Alessandro Verri, La vita di Erostrato, 1815

mossi dalla stranezza del suo proponimento. Ed egli, siccome

e si querelava col suo consorte. Ma Cleante, che

che tale era il suo nome, anziché sfogare in

grida gli chiedea il suo Erostrato, lo incolpava di

ch'ella sfogasse il suo cruccio in lamenti. Ma

dedicato a placare il suo fiero destino, potea forse

a moderare lo sdegno suo e consolarsi. Erano però

ed egli salito il suo palafreno, con quelli ritornò

con quelli ritornò al suo soggiorno. Era questi non

umani, non apparivano nel suo. Dominava nella sua fronte

quanto era stato il suo volto inalterabile da prima

sembravano sospette a Panfilo suo institutore. Imperocché egli considerava

Imperocché egli considerava il suo alunno, quasi non più

più si confermava nel suo proponimento. Quindi ne avveniva

le corde con un suo istinto, imprendeva uno stile

tentare in quelle il suo destino. Ella non sofferendo

giovane pertanto dissimulando il suo disegno quanto era più

fatto consapevole soltanto Glauco suo fedel servo, con buoni

una filiale pietà al suo audace proponimento. Ma le

amicizia, raccomandando loro il suo Possideo qual più amato

versi celebrati!" Continuò il suo viaggio per Corinto donde

moltitudine. Pur vinto dal suo fato si mosse, e

quale argomento cresceva il suo discorso come da ruscello

taluno poi somigliò il suo ragionare a baleno di

modestia non impedisse il suo valore. In quella gara

concenti onde ampliare il suo stile. E però si

dall'arena, pietoso del suo signore, quanto questo adirato

quel dolce costume. Il suo discreto genitore, benché nodrito

del pari convocava nel suo splendido albergo la età

degli illustri capitani del suo tempo, delle vittorie de

di patria illustre, per suo tristo fato non può

omai Possideo in ogni suo affetto sempre violento si

aurora stendeva appena il suo roseo manto: gli alcioni

nave alla metà del suo tragitto. L'orizzonte fino

Alla quale Erostrato nel suo trascorrere avendo rivolti gli

loro perché il furore suo rattenuto diveniva più tremendo

altro pasciuto che del suo dolore, meditava solingo come

lui stesso, e il suo medesimo da lei scolpito

molte, erano spine al suo cuore, in cui già

sembianza dominatrice d'ogni suo pensiero gli si offeriva

usava talvolta intrattenersi col suo alunno negli orti del

virtù di qualche eminente suo cittadino. I serpi della

cielo, trionferà sempre il suo culto affannoso ed universale

per lo rispetto del suo institutore, più che per

nel quale perseverando il suo alunno, egli con discreto

così illustre contesa: al suo raggio splendevano le armi

marziale impadronendosi dell'animo suo al suono delle trombe

strage, produsse nel petto suo una ebbrezza di sangue

quando si riconobbe il suo feroce valore, tanto apparve

e prostrato l'animo suo da' continui e varj

tutto conformi all'animo suo. Né andò guari che

consumarsi, mi dolgo del suo fatale istinto." "O supremo

celeste persuasione; ha il suo trono nel cuore; si

suprema Intelligenza, e dal suo grembo usciti, in quello

sfogarla, consapevole di quel suo divoto ritiro. Languiva appunto

da lui richiesto come suo. E certo è maravigliosa

nodrire e beneficare del suo? O accorti sospetti dell

anzi di sottrarlo al suo tristo fato? E che

deplorava come spento il suo figliuolo. Ora che i

rattenersi tratta dall'impeto suo, così il cicaleccio degli

teme o abborre un suo figliuolo tanto di averlo

padre vi chiede il suo figliuolo; non vuol cedere

matrona è sincera nel suo affetto come or vanta

di sua benevolenza nel suo adottivo restituito al genitore

disastri ha espiato il suo dubbioso destino, e cortesi

a chi lo pretenda suo, ma anzi dispendio, cure

questa vittima fuggita al suo pugnale? Che altro ne

fuorché di privare il suo figliuolo della somma utilità

così la sincerità del suo cuore nel compiacersi che

Sforzandosi di giustificare il suo misfatto, non si vergogna

Agarista col ritorno del suo oratore, ne fu maravigliosamente

opposito riconoscea che al suo ritorno a Lemno sarebbesi

presenza de' luoghi del suo amore infelice vie più

destino persecutore d'ogni suo desiderio, deliberò vincerlo, e

dirigendo ad Efeso il suo tragitto. Gli fu ora

rimase cautamente sconosciuto. Era suo quotidiano studio contemplare il

elle offrissero comodità al suo pensiero. Benché magnifico ornato

modi per eseguire il suo terribile disegno. Tanto perciò

tentasse di coprire il suo delitto, vantandosene per lo

che lo strepito del suo misfatto. Stimo pertanto vera

alla Dea; è dunque suo. Or s'ella è

da empia avversione al suo culto, ma da una

per l'audacia del suo disegno e per l

membra facevano terribile il suo aspetto. Più volte i

verso la fine del suo discorso incominciava quasi impedito

del caso e del suo autore. Onde a Timeo

propose di eternare il suo nome, fu tal fine