Fulvio Tomizza, L'ereditiera veneziana, 1989

lasciare un’impronta nel suo secolo era quel giovanotto

di Troia e il suo confutatore Halley di sessantatré

perso un quinto del suo valore. Con orgoglio legittimo

temporali. Un primato tutto suo, peraltro rubatogli dal tedesco

anni 81 circa”. ¶ Secondo il suo primo biografo Luigi Bossi

che tre quarti del suo lavoro, si compone di

corrispondenza personale, sottrasse al suo opus un volumone di

neppure si desse il suo esemplare a’ pubblici Revisori

trevigiano Antonio Santalena nel suo Vecchia gente e vecchie

Statale lucchese, ebbe il suo da fare con il

tutti possono riflettersi. ¶ Il suo segreto fascino, l’irresistibile

mischia lo vuole al suo fianco nei momenti di

ultima luce carezzevole del suo sguardo, rafforzata da un

manifestate dalla morente col suo ultimo curante. ¶ In compagnia

medico curante e il suo mancato soccorso in extremis

dare alle stampe “per suo privato conforto”. ¶ Ma pur

figlio. ¶ Per raggiungere il suo scopo, egli naturalmente non

quasi nessuna parte nel suo rapporto con Paolina, e

che egli era il suo giudice di manica larghissima

non soltanto di Venezia. Suo padre, commerciante in droghe

facoltà di unire il suo nome alla ditta e

accettare la gravità del suo male, più Pietro deperiva

Paolina, avrebbe stimato il suo un partito ragguardevole, tristemente

presaga, anche se il suo carattere volitivo e allegro

cercava di sfuggire al suo. Stette per tre ore

mentre il fratello Francesco, suo vice, propendeva per lo

Goldoni perché esploso nel suo secolo e nella sua

il milanese collocò il suo forziere, che era tutto

costruire al termine del suo periodo fortunato. Inoltre gli

stato scambiato per un suo cugino. Per nascondergli di

gratitudine a cui il suo protagonista era obbligato (e

pareva come spingere il suo corpo in altezza, toglierle

ereditata dal padre. ¶ Il suo continuo smagrire non preoccupava

del fratello prediletto. ¶ Il suo futuro marito giudica il

Meraviglia non tanto il suo sorvolare sull’età, che

Autore sulla dipartita del suo ennesimo, sconosciuto cognato: “Per

sostenere la sorella nel suo desiderio di uscire dal

il tempo lavorasse a suo favore, vicina com’era

più sapere. Stese di suo pugno un documento e

Medici,” non risparmiò il suo strale l’Autore, “il

reagì però diversamente dal suo biografo nell’ereditare il

Prima di tracciare il suo programma politico, Paolina si

consolatrice.” ¶ Fu distolta dal suo ritiro per l’attrito

giorni di ritiro, il suo primo atto fu di

vari uffici connessi al suo Gabinetto. Regolò le sue

chiamarsi la colonia del suo impero. Si fece anche

con chi confinasse il suo Stato. ¶ Ebbe a trattare

Repubblica, già amico di suo padre. ¶ L’alto magistrato

in lusinghiera luce il suo autore né dovrebbe ingraziarsi

neanche a saggiare. ¶ Nel suo silenzio Scipione Manfredini non

Gentilissima Paolina”. Era il suo messaggio incastonato nella lettera

lei, da assumersi il suo cognome per perpetuare la

vivo è rimasto il suo ricordo e qualcuno si

alla nuova conoscenza del suo cappellano. ¶ Di là a

conte Carli fece il suo ingresso nel palazzo di

né escludere che il suo sentimento e la maggiore

era di aggiungere il suo nome nell’elenco dei

cercasse d’ispirare col suo contegno una specie di

friulano, s’introducesse nel suo palazzo; ma pretendeva che

la domanda, secondo il suo abito mentale intendeva corredarla

seppe fornir lumi il suo protetto, sbalordito della richiesta

Ottavio di convocare il suo amico e di fargli

istigazione al monastero, il suo “antigenio” urtò non solo

tutto il comportamento del suo collega Occioni, ma pensò

né sarà tradita dal suo biografo che pure non

sua risoluzione e il suo stesso operato davano adito

non benevola interdipendenza. ¶ Il suo primo gesto fu di

e forse era il suo agente don Ottavio, avrebbe

Ricorse alla sorella nel suo comodo palazzo di altrettanto

un discorsetto che al suo biografo non fu difficile

bambina avessero dato il suo nome unitamente a quello

riservate alle visite. Nel suo fitto conversare, tendente a

conquista della dama del suo cuore. Tutto indica che

Non sorprende pertanto il suo compiacimento di elencare scrupolosamente

d’improvviso zittiva il suo ansioso ospite. Oppure, certo

copia per adeguarsi al suo giro di frase e

energica Commissaria rimanesse nel suo intimo la collegiale amante

proprio da mantenersi senza suo aggravio, che egli vada

e la chiuse nel suo “burò”. ¶ Senza che lei

tracce di sangue. Al suo capezzale le due sorelle

collaboratori, di allontanarla dal suo proposito, rischioso e inutile

due parti. Pensasse al suo sposo e pensasse a

abate di prendere il suo posto nella stanza di

passaggio per Treviso. Dal suo contegno Paolina intuì che

a tutto, precipitata nel suo strano incantamento. “Tragica invero

con quella comica del suo cappellano; oppure riconoscervi uno

vita, sposandosi. Per il suo programma aperto al peggio

paziente, colto, benvoluto, col suo titolo di nobile di

che una donna del suo stile e della sua

cugino abate e del suo accompagnatore, al quale correva

non solo comunicò il suo parere nettamente sfavorevole all

lui, certo ormai del suo consenso. Nuova occasione d

primi giorni limitava il suo teatro a quell’ala

corteggiatore né per il suo accompagnatore era facile prestare

a leggere sotto il suo fare e a trarne

gli rispose da par suo: “Mi basta d’essere

accolto con scongiuro qualunque suo progetto di matrimonio. ¶ Nonostante

cerimonia di nozze. Il suo solo contatto con l

là delle intenzioni, il suo carattere trepido, reso più

di pensare che il suo amore era apparente ieri

inalterato, col quale il suo nato da poco e

non subisse soggezione dal suo nuovo parentado. Non curandosi

e, cessato anche il suo ritiro, lo sposo è

delle Rubbi, ma il suo sposo, per nulla toccato

per essere stato il suo involontario ispiratore. Sosteneva un

aprì a Gianrinaldo il suo cuore e tutti i

in ottima intesa col suo tempo, prestava troppa cura

di spirito a un suo amante le sembravano scritte

di carne. Richiesto il suo giudizio su un’altra

di aver ricevuto dal suo potentissimo Padrone una moneta

anche i progetti del suo lavoro più geloso. ¶ La

Giacomo Scovolo, già al suo primo apparire chiamato tendenziosamente

tisi, condiviso da un suo vecchio assistente. Paolina confidò

interessante e soltanto questo suo dubbio consigliò il marito

dodici anni prima dal suo maestro di clavicembalo. Fecero

dunque sarà stato il suo assistente e magari il

fosse stato superato dal suo matrimonio senza peraltro passare

patrimonio. Aveva ventilato il suo proposito quando era ancora

Beni-zia, e il suo stesso matrimonio la avevano

sua agente e il suo procuratore. Per mettere alla

all’amor proprio. Il suo incantamento, limitato alla paralisi

madre. Lei riconfermò il suo spirito anche in questa

Paolina ha badato al suo interesse ha nel contempo

gli consegnò anche il suo registro personale e si

di Benizia, tenuto dal suo ex procuratore Tamagno. Riscontrò

a girare intorno al suo male d’autunno. La

la via naturale al suo stato; e tornarono gli

aveva voluto onorare il suo cappellano “con un mezzo

e Buoi depone a suo sfavore. Era un secolo

con buona parte del suo convento non ipocrita. In

il copione non era suo né si confaceva al

né si confaceva al suo genio: lo balbettò, ne

però in contrasegno del suo buon animo gli dava

soldo”. ¶ Doveva essere denaro suo, circa un decimo dello

rispettoso della curiosità del suo pubblico, si limita a

il dovuto simultaneamente al suo rilascio della famosa quietanza

sicura per raggiungerlo. ¶ Il suo ultimo no di metà

ora legittima anche al suo grado elevato, non è

viene ad essere il suo tradimento nell’affetto. Per

invece al lettore un suo più acre nemico, riferendone

avendo per alleato il suo “spasimo di errare” qualora

Paolina, subito attirarono il suo sguardo i tre vasi

tornò a riprendere il suo posto. Visitatala, lui, il

provocò domandandogli se il suo male fosse trasmissibile. Al

male fosse trasmissibile. Al suo silenzio, incalzò dicendosi preoccupata

si paleserà figlio del suo secolo positivo, disincantato eppure

con la ripresa del suo piccolo, intimo ciclo mensile

previsto, era giunto il suo male mortale. ¶ Continuava però

mancato d’accorrere al suo capezzale, si ritrovasse la

Ateneo beccato per “il suo poco capitale di sapere

può tralasciare che il suo primo legato fu destinato

e nei quali il suo salario annuale di docente

perdesse gran parte del suo peso. ¶ Se non innamorato

persino leziosa; ma il suo rapporto diretto con lei

si è ripresa. À suo miglior agio quando ad

di rimanere contagiata dal suo strazio a non farla

la moglie corrispondesse al suo sentimento. L’intuito la

solo imponeva rispetto nel suo giro di conoscenze più

deciso lei, lasciandolo al suo destino e organizzandosi una

e lo richiamò al suo apostolato in città, non

aveva preso confidenza col suo corpo così male combinato

ritornava alla vita, il suo sguardo trovava la prima

alloggio. Non trovatolo di suo gradimento, e forse già

poeta fanatico. Durante il suo ritiro a Pisa, il

che grazie anche al suo esempio venne notevolmente arginata

piccola reggia rispondente al suo gusto è ai suoi

Risorti che nonostante il suo programma volto alla ricerca

più non menzionerà nel suo crescente astio per l

politica “alla disperata” col suo amabile anfitrione, non sfuggì

l’attendevo. Voglio il suo decente mantenimento, ma con

la contessa Carli al suo ritorno a Venezia era

non amato, ispirò al suo ospite quarantacinquenne un amore

e le cause del suo presente decadimento, concludeva col

ma sicuro del fatto suo, come lo si ha

lo detestò. Anche il suo fu un rigetto, non

vedere sempre imminente il suo allontanamento: “Ne ha fatte

cui il Verri fu suo vice, ed eletto consigliere

la nobiltà e col suo spirito, col suo brio

col suo spirito, col suo brio si fece largo

a pranzo invitata dal suo protettore, ecco che vengono

di condurla legata al suo destino. La cosa fu

motivo d’assicurarmi del suo Reale aggradimento per. i

avarizia del Gianrinaldo, il suo rigorismo vigile e implacabile

soddisfazione di avere il suo persecutore finalmente faccia a

Costantinopoli.” ¶ Fu invece il suo ultimo viaggio. Riapprodata ad

natura che costituì il suo vero credo, Gianrinaldo Carli

predestinato ad occupare nel suo piccolo regno privato il

resto, già per il suo temperamento, a tale domestica

ricchezza iscritta anche al suo nome e arbitrariamente intaccata

servizio il fratello Girolamo, suo procuratore nella causa di

di riflessione”. ¶ Dal canto suo il contino si lamentava

incontrò il governatore Firmian, suo unico superiore in Italia

cara. Il libraio Pasquali, suo costante corrispondente, ne conveniva

a verità. ¶ Fu il suo ultimo scritto. Morì un

che viene considerato il suo cittadino più illustre, ma

da vecchio, percependo il suo primo stipendio di archivista