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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Battista Casti, Poema tartaro, 1796

concordanze di «suoi»

nautoretestoannoconcordanza
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immortale. ¶ Vendé tutti i suoi beni, e fe’ contante
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anche ad altri pontefici suoi pari; ¶ ma inoltre a
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taluni ¶ ch’erano affatto suoi particolari. ¶ Gia per esempio
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liberamente. ¶ Ma i sguardi suoi principalmente attira ¶ una leggiadra
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mai sospettò de’ fatti suoi. ¶ E con tanta maggior
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tasta, ¶ omai de’ fatti suoi non ben sicuro: ¶ tanto
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sponde del Ciro. A’ suoi parenti ¶ qui Zelmira scoprissi
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Nel fior degli anni suoi più verde e fresco
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commission diè saggi ¶ de’ suoi talenti portentosi e rari
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eguale, ¶ che fra i suoi requisiti ancor sapea ¶ cinguettar
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fondolla, e i successori suoi ¶ ne fer la loro
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l’angheria ¶ che co’ suoi creditor usar solea ¶ all
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sua spedizione: ¶ magnificò de’ suoi trofei la gloria, ¶ diè
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cometa appunto, ¶ che de’ suoi precessor siegue il destino
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nome anticamente ¶ delli consoli suoi gli anni segnò, ¶ gli
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andossene ciascun pe’ fatti suoi, ¶ poiché colà non v
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e più per i suoi drudi ampi tesori ¶ spande
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uom forse, a’ merti suoi non debbe, ¶ ma del
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sugli altri alquanto i suoi pensier sublima ¶ – mostro che
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ancor natura – ¶ dai studi suoi qual frutto mai, qual
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ultima norma ai sforzi suoi, ¶ pennel, squadra, scarpel, compasso
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istesso ¶ gli alti disegni suoi far manifesti, ¶ ordinò il
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le degnerà de’ sguardi suoi. ¶ Nubili poscia e di
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fia che i giorni suoi – né molto ¶ lungi è
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s’oppose a’ vasti suoi pensieri ¶ combatté e vinse
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stancossi mai ¶ finché fra’ suoi, per via di pene
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natura ¶ i vari doni suoi sparse sovr’esso, ¶ sol
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vender sol limita i suoi commerci, ¶ né imprende a
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intrighi e i sutterfugi suoi: ¶ se debitor tregua da
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di Catuna ¶ fra i suoi confuso, come Achille in
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a Catuna coi maneggi suoi ¶ e or partir seco
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elle; ¶ e ne’ stravizzi suoi, compiuto il voto, ¶ poiché
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Toto tornò ne’ gabinetti suoi. ¶ E andò in disparte
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Catuna, ¶ che a’ drudi suoi non nega grazia alcuna
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costui, fra i memorandi ¶ suoi pregi di buffon prevalse
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della gloria i giorni suoi. ¶ Vil bagascia non v
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arse Catuna e a’ suoi piaceri il tenne: ¶ lo
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incestuosa tresca, ¶ alli stravizzi suoi cerca nuov’esca. ¶ E
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Tommaso ella potesse ¶ a’ suoi servigi aver, fu necessario
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l’accompagnamento ¶ de’ Grandi suoi Catuna il piè movea
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per porsi sotto i suoi possenti auspici ¶ e dichiarar
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adette ¶ ai gran misteri suoi Volupia ammette. ¶ Di lascivie
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queste ¶ occasion de’ doni suoi fu parca, ¶ e un
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vil tiranno degli schiavi suoi ¶ ed uno schiavo vil
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uno schiavo vil de’ suoi tiranni; ¶ e oppresso ed
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dama ¶ i preziosi giorni suoi confida. ¶ Io quello son
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l’attende, ¶ secondando de’ suoi l’ingorda brama ¶ gli
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sbaraglia; ¶ ma come i suoi fuggir da lungi vide
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corruppe, ¶ talché gli amici suoi, la guardia sua ¶ consegnaron
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e priva ¶ omai de’ suoi prodotti è la campagna
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a domandar gli ordini suoi, ¶ vinto dalla fatica e
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Mogollia condutta ¶ nelli scaffali suoi, nelle sue casse: ¶ viaggiò
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nostro Gesù premia li suoi ¶ fidi campion che, come
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danari ¶ ai pontifici ambasciador suoi pari». ¶ Il cavalier, che
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lavori, ¶ onde sorte fra’ suoi non ha mai fatta
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e d’infamia fra’ suoi taccia contrasse, ¶ e chi
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artefice alla patria, i suoi guadagni ¶ mostra agli amici
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mestiere ¶ prima de’ viaggi suoi gli fur compagni, ¶ e
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Grandi onora. ¶ Or de’ suoi drudi il merito compensa
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quella guerra ai Stati suoi vicina, ¶ send’ella d
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ai successor gli ordini suoi ¶ dovette espor, come dirassi
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natura a piene man suoi doni, ¶ e s’udian
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Onde tutti rivolse i suoi pensieri ¶ a prepararsi al
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ne fe’ de’ drudi suoi. ¶ Viene appresso di cocchi
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culto ha li costumi suoi. ¶ Offrono i genitor le
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ma di cupo mister suoi detti vela ¶ e agli
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passa. ¶ Ma ne’ fervori suoi vi si rinselva ¶ il
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Pur in quei tronchi suoi misteriosi ¶ inconnessi garbugli il
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Catuna e i cortigiani suoi ¶ allor che sul naviglio
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gloria aver più co’ suoi mogolli impegno; ¶ e, per
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le spoglie ¶ fra i suoi duci spartia di Temugino
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così bene i fatti suoi ¶ che quanti savi ebbe
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serie ¶ che ne’ trastulli suoi, ne’ suoi stravizzi ¶ e
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ne’ trastulli suoi, ne’ suoi stravizzi ¶ e insomma in
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al di sotto. ¶ Certi suoi gusti avea particolari ¶ e
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galanterie dilette, ¶ e de’ suoi gran talenti militari ¶ sovente
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in Soria ¶ e i suoi Stati sottrarre alla rapina
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si conti ¶ che pe’ suoi fin sempr’ebbe i
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che importa più pe’ suoi bisogni – ¶ di rendita maggior
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amico e trarlo ¶ ne’ suoi disegni e a suo
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ognor baciava alcun de’ suoi ricordi ¶ e al collo
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portavane il ritratto. ¶ Ne’ suoi notturni soliti bagordi, ¶ la
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il diadema. ¶ Ma ne’ suoi Stati essendo e in
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fu che i precessori suoi ¶ furo in Asia possenti
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ebbe, ¶ credea ciocché ne’ suoi domini ottenne ¶ che al
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impiegar perfino Aitone ¶ i suoi possenti ed efficaci offici
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presume ¶ e i capitani suoi, le soldatesche ¶ orna di
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licenze avvezza, ¶ negli opuscoli suoi scaglia rimproveri ¶ contro l
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tutto ¶ ebbe i periodi suoi, le sue vicende, ¶ e
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ambasciador straordinari, ¶ antichi amici suoi, delle più estese ¶ religion
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Carpin sapea per li suoi fini ¶ valersi e trar
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elette perle; e da’ suoi cenni pende ¶ la gente
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sguardo. ¶ E ne’ viaggi suoi né pompa folle, ¶ né
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sovrani, ¶ fra li sudditi suoi visse privato ¶ e con
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sovvenne ¶ e de’ popoli suoi l’amor divenne. ¶ Qualunque
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poi ¶ ringraziollo de’ servigi suoi. ¶ Bibrac, ministro d’Orenzebbe
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immergersi tornò ne’ pensier suoi. ¶ «Signor» Bibrac allor disse
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in liete assemblee de’ suoi la cura ¶ la trae
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perde gaiamente i bezzi suoi ¶ salì d’infimo grado
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giovin, che Mengo a’ suoi servigi dielle. ¶ Vaga armonia
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ama ciascuno i parti suoi. ¶ Colà seco condur volle
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felici ¶ gode menar co’ suoi più fidi amici. ¶ Nel
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e lauda ¶ e i suoi giudizi di silenzio copre
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racconto fedel de’ viaggi suoi. ¶ Par che il Songo
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la notte cheta ¶ co’ suoi riposi placidi compensa, ¶ a
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capitani e coi ministri suoi, ¶ e li facea tremar
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Le ginnastiche sue, li suoi trofei ¶ eran questi, e
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che fra li vanti suoi ¶ annoverar come primier si
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adottò stranieri e i suoi ritenne; ¶ e ogni crime
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e vedesse i moderni suoi Mogolli ¶ impolverati il crin
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cerimonia, ¶ né de’ favori suoi fa parsimonia. ¶ Perciò lo
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terminò il corso de’ suoi giorni indegni. ¶ E così
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coll’aiuto ¶ de’ missionari suoi sparsi pel regno ¶ esigeva
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denari ¶ per li bisogni suoi più necessari. ¶ Che quantunque
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ascoltasse ¶ i giusti prieghi suoi, le sue doglianze, ¶ mentre
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sì perché i drudi suoi d’autorità ¶ e di
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foco; ¶ che cogli intrighi suoi lo zoppo Ussano ¶ contribuisse
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giro il governo i suoi sergenti, ¶ acciò dai morti
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ladri ¶ a depredar i suoi superbi alloggi: ¶ portaron via
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gran fiscale ¶ i principali suoi ministri istessi. ¶ Ma quel
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coltre e i panni suoi con man tremante ¶ pietosamente
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un zero, ¶ anzi diversi suoi viceregenti ¶ si resero sovrani
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stirpe real di Gengiscano ¶ suoi dritti espose e sue
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a passar de’ giorni suoi ¶ quando Catuna con Turfana
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gloria, ¶ narrar volle i suoi casi acerbi e felli
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in Irlanda i giorni suoi. ¶ Me mentre l’uom
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serba, ¶ tronca sovente i suoi disegni in erba. ¶ Il
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prima dedotti ¶ gli emolumenti suoi da quei contanti, ¶ trassen