Guido Da Verona, L'amore che torna, 1908

tardi. ¶ Mi guardò col suo riso impertinente, in cui

Era l'unico libro suo che non avessi ancor

una sigaretta, Germano! ¶ Il suo volto era tutto soffuso

mia nel tempo del suo fiore, (oh, declinare d

il vizio come il suo pòlline un fiore. E

V'erano ancora nel suo volto i vestigi di

su la faccia il suo torbido e caldo respiro

il cavalluccio riprese il suo trotto rassegnato per i

una sfuriata. Nonostante il suo spirito conciliativo, era fra

indugiai a respirare nel suo respiro, a vivere nel

contro il caminetto; il suo dito scorre su la

bastasse ad avvincere il suo pensiero. ¶ - Ed ora ditemi

ombra fugace passasse nel suo pallore. ¶ Le andai presso

al termine d'un suo lutto recente, l'avrei

mia cugina Ferro con suo marito, le De Gennaro

sforzo per reprimere il suo dolore. ¶ Quand'ebbi finito

per la struttura del suo naso e la lunghezza

le placide ali del suo dominio e dirle: ¶ «Ecco

di muovere nell'animo suo quei sentimenti che sono

una abitudine antica, il suo sguardo ricorreva sempre alla

ella mi diede il suo pane, intatto - e sorrise

la solita indulgenza del suo carattere. Anche Edoarda pareva

Figli della Provvidenza», il suo bicchierino ed il giornale

abitudine lasciò vuoto al suo fianco lo spazio dov

tremava il dolore del suo martirio; - dimmi, chi è

ti dovrei mentire? ¶ Il suo volto era passato per

mai trovato davanti al suo dolore? Ecco: l'idea

d'evocazione trasfigurò il suo pallore; le sue ciglia

l'onore di essere suo cliente già da molti

piedi, senza nascondere il suo malumore. Poi fece un

poco a poco il suo monologo mi divenne incomprensibile

il mento con il suo gesto abituale. Anche la

fianchi un lembo del suo mantello, che le scendeva

il braccio, guardando il suo proprio gesto. Era singolarmente

hai detto. ¶ - Davvero? ¶ Il suo volto rimase impassibile, tranne

v'era in quel suo monosillabo un'alterezza di

per bene imprimere nel suo cuore la memoria d

d'istitutrice che il suo pronto ingegno superò senza

lungo tempo d'indurla suo malgrado a seconde nozze

di offenderla, ebbe del suo dolore una fraterna pietà

il pallido fratello, il suo povero amico. ¶ Per molti

terzo giorno dopo il suo arrivo l'Hohenfels la

Hohenfels la condusse nel suo studio e vi fece

questi ultimi residui del suo patrimonio, ch'ella aveva

saprete - i debiti di suo marito. Mi lasciò queste

di dare lezioni al suo bimbo ed ella consentì

venire una parte del suo denaro e viaggiò sola

e sola, continuò quel suo pellegrinaggio, fin quando, in

andata! ¶ Quando arrivò il suo treno, egli l'attendeva

un po' esaltati, quel suo triste pallore. Anzi era

ch'era stato il suo tutore a trovarle questa

sguardo di smarrimento, il suo pallore divenne più cereo

Questo infatti era il suo grande sogno. Divenire attrice

congedo, ch'era il suo amante. Ella parlava di

vede che aspetta il suo tipo, che aspetta me

ell'avesse ordinato il suo mobilio e dove si

la ragione di questo suo riserbo egli rispose in

in chiaro! ¶ E nel suo gergo fiorito prese a

chiuse nel silenzio del suo dolore, ch'era il

giorno e notte; il suo petto parve interiormente schiantarsi

ancor ricercata per il suo brio, per la sua

specie d'ansia ogni suo piccolo gesto, mentr'ella

li posò vicino al suo mantello. Quando la camera

mani, e pronunziò il suo nome, pianissimo, quasi con

toccando le piume del suo cappello, i pizzi che

ebbe nella faccia il suo respiro, le sue lacrime

e camminò dietro il suo feretro quando lo portarono

una voce lenta il suo triste poema d'amore

suoi quadri ed il suo piccolo avere, pregandola di

ogni cosa, tranne il suo ritratto, perchè potesse imprendere

il dolore nascesse nel suo sentimento una purità quasi

von Schillenheim tornò al suo reggimento; Elena e la

ed infermiere presero il suo posto, e la baronessa

ignota rappresentava, per il suo cuore di errante, una

quella oscurità che, al suo giungere, si diffondeva nel

più incomprensibile amante. Il suo fresco viso empiva le

mi faceva comprendere il suo pensiero, come una mia

cui avrebbe ricominciato il suo cammino, mossa da una

come un episodio del suo viaggio, come un incontro

si comunicavano entro il suo corpo vibrante, aumentavano i

moltiplicavano le vibrazioni del suo pensiero. ¶ - Tu non sai

eterna dionisiaca primavera. ¶ Il suo tronco basso e nodoso

i rovinosi archi del suo Tempio a Venere, dove

la frusta emettendo un suo bizzarro grido per eccitare

rive tortuose piegava nel suo decorrere la lunga erba

l'immaginazione. Tutto il suo grande amore non è

Ma Edoarda no. Il suo tormento e la sua

e di nuovo il suo dolore si nascose dietro

recando i fiori del suo giardino, i boccioli delle

noi, nel mezzo del suo «Caecubus acer» che dette

Iddio dei Fiori in suo aiuto - la cui speranza

Iddio dei Fiori. ¶ «Il suo Regno è un Regno

un Dio. Modulata nel suo primo sorgere in tono

la impareggiabile virtù del suo canto, dolcemente moriva in

un motto in un suo libro d'ore. Tu

guarniva di fiori un suo cappello primaverile; io leggevo

libro del Taine, il suo Voyage en Italie, dov

mano. Si tradiva dal suo contegno l'insolenza ingenerosa

il quale, per un suo diritto, si senta forte

sconterà in silenzio il suo destino irreparabile; fa del

sposarla per ricominciare il suo fasto. Insomma dovevo solamente

azione mia secondo il suo giusto valore, nè con

invece m'inebbriava del suo fresco amore. Ogni giorno

Questo era sempre il suo grande sogno. Me ne

di poter ostacolare il suo proposito, perchè non avevo

d'involontario sospetto. Il suo passo, i suoi gesti

sarebbero stati pieni del suo nome, cartelli e manifesti

e certa, per il suo cammino di luce, tanto

che Parigi alimenta nel suo grembo, e vorrei dir

e vorrei dir nel suo covo, riserbando un campo

appartenere ad alcuno. ¶ Il suo discorso era gaio, paradossale

L'essere stato il suo braccio destro non gli

rottura clamorosa con il suo complice e la prudenza

meridionale che aveva un suo particolar modo di farsi

pagare i debiti. Nel suo camerino v'era un

parola nel raccontarmi il suo passato; la storia che

dappertutto si faceva del suo spettacolo. ¶ - Posso offrirvi la

spesso a trovare al suo albergo, ed una volta

per mezzo d'un suo tutore, - una canaglia, vi

un valentissimo pittore, un suo compatriota, un ungherese. A

corsìa, trascinandomi seco nel suo tumulto, nel suo frastuono

nel suo tumulto, nel suo frastuono, come uno sperso

stetti a considerare ogni suo movimento. Era seduta presso

le carte a modo suo nel Circolo della «Rue

o soddisfatte per il suo favore. L'oro, e

labbra quasi toccavano il suo orecchio minuscolo, il quale

trovò la celia di suo garbo e ne rise

le donne vincano il suo denaro. ¶ Le carte furono

per l'impassibilità del suo viso. Mi gettai sul

molestia, e, nonostante il suo divieto, provavo da un

era come liberata dal suo carico d'anelli e

Ella sorrise in un suo modo finissimo, e parve

turbava il contatto del suo corpo fragile. ¶ - Ma sì

in angustie per il suo modo inopportuno d'ostentare

volessi farle perdere il suo amante, il senatore Vautrier

delicata... ¶ - Sei stato il suo amante? ¶ - No; lo fui

sembri un ministro nel suo gabinetto di lavoro. ¶ - Ho

di riafferrare disperatamente il suo dominio perduto; ma, da

sovente, quasi avesse nel suo vigile spirito un presagio

di taciturno dolore, il suo silenzio è allora più

pur sapendo quanto il suo pensiero fosse diverso. Ella

di farmi debuttare nel suo teatro. Penso che accetterò

mia non perde il suo tempo. Egli ha fatta

anima, ed anche il suo viso pallido... perchè in

darsi benissimo che il suo colpo non andasse fallito

caldi voti per un suo prossimo fidanzamento. Soggiunsi che

si contavano, con quel suo nuovo «poney», tutto spuma

per morirne. Ma il suo cuore ti perdona tutto

barone spenda invano il suo tempo e le sue

quale voglia nascondere il suo male. Ti vedremo a

Il saperla convalescente dal suo fedele amore, quando la

i cartelli portarono il suo nome a grandi lettere

di vita godeva il suo trionfo, quante, nel mio

Stavo, come trasognato, nel suo camerino. V'era pure

udivo; stavo rincantucciato nel suo camerino, che ardeva d

con ansia in ogni suo movimento, finchè un applauso

fiori, che vuotavano in suo nome calici di Sciampagna

un po' ebra del suo trionfo, ed ogni tanto

mi rispose tutto il suo dolore. ¶ E mi parve

una dorata oscurità il suo bianco volto; grosse lacrime

solo profferii smarritamente il suo nome. ¶ - Sì, - riprese, - questa

si dibatte contro il suo destino, - dissi, cercando anch

delle mani. Sentivo il suo respiro scorrermi su le

oscuravano il pallore del suo volto. ¶ - Per quanto tempo

forse dalla malinconia del suo sguardo, forse dalla tristezza

nascosi la faccia nel suo grembo e piansi. Sentii

notte già inoltrata, il suo riso mi parve tragicamente

fronte, le rimandava il suo riso convulso. Allora, sotto

malata; non andò al suo teatro; vennero a vederla

bauli. ¶ Ogni linea del suo viso tradiva uno sforzo

sovente perch'era il suo preferito. ¶ Quasi ad interrompere

una seggiola. ¶ Portava un suo profumo leggero ed intenso

esperti, mentre guardavo il suo corpo ed il suo

suo corpo ed il suo grembo, vidi la camera

oro, c'era un suo ritratto, bellissimo, con un

queste parole scritte di suo pugno: «A toi toujours

le sue carezze, il suo profumo, tutte le cose

su le labbra quel suo particolare tremito, ch'era

giorno; la storia del suo cocchiere, della sua posta

cavalluccio continuasse indefinitamente il suo trotterello stanco, per non

Tutti, sonnacchiosi, guardavano al suo lavoro. ¶ - Oh, se tu

l'ultima bellezza del suo volto nella profonda ombra

il peso leggero del suo corpo si abbandonava nelle

mani, ed anche il suo respiro, tutto era freddo

dimorato Elena durante il suo soggiorno a Roma. ¶ - Oh

nella nostra casa, nel suo letto insonne, al buio

su la sponda del suo letto, e prenderla fra

a celarsi, ma il suo cuore fioriva come una

la mia vita nel suo caldo respiro, a volte

alla meta ultima del suo pellegrinaggio. ¶ Per venti giorni

pensando di poter per suo mezzo ricevere notizie precise

mandai all'indirizzo del suo teatro; ma questa e

era. Mi dissero al suo teatro ch'era partita

Ginevra al direttore del suo teatro, dicendosi malata e

le sere andavo al suo teatro, quasi per essere

Me lo dissero al suo teatro, una sera, dopo

non potevo comprendere questo suo rifiuto. Alle cinque m

nascondere la faccia nel suo grembo e mormorarle piangendo

Tutte le linee del suo volto esprimevano quasi una

Ed uscì con il suo passo agile, con quel

mio di vincere il suo rifiuto, e la vita

nascosi la faccia nel suo boa, tepido e soffice

rise forte, chiudendosi nel suo mantello. - Non mi conoscete

un braccio sotto il suo braccio e l'attrassi

fissava contro luce il suo bicchiere vuoto; un cerchio

mie mani cercarono il suo collo delicato, col desiderio

sopporta e nutre nel suo grembo, tollerandone tutte le

molto bene il fatto suo, perciò desidererei la sua

la signora. Parlava di suo marito con una indulgenza

De Luca insieme con suo marito. In quel momento

Fabio Capuano entrar nel suo palco. ¶ - Temo che il

non portava più il suo gran nodo su la

Le sue spalle, il suo petto, biancheggiavano nella penombra

dell'amore. Anche il suo volto raggiava, e mi

o segua pure un suo decorrere quieto, abbisogna, per

vide, sembrò che il suo volto si coprisse d

rimase un solco del suo leggero profumo, un profumo

della mia presenza, il suo passo diveniva un po

tuttavia c'era nel suo modo di camminare qualcosa

esclamò egli, con il suo solito malumore sorridente. ¶ - Senti

ombrelli la salutavano al suo passare. Pensavo: «Come avvicinarla

non la udivo. Il suo profumo mi veniva in

fosse mai stata bella; suo marito, arditissimo esploratore, era

sciogliere i freni del suo sdegno. ¶ - Insomma, insomma, io

la stanza, con il suo gestire da caratterista. ¶ - Sai

fatica nel dominare il suo polledro. Lo conoscevo, e

capitano saltò furiosamente; il suo polledro lo portò via

distintamente l'affanno del suo respiro. ¶ Per una specie

presso. ¶ Il lembo del suo velo mi sventolava sopra

in faccia, dorava il suo pallore. ¶ - Sei cambiata e

le criniere, fasciandomi il suo velo intorno al collo

lo stato dell'animo suo che lo richiede; un

quest'ultima difesa del suo onore senza strapparle i

bimba: io sapevo il suo nome, non ella il

Ti ha detto il suo nome almeno? ¶ - M'ha

M'ha dato il suo biglietto da visita. ¶ - Accendi

soprabito da viaggio; nel suo volto simpatico era la

Edoarda all'uscir dal suo palazzo, e, talvolta con

sfuggir di mano al suo tenace inseguitore. Per non

ch'era stato il suo consolatore con la dolcezza

per così dire - il suo consenso, mostrando invece che

ghiacciato e un tale suo vinetto chiaro chiaro, che

polito. ¶ Aveva un gesto suo, fin da quando era

lei. ¶ - Non hai un suo ritratto? ¶ - Me li hai

conoscenza, e poggiandomi al suo braccio lo trassi via

terra, esanime, sotto il suo cavallo; mi pareva che

terra, esanime, sotto il suo cavallo, e mi pareva

luce della fiammella il suo volto rugoso e barbuto

sportello, mentre appoggiandosi al suo braccio Edoarda ne uscì

piena luce, che il suo viso era straordinariamente bianco

tre giorni dopo il suo ritorno, quando già il

voluto serbare intatto il suo nome, vivergli vicino tranquilla

ha nel mondo il suo becchino che l'aspetta

cimitero, avviene che il suo proprio lo rasenti gomito

bronzo, che fascia il suo volto fermo in un

quella che parve al suo amore più vietata, sebbene

di riscaldare con il suo àlito il mio stanco

di Materdomini; ed il suo motto dice: ¶ «Placet, si