocca il suo più caldo respiro: ¶ — Che
261
1910
e perduto, con questo suo terribile amore, che gli
262
1910
battito forte rompeva il suo cuore violento, perchè, nonostante
263
1910
Arrigo, lasciandolo dilapidar nel suo con la più bella
264
1910
Arrigo, il Riotti a suo malgrado si lasciò sfuggire
265
1910
figlia riceve oggi dal suo fidanzato, — disse il farmacista
266
1910
stesso far signorile di suo fratello Arrigo, né il
267
1910
quell’ultima figlia il suo più recente fallo d
268
1910
vicino al compimento del suo bel sogno immodesto. Anzi
269
1910
contentare le orai del suo cuore temerario. ¶ A questo
270
1910
s’era innamorata del suo pettinatore; ai tè meno
271
1910
destino essere tutto il suo regno; ed invece s
272
1910
si accinse con ogni suo potere a questa lenta
273
1910
ora ferma consumando il suo proprio splendore. ¶ E i
274
1910
loquace, sé stesso, il suo denaro, la sua più
275
1910
saluta — un signorotto nel suo feudo — perché mai non
276
1910
altro — un signorotto nel suo fondo — che per amore
277
1910
rumore la città col suo canto e con la
278
1910
del teatro, quando il suo nome si era diffuso
279
1910
anni s’addormentava il suo tumultuoso cuore; non meno
280
1910
aprendo le sale del suo palazzo ad una ospitalità
281
1910
fin nelle sale del suo palazzo, lo avrebbe difeso
282
1910
nel punzecchiarlo con il suo spirito pieno di vivacità
283
1910
assai difficile, dato il suo legame con la Ruskaia
284
1910
tutto il senso del suo proprio valore, se non
285
1910
che tutto viene a suo tempo: il frutto su
286
1910
E rise, con il suo riso pieno d’insolenza
287
1910
più belle aiuole del suo giardino. E la pagaron
288
1910
cosa; da Parigi il suo banchiere, ad ogni richiesta
289
1910
L’occhialaio, dal canto suo, si sentiva rimordere il
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giorno una rispostaccia al suo capo ufficio, che lo
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osato mai. Invecchiando, il suo carattere si inaspriva. Ma
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giocatore, le spese del suo noviziato e maledetta l
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dopo aver osservato col suo freddo spirito coloro che
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vincere, di afferrar nel suo pugno quel denaro che
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suoi modi e del suo vestire. ¶ Allora cominciarono a
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aver concepita sopra il suo primogenito qualche speranza veramente
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torto con donne del suo mestiere, perchè in tal
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poteva, senza ledere il suo prestigio, dare una capatina
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Mercedes; ella dal canto suo, cominciava col noiarsi di
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liquidò seduta stante il suo debito con la Tunisina
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l’inesprimibile angoscia del suo smarrimento. Aveva una scollatura
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profumo può somigliare al suo fiore. Calda era la
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quest’ultima supremazia. ¶ Il suo canto infatti aveva riscosso
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piaciuta forse più del suo canto. E sopra tutto
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sua vettura inseguita, il suo camerino ingombro, ma tuttavia
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più vivi desiderii col suo pertinace rifiuto che assoggettarsi
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i suoi gesti, quel suo camminare lento e quasi
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nel silenzioso gelo del suo spirito, lo inebbriava di
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la Ruskaia, con il suo canto, con la sua
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voce, per saturarsi del suo malefico prestigio, e venne
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amore desolato nasceva nel suo spirito, ma un imperioso
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più. Ella divenne il suo capriccio, l’assedio delle
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inimitabile del camminare, quel suo leggiadrissimo segreto di agilità
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quasi presso; udiva il suo piccolo tacco battere sul
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scapolo senza cucina al suo pranzo tardivo; belle pariglie
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la vedeva ora nel suo camerino, presso la specchiera
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Per tal modo il suo busto nudo andava prendendo
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detto, nel mettere il suo biglietto da visita fra
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Egli aveva pronunziato il suo nome in un modo
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la sonnolenta inerzia del suo cuore. E senza volerlo
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aspettare ogni giorno quel suo mazzo di fiori con
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che aveva trasfusa nel suo canto, avrebbe voluto incontrarlo
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pensiero. Le linee del suo volto eran ferme, precise
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che v’era nel suo sorriso, la malvagità subitanea
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beffarda voce sul conto suo? Ella era una dolce
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tra i vapori del suo bagno profumato, ma dieci
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indagini e comunicò il suo nome: Arrigo del Ferrante
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che non era del suo numero. Dal marchese di
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sapevano quanto, in cuor suo, quel giovine agognasse a
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un ornamento virile nel suo viso dolciastro come rosolio
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fu più generoso del suo confratello barbuto, ed ammise
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fisionomia. — Tutto viene a suo tempo: il bel Ferrante
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Sacco Berni, ch’era suo compagno di scuola. Lo
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ben naturale che il suo cuore fosse un poco
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la troppa vitalità del suo spirito fosse più colpevole
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altri potesser muovere a suo danno. II marchese di
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una fiera tempesta nel suo cuore tranquillo; e con
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sua voce vibrante, nel suo spirito irrequieto. ¶ Vedova d
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nulla possedeva, tranne il suo bel corpo da ballerina
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origini, e serbava il suo primogenito a miracolosi destini
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un occhialaio diceva di suo padre con sussiego: «È
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contrario a quello del suo vicino, non la pensava
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lo aveva distolto dal suo diritto cammino e la
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atti efferratamente belli al suo timido cuore. E di
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sera a discorrere col suo vicino. In principio, quando
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amico. Amico a modo suo, beninteso; il che voleva
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con la mansuetudine del suo viso. Intorno al labbro
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sopra la fronte; il suo vestitino alla marinara non
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padre onesto muove al suo figlio riottoso per contendergli
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mai nulla a quel suo bel ragazzaccio fatto come
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certo anello che il suo vecchio le prometteva da
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un’altra prese il suo posto, che si chiamava
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che in onore del suo rosso berretto masticava il
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ne tornò via, col suo passo lento, a capo
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le cattive azioni di suo figlio, padrone, padronissimo! Ma
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potevan offrirgli per il suo denaro? Si fa presto
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far del bene al suo prossimo. Aveva una certa
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l’archetto sopra il suo maledettissimo violino... ¶ Su di
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aveva già formato un suo piano recondito, ma nessuno
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con la forza del suo denaro, ed avrebbe potuto
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il lume ultimando un suo ricamo di cattivissimo gusto
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celie, a mettere il suo nasino impertinente in tutte
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piano piano, discorrendo col suo tono autorevole, senza nascondere
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il segno evidente del suo malumore. ¶ — Non voglio chiedere
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Da molto tempo, nel suo cuore nascosto, nudriva un
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per il cancello del suo giardino o l’incontrasse
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balcone aperto, sopra il suo letto insonne, un odor
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sera d’estate il suo sangue ribolliva di ardori
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la snella ricchezza del suo corpo e si strofinò
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calze, poi, frettolosa nel suo timore, si cacciò sotto
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ora nella fantasia. Il suo calmo e pudico desiderio
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vi era in quel suo bacio tanta violenza torbida
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abitino che portava, il suo più bello. ¶ E Stefano
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guardare in faccia il suo padre maestoso, né guardare
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nelle pupille dilatate il suo materno segreto. ¶ « Mi sposerai
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del mento, com’era suo costume. Poi s’aggiustò
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tutte le frasi del suo delirio, quel nome che
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nome che raccontava il suo grande peccato. ¶ Ma quando
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su l’archetto del suo violino; la notte, nelle
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pazienza a preparare il suo corredo da sposa. Quel
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gran che profonda nel suo placido cuore. Subiva in
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carne, aveva ripreso il suo bel colore di pomo
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un tepido scaldino, il suo paziente amore. ¶ Ma il
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il miagolio di quel suo maledetto violino! Egli s
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malediva. Ed ora il suo fantasma non mi abbandona
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fuori dalla vita il suo cuore morto, per salvare
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istinto, senza pensare al suo nome, senza nemmeno accorgersi
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aveva incontrato, quando, nel suo grembo d’amante voluttuoso
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inquietudine dell’amore; il suo grembo di vergine, così
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dell’anima chiamava il suo fratello scomparso. ¶ Poi tornò
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Ed in tutto il suo corpo rimaneva un bisogno
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qual mezzo distrarre il suo snervamento, pensò di recarsi
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ardenti parole, affrettavano il suo ritorno e la supplicavan
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malinconia! Era malata: il suo corpo sfioriva. Ma ora
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d’essersi chinata. ¶ Il suo lieve cuore ne fuggì
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tormentavano, chi per il suo bel collo nudo, chi
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nudo, chi per il suo piede fino. Andava oltre
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una breve ora nel suo piccolo appartamento: era una
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tardi con cedere al suo piacere. Forse capiva ch
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sarebbe arresa piuttosto al suo denaro che a lui
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lei nell’ardore del suo desiderio, con gli occhi
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ardenti, per tutto il suo corpo irritato, e una
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barone Gioacchini e del suo giovane allievo Leonardo Sergi
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quel rispetto che al suo competitore deve un uguale
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Aix-les-Bains col ¶ Suo banchiere, finalmente il Duca
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volta, per consolarsi del suo tacito dolore, ¶ andava in
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diligenza i segni del suo disfacimento. Aveva raccolto man
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sbattendo l’uscio. ¶ Il suo profumo, la rosa di
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udiva il rombo del suo proprio dolore; nel frastuono
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frastuono, l’urlo del suo mondo interiore vinceva la
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Si sentiva perduto; il suo démone interiore l’aveva
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irremissibile, che tormentava il suo spirito malato, non poteva
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cosa viva. Sopra il suo collo, su la gola
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come fosse precisamente il suo volto; ma ciò che
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della sua voce, del suo ridere, certe memorie quasi
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tenace fermezza; nè il suo costume, nè i suoi
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suggellò nell’anima il suo grande peccato. ¶ Anche nella
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dei simboli sacri, il suo fantasma lo perseguitava. Stando
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che l’assolveva del suo peccato, egli si coricava
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sera, improvvisamente, perchè il suo fantasma non gli dava
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il calvario supremo del suo disparato amore. La lontananza
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un amore come il suo. ¶ Tornò, dopo aver inutilmente
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sua carne ed il suo spirito alla rinunzia di
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uomo e ricuperasse nel suo senso esatto il valore
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era necessario sacrificare al suo terribile nemico tutte le
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lo trasfigurava, ed il suo mondo interiore non era
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a cui roteava il suo torbido universo. ¶ Da cose
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di carnale amore; il suo cervello ed i suoi
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ad essere, secondo il suo principio, uno spavaldo mietitore
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dalle radici oscure del suo essere a vietargli questo
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chiamava sorella, contro il suo colpevole amore? V’era
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forma che aveva il suo polso, all’ ombra che
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leggerissima nella piegatura del suo braccio, a quelle sue
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E la vedeva con suo vestitino di tela chiara
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sotto l’incubo del suo spaventoso tormento; pensò di
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allegramente: essi risposero al suo saluto, ma senza effusione
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risa. ¶ Al romore del suo passo, taluno del crocchio
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e tre allibirono del suo terrore. ¶ — Di’, Arrigo, stai
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sordamente. E contò nel suo pensiero il tempo da
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sè chi amava, nel suo perverso destino, quando sopra
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aver quasi tradito il suo terribile segreto, una ribellione
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uno, ridendo di quel suo riso sinistro. ¶ Paolo s
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che avessero guardato nel suo secreto, che mille bocche
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afferrò, lo travolse nel suo flutto, come un naufrago
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lugubre s’impadroniva del ¶ suo spirito, ed egli entrava
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dell’irreparabilità dilaga nel suo mondo interiore, come se
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spaventato mai, dette al suo cuore uno smarrimento infinito
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nascosto nella cenere del suo focolare il serpe che
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nascosta, nell’ombra del suo cammino. Adesso lo vinceva
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vinceva; i frantumi del suo lavoro paziente cadevano in
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un tempo divideva il suo male, rendendolo quasi dolce
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su di lui. ¶ Nel suo freddo incubo, immaginava ora
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hai fatto gridare il suo primo grido…Tu l
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speranza s’infiltrava nel suo cervello: — Forse non è
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passato la frontiera col suo inseparabile e indispensabile amico
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saliva, saliva, soverchiando nel suo cervello esagitato la voce
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le cose; era il suo nome, il nome di
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cento a sbarrare il suo cammino; la fiamma nascosta
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un crudele rossore il suo pubblico dileggio. Scappatagli di
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per non rispondere al suo saluto. ¶ Tanti anni spesi
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si asserragliava novamente nel suo cerchio di privilegi — e
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aveva apparecchiato per il suo ritorno in cambio dell
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le stesse parole del suo padre accusatore: « Sei stato
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s’era fatto il suo complice, per farsi amare
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poi allacciati insieme nel suo nodo convulso. ¶ Atterritamente sentì
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l’estrema speranza. Il suo nemico non era più
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sotto le rovine del suo mondo interiore, ed inerte
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tetro, ma con un suo balconcello fiorito, col suo
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suo balconcello fiorito, col suo portone ampio e scuro
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gonfio nodo attorno, col suo viso diafano, in cui
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1910
prevede l’imminenza del suo fallo, e poi le
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coltri quand’è nel suo fiore. Egli doveva qualche
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che potevan essere nel suo cuor femminile par si
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è allora che nel suo amore penetra un senso
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aiuto, come se nel suo cuore di amante vivesse
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cerca di piacere. Nel suo commiato dell’amore, che
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nella sala con quel suo passo che non faceva
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in quel momento, dal suo più profondo essere, sotto
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le parve che il suo proprio dolore non dovesse
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offrisse con umiltà il suo perdono di sorella e
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metteva i battiti del suo cuore. ¶ — Ma quello che
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la estrema curiosità del suo tormento. — A me puoi
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ch’ io respirassi dal suo medesimo respiro. ¶ Ed era
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una prigione fatta col suo grembiule riverso. ¶ Amava le
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ella si addormentava. ¶ Col suo grido Lazzara l’aveva
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quale forse ninnava il suo bimbo. ¶ Quando l’ultima
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stato all’occhiello del suo galante. ¶ — Questa sera non
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solo per rivedere il suo vecchio prete, che da
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E poi, quando il suo fervido cuore, nella cella
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inchinando l’erbe al suo passare, giocando nel suo
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suo passare, giocando nel suo lesto correre con la
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per lei sola il suo canto notturno; ella ne
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ucciderla, per coprire il suo corpo morto con un
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pungeva nel polpaccio; il suo polpaccio era grasso, tondo
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stava per spingere il suo battello nel fiume, curiosamente
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di cordami vecchi nel suo battello e stava per
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un indugio davanti al suo più disperato coraggio. ¶ Ma
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che mal nascondeva il suo petto florido, vasto, calmo
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il calore umido del suo corpo, con il fiato
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viscida saliva, con il suo rauco rantolo, avesse ormai