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interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ortensio Lando, Novelle, 1552

concordanze di «sì»

nautoretestoannoconcordanza
1
1552
I ¶ In questa novella si tratta d’un sottile
2
1552
più bella donna che si potesse in que’ giorni
3
1552
padre della Zenobia. ¶ Sparsesi ( come era il suo
4
1552
et in palese, non si ragionava. Or, pensandosi Agnolo
5
1552
Roma. Odiava costui maravigliosamente abominevole essercizio, sì come
6
1552
maravigliosamente sì abominevole essercizio, come anche a’ nostri
7
1552
a’ tuoi desiderii, né si porrebbe nelle tue braccia
8
1552
subito che ha disinato, si puone a giocare a
9
1552
in così fatto modo si trattiene fin che venga
10
1552
poi vinta dal sonno si chiude nella mia camera
11
1552
E mentre così favellava, si traeva le scarpette per
12
1552
dice che in disparte si tragga, perché da veruno
13
1552
l’aveva scalzarsi con affettuoso gesto, pensò che
14
1552
e riportonnole, né altrimenti si scoperse il fatto. E
15
1552
e quanto puoté amaramente si dolse del ricevuto inganno
16
1552
Tebaldina dall’altro canto si ramarica, si dibatte e
17
1552
altro canto si ramarica, si dibatte e piange, conoscendo
18
1552
madonna, poi che con dolce inganno si levò
19
1552
con sì dolce inganno si levò dalle mani dell
20
1552
II ¶ In questa novella si tratta d’una leggiadra
21
1552
sofferiva che egli non si stesse alla città e
22
1552
e quella più felice si reputa che meglio delle
23
1552
che meglio delle altre si sa rabbellire affilandosi le
24
1552
ampolle con le quali si liscia e si fa
25
1552
quali si liscia e si fa bella». La fante
26
1552
acqua con la quale si parte l’oro dall
27
1552
lavare con quella che si credeva fusse di piuma
28
1552
cominciarono a lavorare e orribilmente si tinse, che
29
1552
lavorare e sì orribilmente si tinse, che rassimigliava il
30
1552
camera posto in aguato si fosse, né alcuno veggendovi
31
1552
né alcuno veggendovi, incominciò dirottamente a piangere, come
32
1552
Caterina, la quale non si credeva però d’esser
33
1552
dovesse porre in altrui fatta paura, pensò che
34
1552
Andrea cotal rumore udendo si risvegliò e, pensandosi che
35
1552
che tutta tremante stava, che pareva divenuta paralitica
36
1552
pugna né per calci si voleva da lei spiccare
37
1552
il timore nel core, si gittò dal balcone e
38
1552
tanto romore. E veggendola tinta, pensò che ciò
39
1552
in gran parte udita, si dimostrava in viso tutto
40
1552
nasca l’origine di lungo travaglio, come e
41
1552
che Andrea vostro figliastro si pose ginocchioni davanti a
42
1552
di questa amarissima sciagura si dolevano. Or questo fu
43
1552
ella n’era divenuta nera. «Voi sapete bene
44
1552
appena giorno, madonna Caterina si guardò le mani e
45
1552
come un armellino, tanto si rallegrò che la camicia
46
1552
III ¶ In questa novella si narra una leggiadra beffa
47
1552
assai di questo fatto si querelò, il genero molto
48
1552
tanto era lecito, quanto si poteva fare, se ben
49
1552
poteva fare, se ben si fosse fatto e di
50
1552
di notte, et egli si doveva forse trastullare con
51
1552
sapere che mastro Marsilio si tiene nelle case della
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1552
il più delle volte si trastulla la notte. Io
53
1552
molti servigi per adietro si avevano l’una parte
54
1552
so che maestro Marsilio si ti prattica per casa
55
1552
esso di quelle incontanente si vestì et andossene alla
56
1552
spesso potessero: il che si fece moltissime fiate con
57
1552
Qual sei tu, che furiosamente l’uscio percuoti
58
1552
egli, dalla paura aitato, si pose in fuga. La
59
1552
tanto fece e tanto si aitò, ch’egli giunse
60
1552
fin una delle fanti si fece alla finestra e
61
1552
Fenice, che di leggieri si pensò che il marito
62
1552
Vitelliano, lo prega non si muova del letto, ma
63
1552
Messer lo medico, che si vide giunto a mal
64
1552
prigione. Fra tanto Fenice si trastullava col suo Vitelliano
65
1552
com’ei nacque, quando dirottamente pioveva, bussando e
66
1552
e ribussando, e sapeva ben contrafare la vostra
67
1552
guatando la terra con umil gesto, che pareva
68
1552
che mai lieto non si vide s’egli non
69
1552
forze far resistenza a fiero impeto, doloroso a
70
1552
mantello et alquanto non si danneggiasse la real faccia
71
1552
adunque dal regno suo, si diede a caminare con
72
1552
mai stato non sarei insolentemente circondato dalle popolari
73
1552
la santa Chiesa riconciliatosi ( come è costume de
74
1552
trionfanti nozze che mai si facessero per alcun tempo
75
1552
per alcun tempo. Non si stette poi molto che
76
1552
e di preziose gioie, si pose in cammino. Visitato
77
1552
venne in Soria, ove si ruppe la galea e
78
1552
poté con molti compagni si salvò, tra’ quali uno
79
1552
e saracina; e così si posero a camminare lungo
80
1552
senza grande schifezza non si poteva né vedere né
81
1552
molto lasso et afflitto, si pose alquanto a dormire
82
1552
senza dir loro nulla, si fosse posto a dormire
83
1552
alla vita loro. Vitrio si risvegliò in quel punto
84
1552
tacque la cagione perché si caldamente ne gli pregasse
85
1552
camminando. Non seppe però diligentemente camminare, ch’ei
86
1552
dopo questa deliberazione molto si stette, che giunsero ad
87
1552
tutto era umano, assai si dolse. ¶ Dopo molti giorni
88
1552
dolse. ¶ Dopo molti giorni si posero in cammino e
89
1552
per lagrime ricoverare non si potevano, se ne diede
90
1552
trasse quando la galea si ruppe, si diede a
91
1552
la galea si ruppe, si diede a vendere alcune
92
1552
fosse condannato alla morte, si potesse liberare per due
93
1552
per potersi diffendere da orribil sentenza, aveva speso
94
1552
favorito presso del sovrano, che non aveva il
95
1552
nell’animo suo di fatta maniera combatte, sovennegli
96
1552
dal padre di non si congiugnere con donna, se
97
1552
d’alto cuore ella si dimostri. Ma forse che
98
1552
notte, sul primo sonno, si avviò verso il palazzo
99
1552
uomo, poi che Vitrio si partì e di te
100
1552
in terra, sul letto si gittò, or l’uno
101
1552
fu ricevuto. Gran festa si fece per tutto il
102
1552
suocero, re di Portogallo, come dalle molte feste
103
1552
Nella seguente novella chiaramente si dimostra la vanità dell
104
1552
facesse. Che più? Fu grande per ogni parte
105
1552
tempo che ’l grano si raccoglie, egli n’andò
106
1552
predetto. Il villano non si muoveva punto dalla sua
107
1552
non istar più in fatte tenzoni, tolse commiato
108
1552
vedere quasi che repentinamente strabocchevol pioggia. Fu cosa
109
1552
fieri giganti, quando essi si pensarono in Flegra di
110
1552
appreso astrologia, poiché di mala maniera uccellato si
111
1552
sì mala maniera uccellato si vide, e similmente vide
112
1552
gran copia, e grandemente si dolse di non aver
113
1552
astrolabio con quanti libri si ritrovò avere presso di
114
1552
anno che ’l tempo si rassettasse per sapere dal
115
1552
volesse chi gli fosse buon maestro in astrologia
116
1552
mia vita. Qualunque volta si dee cambiar il tempo
117
1552
per ogni luogo dove si ritrovarono, là onde molte
118
1552
e per tutta Lombardia si sparse che l’asino
119
1552
che a tanto odio si recò gli asini et
120
1552
la verità, ne stava malinconoso, come se egli
121
1552
maravigliatosi di cotal natura, si pose in core non
122
1552
arcivescovo: «Cotesti cavoli divengon grandi, che egli è
123
1552
che al mondo ritrovar si potessero i più belli
124
1552
messer Leandro: «Se vengono grandi e belli come
125
1552
in que’ paesi, dove fatti cavoli nascono, farsi
126
1552
le caldaie per cuocergli ampie e sì ben
127
1552
cuocergli sì ampie e ben capaci, che cento
128
1552
dentro vi capono, quando si lavorano co’ martelli, né
129
1552
lavorano co’ martelli, né si sentono picchiare l’un
130
1552
tutta la salsa che si potrebbe apprestare al popol
131
1552
cavoli e de’ calderoni si favella, eccoti uno che
132
1552
è questa e come si rassimiglia ella alla figura
133
1552
per guardia della cucina dottamente ammaestrata, che ognuno
134
1552
e dopo molti scherzi si bendò gli occhi con
135
1552
moccichino e poco appresso si levò la benda e
136
1552
alla scimia, la quale, come è di lor
137
1552
cuoco aspramente battuta. Non si stette guari, che monsignore
138
1552
il Libanoro, che molto si dilettava di pescagioni e
139
1552
ch’era grasso, tutto si scuoteva e tirava correggie
140
1552
quanto più poteva. Non si stette molto che il
141
1552
smodate risa, non potei tosto fare che buona
142
1552
parte non ne uscisse, che, Signore, il mio
143
1552
provisione; altramente non farei abominevole essercizio». «Orsù – disse
144
1552
verità; et a questo si convenne il canonico, aggiungendogli
145
1552
isola Pastinaca le gaze si maritano e fanno l
146
1552
quelle uova nascono uomini piccioli, che paiono formiche
147
1552
quando dormiva), udendo raccontare fatte menzogne, gridò ad
148
1552
padrone, queste bugie non si possono confermare: toglietevi le
149
1552
brache!». Tutti gli astanti si misero a ridere e
150
1552
seguente novella imparasi quanto si disdica l’amor ai
151
1552
il ciembalo. La giovane si vergognava d’esser sì
152
1552
si vergognava d’esser focosamente da un vecchio
153
1552
poteva dagli occhi suoi si celava: anzi, per ischerno
154
1552
molto con esso lei si dolse perché sì di
155
1552
lei si dolse perché di rado potesse vedere
156
1552
ritrovar la Fulvia e le disse: «Prendi tosto
157
1552
le ricevute battiture tutta si scontorceva, né altro rispose
158
1552
suoni la campanella (come si suole quando si va
159
1552
come si suole quando si va a comunicar con
160
1552
giovinetta la campanella, subitamente si fece al balcone: come
161
1552
pietra tramutata, né punto si muoveva. Il chierichetto suonava
162
1552
il buon sire non si sapeva partire, ma fisso
163
1552
che il prete non si muoveva punto, né levava
164
1552
occhi dal balcone dove si stava la Fulvia, rivolsero
165
1552
sire innamorato?». Di questo si avide finalmente la Fulvia
166
1552
che veduta l’aveva, si spogliò dell’abito sacerdotale
167
1552
sua pazzia. La cosa si pose in giuoco e
168
1552
quali di tale oltraggio si richiamarono agli officiali dei
169
1552
in una bigoncia dove si porta il vino, che
170
1552
far dentro un pertugio grande, che fuori veder
171
1552
potrete vedere e, benché si risapesse, non perciò cadereste
172
1552
soldi per volta, vi si faceva quasi che ogni
173
1552
non è mai stato cortese e discreto, che
174
1552
il sire che vi si fa portare, e la
175
1552
dei Cinque e quivi fattamente difese la causa
176
1552
sua Fulvia; e di fatta maniera ardeva l
177
1552
meschino per amore, come si strugge la cera che
178
1552
anch’essi come toglier si potessero dalle spalle questa
179
1552
di santo Donato, che si fa solenne festa a
180
1552
loro per ogni lato si sparge, egli avesse lasciato
181
1552
donne, intesa l’ambasciata, si raunarono insieme e determinarono
182
1552
furono gli alberghi dove si avevano a ricevere i
183
1552
d’odorifere erbette, perché si pensasse ch’egli fusse
184
1552
vestito di duolo, lagrimoso si dimostrasse. ¶ Giunsero finalmente al
185
1552
e, quella totalmente compiuta, si chiuse la chiesa. Eranvi
186
1552
nobili donne per vedere onorato mortorio, le quali
187
1552
fatto consapevoli non erano si diedero a fuggire, e
188
1552
maggior villania che mai si dicesse ad alcun uomo
189
1552
Fra tanto la cosa si scoperse e, chiunque nascoso
190
1552
Desinato ch’essi ebbero, si posero a danzare le
191
1552
a Vinegia, per tutto si seppe come avesse il
192
1552
Fulvia che difender non si potevano dall’indiavolato vecchio
193
1552
spron d’oro, gli si fece fare orrevole sepoltura
194
1552
oro né per ariento si sarebbe potuta indurre a
195
1552
veruna che per voi si possa (se m’amate
196
1552
che l’amo quanto si può donna amare; e
197
1552
narrar loro come cagionato si fusse cotal accidente, non
198
1552
onore la fecero sepelire, come il figliuolo ne
199
1552
e mentre di ciò si duole, eccolo sprovedutamente giungere
200
1552
era stata sepelita, né si sapea la cagione della
201
1552
due figliuoli belli e vezzosi, che parevano due
202
1552
per tutta Vinegia, né si stette poi guari che
203
1552
molti raunati dove ella si riposava alquanto, v’era
204
1552
figliuola. Al che molti si accordarno, donde nacque che
205
1552
dopo lunghi travagli finalmente si pervenga a grato riposo
206
1552
Avevagli la fortuna fatti vicini, che a tutte
207
1552
a tutte l’ore si potevano e vedere et
208
1552
prendesse alcun sospetto o si pensasse male. Erano ancora
209
1552
che, se della infermità si risanasse, egli la porrebbe
210
1552
a Lippa se ella si voleva far monaca. Lippa
211
1552
suo Lodovico un giorno si lamentò et assai pianse
212
1552
del mondo». ¶ Lippa, che si aveva sentito entrare il
213
1552
mondo, che m’ha poco grata, e tu
214
1552
insieme ragionarono. Alla fine si accordarono di partirsi dalle
215
1552
che la seguente notte si ritrovasse ad Arno. Quivi
216
1552
ritrovasse ad Arno. Quivi si diede a pensare come
217
1552
ma il corrente era furioso, che le tolse
218
1552
pericoloso torrente, fu da grave cordoglio sopragiunta, che
219
1552
cordoglio sopragiunta, che appena si ritenne di gittarsi in
220
1552
credo che gittata vi si sarebbe, se non che
221
1552
ucciso io!». ¶ Mentre così si duole, eccoti sopraggiungere una
222
1552
sollecitar Lippa perché monaca si rendesse, a cui Lippa
223
1552
di Sardegna, et ivi si ruppe il legno. Ma
224
1552
e così infra terra si pose a camminare, et
225
1552
sovenendogli della bella Lippa, si pose alla difesa di
226
1552
in Lippa, udendosi con dolci modi invitare e
227
1552
e parendogli che alquanto si rassimigliasse alla donna da
228
1552
ritratta in disparte non si fosse, l’avrebbe strettamente
229
1552
cortesemente ricevuto, maravigliandosi come, giovinetto essendo, s’avesse
230
1552
s’avesse potuto sottoporre gagliardo fante, et alla
231
1552
specialmente da Lisbona, che fattamente l’aveva ricevuto
232
1552
vale per dieci uomini, con stupendo valore s
233
1552
cor del corpo suo, si contentò per poterlo servire
234
1552
ubbidire cui tanto doveva, si pose in una barchetta
235
1552
barchetta et alla ventura si commise senza volere alcuna
236
1552
Gran festa di ciò si fece per tutta Pisa
237
1552
di ciò ch’ei si ritrovò aver guadagnato rubando
238
1552
l’occhio addosso e focosamente in progresso di
239
1552
non sai come elle si sien fatte! E dove
240
1552
Finita poi l’opra affettuosamente da lei ricercata
241
1552
s’impara e chiaramente si vede che l’ingannatore
242
1552
e gravi litigi e si ammazzavano come se stati
243
1552
il rubaldo che rotto si fusse non so che
244
1552
senza il quale non si poteva maccinare, essortandola a
245
1552
fece ella? Perché non si perdesse quel di casa
246
1552
quel di casa, essa si coricò nel letticciuolo e
247
1552
tre ore di notte, si avviarono verso la casa
248
1552
non ricevere torto, ella si era coricata dove egli
249
1552
voleva che la fanciulla si coricasse. «Orbene – soggiunse il
250
1552
dell’isola, né mai si riseppe dove egli andasse
251
1552
Nella seguente novella espressamente si vede l’amore esser
252
1552
fanciulla della sua patria, malamente seppe guidare il
253
1552
a prestare ad usura, come fa la maggior
254
1552
miglia da Rodi, dove si teneva per suo diletto
255
1552
Piero il primo amore, fortemente s’innamorò, che
256
1552
del danaio quanto esser si possa. ¶ Era costui usato
257
1552
averne co’ miei denari, come per denari ad
258
1552
lo lusingò, che egli si dispose ad essergli amico
259
1552
il liuto toccando, incomminciò si dolcemente a cantare, che
260
1552
che suona e canta dolcemente? Sono due o
261
1552
Gioliva, ch’era di gentil core, che poco
262
1552
gesto tutto alla donna si offerse. A cui ella
263
1552
tu mi fai è prezioso, che non se
264
1552
pur a Dio che, come, da poi che
265
1552
e con gran fatica si ritenne di non abbracciarlo
266
1552
né v’era pericolo grande che egli avesse
267
1552
la visitava. Ora advenne ( come è il costume
268
1552
cui i due amanti si congiungevano, facendo briga con
269
1552
omicidio è stato commesso. che Milione fu impiccato
270
1552
impiccato dirimpetto al giardino lungamente da lui coltivato
271
1552
che messer Aquilio non si togliesse per giardiniero qualche
272
1552
a dimenarsi e tanto si dimenò, che il canape
273
1552
dimenò, che il canape si ruppe e così dietro
274
1552
loro entrato, dentro vi si chiuse con forte stanga
275
1552
Le femmine tutte pallide si ristrinsero in un drapello
276
1552
aprire all’altro. Milione si cacciò fra le donne
277
1552
di ciò per tutto si fece et allora nacque
278
1552
et allora nacque un fatto proverbio per l
279
1552
notte per li giardini, si soleva dire: «Guardati da
280
1552
nel quale la fortuna favorevole gli fu, che
281
1552
peggiore specie che sofferir si possa, di maniera che
282
1552
Come il padre udì crudele proposta, tutto isvenne
283
1552
che tu sia di duro core, che allo
284
1552
compiuto sei anni, e gli disse: «Piglia queste
285
1552
del capo suo non si sfogasse, andò allo spedale
286
1552
XIV ¶ Nella seguente novella si tratta d’una memorabil
287
1552
se non quando egli si ritrovò avere acquistato, giovando
288
1552
credere d’esser da nobile et onorato cavaliere
289
1552
hai tu schernita? Così si fa a chi cordialmente
290
1552
tuoi antenati fussero stati perfidi e sì bugiardi
291
1552
stati sì perfidi e bugiardi, sarebbono essi pervenuti
292
1552
del sangue di Cardona, dislealmente verso di me
293
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parlar dolce e molle, come fra gli amanti
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lei l’amore e fattamente se l’aveva
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e sempre, dovunque egli si ritrovò, commendolla sopra tutte