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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Pantaleo Carabellese, Il problema teologico come filosofia, 1931

concordanze di «sè»

nautoretestoannoconcordanza
1
1931
predicativo. Questo essere in della cosa è la
2
1931
nella bisogna. Cosa in invece è l'essere
3
1931
raggiungere la cosa in . ¶ È la scoperta che
4
1931
è la cosa in , che il pensiero afferma
5
1931
afferma la cosa in , e, proprio con questa
6
1931
esistenziale della cosa in ha solo il suo
7
1931
di partenza; ma, per se stesso, consiste in quel
8
1931
cioè in cosa, in , non è il concetto
9
1931
al di là di : l'oggetto-cosa fuori
10
1931
scoperta cominciata da Socrate. ¶ Se adunque c'è un
11
1931
distinzione dell'essere in dal conoscere. ¶ E chi
12
1931
non aveva saputo esplicare se stesso; esso non aveva
13
1931
scoperta la cosa in che affermava. La scopre
14
1931
La kantiana cosa in non è soltanto un
15
1931
nello stesso tempo non se ne chiarisce il significato
16
1931
della kantiana cosa in non era da Kant
17
1931
concetto; non riducibile, anche se Kant, nella difesa che
18
1931
filosofico di cosa in . ¶ Però questo concetto filosofico
19
1931
filosofico della cosa in , che pare coroni due
20
1931
concetto della cosa in sia contraddittorio, è facile
21
1931
riconoscere: la cosa in , per noi che col
22
1931
che della cosa in Kant ha fissato, rigorosamente
23
1931
noumenica della cosa in (pur lasciando da parte
24
1931
stessa: la cosa in . Con questo «risultare» della
25
1931
risultare» della cosa in dalla coscienza, essa nega
26
1931
dalla coscienza, essa nega se stessa come tale: è
27
1931
salvare la cosa in da questa sua essenza
28
1931
sublimazione. ¶ La cosa in , adunque, per essere quello
29
1931
irriducibile. La cosa in , per essere il detto
30
1931
Kant della cosa in non si ha un
31
1931
realistico della cosa in , per essere quello che
32
1931
fa della cosa in : una che rimane l
33
1931
quella contraddittoria cosa in , non rimane che l
34
1931
è la cosa in , nella coscienza razionale non
35
1931
più» della cosa in , che in sè dovrebbe
36
1931
in sè, che in dovrebbe essere positivo, nella
37
1931
essenziale della cosa in . ¶ Fichte quindi si può
38
1931
riconosciuto alla cosa in kantiana il «più» realistico
39
1931
partenza. La cosa in , proprio nella sua contraddizione
40
1931
la stessa conoscenza che se ne ha. La natura
41
1931
contraddittoria della cosa. in si impone alla stessa
42
1931
ha dovuto riconoscere in quella contraddizione in cui
43
1931
coscienza, la cosa in . ¶ È lo sviluppo storico
44
1931
anche la cosa in . ¶ Questa, proprio mentre si
45
1931
della coscienza, ma in positivo, scompariva affatto, ridotto
46
1931
della precritica cosa in da parte dell'idealismo
47
1931
dogmatica della cosa in i realisti conservatori. Kant
48
1931
chiarezza tale cosa in realistica, e le artiglierie
49
1931
ammetta la cosa in come fuori di noi
50
1931
inconsistenza come cosa in , ma che ebbe il
51
1931
concetto di cosa in . ¶ Quando si veda bene
52
1931
pregiudizio della cosa in come fuori di noi
53
1931
di quella cosa in che nella sua concretezza
54
1931
sarebbero le cose in , proprio come cose, e
55
1931
Quindi le cose in (le cose in questa
56
1931
ammissione della cosa in come al di fuori
57
1931
pensa la cosa e se proprio in essa, come
58
1931
distinguere la cosa in da una qualch'altra
59
1931
che ci si ricordi, se vogliamo sapere l'esigenza
60
1931
coscienza comune, dal richiedere se quando il cosiddetto pensiero
61
1931
una cosa, ciascuna per , anche questo pensiero e
62
1931
entro le cose stesse, se è vero che le
63
1931
qualche modo sono, e se è vero che per
64
1931
quel che dicesi cosa? ¶ Se è vero che non
65
1931
ciascuna cosa sia, in stessa, singolare; sia che
66
1931
coscienza comune sussiste, anche se si voglia, per un
67
1931
Siano le cose, in , molte o una sola
68
1931
sempre la cosa in , per esser tale, importa
69
1931
necessità di dire «è». ¶ Se questo essere unificante, che
70
1931
intendere come cosa in , noi ancora non sappiamo
71
1931
distinzione tra cosa in e qualch'altra specie
72
1931
che non siano in . ¶ Nè sappiamo quindi ancora
73
1931
Nè sappiamo quindi ancora se questo quid unificante che
74
1931
dogmaticamente, nelle cose in stesse, o, criticamente, nel
75
1931
quindi soltanto questo, che, se è vero che l
76
1931
che la cosa in come fuori di noi
77
1931
e reale, cosa in non è il fiore
78
1931
dei mondi innumerevoli anche se finiti. ¶ E tante ed
79
1931
ingenuità stima tali; ma se cose sono, bisogna che
80
1931
sarà la cosa stessa: se mai, la costituirà. Lo
81
1931
la scienza di oggi se n'è persuasa. ¶ La
82
1931
risulta una cosa in che sia caratterizzata da
83
1931
tale, la cosa in , sia fuori della coscienza
84
1931
concetto filosofico di cosa. ¶ Se lo scienziato come tale
85
1931
così la cosa in . E questa scoperta procede
86
1931
dunque la cosa in se stessa. ¶ E da Platone
87
1931
saldamente: la cosa in non è la cosa
88
1931
sentita. ¶ Ma non bastava: se la cosa in sè
89
1931
se la cosa in non è l'oggetto
90
1931
è la cosa in se stessa. La cosa in
91
1931
stessa. La cosa in , come non è la
92
1931
è il concetto che se ne ha. Il concetto
93
1931
di ogni ricordo. E se anche tal concetto è
94
1931
qualcosa (intelligibile), che, in , non ha possibilità di
95
1931
e quindi mi discopre, se mai, le proprietà della
96
1931
essere della cosa in se stessa, di fronte al
97
1931
periodo della speculazione fichtiana, se non è uno svilupparsi
98
1931
ombre bisogna aver presente, se si vuol intendere la
99
1931
valore che la speculazione, se mai, prenderà solo con
100
1931
persona nel mondo, e se questa potesse trovarvisi bene
101
1931
come l'unico in e l'individualità come
102
1931
simili; dicevano soltanto che se io prescindo dall'io
103
1931
di fronte, opposti. E, se le nostre care persone
104
1931
sintesi dell'Io con stesso». Laddove «il concetto
105
1931
persona. Giacchè «il ponente stesso nel descritto atto
106
1931
me, e non da se stesso, come Io, sei
107
1931
è «attività rientrante in , soggetto-oggettività o com
108
1931
questa attività rientrante in , non è l'id
109
1931
è l'oggettività in nella assoluta sua esclusione
110
1931
negativo dell'oggettività in . ¶ Da questa realistica opposizione
111
1931
di attività rientrante in , il generarsi della persona
112
1931
perchè fenomenico, empirico, patologico? ¶ Se sì, è individuo, soggetto
113
1931
debba essere proprio questo. Se il tu nella sua
114
1931
inaccessibile anche nell'azione se è vero che l
115
1931
quando si dice tale. ¶ Se poi quell'Io sintetico
116
1931
pura, della pura ragione; se così è, siccome io
117
1931
in ciò che pone come Io, e quindi
118
1931
l'id ricreato in se stesso dallo stesso io
119
1931
dallo stesso io. E se caratteristica della persona che
120
1931
io mi distinguo, porranno con tale contrapposizione, anch
121
1931
nasce: non può nascere, se non nasce insieme col
122
1931
insieme col tu, e se non si riconosce proprio
123
1931
individualità non possiamo risolvere, se non soddisfiamo questa esigenza
124
1931
nel suo opporre a se stesso un id che
125
1931
negazione esso pone in se stesso. Io significa coscienza
126
1931
nato da Kant, anche se, come fa l'attualismo
127
1931
della coscienza, implicando in anche il concetto dell
128
1931
affermare la distinzione di nella propria coscienza dalle
129
1931
io che non pone stesso come io ma
130
1931
carattere di tu in se stesso: questo vuoi dire
131
1931
un tu anch'esso, se è vero quel che
132
1931
soggetti empirici, esclude sempre , pur in questo richiamo
133
1931
questa empiricità, cioè pone , soggetto empirico, come Soggetto
134
1931
IV. ¶ LA COSA IN ¶ 27. La pretesa erroneità connaturale
135
1931
come soggetto empirico, che, se non è lo stesso
136
1931
per chi pensi da ingenuamente. Il pregiudizio fondamentale
137
1931
è affatto un pregiudizio. ¶ Se questo il non filosofo
138
1931
invertire la posizione schellinghiana: Se pregiudizio è, ed è
139
1931
che la cosa in sia fuori di noi
140
1931
buona pace di Schelling, se così naturalmente impastato di
141
1931
salverebbe in nessun modo, se ci fossero; perchè non
142
1931
a priori. Ci saranno se mai degli idola specus
143
1931
ciò, si dovesse, per , presupporre salvo da questa
144
1931
la si gratifica, ricerchiamo se è vero che la
145
1931
detta essenza e per invece costituisce la relazione
146
1931
con l'essere in , e così l'uno
147
1931
oggetto, senza essere in . ¶ È naturale quindi che
148
1931
in quanto è in , è non coscienza; la
149
1931
non è essere in . Sembra, questa, ammissione del
150
1931
un cosiffatto essere in realistico non c'è
151
1931
oggetto: l'essere in è valso come non
152
1931
detto: l'essere in , oggettivo, non è. E
153
1931
dire: l'essere in realistico non è, perchè
154
1931
carattere di essere in un altro soggetto, che
155
1931
falsità del concetto che se ne aveva. Quando si
156
1931
spogliato dell'essere in . E quindi, anche quando
157
1931
incoerenza (giacchè l'alterità se si riconosce nell'oggetto
158
1931
questo l'essere in oggettivo. L'oggetto è
159
1931
un bagaglio realistico, perchè, se si esamina l'origine
160
1931
altro che risoluto, quando se ne afferma l'empiricità
161
1931
oggettività empirica kantiana, adunque, se non vuole presupporre, per
162
1931
la fenomenica soggettività – o, se si vuole, anche oggettività
163
1931
oggetti empirici, o no? Se no, quella distinzione, volere
164
1931
la distinzione detta dianzi. Se sì, non si capisce
165
1931
vera e propria soggettività. Se soggetto è quel soggetto
166
1931
alterità affermata dalla coscienza. ¶ Se gli altri, come tali
167
1931
il puro essere in , dall'altra non è
168
1931
evidentemente, il puro tu. Se è vero quel che
169
1931
moltiplicazione importa e per come tale, e per
170
1931
consapevolezza dell'essere in » cioè la coscienza dell
171
1931
trovi di fronte a l'altro, che, in
172
1931
contrapposta all'essere in , ma germinante proprio in
173
1931
riconosce di fronte a , e non da un
174
1931
eterogeneo e fuori di . Con questo chi egli
175
1931
dell'altro come tale. Se vogliamo dare un significato
176
1931
altro risulterà più chiaro se cogliamo nella origine sua
177
1931
soggetto che ciascuno di stesso sente, se non
178
1931
di sè stesso sente, se non è certo dimostrare
179
1931
ammessa da lui, anche se si voglia ritenerla in
180
1931
riesce di mettere, anche se qualche nostra espressione mal
181
1931
si chiamano così. Ora, se io astraggo, come pretende
182
1931
la dottrina di Fichte. Se l'Io, che la
183
1931
svanisce ogni possibile unicità, se gli io sono quelle
184
1931
dai detti tre principii: se ciascun io pone sè
185
1931
se ciascun io pone liberamente, una tale posizione
186
1931
ciascun io vivrebbe a proprio e soltanto con
187
1931
invece questo vivere a . Non l'unità sistematica
188
1931
voluta dalla W. l., se l'Io di essa
189
1931
aveva dimostrato doversi ammettere se si ammette l'eticità
190
1931
Kant non ci dice se questo io agente è
191
1931
io compienti azioni morali. Se lo sviluppo metafisico della
192
1931
io etico Kant non se la pone; e quindi
193
1931
in oggetto-cosa in della ragione, o, meglio
194
1931
oggetto come cosa in affermata dalla ragione. ¶ Si
195
1931
è la cosa in . Questo a me par
196
1931
oggettività della cosa in . Quella resterebbe campata in
197
1931
ridotta la cosa in a un mero concetto
198
1931
che è pur indispensabile, se essa è soltanto forma
199
1931
negativa della cosa in . ¶ E questa negazione presuppone
200
1931
ridotta la cosa in a non-Io e
201
1931
oggettività come cosa in si può vedere con
202
1931
oggetto come cosa in ; noumeno) a2 logico (oggettività
203
1931
oggetto come essere in , il noumeno, è quello
204
1931
essere l'essere in . Se è vero che
205
1931
l'essere in sè. Se è vero che l
206
1931
che l'essere in deve essere incondizionato, se
207
1931
sè deve essere incondizionato, se nell'umano pensare l
208
1931
oggetto metafisico. La funzione se non unica certo fondamentale
209
1931
sola, delle cose in , ed evitare così lo
210
1931
con l'essere in . Senza questa esigenza dell
211
1931
oggetto come cosa in (valore metafisico) è dedotto
212
1931
infatti all'essere in si dà il significato
213
1931
significato della cosa in naturalistica, così si finisce
214
1931
che l'essere in kantiano è pura negazione
215
1931
quale la cosa in è dichiarata non io
216
1931
oggettività della cosa in è definitivamente ridotta a
217
1931
oggetto doveva trarre con la deduzione positiva di
218
1931
doveva trarre via con la stessa oggettività formale
219
1931
deduceva la cosa in , che, anche come noumeno
220
1931
avere un ufficio costitutivo, se ne assume uno regolativo
221
1931
oggetto come essere in . Dedurre l'oggettività, come
222
1931
riconquistare quell'essere in nel quale non è
223
1931
proprio questo essere in era stato negato sul
224
1931
contenuto al quale dare se stessa come forma, e
225
1931
nella sua esperienza, pensando se stesso si differenzia seco
226
1931
ridotta la cosa in oggettiva a negazione, non
227
1931
quella dell'essere in , era stata ridotta a
228
1931
come Essere oggettivo in . ¶ Chi abbia conoscenza del
229
1931
questo uno dei fondamentali se non il fondamentale processo
230
1931
il prodotto del soggetto. Se conoscente è il Soggetto
231
1931
combattere l'oggettività in della Natura contro lo
232
1931
tale nella cosa in , cioè nell'assoluto oggetto
233
1931
E sappiamo invece, o, se non lo sappiamo perchè
234
1931
della stessa cosa in . Se non fosse costitutivo
235
1931
stessa cosa in sè. Se non fosse costitutivo della
236
1931
costitutivo della cosa in , non potrebbe essere costitutivo
237
1931
inconoscibilità della cosa in , ma il riconoscimento della
238
1931
riconoscimento della cosa in nel noumeno come tale
239
1931
separata la cosa in dal noumeno, quella diventò
240
1931
ha dell'oggetto in , è stata confusa col
241
1931
non è affatto in ma è proprio l
242
1931
e l'essere in che è il vero
243
1931
ciò che è. E se carattere distintivo della metafisica
244
1931
Aristotele, la cosa in di Kant, è chiaro
245
1931
cioè la metafisica-scienza. ¶ Se quindi teniamo saldo all
246
1931
saldo all''essere in che vogliamo conquistare, e
247
1931
per fare della scienza; se ricordiamo che l'unicità
248
1931
da confondersi con conoscenza); se infine stiamo bene attenti
249
1931
confondere l'essere in con l'essere concreto
250
1931
pur tale essere in si realizza; – ci risulterà
251
1931
immanenza dell'essere in . Potremo quindi definire la
252
1931
solo con la Critica se ne ha esplicita conoscenza
253
1931
e semplicemente sia, anche se assolutamente estraneo al conoscere
254
1931
tratta più di sapere, se, posto un essere che
255
1931
immanenza dell'essere in , come puro oggetto (§ 33), ad
256
1931
lo stesso aspetto gnoseologico se ne può ottenere. «Al
257
1931
in quanto ha in la Critica, non aspetta
258
1931
spirituale, può anche vedersi, se si vuole, una limitazione
259
1931
dalla Critica; metafisica, che se non è scienza con
260
1931
oggetto come cosa in è ritenuta il risultato
261
1931
sono lo stesso problema. Se siano riducibili l'uno
262
1931
altro è da dimostrare. Se una dimostrazione si sia
263
1931
esistenza, dalla coscienza che se ne ha, intendendosi per
264
1931
la coscienza stessa conoscente. Se oggetto-da-conoscere è
265
1931
con la negazione di , che le si pone
266
1931
l'alterità come estraneità. Se anche l'oggetto fosse
267
1931
il carattere dell'oggetto? ¶ Se noi spogliamo l'alterità
268
1931
indica moltiplicazione omogenea; e, se anche non vogliamo far
269
1931
intima esigenza della coscienza. ¶ Se anche qui ricorriamo alla
270
1931
sempre l'essere in che è presente nella
271
1931
non esteriorità; «essere in » e quindi costitutivo anche
272
1931
c'è la contraddizione. Se questa ci sia nel
273
1931
Ed è naturale che se ne concluda poi la
274
1931
oggetto come cosa in dipenda dal conservarsi di
275
1931
kantiano è valido solo se per oggetto si intende
276
1931
necessario concetto puro. ¶ Orbene, se questa è l'oggettività
277
1931
Soggetto, determinandosi, fa di come Soggetto. ¶ Siamo per
278
1931
che questi fa di , la negatività molteplice del
279
1931
negazione della cosa in , e quindi il fondamento
280
1931
sottile non è eliminabile, se veramente vogliamo renderci conto
281
1931
oggetto come cosa in (l'«in re»). Non
282
1931
negazione della cosa in cui sono connessi, la
283
1931
distinzione tra cosa in e oggetto conosciuto non
284
1931
re come cosa in , e quindi anch'esso
285
1931
o formale della scolastica, se veramente vuol essere in
286
1931
della esigenza del realismo: se l'esse in re
287
1931
noto, la cosa in . Nel Gegenstand della esperienza
288
1931
nella inconoscibile cosa in e nel sentito fenomeno
289
1931
raggiungere l'essere in e quindi di risolvere
290
1931
noi sapere appunto questo: se fosse possibile o no
291
1931
che questo essere in , che col suo problema
292
1931
negazione dell'essere in nega l'oggetto, e
293
1931
interno non c'è, se non c'è un
294
1931
oggettivo che non esiste, se la filosofia si riduce
295
1931
la filosofia oggetto a stessa è certo un
296
1931
in universale, l'in (§ 1). ¶ Il problema che Kant
297
1931
senza togliere anche a stesso il terreno sotto
298
1931
non può neppure sostituire se stessa, come indagine circa
299
1931
Possibilità della metafisica critica. ¶ Se, adunque, la filosofia trascendentale
300
1931
inconoscibilità dell'essere in , e l'esigenza metafisica
301
1931
affermazione della cosa in da una parte ed
302
1931
dell'essere (cosa in ). Ma è veramente questo
303
1931
noumenicità dell'essere in come puro oggetto, cioè
304
1931
riduzione della cosa in ad Idea. In breve
305
1931
che l'essere in è l'oggetto della
306
1931
e quindi del Concreto. ¶ Se, adunque, la noumenicità dell
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noumenicità dell'Essere in e cioè il suo
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risultato vero della Critica, se cioè la ragione, istituendo
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che l'essere in non può non essere
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Critica non è risolubile, se non dichiarandone l'insolubilità
311
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la Critica fine a stessa mentre pur si
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metafisica; non è risolubile, se non concependo la Critica
313
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critica; non è risolubile, se non confondendo il problema
314
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confondendo l'essere in assoluto di quest'ultimo
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filosofia; non è risolubile, se non ponendo la stessa
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il realismo stesso: solo se il realismo (inteso come
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coscienza. ¶ L'essere in , dopo la indagine critica
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pur senza che Kant se ne accorga affatto, non
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oggetto l'essere in , ma tra la Critica
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invece l'essere in . Ed è appunto carattere
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mai l'essere in , perchè sarà sempre l
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lo stesso essere in , che invece la metafisica
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sarà mai l'in : questo già Kant sente
324
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chiaramente. L'essere in , invece, non può essere
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trovare l'essere in nell'essere della scienza
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inconoscibilità dell'essere in . L'essere ín sè
327
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sè. L'essere ín è invece proprio vissuto
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potrà dire non conoscibile, se è vero, e non
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che l'essere in è vissuto nel concreto
330
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pensabilità della cosa in pur nella sua inconoscibilità
331
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che quella cosa in che noi non possiamo
332
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conoscere la cosa in . Là pensabilità della cosa
333
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pensabilità della cosa in kantiana non è che
334
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questo vivere l'in nella concreta coscienza; la
335
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sia l'essere in . L'inconoscibilità kantiana, quindi
336
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irriducibilità dell'essere in a scienza, presa questa
337
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la stessa cosa in (cap. IV), la quale
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ha a suo problema se stessa. Filosofia trascendentale, che
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filosofia sic et simpliciter. ¶ Se la filosofia fosse soltanto
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stesso problema della conoscenza, se per conoscenza intendiamo una
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la propria soluzione. E se pur vogliamo la spiritualità
342
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essere, come dal sapere. Se è vero che ogni
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determinazione, esclude l'altrui; se è veto che questo
344
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pura e semplice negazione; se ciò è vero, tutte
345
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stesso in cui pone distinta dall'altra, implica
346
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non fenomenico ma in . Anche Kant vuole che
347
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come queste son fatte, se e come possa esserci
348
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kantianamente l'essere in e quindi soprasensibile, ed
349
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pone l'essere in , che perciò è soprasensibile
350
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esclude l'essere in . Risultato dunque della Critica
351
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inconoscibilità dell'essere in , pure in una netta
352
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essere di quell'in , di quell'essere come
353
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invece di essere superata. ¶ Se dunque metafisica è ricerca
354
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ricerca dell'essere in nella sua universale unità
355
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questa morte della metafisica: se mai, come abbiam visto
356
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sempre più esplicito in e nelle sue conseguenze
357
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schietto essere, come in , è fuori della conoscenza
358
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fuori della scienza. E se la metafisica come tale
359
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scienza dell'essere in , metafisica e dogmatismo saranno
360
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inconoscibilità dell'essere in , la scienza divenne da
361
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fatto la critica di stesso. La scienza assoluta
362
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parte dalla cosa in , che è inconoscibile, ed
363
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è in contraddizione con stessa. ¶ Infatti essa, come
364
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inconoscibilità dell'essere in . Quando poi si proclama
365
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stessa scienza assoluta, proclama, se scienza assoluta significa quel
366
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del risultato ottenuto da stessa come Critica e
367
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dall'essere inconoscibile. E se ne libera proprio riconoscendo
368
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oggetto l'essere in . Io, dice la Critica
369
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inconoscibile, l'essere in : la scienza, appunto perchè
370
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essere che scienza di stessa: conoscere del conoscere
371
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Così quell'essere in della Critica, perdendo la
372
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assoluta la conoscenza trascendentale. Se l'essere in sè
373
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Se l'essere in è l'inconoscibile, è
374
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scienza dell'essere in (oggetto del conoscere) non
375
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assolutamente l'essere in , perchè si è riconosciuto
376
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equivoco della filosofia trascendentale. ¶ Se si guarda all'essenza
377
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innatistico volevano, ciascuno per , questa assoluta scienza, la
378
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i due indirizzi che se la disputavano, poneva apertamente
379
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alla negazione scettica. E se e finchè, pensò Kant
380
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problema la filosofia a stessa: cercò se e
381
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a sè stessa: cercò se e come mai la
382
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perchè ricercava l'in , che, come tale, nel
383
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scienza dell'essere in . Con la Critica kantiana
384
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filosofia il problema di stessa, aveva posto, per
385
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che l'essere in è l'oggetto della
386
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in quanto è in stesso oggetto puro e
387
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questi. L'essere in , dunque, che abbiamo scoperto
388
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che costituisce l'in nel concreto; è essa
389
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essa quindi l'in di ogni alterità e
390
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essere la cosa in , quando se ne sia
391
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cosa in sè, quando se ne sia scoperta la
392
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che come cosa in ci risulta sostanziare il
393
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essere la cosa in , quando questa cosa in
394
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quando questa cosa in si sia intesa: non
395
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Una tale cosa in certo non sarebbe Dio
396
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materia, non significherebbe nulla, se anche qualcosa significasse un
397
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ce ne sarebbe bisogno, se fino ad oggi il
398
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come Unico Essere in , sarà sempre una negazione
399
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stessa. ¶ L'essere in adunque o è l
400
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relativismo. ¶ Quella cosa in , adunque, che è l
401
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assoluto: è Dio. ¶ E se oggetto della filosofia è
402
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è l'essere in , Dio sarà oggetto della
403
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si dice buon senso. Se questo nostro sforzo ha
404
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di quella Critica, che, se ha un valore, ha
405
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pur nato dalla Critica. ¶ Se si esclude a ragione
406
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di Dio. La filosofia, se qualcosa è nell'essenza
407
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seguente, l'Essere in , oggetto di adorazione proprio
408
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Essere che è adorato, se l'adorazione è qualcosa
409
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contatto con la superstizione. ¶ Se, infatti, il Dio che
410
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finirebbe con l'annullare se stessa. Non la si
411
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che è la superstizione. ¶ Se infatti è superstizione dare
412
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è natura, superstizione in necessariamente involge questo porre
413
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è nulla. Ma, anche se non si tenga conto
414
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con la realtà di se stesso e delle opere
415
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stesso credente convenire deve, se lo ascolta, gli parla
416
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prova nella coscienza che se ne ha. Con questa
417
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essa non avrebbe bisogno, se veramente avesse quella natura
418
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dar ragione della esperienza. Se mai, è proprio fondare
419
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Dio indipendentemente dalla fede, se mai ci sono, non
420
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bisogna non toccar terra, se si vuole veramente dimostrare
421
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non fa che contraddire stessa, mettere sè, da
422
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contraddire sè stessa, mettere , da sè, al bando
423
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stessa, mettere sè, da , al bando. ¶ E lo
424
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chiudersi della religione in , quando anche, come tale
425
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questo, delle difficoltà a stessa. Fa rimanere in
426
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stessa. Fa rimanere in l'esigenza di detta
427
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suo principio, come esistenza. Se la fede non è
428
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campo, porta sempre con il bagaglio realistico, si
429
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o continuerà a risultare, se mai, solo in quella
430
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chiudersi della fede entro stessa, ma è invece
431
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che l'essere in , oggetto della filosofia, e
432
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essere unum et idem. Se quindi la metafisica come
433
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annullamento della cosa in come tale, implicito nell
434
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esigenza della cosa in si ripresentava, nonostante l
435
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reale dalla cosa in . ¶ La cosa reale non
436
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tale, la cosa in ; non sarà quel quid
437
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Questo ciascuno sente in proprio e solo quando
438
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reciprocamente l'essere in (oggetto) essere l'uno
439
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uno (l'essere in ) è necessariamente tratto nel
440
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stesso di coscienza concreta. Se il rapporto, in generale
441
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importa riferimento, relazione, e se la relazione esige necessariamente
442
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è relazione soggetto-oggetto. ¶ Se accettiamo che l'oggetto
443
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dell'Essere unico in ; positività dell'altro, molteplice
444
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unico, la cosa in è l'Oggetto, cioè
445
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cioè l'essere in di quel molteplice relativo
446
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mia; anche mia, giacchè se lo Spirito è questo
447
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non abbiamo raggiunto questo, se non ci conserviamo nella
448
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precedentemente determinata finitezza, cioè se non ci contraddiciamo noi
449
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che non può essere se non alterità e quindi
450
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positiva molteplicità dei soggetti. Se l'unicità sta nei
451
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nel suo alienarsi da , nel suo essere altro
452
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e realtà nella coscienza. Se questa individuazione della coscienza
453
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è l'Essere in . ¶ L'Essere in sè
454
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sè. ¶ L'Essere in , con la sua ideale
455
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noumenicità della cosa in come tale ha reso
456
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annullamento della cosa in , doveva portare la filosofia
457
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prima a chiudersi in se stessa, priva del suo
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negazione della cosa in era quindi un inconsapevole
459
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filosofia ha implicita in quell'assoluto storicismo, al
460
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confuso e parziale anche se più profondo. ¶ È questa
461
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non vuole saperlo, non se lo confessa, anzi lo
462
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ieri morrà domani, anche se tra l'ieri e
463
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ciò non potendo, vaporizza , e pretende dissolversi. È
464
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austero ritorno (o arrivo, se si vuole) della filosofia
465
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spirito presente e pensante stesso»20. ¶ Quanto siamo lontani
466
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austera trascendentalità kantiana. Chè, se è psicologismo ricercare la
467
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Riguadagnare l'essere in nella noumenica oggettività è
468
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con questo Essere in , il problema oggettivo alla
469
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oggettività, l'essere in sia soltanto il relativo
470
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riscoperto l'essere in come oggetto puro nel
471
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esaurisce nel problema di stessa. Ha anche il
472
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positivo l'essere in , che essa tenta; ricompare
473
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filosofia non è filosofia, se suo oggetto rimane quello
474
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come tale, necessariamente annulla . La causa di questo
475
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è sempre stato, anche se non visto esplicitamente: l
476
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esplicitamente: l'essere in . E il problema oggettivo
477
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dispicca, un essere in che di quel concreto
478
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importa solo vedere che, se oggetto della filosofia è
479
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è l'essere in , e l'essere in
480
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e l'essere in noi abbiamo ritrovato come
481
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la costrizione; è allucinazione se vi ci sentiamo costretti
482
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questa realtà ha in il processo di astrazione
483
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realizzare non è possibile se non a patto che
484
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unicità; non è in , ma proprio e sempre
485
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e del resto non se ne tiene conto neppure
486
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scienza è dunque astratta, se per scienza intendiamo, e
487
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non è quella scientifica, se è vero che questa
488
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universale. ¶ La necessità pura, se è vero che la
489
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propria della cosa in come tale. ¶ Sforzarsi verso
490
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che deve compendiare in il carattere oggettivo della
491
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positività della cosa in come oggetto puro, e
492
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oggetto la cosa in . E si vede quindi
493
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inconoscibilità della cosa in . Dissi già che il
494
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inconoscibilità della cosa in , nonostante la non meno
495
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irriducibilità della cosa in entro gli estremi della
496
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la stessa cosa in , che è l'Oggetto
497
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riuscir ancor meno, perchè, se non altro, in Kant
498
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filosofia, mascheramento in cui se non ci faceva bella
499
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maschera. ¶ La cosa in di Kant è quindi
500
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via la cosa in con la sua oggettività