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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cosimo Giorgieri Contri, Le orme del satiro, 1920

concordanze di «suoi»

nautoretestoannoconcordanza
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egli era; con i suoi terrazzi, le sue finestre
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disegnò davanti, luminosa, coi suoi gran capelli biondi, il
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dal suo club, dai suoi teatri, dai suoi portici
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dai suoi teatri, dai suoi portici... ¶ Dove stava la
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lo turbava? Ricordava i suoi occhi chiari, che sotto
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Aveva sempre soltanto i suoi occhi che gli erano
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placido della donna. I suoi occhi parvero illanguidirsi, il
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la calma perfetta dei suoi sensi non più memori
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e lo guardò. I suoi occhi erano sereni, adesso
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occulta in tutti i suoi affari di cuore, profondi
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sue convinzioni e i suoi giudizi. Per quel ch
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si combinasse con certi suoi pensieri di avventure e
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sorrise più francamente coi suoi dentini bianchi e parve
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di casa sua, de' suoi fratelli, tutti maggiori di
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Non la dimenticò. I suoi baci tornavano al pensiero
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L'indomani mattina i suoi pensieri erano più calmi
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bisognava esser saggi. I suoi fratelli non vedevano di
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colorito acceso e i suoi baffi neri, l'espressione
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il quadro, furono i suoi capelli: una massa, un
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educazione inglese portava i suoi frutti. L'istitutrice salutò
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verso di lui i suoi grandi occhi indefinibili: ¶ – Lo
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e non vedeva i suoi occhi velati dalle lunghe
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ardì più insistere nei suoi complimenti e, per quel
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altre razze manca. I suoi occhi sapevano brillare, la
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mai. C'era nei suoi gesti talvolta una mollezza
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come aveva preso i suoi sensi di giovine sposa
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così contento che i suoi occhi, di un azzurro
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per lei, inconsciamente, i suoi diciotto anni... E i
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diciotto anni... E i suoi occhi si velavano nel
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con la opulenza dei suoi capelli notturni, con le
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remota, remota come i suoi anni di giovinezza. Il
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accanto, egli vide i suoi occhi, finalmente. Parevano smarriti
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scollatura del vestito, i suoi seni, come due camelie
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malumore pareva incupire i suoi occhi. ¶ – Sono stanca – mormorò
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la testa, confusa. I suoi occhi parevano più grandi
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brava. Le altre coi suoi quattordici anni hanno già
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era affatto scomodata nei suoi flirt per lui... Una
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si allontana... Oh i suoi piedi lunghi e magri
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quella e che i suoi pensieri si empivano come
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conte. Come sta? ¶ I suoi occhi grigi, verdi, violetti
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da suo marito dei suoi compagni di amministrazione, ella
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società. ¶ Non più ai suoi pranzi o nelle sue
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sorriso, le grazie dei suoi gesti, l'ombra dei
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gesti, l'ombra dei suoi occhi. E il resto
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Ella non sorrise; i suoi occhi parvero imbrunirsi, come
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di serietà superiore a' suoi vent'anni. Pareva che
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aver vissuto. E i suoi occhi si aprivano talvolta
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la persona, mettere nei suoi gesti e nei suoi
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suoi gesti e nei suoi atteggiamenti come una stanchezza
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rancore svanisse, e i suoi severi giudizi mutassero. Allora
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ella gli parlava dei suoi pensieri, dei suoi desiderî
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dei suoi pensieri, dei suoi desiderî, della sua visione
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quando gli diceva dei suoi studi e delle sue
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parlava: ma talvolta i suoi discorsi si facevano anche
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suo marito e dei suoi viaggi, ella non aveva
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dimenticarla, si divertiva ai suoi paradossi, sotto i quali
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amor proprio esasperato? I suoi occhi brillavano: ella fissava
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gioventù odoravano. Veniva dai suoi capelli, quel profumo? Dallo
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Dov'erano dunque i suoi propositi di sofferenza e
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si rianimerebbero! ¶ Tutti i suoi pensieri erano teneri; lustri
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quasi ormai raddolcita dei suoi capelli pesanti, tra cui
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innanzi a loro i suoi archi trionfali, la città
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della stazione, con i suoi vetri a colori, che
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buttarsi per terra, a' suoi piedi, di essere pesto
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ombra sul viso: i suoi occhi parevamo rifiutarsi, velati
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fra lui e i suoi sogni. Una specie di
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ardore? Una volta i suoi occhi guardandolo paiono nell
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cerca di affogare i suoi ricordi in un mare
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esitar più. Rivederla! I suoi occhi, i suoi capelli
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I suoi occhi, i suoi capelli, il suo collo
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l'uno ostentando i suoi armenti nei pascoli, l
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detto con sopportazione, i suoi giocatori nel tennis; e
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portandogli il sole nei suoi occhi, quasi nelle sue
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grano a grano, i suoi capelli densi, filo a
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che le portava i suoi bei capelli alla bocca
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suo peplo, lieve ne' suoi sandali, come una ninfa
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piccola ninfa sperduta. – I suoi piedi forcuti si alternano
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quei capelli fossero i suoi, i suoi densi capelli
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fossero i suoi, i suoi densi capelli divini tanto
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voluto trascinarsi carponi a' suoi ginocchi, abbracciarli freneticamente, supplicarla
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lui l'ombra de' suoi occhi, la notte divina
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la notte divina de' suoi capelli. Immagini folli suscitate
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la primavera sotto i suoi passi; tal'altra un
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Il suo cuore, i suoi sensi ardevano. Il torrente
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attutiva il rumore dei suoi passi. Sotto il velo
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le sue palpebre sui suoi occhi inebriati. Come un
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immersa la bocca ne' suoi capelli: ¶ – Amore! ¶ Un silenzio
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rivederla sovente così nei suoi sogni! ¶ L'albergo dormiva
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simil genere, di amici suoi, di conoscenti... Era una
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vita, di tutti i suoi istinti, appunto come un
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pareva ella dire, co' suoi occhi dove, sotto il
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perduto nel tumulto dei suoi pensieri, nello scompiglio dei
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pensieri, nello scompiglio dei suoi sentimenti. ¶ Guardò il fiume
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financo il dolore. I suoi nervi tacevano ormai; i
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è sceso? Tutti i suoi pensieri del viaggio, da
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accumulato da secoli nei suoi nervi che gli diceva