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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matteo Bandello, Canti XI de le lodi de la signora G. di Gazuolo, e del vero amore, col tempio di pudicizia, e con altre cose entro poeticamente descritte, 1545

concordanze di «sí»

nautoretestoannoconcordanza
1
1545
Questi son gli occhi lucenti e gai, ¶ cosí
2
1545
che l'aria scura si sereni. ¶ Ma s'irati
3
1545
che tutta da lor si rinovelle. ¶ E son sí
4
1545
si rinovelle. ¶ E son belli, sí cocenti e
5
1545
E son sí belli, cocenti e soli, ¶ vibrando
6
1545
giro, ¶ quand'ella lieta si dimostra in viso, ¶ puon
7
1545
immortal zafiro ¶ ogni piacer si vede sempr'assiso, ¶ e
8
1545
ratto in quelli tutto si trasforma. ¶ 130. ¶ Questi son gli
9
1545
dando l'impero, ¶ e s'affina e tant
10
1545
alto sale, ¶ ch'indi si leva a contemplar il
11
1545
e ricche pompe, ¶ e potente a l'ombra
12
1545
a l'ombra lor si mostra ¶ ch'ogn'altro
13
1545
nodo subito dirrompe. ¶ E s'adorna, s'abbellisse
14
1545
ch'han di lei fatta cura, ¶ qual non
15
1545
e sassi cinto, e deserto, ¶ che tutt'era
16
1545
fosse, ¶ con un giardin bel che primavera ¶ e
17
1545
da quel mai non si mosse: ¶ il verno con
18
1545
Ogni durezza dal sentier si tolle ¶ ch'assai largo
19
1545
di mal in peggio si travasa. ¶ Quivi persona non
20
1545
travasa. ¶ Quivi persona non si trova viva, ¶ u' d
21
1545
è rimasa, ¶ ma sol si trovan mostri orrendi e
22
1545
gli ha che trasformati ¶ si veggion tutti e cangian
23
1545
loschi, storti e zoppi cangiati, ¶ qual fatto è
24
1545
se parrá la via faticosa, ¶ non dubitar, per
25
1545
Salita poi lá su, glorïosa ¶ sempre e felice
26
1545
tristo, vile e reo si scopra, ¶ e sia sprezzato
27
1545
vizïosa con diletto ¶ sempre si fa, ma fatta poi
28
1545
mal opra un verme mordace ¶ che 'l lima
29
1545
lima e rode, e lo tiene astretto, ¶ che
30
1545
uomo al ben oprar si pone, ¶ ed ha piú
31
1545
volte il giusto adoperato, ¶ che ne l'opre
32
1545
fermato, ¶ a la vertú facil si dispone, ¶ che
33
1545
la vertú sí facil si dispone, ¶ che piú non
34
1545
l'opra è sempre gioiosa ¶ che fatica non
35
1545
opra vertüosa, ¶ che non si muta poi con liggierezza
36
1545
natura. ¶ 149. ¶ Ch'a tal si viene in questo che
37
1545
questo che dapoi ¶ tanto si sprezza il vizio e
38
1545
sprezza il vizio e s'aborre ¶ che, con
39
1545
il saldo cor distorre. ¶ sono aperti i falsi
40
1545
e bella ¶ l'alma si fa che senza vizio
41
1545
li piedi fe' Pegaso, ¶ dolce, sí famoso e
42
1545
fe' Pegaso, ¶ sí dolce, famoso e cosí chiaro
43
1545
orto poi, che par aperto ¶ a prima vista
44
1545
menti ch'al ver si sono unite, ¶ non puon
45
1545
fan che 'l ver si mira. ¶ 156. ¶ Però, figliuola, in
46
1545
ed a saper real si diede tutta, ¶ perché natura
47
1545
com'in cella amena, ¶ bel tesoro unito serberai
48
1545
fu nel tempo antico, ¶ si dica senza vero ed
49
1545
sol alzava i rai. ¶ 69. ¶ Si vide l'una e
50
1545
sepolto e cieco orrore. ¶ 74. ¶ Si ritrovasse al meno un
51
1545
smarrir ma segui arditamente ¶ bell'impresa com'il
52
1545
ornasti il molle fondo? ¶ Si cangiâr le cannucce in
53
1545
spirava dolce fiato. ¶ E gioioso andava il re
54
1545
diede al mondo un bel giorno, ¶ né sí
55
1545
sí bel giorno, ¶ né tranquillo o di tal
56
1545
ricco e prezïoso, ¶ che si concia da noi, si
57
1545
si concia da noi, si fila e torce. ¶ Ei
58
1545
buon del buono, ¶ sotto vago e sí leggiadro
59
1545
sotto sí vago e leggiadro velo. ¶ Queste del
60
1545
e tempre. ¶ 90. ¶ Poi perché si rinovi il chiaro nome
61
1545
l'ava sua materna gradita, ¶ al por nel
62
1545
prima vuol il ciel si nome, ¶ come famosa fu
63
1545
dopo morte ¶ ogni or si nomi e sovvra il
64
1545
e sovvra il ciel si porte. ¶ 91. ¶ E se Lucrezia
65
1545
ammira, ¶ veggiendo la beltá singulare: ¶ chi l'ampia
66
1545
sirena ¶ entro la culla si poteva udire, ¶ con una
67
1545
udire, ¶ con una voce di grazia piena ¶ che
68
1545
beatrici. ¶ 96. ¶ E s'or si trova in qualche bel
69
1545
mezzo a' cavalieri, ¶ u' si parle di questo ed
70
1545
di casi d'amor varii e fieri, ¶ porge
71
1545
ha da tutti quanti, ¶ si scopre d'eloquenza un
72
1545
veggiendo ch'ella ancor pargoletta ¶ fosse l'albergo
73
1545
ahimè, morio; ¶ la cui fiera ed immatura morte
74
1545
in preda al duol si diede e fece un
75
1545
morte dispietata e rea. ¶ 102. ¶ Si vide il sol allor
76
1545
Pirro restar in doglia infinita. ¶ 104. ¶ Non ti sovien
77
1545
trovasti ancora ¶ dal duol oppresso, ch'era quasi
78
1545
corpo che da me si svelle. ¶ Lo star in
79
1545
forte ¶ il duol che m'afflige in tal
80
1545
Oglio piú volte a gravosi accenti ¶ il nome
81
1545
segni di vertú natia. ¶ Si vede la ragion ch
82
1545
ogn'or dal vizio si disvia, ¶ sempre piú bella
83
1545
ago e col velo si trastulla, ¶ ch'Aracne, anzi
84
1545
con le Muse spesso si mettea, ¶ e sí soavi
85
1545
spesso si mettea, ¶ e soavi i versi lor
86
1545
snelli lietamente move, ¶ ben si vede che quel sí
87
1545
si vede che quel raro dono ¶ dal ciel
88
1545
piú ritrove: ¶ ch'ella si gira sí, cosí camina
89
1545
ch'ella si gira , cosí camina, ¶ che non
90
1545
par divina. ¶ 120. ¶ Lascivia non si vede che si mostri
91
1545
non si vede che si mostri ¶ in que' suoi
92
1545
il ciel vuol che si miri, ¶ né piú mirar
93
1545
miri, ¶ né piú mirar si possa in donna alcuna
94
1545
fido; ¶ ch'innanzi a begli occhi unqua non
95
1545
dolcezza e di piacer mista, ¶ ch'un mar
96
1545
del ciel) acquista. ¶ E s'avviva innanzi a
97
1545
pensar che giusto non si trovi Giove? ¶ 20. ¶ E se
98
1545
in petto d'uom si vider mai ricchiuse. ¶ Egli
99
1545
poi le pellegrine ¶ arti dolce e vagamente fuse
100
1545
antichi e nostri, ¶ perché si ponga al vizio un
101
1545
ardito, saggio e forte ¶ che non trovi alcun
102
1545
l'alto baron Ercol si feo, ¶ che purgò il
103
1545
tutt'i vizii rei, ¶ propizie le fanno in
104
1545
quanto piú perfetta ella si dice, ¶ a te d
105
1545
beltá congiunto, ¶ qual non si vide mai, ché 'l
106
1545
Amor s'aviva. ¶ Ivi si ferma ed indi a
107
1545
diede alma e divina. ¶ 35. ¶ Si volse poi in quella
108
1545
volte move, ¶ e tante si rivolta in ogni lato
109
1545
poi ver' Camilla chino si raggira, ¶ e sovvra il
110
1545
rischiararse. ¶ Rare le stelle si vedean dattorno, ¶ e cominciava
111
1545
le vertú leggiadre: ¶ onde si mosse prestamente allora ¶ chino
112
1545
de l'odor che soave olía ¶ dice che
113
1545
al nascer suo seconda, ¶ farla al ciel aventurosa
114
1545
le par che mai bella figlia ¶ non fosse
115
1545
aspetto, ¶ e 'l ciel ben disposto in quello
116
1545
la qual col sol si ritrovò presente ¶ in un
117
1545
signori, ¶ con quanti aver si puon tra lor favori
118
1545
corsa era, e seco si vedeva messo ¶ Giove col
119
1545
e quegli a poetar scalda e tira, ¶ con
120
1545
scalda e tira, ¶ con leggiadri e inusitati accenti
121
1545
rari?" ¶ 51. ¶ L'affabil maiestá grata e bella, ¶ con
122
1545
il piú degno: ¶ e bel idïoma le sporgea
123
1545
Il petto le purgò casto e puro, ¶ che
124
1545
nulla con questa punto si conface. ¶ Desir di vera
125
1545
canto: ¶ questi la fan liberal ogni ora, ¶ sí
126
1545
sí liberal ogni ora, ¶ larga, sí cortese in
127
1545
ogni ora, ¶ sí larga, cortese in ogni canto
128
1545
gli istima vanto, ¶ e gli sprezza e gode
129
1545
sempre diede, ¶ con memoria salda e tanto chiara
130
1545
e tanto chiara ¶ che si rammenta ciò chi l
131
1545
la casa in pace si governi, ¶ e di quanto
132
1545
quanto bisogna sempre abondi, ¶ ben disponi ch'antichi
133
1545
gli stati il regger ben scerni, ¶ e vedi
134
1545
il cielo, ¶ e fur largamente in lei diffuse
135
1545
onesto zelo, ¶ che ben si vede in lei ch
136
1545
velo, ¶ che senza par vago e bel si
137
1545
sí vago e bel si vede, ¶ che d'ogni
138
1545
con tal prononzia, con bell'idioma, ¶ che d
139
1545
e d'ogni cosa la fêr compita, ¶ che
140
1545
con le fattezze sue vaghe e snelle, ¶ ché
141
1545
del nascer di costei si fe' giocondo? ¶ 67. ¶ Perché non
142
1545
e viva stella? ¶ Dunque si ponno a lei le
143
1545
le lodi darsi, ¶ che si den dar a piú
144
1545
d'ogni parte tutto si scopriva ¶ d'una gran
145
1545
con la spata. ¶ E s'adoperò ch'ancor
146
1545
s'adoperò ch'ancor si sente ¶ la fama sua
147
1545
posso dire ¶ che non si veggia ogni or piú
148
1545
ridire ¶ forza mi fôra, fu saggio e esperto
149
1545
impregionati dè ristoro. ¶ 96. ¶ Ché si vider cattivi i sacerdoti
150
1545
genti a Dio rubelle: ¶ si vedevano i sacri vasi
151
1545
e strano, ¶ che straziar si vedranno a brano a
152
1545
d'estrema crudeltate. ¶ Piú si sprezzava, quanto piú divina
153
1545
Dio stuolo ¶ un sacrilego e tanto ardito, ¶ non
154
1545
incestati patti, ¶ i sacrilegii nefandi e tanti, ¶ non
155
1545
par che 'l luteran si vanti: ¶ basta che 'l
156
1545
in terra senza par si vede, ¶ Francesco, che Cagnin
157
1545
e piú che mai si vede oggi fiorire, ¶ ov
158
1545
su 'l Tartaro ancor si fa sentire ¶ e dove
159
1545
ascose. ¶ 107. ¶ Ma d'Alessandro famoso e chiaro, ¶ ch
160
1545
e di vertú mostrava bel fregio, ¶ che col
161
1545
lungamente tenne, ¶ e se si cerca chiaramente il vero
162
1545
d'Alcide, il duca famoso. ¶ Di questa coppia
163
1545
di dentro ardendo, fòre si scopriva. ¶ Ed egli giorno
164
1545
bella, ¶ mentre fu viva leggiadra e chiara, ¶ nulla
165
1545
conobbe, ch'ella fu bella ¶ come mai fosse
166
1545
e chiara, ¶ e sempre si mantenne onesta e bella
167
1545
lo ¶ mondo qua giú caro pegno avete, ¶ che
168
1545
possa in donna che si sia, ¶ e grida Amor
169
1545
o d'arte; ¶ ma nativo e vago si
170
1545
sí nativo e vago si dimostra, ¶ come l'imperla
171
1545
saran sempre: ¶ quella fronte allegra a meraviglia, ¶ ruga
172
1545
tutti gli altri son belli e soli ¶ che
173
1545
belli e soli ¶ che belli non vide il
174
1545
ma dèa quella ¶ che propicio il ciel aveva
175
1545
spesso pietosa a quel si volge e inclina, ¶ e
176
1545
e inclina, ¶ e benigna si scopre pur assai, ¶ prima
177
1545
la gran cura che si prese ¶ Giove di questa
178
1545
pensi onde venga che si prenda cura ¶ il ciel
179
1545
idea ¶ del tutto che si vede fin ad ora
180
1545
vede fin ad ora. ¶ "Si faccia", disse, e tutto
181
1545
né per ciò mai si senteno lamenti, ¶ né tra
182
1545
luoco, ¶ a fruir son fermi il ben eterno
183
1545
sará gran tempo buono: ¶ si muta e al mal
184
1545
il suono, ¶ al ben si volge e sol di
185
1545
quel li cale, ¶ ché liggiera al vento non
186
1545
come de l'uom si volge ogni or la
187
1545
ben tai da Dio favoriti, ¶ e sí ripien
188
1545
Dio sí favoriti, ¶ e ripien di quel amor
189
1545
spirto d'ogni error pieno, ¶ che senza oprar
190
1545
falsi consiglier a voi si fanno. ¶ 18. ¶ Lodate Iddio e
191
1545
dal ciel vedi questa gradire, ¶ ch'altra giá
192
1545
altra giá mai gradita non fia, ¶ perché ti
193
1545
l'armi fu ciascun fiero, ¶ ch'Ercoli tutti
194
1545
coronati e verde alloro. ¶ 48. ¶ Si vide Galeazzo altiero e
195
1545
stero, onde lugubri ¶ nemici si partiro con paura, ¶ e
196
1545
co i signor vicin si collegaro, ¶ per dar al
197
1545
ogni guerra. ¶ 53. ¶ Ed a alto grado il ciel
198
1545
altrui poi dipartillo, ¶ che grande vederlo non volea
199
1545
fu novo Aristíde, ¶ e quïeto il Mencio ogni
200
1545
discordia mai non vi si vide. ¶ Quivi l'Europa
201
1545
terra santa ogni or si preme. ¶ Ma fin lodato
202
1545
schernir da i can si sente. ¶ 56. ¶ Voleva Pio pastor
203
1545
terren gli era levato, ¶ fieramente il regno difensava
204
1545
Belgrado e l'Istro guardato ¶ che lá d
205
1545
curi la roina espressa. ¶ Si vede l'Ongaria a
206
1545
servitú star sottomessa. ¶ Piú si rinforza e s'erge
207
1545
par ch'ogni un si metta. ¶ 60. ¶ Che fai, sacro
208
1545
Il gran gallico re si lagna e duole ¶ che
209
1545
s'offre e presto si ritrova, ¶ pur ch'abbia
210
1545
imperator non vuol che si rimova ¶ l'augel di
211
1545
la strada ¶ che par piana, u' corre il
212
1545
sol i capi di falsi errori ¶ fará morir
213
1545
l'opre di milizia mirande ¶ che tra li
214
1545
era umano, saggio e robusto ¶ ch'era un
215
1545
di lui conobbe con grand'onore, ¶ l'Arno
216
1545
al suo gran valor si converrebbe. ¶ Ché s'io
217
1545
d'ogni gloria ei si vedrebbe, ¶ che fu sí
218
1545
si vedrebbe, ¶ che fu liberal, largo e cortese
219
1545
poema, ¶ ch'or son noti, sí famosi e
220
1545
or son sí noti, famosi e chiari, ¶ com
221
1545
figlio, ¶ Federico secondo, che si vede ¶ giovanetto con mano
222
1545
siede, ¶ ed or gioioso si riposa e vive ¶ del
223
1545
s'ha giá acquistato, ¶ presso Carlo il suo
224
1545
l'alto Olimpo ella si ferma. ¶ 74. ¶ Ah se sapeva
225
1545
il piú perfetto; ¶ ma piace d'Amor il
226
1545
gioco ¶ che di rar si può far a lui
227
1545
tumulti assai sovente, ¶ e facondo fu, fu sí
228
1545
sí facondo fu, fu ripieno ¶ d'un grave
229
1545
fervente, ¶ e se morte tosto nol rapiva, ¶ la
230
1545
e uman Gismondo, ¶ che gientil ancor tra voi
231
1545
gientil ancor tra voi si noma, ¶ e liberal, magnanimo
232
1545
ch'io canto che si può reina ¶ d'ogni
233
1545
tutte fôran mute. ¶ Intrepido si vede e sí virile
234
1545
Intrepido si vede e virile ¶ che non v
235
1545
uniro ¶ per fede marital casta e intatta. ¶ Direi
236
1545
dir ti vuo' non si direbbe, ¶ se la mia
237
1545
cirro. ¶ 86. ¶ A l'arme si dè questi da fanciullo
238
1545
fanciullo ¶ col fratel Federico nomato, ¶ ed era suo
239
1545
i conquassati rami, ¶ non si vide venir mai Pirro
240
1545
armata, ¶ ed a quanto si fe' sempre presente ¶ trovossi
241
1545
per molti anni fia guasta Roma, ¶ come allor
242
1545
almo figliuolo ¶ Febo, mirar fiera crudeltate? ¶ Come non
243
1545
è la sua roina palese, ¶ ch'ogni mortal
244
1545
regni suoi: ¶ da sé si rode, si consuma e
245
1545
da sé si rode, si consuma e lima, ¶ né
246
1545
quel valore, ¶ per cui si fece al mondo tant
247
1545
quel petto, ¶ e guasta 'l paese bel latino
248
1545
bel latino ¶ che quasi si despera buono effetto: ¶ cerca
249
1545
dá la mano? ¶ 108. ¶ Come si trova Monferrato adesso, ¶ che
250
1545
non èe, ¶ e men si vide tra l'antica
251
1545
a par di questa, ¶ fia leggiadra, saggia, bella
252
1545
singulare ¶ prender di lei si debbia a far che
253
1545
far che sia ¶ perfetta che possa al mondo
254
1545
Vedrai la cura che si prende Giove ¶ con tutto
255
1545
segno: ¶ e, 'nanzi che si scopra crudo e fiero
256
1545
li suoi segni non si presta fede. ¶ 3. ¶ E prima
257
1545
fede. ¶ 3. ¶ E prima che si mova a far vendetta
258
1545
le sceleratezze espresse ¶ che si facevan venne a ritrovarlo
259
1545
e segni diede, acciò si correggesse ¶ ed ammazzasse il
260
1545
l'acque mandò con miranda ¶ copia che fe
261
1545
seme ingrato. ¶ Cosí creder si de' che l'ira
262
1545
nulla oggi cura chi si trova in vita, ¶ ché
263
1545
di schernir i santi si vergogni. ¶ 11. ¶ E ch'altro
264
1545
adesso piú giá non si parli ¶ di questi lupi
265
1545
tremendo non diffonda ¶ ove 'l mal ed ogni
266
1545
l'ora ¶ che con bella figlia a paro
267
1545
vertú venisse fòra, ¶ e si levasse con le Grazie
268
1545
per ubedir il padre, ¶ si pose a i piedi
269
1545
l'eterne doglie, ¶ ove si sente ogni or e
270
1545
soave, ¶ né di contrasto si sgomenta o pave. ¶ 20. ¶ Cosí
271
1545
d'Oglio siede. ¶ 22. ¶ Indi si leva a volo e
272
1545
ciel che tal vertú si serbe. ¶ 27. ¶ Or qui mi
273
1545
udir chi sian cui si dá vanto ¶ aver il
274
1545
paro, ¶ che fiamma marital dolce ardesse, ¶ come costor
275
1545
de l'altro tempre ¶ dolce ardor e fiamme
276
1545
d'ogn'altro amor si spoglia. ¶ 31. ¶ Ma ritornando a
277
1545
Chersoneso ch'ora ¶ Dacia si chiama, o Dania, come
278
1545
d'alto amor accese ¶ ch'egli seco sovra
279
1545
l lito giacque: ¶ indi si diede a bellicose imprese
280
1545
nemici, antiveder periglio. ¶ 35. ¶ Egli forte e di tal
281
1545
ei fece tanto, ¶ che si fe' donno quasi del
282
1545
sua gente il nome l'appaga, ¶ che lo
283
1545
noti, ¶ sallo Cremona che si lagna e plora. ¶ Ebber
284
1545
i grassi campi allaga, ¶ si vede piú famosa e
285
1545
Giove vuole. ¶ 44. ¶ E da degno e glorïoso seme
286
1545
che dier al mondo vivace speme ¶ di restar
287
1545
gli Eoi ¶ son chiari ch'ancor il nome
288
1545
quanti furon dire, ¶ non si vedrebbe al fine mai
289
1545
fiume il Dio, ¶ da bell'ombre il luoco
290
1545
fu che quivi ¶ non si vedesse allor assiso a
291
1545
il Serrio ancor, ma si mostrava ¶ tutto pensoso e
292
1545
dálli e tal favore; ¶ che raffrena le dolenti
293
1545
e forse li darò certa speme ¶ ch'egli
294
1545
Madonna poi vorrá degnarmi ¶ che gradisca quant'io
295
1545
bassi carmi ¶ di Parnaso si cantin su la cima
296
1545
mondo cosí chiara: ¶ vi si vedea Gironda e la
297
1545
Senna ricca, dotta e preclara: ¶ il Savo col
298
1545
rara: ¶ il forte Reno si facea vedere, ¶ ch'era
299
1545
a sedere. ¶ 56. ¶ L'Ibero si mostrava scaltro e ardito
300
1545
colma d'oro: ¶ vi si vedeva il Beti piú
301
1545
l'Apidano col Fasi cantato, ¶ il Tigre, Idaspe
302
1545
lento, ¶ né mover foglia si vedea dal vento. ¶ 62. ¶ Vedevi
303
1545
pace stare ¶ l'elefante fier ch'adora il
304
1545
quando Febo canta, ¶ quanto si vider tutti in quello
305
1545
quinci or quindi allegra si rivolse: ¶ dopo, la lingua
306
1545
in queste rive assiso, ¶ che nel ciel si
307
1545
sí che nel ciel si fermi ogni tua ruota
308
1545
arte, ¶ né punto me si varii la memoria: ¶ e
309
1545
fiate il sommo Giove ¶ si sforzò rinovar il guasto
310
1545
che 'l viver prisco si rinove ¶ piú che mai
311
1545
al sacro tuono, ¶ tremar si vide tutto 'l ciel
312
1545
il mondo ogni or si spoglia, ¶ e mille e
313
1545
è giovato, ¶ ch'egli si scopr'ogni or piú
314
1545
olmo il mèl sudava, ¶ si curan l'api con
315
1545
l'alma madre antica ¶ si cavan gemme ed oro
316
1545
giusticia in ciel salio. ¶ 74. ¶ Si mossero i giganti con
317
1545
Capaneo. ¶ Aiace da Minerva si distrugge, ¶ e le mie
318
1545
uomo il vizio crebbe ¶ , che tropp'altamente me
319
1545
d'ogni speme Isïon si trova casso ¶ lasciar la
320
1545
che di brama tutto si corrose. ¶ 82. ¶ Quanti sommersi in
321
1545
uomo 'l tutto pur si prende a gioco, ¶ e
322
1545
e guai ¶ fan che si sprezzi il vizio in
323
1545
tanti mali suoi. ¶ 85. ¶ Né si vergognan questi scelerati, ¶ di
324
1545
resto Italia annichilarsi ¶ sempre si vede, e punto non
325
1545
martír e 'l duol si rinovella, ¶ tanto le dá
326
1545
sovvra 'l Tesino con fiero strazio ¶ che quasi
327
1545
mal influsso sazio; ¶ ché si vedrá di Franza il
328
1545
che quasi il Giglio si vedrá sfiorire. ¶ 96. ¶ Ma tanta
329
1545
chiamarsi, ¶ che se ben si vedrá prigione e afflitto
330
1545
oro il saggio re si move ¶ ricomperar la cara
331
1545
suo furor Megera adopra ¶ che l'Europa andrá
332
1545
acerbo e amaro. ¶ Unita si vedrá la Lombardia, ¶ e
333
1545
nido, ¶ che giá fu famoso e d'alto
334
1545
chi levi tanta soma, ¶ fian soldati scelerati e
335
1545
che Cristo istima poco. ¶ 100. ¶ Si vederá palese il disonore
336
1545
disonore ¶ ch'a Roma si fará da tutti i
337
1545
siano stanze, come volgarmente si chiamano, che giá, qualche
338
1545
mio giudicio, quale egli si sia, che fossero degne
339
1545
Amore in ricercando come si deve amare. Ma egli
340
1545
Il che mi successe bene ch'elle vennero
341
1545
che egli il tutto si prenderebbe in pazienza, perciò
342
1545
rimedio alcuno porre non si può, volervisi affaticare, e
343
1545
affaticare, e raccogliere, come si dice, e' venti con
344
1545
de le stanze collocato, si puote chiaramente comprendere. Ebbi
345
1545
Epistola che gli scrisse si vede. E perché queste
346
1545
piacere che io leggendo belle rime gustai, fosse
347
1545
cui piú ragionevolemente elle si convenissero, che al chiaro
348
1545
devesse. Ma, o egli si adiri meco, e pien
349
1545
romore in capo, o si prenda questo mio fatto
350
1545
lodato, essendo quei che dilettevole e utile opera
351
1545
sia di che professione si voglia, ci possa trovare
352
1545
accettarle e tenerle care per che sono belle
353
1545
famiglia Fregosa contraria fortuna si trova involta, e che
354
1545
che cosí vertuosamente sopporta, si sentirá in parte fastidita
355
1545
sangue Fregoso e Rangone si conviene, non cessando mai
356
1545
l'Amor terreno egli si levi a parlare de
357
1545
il modo con cui si ritorna a Dio. Ritroverá
358
1545
rado dopo la morte si acquistano. Potrá poi il
359
1545
l'ha descritto. Ben si deve sforzare con ogni
360
1545
quando 'l suo canto ti piacque: ¶ il canto
361
1545
com'in un speglio ¶ si vede per iscontro una
362
1545
com'egli merta, chiaro si dimostre, ¶ e il seggio
363
1545
duro gielo, ¶ la selva si stendeva larga e adorna
364
1545
santo nume. ¶ 14. ¶ Qual che si trova pien d'amari
365
1545
Tutta sovvr'acqua lieta si mostrava, ¶ qual ninfa di
366
1545
al sacro coro, ¶ in bell'atto, in sí
367
1545
sí bell'atto, in leggiadro aspetto, ¶ che la
368
1545
grazia mista. ¶ 19. ¶ Qual mai si vide in terra donna
369
1545
non può dinanzi a bel viso ¶ altro che
370
1545
mio stato fa giocondo ¶ bel pensier che 'n
371
1545
egli starsi meco ¶ or si disdegna, poi che vista
372
1545
tormenta o spiace, ¶ che si veggia di me piú
373
1545
il vago aspetto, ¶ e simili i bei lucenti
374
1545
schietto, ¶ onde ti fur dolci e amari i
375
1545
affronte; ¶ anzi s'accenderá grande fiamma, ¶ che 'n
376
1545
cantando t'arse, ¶ ma ritrosa dimostrosse ogni ora
377
1545
ti sfarai; ¶ ma fia dolce il duol, sí
378
1545
sí dolce il duol, car l'ardore, ¶ che
379
1545
de le belle, ¶ e compita d'ogni dote
380
1545
pensier da sé lieta si volse, ¶ e, per sonar
381
1545
austera. ¶ 41. ¶ La miristica noce si scernea, ¶ con l'odorato
382
1545
prezïoso ¶ di bei mirabolani si scorgea ¶ e di pistacchi
383
1545
ombroso, ¶ il mastico lodato si vedea ¶ col balsamo stillar
384
1545
vid'io, ¶ come talor si vede un folto bosco
385
1545
che con fatica immensa si feconda. ¶ Onde rivolgi il
386
1545
altri piú perfetto, ¶ e bei lumi ed ombre
387
1545
ombre a quello dánno, ¶ ben pignendo il vago
388
1545
alto Fattor da sé si mosse e fece ¶ (dicon
389
1545
mai non biece, ¶ ratto si fur al lor Fattor
390
1545
il conobbero e amâr veramente, ¶ che dura quell
391
1545
Amor che l'opre leggiadre, ¶ e ciò che
392
1545
lor Fattore, ¶ fan che si chiami il giovanetto Amore
393
1545
suo Fattor il cor si fee, ¶ e tutt'ardendo
394
1545
primo al suo Fattor si volse, ¶ con l'altro
395
1545
altro a li pianeti si rivolse. ¶ 123. ¶ Vogliono adunque che
396
1545
rivolse al padre loro, ¶ si chiami il primo sacro
397
1545
ogni basso coro, ¶ fanciul si dica, dove vederai ¶ giovane
398
1545
veglio e giovanetto Amor si dica, ¶ Amor che con
399
1545
rispose, - come il dubbio si risolve ¶ dal divin Plato
400
1545
in gioia e festa si trastulla. ¶ 127. ¶ È d'ogni
401
1545
al corpo dassi e s'apprezza, ¶ è la
402
1545
sua bellezza. ¶ 128. ¶ Per ciò si vede ch'un perfettamente
403
1545
a par d'Amor si sente, ¶ o qual piú
404
1545
dirti que' tre caos profondi, ¶ u' trino Amor
405
1545
profondi, ¶ u' trino Amor si trova sempre interno. ¶ E
406
1545
E l'eccellenza ancor chiara e certa ¶ a
407
1545
dona a' mortali ¶ non si può dir in cosí
408
1545
Qui de l'ingegno si dispieghin l'ali, ¶ e
409
1545
col tuo fuoco, ¶ come si sente accesa si trasforma
410
1545
come si sente accesa si trasforma, ¶ qual serpe fugge
411
1545
d'ogni vertute nido si riforma: ¶ ove germogli il
412
1545
piú famosa ¶ s'affatica, si sforza e mai non
413
1545
onde saggio divenne e gientile, ¶ che mai non
414
1545
altro obbietto vuol che si desista, ¶ e la mente
415
1545
questi sensi appaga, ¶ tutto si macchia d'una nera
416
1545
mente dietro a quel si smaga, ¶ ch'a vero
417
1545
egli ama l'uomo si trasforma, ¶ ed in quel
418
1545
il vizio ogni or si move a sdegno. ¶ Un
419
1545
il vero amator giusto si chiama. ¶ 142. ¶ Si chiama giusto
420
1545
amator giusto si chiama. ¶ 142. ¶ Si chiama giusto, perché sol
421
1545
la ragion mai sempre si consiglia, ¶ e, quanto quella
422
1545
altri danni assai. ¶ 2. ¶ Talor si vede un amator che
423
1545
un amator che sempre ¶ si lamenta e si lagna
424
1545
sempre ¶ si lamenta e si lagna pien di noia
425
1545
par ch'ogni or si strugga e si distempre
426
1545
or si strugga e si distempre, ¶ e mille volte
427
1545
volte il dí cangiar si vede. ¶ 3. ¶ Quell'altro ch
428
1545
se gusta piacer è turbato, ¶ e sí gustando
429
1545
è sí turbato, ¶ e gustando di timor s
430
1545
che quel piacer chiamar si può tormento, ¶ ch'una
431
1545
nol lascia star contento. ¶ 5. ¶ Si piglia il tutto alcuno
432
1545
non s'esalta, né si sface, ¶ s'avien che
433
1545
ei volesse dir che dicea: ¶ 60. ¶ - Tu vaneggiando vai
434
1545
falso Amor l'impero ¶ che discaccia il ver
435
1545
veggiendol tanto piano e patente ¶ che sterpi o
436
1545
venen s'usa, né si vibra spada, ¶ di che
437
1545
sinceri e giusti. ¶ 65. ¶ Con soave odor de le
438
1545
a gli anni fu chiaro e saggio, ¶ altier
439
1545
e 'l chiaro ¶ Sebeto famoso in ogni luoco
440
1545
ch'ancor da te si loda e onora, ¶ cadesti
441
1545
infermo in letto con rara ¶ doglia di cor
442
1545
ingegno angelico e divino, ¶ liberal, gientil e sí
443
1545
sí liberal, gientil e cortese ¶ ch'a donar
444
1545
che per gli occhi si beve e ammorba il
445
1545
questo vale, ¶ a dentro penètra il fier dolore
446
1545
amoroso strale, ¶ che rar si sana senza il tempo
447
1545
prima t'era stata importuna, ¶ quando il tuo
448
1545
valse alcun consiglio. ¶ 72. ¶ Dopo gran percossa e grave
449
1545
mezzo al Mencio poi t'attuffasti ¶ che quasi
450
1545
te, vi fur contrasti, ¶ l'appetito allora t
451
1545
volta nel tuo dir si vede ¶ ch'a buon
452
1545
irraggia, ¶ e 'l ciel si scopre or nero ed
453
1545
sasso e ghiaccio, ¶ e ti seppe ogni or
454
1545
ti dolse. ¶ Cosí Fortuna si cangiò repente, ¶ ed ogni
455
1545
del nido, ¶ ov'eri prezzato e 'n chiaro
456
1545
voler cangiare, ¶ che giusto si mantenne sempre mai: ¶ povero
457
1545
lasciar il caro nido diletto. ¶ 83. ¶ Facesti quant'a
458
1545
Facesti quant'a te si convenia, ¶ ma quel duca
459
1545
gire ¶ (cui senza, non si move in arbor foglia
460
1545
quanta ¶ andò sossopra con gran furore, ¶ e Roma
461
1545
n mezzo al mar si bagna, ¶ ch'allor da
462
1545
da te la cosa si trattava ¶ di dar al
463
1545
e del suo nome Liguria ingombra, ¶ che dolcemente
464
1545
in vera pace unita, ¶ che discordia sia da
465
1545
t'incontrasti, ¶ a te forte e tanto al
466
1545
perché muto stai, e mi miri ¶ come se
467
1545
l'eccellente Vecchio e preclaro ¶ ratto conobbi a
468
1545
qual ch'a ragion si sente esser schernito. ¶ E
469
1545
sovenimmi, che 'l cor mi trafisse, ¶ e la
470
1545
e, stato alquanto immoto, si raccolse, ¶ per voler quanto
471
1545
dir il tutto non si puote mai. ¶ 106. ¶ I' parlerò
472
1545
ignoranza e d'error, che dichiari ¶ i miracoli
473
1545
che scarsa mai non si mostrò n'avara; ¶ perciò
474
1545
eccelsa tua gran maiestate ¶ si scopre ogni or divina
475
1545
non ha, che tu, vero vanto. ¶ 111. ¶ S'io
476
1545
essendo il lume ancor chiaro ¶ come poi l
477
1545
peana: ¶ cosí d'Amor si fan diverse forme, ¶ acciò
478
1545
egli a l'effetto si conforme. ¶ 118. ¶ E ben che
479
1545
di chiar qualche scintilla si nasconda, ¶ pur è sí
480
1545
si nasconda, ¶ pur è folto, oscuro e pien
481
1545
mèl talor ei mesce ¶ fier velen che, subito
482
1545
t'esce, ¶ e con grosso vel ti benda
483
1545
sciocchi, forsennati e rei, ¶ dal diritto il traditor
484
1545
cui non pareggia qual si provi doglia, ¶ ben creder
485
1545
doglia, ¶ ben creder mi si può, perch'egli è
486
1545
lasso! m'assale con varie tempre, ¶ di duo
487
1545
è l'uom che si ritrova in tutto cieco
488
1545
piú s'alzava e si scopriva fòre; ¶ ond'era
489
1545
godendo la da me desïata ¶ vista di quella
490
1545
che tant'alto alzar si suole, ¶ che 'n me
491
1545
ardenti sospir miei. ¶ E ne gli occhi suoi
492
1545
de l'amaro ¶ dolor fier ch'a lagrimar
493
1545
altro fòr fingeva, ¶ ma potente al fin, lasso
494
1545
ben potrá tenello ¶ celato che non si scopra
495
1545
celato sí che non si scopra il fuoco; ¶ ma
496
1545
ma forza è che si rompa poi 'l vasello
497
1545
irato l'alto tuono. ¶ 27. ¶ fatta cosa in me
498
1545
d'appresso e lontan si fêr sentire. ¶ 28. ¶ E ch
499
1545
lo sguardo a che fier si stende? ¶ Perché
500
1545
a che sí fier si stende? ¶ Perché mi celi