Gian Pietro Lucini, Revolverate, 1909

si può togliere, il suo bel sole, il suo

suo bel sole, il suo bel cielo ed il

bel cielo ed il suo bel mare; guarda anche

palleggiata da me nel suo trofeo, ¶ tessuta in sulla

cantare per sé ¶ un suo poema di rossi perché

tutto il vicinato ¶ il suo rosso peccato sobillatore. ¶ Grida

Contessa, ¶ or ricongiunta al suo Jaufré Rudel. ¶ D'oltre

Pazzo ¶ che squassa il suo berretto insonagliato, ¶ e vi

nera parabola ¶ fa il suo Paraclito: e la colomba

che Salomè ¶ giuocò col suo capo, danzando la danza

chi l'oltraggia nel suo cammino; ¶ arme pel sogno

purgazione: ¶ risponde lesta al suo perché. ¶ La bufera scardina

al Saturnale, ¶ Borghesia al suo funerale; ¶ e conferma al

di socialista, ¶ trova il suo conto nella partita. ¶ Sorge

candida. ¶ Spira ambrosia il Suo fiato, ¶ fu incoronata da

Domeneiddio ha tolto al suo crismato ¶ patrocinio efficace; ¶ se

La Terra sommette il suo ventre flavo e ferace

l'immenso scopre il suo volto, ¶ lacera il velo

sé stessa e il suo pensiero. ¶ "Il Mistero è

statua coll'oro del suo viso. ¶ Giovanezza nel riso

epica è richiamata al suo fervore ¶ per riplasmar fantasme

agognata, ¶ ricondotti immortali ¶ al suo ventre silente e fecondo

mischia, ¶ bianco come il suo amore, ¶ rosso come il

reggendo al corso un suo bel rabicano, ¶ tra il

Heine seduto, mesto al suo fato; ¶ conducono il periplo

e sempre ¶ all'Eterno suo Cristo incondizionato. ¶ Guardate il

soffoca e chiude il suo veggente. ¶ Vengono a lei

redime il peccato non suo ¶ pel trapasso fatale di

confermata, ¶ ultimo orgoglio del suo volere. ¶ Amare la Morte

suscitò il destino: ¶ sul suo cammino dei cuori ha

tumido e fiero del suo secreto. ¶ Sempre beffardo, suase

alle terribili audacie del suo pensiero. Erano cosí eleganti