parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Luigi Pulci, Morgante, 1483

concordanze di «sì»

nautoretestoannoconcordanza
1
1483
Manfredon tanta paura ¶ che si pensò la notte di
2
1483
poi disse: «Noi siàn sotto alle mura ¶ che
3
1483
alle mura ¶ che non si può spiccar qui netto
4
1483
vuole; ¶ ed accordârsi che si stessi saldo. ¶ Tutta la
5
1483
ben contento -; ¶ e poi si volse ove Caradoro era
6
1483
ove Caradoro era, ¶ e dicea: - Questo ragionamento ¶ so
7
1483
Se per se stessi si dipartiranno, ¶ lasciàgli andar, che
8
1483
drento al muro. ¶ Non si partendo il dì, poi
9
1483
altra mattina, che e' si lieva tosto; ¶ prese il
10
1483
a più di mille si trovòe, ¶ e tutto il
11
1483
turba s'affolta. ¶ Era grande e sì grosso
12
1483
Era sì grande e grosso il gigante ¶ ch
13
1483
volta menava frugoni ¶ che si sentien le corazze sfondare
14
1483
fegati e' polmoni; ¶ quando si sente arnesi sgretolare ¶ e
15
1483
ferite, e come orso si cruccia. ¶ Egli era come
16
1483
come un vaglio ¶ e' si volgeva come un arcolaio
17
1483
campo il romore è forte ¶ ch'alla città
18
1483
la capra zoppa ¶ che si sarà ne' lupi riscontrata
19
1483
gente tutte, ¶ perché Morgante si possi aiutare ¶ da' saracin
20
1483
pur tòrre; ¶ a Ulivier si fe' dar Durlindana, ¶ ed
21
1483
campo alla turba pagana ¶ presto ognun, che pareva
22
1483
sopra i corpi morti si cacciava ¶ addosso a' vivi
23
1483
pareva sanguinosa e fosca, ¶ spesso par che 'l
24
1483
a un altro percosse ¶ forte che la testa
25
1483
cadde che più non si mosse. ¶ Oh quanti il
26
1483
l cuore in aria si levasse, ¶ ché più di
27
1483
per terra: ¶ mai non si vide tanto crudel guerra
28
1483
Angrante. - ¶ Queste parole avean sbigottiti ¶ i saracin, che
29
1483
a poco la turba si strugge. ¶ Ed Ulivieri e
30
1483
arcion lo movea: ¶ e gran colpo fu quel
31
1483
diede ¶ ch'Ulivier nostro si trovava a piede. ¶ Ed
32
1483
la trappola scocca! ¶ Non si potea racconsolar per nulla
33
1483
e inverso Manfredon presto si getta. ¶ Meredïana, che 'l
34
1483
Orlando, ¶ non mi faresti gran villania: ¶ tìrati addrieto
35
1483
il battaglio feroce ¶ non si ponea più le mani
36
1483
insieme hanno, ¶ e non si vede de' colpi vantaggio
37
1483
del destriere; ¶ ma chi si fugge non suol mai
38
1483
so ch'aver non si può ciò ch'uom
39
1483
mora, ¶ quantunque a morte si danni egli stessi». ¶ E
40
1483
egli stessi». ¶ E pianse, di Manfredon gli dolse
41
1483
a costui? Perché son spietata? ¶ Ciò che fatto
42
1483
Non sa più che si far Meredïana, ¶ e disse
43
1483
mio padre. ¶ Ogni cosa si placa con dolcezza, ¶ e
44
1483
sia sorïan, sai che si spezza; ¶ ogni cosa conduce
45
1483
più fermo in dïaspro si scrisse; ¶ volea parlare e
46
1483
Or quel che non si può, voler non deggio
47
1483
contento sono. - ¶ E poi si volse al marchese Ulivieri
48
1483
e dèi pensar se si cavorno il guanto. ¶ Ulivier
49
1483
amerò sempre lei. ¶ Non si diparte amor sì leggiermente
50
1483
Non si diparte amor leggiermente, ¶ che per conformità
51
1483
aver di ciò che si fa testimonio; ¶ e poi
52
1483
notte pensa ¶ come e' si tragga l'amoroso conio
53
1483
l'amoroso conio: ¶ non si può dir quel ch
54
1483
sotto corridori ¶ che mai si vide i più belli
55
1483
Poi disse: - Imbasciador mandar si vuole, ¶ per uscir fuori
56
1483
ragionare; ¶ Caradoro a Rinaldo si volgìa ¶ dicendo: - Pro' baron
57
1483
Ulivieri, amor ti fa ardito!) ¶ - Dite che al
58
1483
esser tolto: ¶ tanto fier si mostravan nel visaggio. - ¶ Rispose
59
1483
razza. - ¶ E molto lieta si fece la figlia, ¶ ch
60
1483
di terra a caval si gittòe, ¶ e tutto il
61
1483
a lanci e salti si partîr costoro. ¶ Poi che
62
1483
timore: ¶ nel tuo parlar si dimostra viltà. ¶ Se tu
63
1483
signor pregiato, ¶ però facesti strana proposta. ¶ Io non
64
1483
su la spalla: ¶ e' si pensò traboccarlo in su
65
1483
e con molta tempesta ¶ si volse indrieto colla lancia
66
1483
in aria andòe: ¶ non si cognosce vantaggio nïente; ¶ e
67
1483
spade impugnorno. ¶ E comincioron fiera battaglia ¶ che far
68
1483
che far comparazion non si può a quella; ¶ perché
69
1483
nobil saracino. ¶ Pur nondimen si voleva aiutare, ¶ però che
70
1483
perché de' suoi amici si ricorda, ¶ il fer lïone
71
1483
Rispose Orlando: - Qual cagion si fossi ¶ non so, ma
72
1483
e per la via si doleva con quello, ¶ e
73
1483
l signor di Montalbano ¶ si ritornoron verso la cittate
74
1483
cortesia, fammi risposta. ¶ Come si chiama la terra e
75
1483
Sappi che il re si chiama Caradoro ¶ e la
76
1483
sommo effetto; ¶ a Ulivier si volse tutto afflitto; ¶ disse
77
1483
messaggiero Orlando ritrovava, ¶ che si chiamava nel campo Brunoro
78
1483
vïolenzia, ¶ che tu sospiri ? Dimmel, donzella. - ¶ E ricordossi
79
1483
mi parve un atto gentile ¶ che bastere' che
80
1483
di campanile ¶ e non si venne per questo mutando
81
1483
dir, come tu puoi, ¶ ch'io ritorni alla
82
1483
sempre a' nimici far si vuole. ¶ Ma dimmi, cavaliere
83
1483
del Danese. - ¶ Orlando udendol si maravigliava, ¶ ma del lïon
84
1483
Ulivier, che 'l vedea doloroso, ¶ drento all'elmetto
85
1483
per gran letizia tramortir si crede. ¶ Abbraccia mille volte
86
1483
Dodon nostro ove riman afflitto? - ¶ Disse Morgante: - Lascia
87
1483
al padiglion; Dodone umilemente ¶ si raccomanda; in questo ecco
88
1483
in guerra: ¶ sia che si vuole o seguane alfin
89
1483
tuo peggio farai, ¶ ché si potrebbe disdegnar Brunoro, ¶ e
90
1483
spezzava. ¶ Dètte una scossa forte e villana ¶ ch
91
1483
la spalla il fardel si gittava; ¶ dall'altra man
92
1483
e intorno con esso si spazza, ¶ ed a chi
93
1483
E Manfredon quanto può si diguazza ¶ e grida e
94
1483
tanto che infine costui si ripesca. ¶ Morgante con Dodon
95
1483
dimandar che risa fuor si caccia. ¶ E Dodon mille
96
1483
doveva esser Dodone. ¶ Or si conosce la lor falsitade
97
1483
farà maraviglia ¶ sia chi si vuol del popol d
98
1483
pochi motti. - ¶ Il messaggier si dipartiva in fretta: ¶ Corbante
99
1483
conforte, ¶ perché colui che si chiama il guerriere ¶ non
100
1483
alla risposta; e così si son mossi ¶ e benedetti
101
1483
disserra, ¶ tanto che questa si gittava a terra. ¶ E
102
1483
sua vita non fu dolente; ¶ e intese ben
103
1483
braccio gli piglia, ¶ uccider si volea sopra la figlia
104
1483
suo caro amadore. ¶ Non si può tòr quel che
105
1483
mezzo morto. - ¶ E sùbito si getta del destrieri, ¶ perché
106
1483
Ma poi che pur si lasciò cavalcare, ¶ quel vecchierel
107
1483
ti fuggi, can meschino, ¶ che tu credi in
108
1483
averlo in luogo trovato strano. ¶ Disse Malgigi: - Io
109
1483
questa per la sete si riserba. ¶ Non vi bisogna
110
1483
Rinaldo guarda quel caval bello ¶ e dicea: - Questo
111
1483
piùe ¶ era da Montalban, si truova scritto, ¶ dal luogo
112
1483
Intanto un gran romor si sente presto, ¶ che le
113
1483
vecchia paura, ¶ ché mai si vide più sozza figura
114
1483
un cane: ¶ mai non si vide un mostro così
115
1483
un gran masso: ¶ quivi si stava e nascondeva, il
116
1483
e inverso di Rinaldo si difila. ¶ Rinaldo punse Baiardo
117
1483
a colui manchi. ¶ Dallato si scagliò come un cervietto
118
1483
in fallo. ¶ Rinaldo intanto si misse in assetto: ¶ corsegli
119
1483
addosso ¶ acciò che non si lievi da giacere. - ¶ Disse
120
1483
Disse Rinaldo: - Ignun non si sia mosso: ¶ tìrati addrieto
121
1483
questo l'uom salvatico si rizza ¶ col sorbo, pien
122
1483
temo sol Rinaldo non si stracchi, ¶ tanto ch'un
123
1483
Colui non par che si curi un pistacchio ¶ perché
124
1483
sol mezzo, ¶ ma poi si ruppe il resto nel
125
1483
che cadde, e dipoi si fuggìa. ¶ Ma Ulivier lo
126
1483
bestial, crudele e fella ¶ si fuggì come il tasso
127
1483
tasso nella buca. ¶ Ulivier si rimase in su la
128
1483
a' fianchi, ¶ o e' si tornò in inferno a
129
1483
questa bestia da catena ¶ si potessi alla trappola pigliare
130
1483
Rinaldo nel petto ¶ che si pensò di passargli ogni
131
1483
Rinaldo allor dalla buca si scosta ¶ e disse: - Costì
132
1483
la terra rimbomba ¶ e si sentiva un suon fioco
133
1483
mascalzon di strada! ¶ Chi si diletta di truffe e
134
1483
la notte spesso. ¶ Poi si partirno; e il lïon
135
1483
che per le selve si facci dimoro, ¶ tal ch
136
1483
fuor dell'occeàno Apollo, ¶ si ritrovoron sopra a un
137
1483
pagana, ¶ e come Manfredon si sforza e ingegna ¶ tòrgli
138
1483
orïente ¶ e l'Aürora si facea vermiglia ¶ e da
139
1483
di Giove più non si vedea la figlia, ¶ quella
140
1483
gran dolcezza il cor si sentì aprire, ¶ e disse
141
1483
viso modesto, ¶ con accoglienza leggiadra e destra ¶ che
142
1483
o di Dïana ¶ che si facessi allor Meredïana. ¶ Rinaldo
143
1483
città la lor fama si spande, ¶ e per vedergli
144
1483
gli dèi ¶ che amar si possi, amerò sempre lei
145
1483
di questo, ¶ ché non si vide mai cosa sì
146
1483
si vide mai cosa degna: ¶ un atto dolce
147
1483
le squame. - ¶ E poi si volse al famoso marchese
148
1483
mente borbotta: ¶ «Non mangerà bianco pan per certo
149
1483
gli occhi, che tenea fissi. ¶ Corbante un bando
150
1483
saldo: ¶ Rinaldo volle così si seguissi; ¶ e fece fare
151
1483
Dicea Rinaldo: - Sarai tu crudo ¶ che tu non
152
1483
La vipera crudel tosto si rizza ¶ e fuoco e
153
1483
addosso: ¶ dèttegli un morso fiero e gagliardo ¶ che
154
1483
fiato. ¶ Ulivier tardi aiutarlo si mosse ¶ ed a Dodon
155
1483
il primo ch'assaggia si cosse, ¶ ed anco ci
156
1483
arme gli ficca. ¶ E' si sentì l'arnese sgretolare
157
1483
capo del serpente non si sferra: ¶ ché nel finir
158
1483
Rinaldo tutto nel viso si tinse ¶ e sferrar lo
159
1483
ch'egli avevan menato ¶ si stette sempre di mezzo
160
1483
levato, ¶ ma Ulivier pur si stava a giacere. ¶ I
161
1483
della qual cosa assai si raccapriccia; ¶ vede la testa
162
1483
perch'Ulivieri in terra si riposa: ¶ ebbe di questo
163
1483
che parole o gesti ¶ si condolessi o ringraziassi questi
164
1483
è morto, ¶ che par degno e gentil cavalieri
165
1483
e non sa che si dire; ¶ ma a poco
166
1483
morte. ¶ Per lunghi tempi si potea vedella ¶ la storia
167
1483
giorni del suo mal si sente. ¶ E Forisena intanto
168
1483
dama ¶ come per lei si moriva il marchese, ¶ sùbito
169
1483
spietata sorte, ¶ o qual si fussi altro voler divino
170
1483
m'avean condotta a misera morte. ¶ Tu venisti
171
1483
a Ulivieri e pien di dolcezza ¶ che mille
172
1483
t'ho campata da rea fortuna, ¶ tanta dolcezza
173
1483
al cor le scrisse: ¶ presto insegna Amor nelle
174
1483
Non sarò ingrata a fedele amante, ¶ ch'io
175
1483
simigliante diceva Dodone: ¶ - Tanto si cerchi per tutti i
176
1483
miglior partito ¶ e che si facci de' lor nomi
177
1483
de' lor nomi chiaro, ¶ che e' possi saper
178
1483
Dodon, figliuol d'Uggier, si chiama, ¶ che venne Macometto
179
1483
t'ha liberato da amaro fele ¶ perché tu
180
1483
par che per tutto si spandi ¶ de' tre baron
181
1483
lo pregassi Rinaldo, ¶ non si sapeva accomiatare ancora, ¶ ché
182
1483
un bisante o medaglia. - ¶ che per questo e
183
1483
pel suo Lïonetto ¶ troppo si duol costei di Macometto
184
1483
Ma in questo tempo si facea sentire ¶ la fama
185
1483
seco un barone ¶ che si chiamava il guerrier del
186
1483
subitamente: ¶ al re Corbante si rappresentava ¶ e spose la
187
1483
sua figlia a lui si raccomanda. ¶ Se tu credessi
188
1483
e morto, ¶ re Caradoro si battezeràe ¶ come ho fatto
189
1483
re Corbante: ch'a giuste imprese ¶ sarò sempre
190
1483
benignamente ¶ delle parole che grate sente; ¶ e poi
191
1483
grate sente; ¶ e poi si volse al messo saracino
192
1483
e del suo ardir si farà maraviglia ¶ sia chi
193
1483
udìe, ¶ molto d'Orlando si maravigliòe, ¶ e non sapea
194
1483
ritto, ¶ or due campane si possono udire. ¶ Tu mi
195
1483
Disse il pagano: - E' si vorria impiccallo ¶ con teco
196
1483
che l'accordo così si fermava, ¶ ognun quanto volea
197
1483
tutto, e pel colpo si spezza. ¶ Rinaldo ferì lui
198
1483
sciogliea. ¶ L'abate presto si misse in assetto: ¶ uno
199
1483
frati ognun la cappa si cavava: ¶ chi piglia sassi
200
1483
ognuno addosso a costor si cacciava, ¶ molti uccidean di
201
1483
ogni luogo pel sangue si guazza: ¶ a chi balzava
202
1483
chi il cervello ¶ come si fa delle bestie al
203
1483
figliuol di Bernardo ¶ che si chiamò dalla gente Ansuigi
204
1483
la sua fede. - ¶ Rinaldo si partì da Chiaramonte ¶ ed
205
1483
bosco sanza fallo, ¶ dove si scuopre un feroce dragone
206
1483
più volte aveva detto, ¶ come avvien chi cavalca
207
1483
che da lui non si snoda; ¶ e non pareva
208
1483
fuggire, ¶ quel di Dodon si volge addrieto spesso, ¶ ché
209
1483
l fiato del dragon si fa sentire. ¶ Ma pur
210
1483
Ma pur Rinaldo innanzi si fu messo, ¶ e increbbegli
211
1483
l'ha porto, ¶ che si studiava co' graffi e
212
1483
di sopra ¶ che cominciassi terribile opra. ¶ Ed adorando
213
1483
quanto può dal serpente si spicca, ¶ veggendosi in aiuto
214
1483
e 'l brando non si ficca, ¶ che solea pur
215
1483
forar corazze e maglie: ¶ dure aveva il serpente
216
1483
festa a Rinaldo non si sazia. ¶ Ed avvïossi con
217
1483
dimostri onde la via si piglia ¶ per questa selva
218
1483
mi verrai» dicessi. ¶ Rinaldo si lasciava a lui guidare
219
1483
i boschi v'eran folti e sì spessi
220
1483
eran sì folti e spessi ¶ che fatica era
221
1483
cavalli? ¶ A qualche fera si sono abbattuti, ¶ dove egli
222
1483
quando Rinaldo vedeva, ¶ non si può dir se pareva
223
1483
che forse la luna si cele, ¶ tratti ci arà
224
1483
tu perduto Vegliantino? - ¶ Ulivier si scusò con gran vergogna
225
1483
fonte, ¶ perché pur quivi si fermorno a bere: ¶ quivi
226
1483
dente ¶ non credo che si truovi insin che fore
227
1483
cavalcando con sospetto, ¶ Rinaldo si dolea del suo destino
228
1483
come colui che poco si consiglia: ¶ a Ulivieri furioso
229
1483
percossa ¶ giunse nel petto forte e sì acerba
230
1483
petto sì forte e acerba ¶ che, bench'avessi
231
1483
molta possa, ¶ di Vegliantin si trovava in sull'erba
232
1483
che sotto la luna si corche ¶ io ti meriterò
233
1483
altro tratto, ¶ e fu grande questo mostaccione ¶ che
234
1483
è sotto, onde e' si duole: ¶ così Rinaldo a
235
1483
andiamo un poco, ¶ dove si vede colassù quel fuoco
236
1483
alba in levante apparita, ¶ si dipartiron da quella capanna
237
1483
percosse ¶ a tradimento, or si sta per le fosse
238
1483
Rinaldo allora a Dio si raccomanda, ¶ e intanto appresso
239
1483
che tanto romor qua si spanda? ¶ Per cortesia, non
240
1483
ch'ognun per paura si fugge. ¶ Credo che sia
241
1483
parea quando alle pecore si serra ¶ il lupo, onde
242
1483
lupo, onde 'l pastor si fa sentire; ¶ e qual
243
1483
ancora, ¶ e col battaglio si viene assettando, ¶ e guarda
244
1483
Orlando. ¶ Orlando nella pressa si mettea, ¶ e pur Morgante
245
1483
e l'altra lancia si fracassa; ¶ ma Lïonetto uscì
246
1483
Macometto». ¶ Ma Lïonetto pur si rilevòe ¶ e sopra il
247
1483
colpo fatto Orlando. - ¶ Poi si rivolse a Orlando dicendo
248
1483
gli rispose sorridendo: ¶ - E' si vorre' co' buffetti ammazzallo
249
1483
terra e l'aria si rabbuffa, ¶ guardaci e salva
250
1483
il mio cor perfettamente, ¶ che e' si mondi
251
1483
perfettamente, ¶ sì che e' si mondi del peccato rio
252
1483
dovere. - ¶ E colle spade si son disfidati. ¶ E Lïonetto
253
1483
cascare, ¶ tanto ch'Orlando si trovò in sul prato
254
1483
e disse: - Iddio non si poté guardare ¶ da' traditor
255
1483
Vegliantino?»; ¶ ma non disse pian che 'l suo
256
1483
ben questo latino: ¶ e' si pensò di dirlo al
257
1483
conosca. ¶ Morgante vide in fatto travaglio ¶ il conte
258
1483
scolpito, ¶ inverso la città si ritornava, ¶ e per paura
259
1483
la testa. ¶ Nel campo si tornò poi che l
260
1483
i capei d'oro, ¶ che fe' pianger tutto
261
1483
e gorgiere: ¶ mai non si vide armadura sì bella
262
1483
non si vide armadura bella; ¶ e spada che
263
1483
Poi colle lance insieme si scontrorno. ¶ Il colpo della
264
1483
ch'Orlando del colpo si sente. ¶ Le lance al
265
1483
suo signor, che tutto si scontorse ¶ pel grave colpo
266
1483
gli uscì, la treccia si vedea, ¶ che raggia come
267
1483
a Carlo Mano. ¶ Carlo si stava pur molto tapino
268
1483
più oltre volea dire, ¶ fatta tenerezza gli abbondava
269
1483
e tramortito in terra si posava; ¶ per che ciascuno
270
1483
di sua corte ¶ e' si partì, ch'a Gan
271
1483
dare a Gano; ¶ Gan si fuggì, ch'appunto il
272
1483
tempo è da operar fatto unguento: ¶ a qualche
273
1483
Brunoro: - Colle scorreggiate ¶ uccider si vorria questo ghiottone; ¶ ma
274
1483
che diceva quello: ¶ non si voleva al pagano scoprire
275
1483
in un paiuol, come si fa al porcello, ¶ ed
276
1483
e in Giusaffà non si ritroverrebbono. ¶ Rinaldo cominciava a
277
1483
ch'a' lor destrier si traessi la briglia; ¶ e
278
1483
suo scudiere: ¶ - Questo caval si vorrà, ché mi piace
279
1483
a lui a mangiar si ponea. ¶ Rinaldo l'ebbe
280
1483
andare, ¶ e nel paiuol si tuffava allo 'mbratto. ¶ Rinaldo
281
1483
comportare, ¶ e 'l guanto si mettea nella man destra
282
1483
che con man vi si forba, ¶ e morto nel
283
1483
quistione ¶ e in mezzo si scagliò di que' pagani
284
1483
l caso a lui si manifesti. ¶ Sùbito la battaglia
285
1483
perdono; ¶ ond'io, sentendo tristo misfatto, ¶ venuto sono
286
1483
fratel cugino ¶ il qual si chiama Orlando di Millone
287
1483
terzo per suo amor si convertìe ¶ e con quel
288
1483
Levante, e da me si partìe, ¶ tanto che sempre
289
1483
m'hai di te fatto innamorare, ¶ per mille
290
1483
chiudesti la porta onde si varca ¶ per ire al
291
1483
che fu nel mondo gran paladino; ¶ benché il
292
1483
diverse strade ¶ donde e' si vadi nella sua cittade
293
1483
che in porto salvo si pervegni, ¶ e tanto il
294
1483
usa trovare, ¶ che rugginoso si dormia in un canto
295
1483
drento dimoro, ¶ il qual si fa chiamar re Caradoro
296
1483
appellato dalla gente: ¶ costui si muor per la dama
297
1483
e Manfredonio ogni giorno si vanta ¶ d'aver questa
298
1483
ch'alle sue orazion si raccomanda; ¶ che vuol trovarsi
299
1483
Così da Chiaramonte lacrimando ¶ si dipartirno Morgante ed Orlando
300
1483
pien di stelle, ¶ ornati che valieno un tesoro
301
1483
persona ¶ a guardar questo ricco palagio? ¶ Orlando, questa
302
1483
stati a lor diletto, ¶ si riposorno intro 'n un
303
1483
fu l'alba, ciascun si levava ¶ e credonsene andar
304
1483
far conto l'oste si chiamava, ¶ ché lo volean
305
1483
che l'uscio non si raccapezzi? ¶ Questa è, s
306
1483
fia incantato ¶ come far si soleva anticamente. - ¶ Orlando mille
307
1483
Morgante dello scotto non si pente, ¶ e disse: - Io
308
1483
ginocchion quasi cadeva; ¶ poi si rïebbe e con lui
309
1483
rïebbe e con lui si rappicca: ¶ allor Morgante più
310
1483
allor Morgante più oltre si ficca. ¶ E' gli parea
311
1483
disse: - A questo modo si divide. - ¶ Ma quel demon
312
1483
gran romore; ¶ onde e' si volse, e 'l palagio
313
1483
certo l'errore: ¶ non si rivede né mura né
314
1483
i dïavoli sbucare. ¶ Se si potessi entrar di qualche
315
1483
mondo è certe bocche, si dice, ¶ donde e' si
316
1483
si dice, ¶ donde e' si va, che di fuor
317
1483
andre' in Soria. ¶ Non si potrebbe trovar qualche buca
318
1483
Orlando: - E' non vi si manuca, ¶ Morgante mio: noi
319
1483
mandati, ¶ e come micci si son bastonati. ¶ Orlando, come
320
1483
sanza dir nïente: ¶ così si venne la zuffa appiccando
321
1483
il suo signore ¶ che si doleva e contro a
322
1483
pigia, e per ira si sfoga, ¶ tanto che tutto
323
1483
diceva ancora Orlando ¶ - che si consigli col suo Gano
324
1483
che beneficio sia, ¶ non si ricorda ch'io sia
325
1483
dipinta a Macometti; ¶ che si ricordi del suo caro
326
1483
Cristo ti muti di stran pensiere, ¶ ché tua
327
1483
e Francia, ogni cosa si duole. ¶ Or vi vo
328
1483
pel mondo, come far si suole, ¶ e trovò infine
329
1483
gli parve una stanza bella ¶ che nel suo
330
1483
nel suo cor tutta si rallegrava, ¶ e dicea seco
331
1483
sua impresa alla fine si pente; ¶ e ritornossi nel
332
1483
cortese, ¶ e di Morgante si maravigliòe; ¶ e 'l conte
333
1483
volta ha potuto superarmi, ¶ che da lei vituperato
334
1483
damigello; ¶ e per nome si chiama Lïonetto, ¶ ed è
335
1483
più Macometto ¶ che sia forte, per più mio
336
1483
veramente è come ella si chiama, ¶ perché di mezzodì
337
1483
parer mio, ¶ e nulla si può far sanza Costui
338
1483
Filomena ¶ con la sorella si lamenta e plora, ¶ ché
339
1483
lamenta e plora, ¶ ché si ricorda di sua antica
340
1483
orizonte, ¶ tal che Titon si graffiava la fronte, ¶ quand
341
1483
assai più che non si dice o crede. ¶ Guardisi
342
1483
ed ogni gentilezza ¶ che si potessi acquistare o avere
343
1483
Mentre che Carlo così si riposa, ¶ Orlando governava in
344
1483
occhio allo stendardo, ¶ che si voleva quel dì coronarlo
345
1483
sappi ch'ognuno, imperador, si lagna. ¶ Quant'io per
346
1483
La tua grandezza dispensar si vuole ¶ e far che
347
1483
udì queste parole, ¶ che si sedeva soletto in disparte
348
1483
Ulivieri in quel mezzo si mise ¶ e Durlindana gli
349
1483
seppe gli divise. ¶ Orlando si sdegnò con Carlo Mano
350
1483
veramente: ¶ Alda la bella si fe' maraviglia. ¶ Orlando si
351
1483
si fe' maraviglia. ¶ Orlando si ravvide prestamente, ¶ e la
352
1483
giorno con lei. ¶ Poi si partì, portato dal furore
353
1483
e' Pagani. ¶ L'abate si chiamava Chiaramonte: ¶ era del
354
1483
come tu vedi, pur si potea stare ¶ sanza sospetto
355
1483
siàn bastanti: ¶ questi perturban l'orazion nostra ¶ ch
356
1483
salito ebbe il monte, ¶ si dirizzò, come l'abate
357
1483
meschino. - ¶ Questo gigante armar si corse a furia, ¶ quando
358
1483
Orlando in questo tempo si risente ¶ e rivocava e
359
1483
il gigante allor maravigliato ¶ si volse addrieto e riteneva
360
1483
riteneva il passo; ¶ poi si chinò per tòr di
361
1483
Alabastro più basso, ¶ che si sforzava, quando e' lo
362
1483
terra; ¶ quivi, secondo lui, si posa ad agio, ¶ quivi
363
1483
agio, ¶ quivi la notte si rinchiude e serra. ¶ Orlando
364
1483
il gigante dal sonno si sferra; ¶ vennegli aprir come
365
1483
co' monaci la pace si vuol fare. - ¶ Della qual
366
1483
morti. ¶ Orlando con Morgante si ragiona: ¶ - Della lor morte
367
1483
così il ben ristorar si ricorda, ¶ e non saria
368
1483
di questo e' non si posson conturbare, ¶ ché quel
369
1483
che in Ciel servar si suole. ¶ Morti co' morti
370
1483
tratto fuor di tenebre oscura. - ¶ E poi tagliò
371
1483
Volete voi costui drento si metta? - ¶ Quando l'abate
372
1483
abate vedeva il gigante, ¶ si turbò tutto nel primo
373
1483
persegui?» disse Cristo. ¶ E' si ravvide allor del suo
374
1483
abate, e molti dì si son posati. ¶ Un giorno
375
1483
qua ed in là si sono andati. ¶ L'abate
376
1483
porci, veggendo quel percosso, ¶ si misson tutti in fuga
377
1483
fuga pel vallone. ¶ Morgante si levò il tinello in
378
1483
d'acqua, e non si muove un crollo. ¶ Dall
379
1483
che 'l vedea tornar tosto ¶ co' porci morti
380
1483
veggendo l'acqua fresca, ¶ si rallegrorno, ma più de
381
1483
cinghiali, ¶ ch'ogni animal si rallegra dell'esca; ¶ e
382
1483
vieto; ¶ e le digiune si restorno addrieto. ¶ E ferno
383
1483
e in sulla terra si ritruova. ¶ Dice Morgante: - Lieva
384
1483
pure Orlando con seco si lagna, ¶ perché pure era
385
1483
passar subitamente; ¶ e poi si volse con allegra fronte
386
1483
acqua?»; e l'ombra si vedea ¶ di que' buoi
387
1483
campo piglia; ¶ questo destrier si sia di chi il
388
1483
guadagna. - ¶ Il re Marsilio si fe' maraviglia; ¶ disse: «Questo
389
1483
creder ch'a Parigi si confaccia, ¶ dove ogni gentilezza
390
1483
confaccia, ¶ dove ogni gentilezza si raccozza; ¶ pur qualche giorno
391
1483
prodezza, ¶ e sempre non si può di pari offendere
392
1483
questa Rinaldo vedea, ¶ che si sentì da uno stral
393
1483
da questo destrieri: ¶ non si potea fuggir per la
394
1483
questo il gran destrier si fu scoperto, ¶ che già
395
1483
uno e l'altro si levava in piede: ¶ parean
396
1483
zuffa. ¶ Rinaldo un poco si stette a vedere; ¶ ma
397
1483
e' fussi tramortito. ¶ Baiardo si scostò, ch'ebbe paura
398
1483
il cavallo stordito; ¶ poi si riebbe, e tutto s
399
1483
di questo palafren già si conforta, ¶ e domandò con
400
1483
dal suo signore ¶ come si mugne una vil pecorella
401
1483
Tu il saprai ¶ perché si fanno qui questi lamenti
402
1483
è lungi venti: ¶ Arma si chiama, come intenderai; ¶ tutti
403
1483
mille torti. ¶ Nostro signor si chiama il re Vergante
404
1483
lascia il barbassor che si dispera ¶ con l'altra
405
1483
fatto: ¶ forse che far si potrebbe un bel tratto
406
1483
andorno, ¶ che tutto pien si mostrava d'affanno; ¶ della
407
1483
nganno; ¶ tanto che tutti si maravigliorno ¶ come sofferto sia
408
1483
sanza il qual non si muove in aria foglia
409
1483
E batterle ogni dì aspramente, ¶ ch'io non
410
1483
Vangelo». ¶ Non sapea che si dir Vergante; e tanto
411
1483
dannati savamo ¶ (e non si può con ragion contraddire
412
1483
fe' che ignun non si contrapponessi; ¶ Lui vi spirò
413
1483
al cristianesimo, ¶ ché non si può in Ciel ir
414
1483
a' pie' suoi ginocchion si getta ¶ e 'l primo
415
1483
era gaudente. ¶ Gran festa si facea per la cittade
416
1483
da portare arme qual si converrebbe. - ¶ Rispose il barbassoro
417
1483
tanto ch'Orlando mio si rïavessi. - ¶ Poi che finita
418
1483
offeressi. ¶ Allor Balante ritto si levòe ¶ e come savio
419
1483
d'un mese vi si raccozzava ¶ novantamila cavalieri armati
420
1483
non poté far non si turbassi il core, ¶ e
421
1483
La gente corse a fatto romore ¶ e domandava
422
1483
tutti: - E' non vi si può apporre, ¶ poi che
423
1483
e quanto più potea si raccomanda ¶ che venga presto
424
1483
romor non ispanda; ¶ che si ricordi quel ch'ella
425
1483
E così in punto si misson le squadre. ¶ Diceva
426
1483
il tuo sangue non si onora, ¶ non mi lasciar
427
1483
aggrada, ¶ pur che e' si faccia piacere a Rinaldo
428
1483
la dama da Marsilïone ¶ si dipartì co' cavalieri armati
429
1483
assai maravigliati, ¶ ché non si vide mai simile a
430
1483
della qual cosa Rinaldo si duole, ¶ ché la sua
431
1483
e con destre parole ¶ si scusa, e parte la
432
1483
ad arte lavorato ¶ che si sare' per vero fuoco
433
1483
tediar chi legge non si conta. ¶ Carlo era corso
434
1483
e fuor della città si fuggì ratto. ¶ Rinaldo drento
435
1483
non parea giuoco: ¶ non si facea qui le misure
436
1483
piana; ¶ e molto pianto si sentiva e duolo. ¶ Ma
437
1483
la reina presto Gallerana ¶ si misse in mezzo di
438
1483
alla donna famosa, ¶ ognun si posi; e 'l fuoco
439
1483
posi; e 'l fuoco si spegneva. ¶ Prese la terra
440
1483
maravigliose. ¶ Gano in Maganza si fece ritorno; ¶ benché portato
441
1483
mperadrice; ¶ ma 'l prenze si ricorda de' servigi, ¶ e
442
1483
e finalmente in Persia si trovava; ¶ e come e
443
1483
per acquistar, se può, bella cosa; ¶ e 'l
444
1483
scacchi a suo sollazzo, ¶ com'egli è de
445
1483
da catena! - ¶ e poi si volse a un altro
446
1483
in tutto il mondo si fa ricordare, ¶ quel ch
447
1483
Vero ch'egli è grande che mi duole
448
1483
taglia pur come e' si suole: ¶ con esso il
449
1483
che tutta di sudor si bagna. ¶ Orlando grida: - Saracin
450
1483
sappi che' rimedi son scarsi ¶ di questa alfana
451
1483
che Chiarïella per nome si chiama! - ¶ Disse il pagano
452
1483
resse. ¶ E 'l saracin si volle vendicare, ¶ e par
453
1483
poi Durlindana in pugno si rassetta, ¶ e trasse un
454
1483
del suo amor costante ¶ si ricordò come fedele amante
455
1483
che per merto di degno effetto ¶ dovessi qualche
456
1483
un balcon l'amostante si posa. ¶ Chiarïella, veggendo il
457
1483
ogni cosa, ¶ quando costor si vennono accostando, ¶ come stava
458
1483
sopra una alfana ognun si caccia avante ¶ molto sboccata
459
1483
il fe' morire ¶ che si facea di legge saracina
460
1483
il nigromante udìo, ¶ dolor grande non sentì già
461
1483
cristiano: ¶ così la pace si metteva in sodo. ¶ Poi
462
1483
Orlando a tempo non si risentia ¶ che finalmente gli
463
1483
quel che fussi non si sapea apporre ¶ che l
464
1483
di Quel per cui si canta osanna, ¶ Virgine pura
465
1483
e 'l mondo cieco, ¶ ch'io faccia ascoltar
466
1483
al padre: - Così far si vuole ¶ e punir sempre
467
1483
l cor nel petto si schiantassi ¶ per gran dolcezza
468
1483
dice: - Quel sergente, poveretto, ¶ si morrà certo, ché mi
469
1483
amostante: - Mandal via: ¶ se si morisse, e' ci sare
470
1483
piangerien tal morte. - ¶ Terigi si partì sanza dimora; ¶ sella
471
1483
pensieri, ¶ perché e' piangeva miseramente ¶ che in modo
472
1483
grande amore. ¶ Direi che si mandassi a Carlo Mano
473
1483
e 'ncrescemi tu sia rimbambito ¶ ch'a Gan
474
1483
sùbito a Carlo Man si rappresenta. ¶ Carlo fu lieto
475
1483
lacrimando; ¶ e gran lamento si facea d'Orlando. ¶ Quivi
476
1483
fu contento. ¶ Ognun pur si voleva profferire, ¶ ma 'l
477
1483
altri per compagno. ¶ Così si dipartîr da Carlo Magno
478
1483
visione ¶ ch'io guadagnavo nobil destriere. ¶ Se me
479
1483
fu già temporale ¶ che si fossi il destrier di
480
1483
in tal modo rampogni, ¶ si ragunò dintorno gente assai
481
1483
fedele. ¶ Astolfo, poi che si vide condotto ¶ presso alle
482
1483
percossa: ¶ malvolentier dagli scaglion si spicca, ¶ e cigolar si
483
1483
si spicca, ¶ e cigolar si sentian prima l'ossa
484
1483
vigor che gli resta ¶ si percotea nella scala la
485
1483
e pure Astolfo meschin si rannicchia, ¶ e tuttavolta co
486
1483
fianchi Baiardo, ¶ che non si vide mai saltar cervietto
487
1483
Ricciardetto: ¶ non è lïon presto o lïopardo; ¶ Terigi
488
1483
l tuono. ¶ Il manigoldo si facea già assolvere ¶ al
489
1483
alla morte! - ¶ e poi si venne alle forche accostando
490
1483
giù cala. ¶ Mai non si vide un colpo come
491
1483
riprese vigore; ¶ il manigoldo si spezza il cervello. ¶ Gan
492
1483
verso Parigi fugge. ¶ E' si vedea in un tratto
493
1483
terra. ¶ E' Maganzesi innanzi si cacciavano ¶ come il lupo
494
1483
Maganzesi a gran furor si getta, ¶ gridando: - Popol crudo
495
1483
sùbito tutto il popol si scompiglia; ¶ e come e
496
1483
fuggito, ¶ con ambo man si percosse la fronte: ¶ esser
497
1483
esser gli parve a tristo partito ¶ che si
498
1483
sì tristo partito ¶ che si fuggì per non veder
499
1483
onte, ¶ e la corona si trasse di testa ¶ e
500
1483
di testa ¶ e 'ndosso si stracciò la real vesta