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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Teofilo Folengo, Orlandino, 1526

concordanze di «sí»

nautoretestoannoconcordanza
1
1526
parvum, parvum unde volumen. ¶ Si quid turpe sonat pagina
2
1526
mi dà sempre ristor, come sai; ¶ però, se
3
1526
fortunati, ¶ quando e' poeti si trovorno boni, ¶ mercé Gian
4
1526
e la senapra montami al naso ¶ ch'io
5
1526
scusato, ¶ ché 'l lupo si pentí cantar famato. ¶ 7. ¶ Ma
6
1526
l spirito gentile, qual si sia, ¶ che mosse amore
7
1526
mai dal suo Burchiello si distole; ¶ e pur lor
8
1526
pare che 'l tempo si perda ¶ da noi, se
9
1526
vocione roco: ¶ - Gnaffe che , tu la vedrai dibboto
10
1526
buco sotto 'l tetto; ¶ si trasse dentro et io
11
1526
donde in molti luoghi si rimove, ¶ o quatro o
12
1526
l libbro mio non si riprove; ¶ e forse fia
13
1526
no, ma 'l cul si freghe; ¶ sol tre n
14
1526
di notaio, ¶ pur dopo si pentí; ma chi si
15
1526
si pentí; ma chi si pente ¶ po 'l fatto
16
1526
altezza; ¶ Orlando saggio, Orlando gentile ¶ che 'n sue
17
1526
son proprio pasto de fatte genti. ¶ 25. ¶ Milon d
18
1526
et importune fate ¶ moveno cotesta gente ria ¶ ch
19
1526
per tropp'anni, ¶ Carlo si ellesse duodeci de vinti
20
1526
e chi col brando, ¶ come fece Paolo e
21
1526
è che mai pace si tegna. ¶ 42. ¶ Quanto mai cinge
22
1526
piú s'acquista piú si vòle ¶ e chi non
23
1526
quindi Agolante l'Africa si gode, ¶ e pur non
24
1526
esser Dio del Ciel si rode. ¶ 43. ¶ Ah maledetta rabbia
25
1526
de l'Europa Carlo si contenta, ¶ e lei diffende
26
1526
donde per tutta Europa si fa foco, ¶ et odesi
27
1526
di Carlo, per Milone si flagella. ¶ 48. ¶ Flagellasi d'ognora
28
1526
pigior de' soi pensier si spone, ¶ ecco in un
29
1526
neve al sol, convien si sfaccia. ¶ 55. ¶ Amor, ch'è
30
1526
uscio e dentro vi si caccia. ¶ 58. ¶ In quella fretta
31
1526
solo, e quanto può si dole, ¶ trovando di sospiri
32
1526
colmo il letto; ¶ quivi si cruccia e sfoga tal
33
1526
ndarno esser sperai ¶ di onorevol giostra vincitore! ¶ E
34
1526
ecco nel mar ispano si ripone ¶ tra le Colonne
35
1526
in preda al sonno si roversa. ¶ Conclusione ¶ 64. ¶ Et io
36
1526
chi 'l chiama "dio" si mente per la gola
37
1526
lui convien che poscia si compunga ¶ di l'error
38
1526
da lanza; ¶ giamai non si mi parton dal galone
39
1526
me sol un contento si desia, ¶ che 'l cancaro
40
1526
Berta il re compiacque ¶ si mette in punto: chi
41
1526
vien, chi sede; ¶ chi , chi no, per la
42
1526
che 'ntorno lui splendea riccamente; ¶ Minerva non giamai
43
1526
riccamente; ¶ Minerva non giamai bel lavoro ¶ trapunse di
44
1526
ver contrasto e ragionevole ¶ si vegna, odi, lettor, ché
45
1526
Berta a tal novella si coruccia, ¶ presaga già del
46
1526
men d'un'ora ¶ si volge ratto al freno
47
1526
cornacchia, ¶ ch'ivi legata si dimmena e gracchia. ¶ 13. ¶ Driccia
48
1526
s'una cavalla, che si duole ¶ da quatto piedi
49
1526
per elmetto, ¶ la qual si fa cimier del suo
50
1526
tutto drento e fore, ¶ lieto andava in simil
51
1526
e l'elmo poi di splendor adorno ¶ che
52
1526
carte o paglie, ¶ ma di piastre; e per
53
1526
mentre adesso lui troppo si calca, ¶ quell'indiscreto non
54
1526
dirvi e' colpi che si danno ¶ con quelle lanze
55
1526
e bone bastonate; ¶ non però ch' alcun mai
56
1526
però ch' alcun mai si turbasse ¶ né che 'ndiscretamente
57
1526
Namo di menar non si sparagna, ¶ la spata no
58
1526
rumore, mentre co' bastoni ¶ si dan bone derate su
59
1526
mulo, e col tirar si stracca; ¶ Danese da le
60
1526
le man d'Otton si snoda, ¶ ché for del
61
1526
ché for del cul si sente andar la coda
62
1526
sommerso, non sa chi si faccia, ¶ crollasi tutto et
63
1526
un fascio a terra si provolve. ¶ 37. ¶ Re Salomone, quando
64
1526
adosso l'altro piú si calca; ¶ ciascun, per non
65
1526
insieme ognun procaccia. ¶ 39. ¶ Rampal si volge del Danese al
66
1526
targa investir ch'anti si vede; ¶ sta su duo
67
1526
dura, ¶ fatta be molle, si ritrasse drento, ¶ sí come
68
1526
molle, si ritrasse drento, ¶ come la limaca far
69
1526
come la limaca far si sòle ¶ quando s'encontra
70
1526
s'accorge e via si tolse presta, ¶ fingendo dol
71
1526
buttasi con fretta; ¶ ben si dimostra al guardo, al
72
1526
arrebbe incesa come far si sòle ¶ d'un legno
73
1526
parlar vi vòle -; ¶ poscia si volge e scampa ritornando
74
1526
in giostre! voglio che si scriva ¶ cotesti vostri fatti
75
1526
eguali! ¶ 51. ¶ Chi v'ha ben instrutti? dite: quale
76
1526
instrutti? dite: quale ¶ fu bon mastro vostro di
77
1526
le scale ¶ sugli asini si balzan di ligiero, ¶ che
78
1526
alquanto e 'n parte si ritira ¶ ove d'udirla
79
1526
sia tale ¶ cui dir si poscia ciò che dir
80
1526
giostra intervien, per me si tace ¶ (anch'io giostrai
81
1526
v'ama quanto sé. ¶ 56. ¶ come aviene, par ch
82
1526
darassi vanto ¶ quel che si vanta sempre, lo Spagnolo
83
1526
ove la nostra origine si vede: ¶ Mongrana, Chiaramonte e
84
1526
forte arnese che, secondo ¶ si legge, ha spesso visto
85
1526
basto, ¶ ma che giostrar si de' poi con ragione
86
1526
alla stanza di Milon si stende. ¶ 62. ¶ Ma ritorniamo al
87
1526
lui col carro traboccare, ¶ si corse al cul del
88
1526
son abbracciati al fin si giunge. ¶ 66. ¶ E qui con
89
1526
gli arzoni; ¶ come talor si vede stanco e lasso
90
1526
ché gli ha legato le braccia e l
91
1526
l'ale ¶ che non si moven piú, se fusser
92
1526
fusser zocchi, ¶ e se si moven punto, moven gli
93
1526
a l'oscuro non si ve', ¶ ch'un soldo
94
1526
dal sin Etiopo. ¶ Poi si ritorna il mio dottor
95
1526
rime i' spendo. ¶ 8. ¶ Ella per amor e sí
96
1526
sí per amor e perch'era ¶ donna, come
97
1526
le lanze sol guerra si faccia. ¶ 11. ¶ Questa fu la
98
1526
capi d'esti cani malvagi ¶ è Manfredon, Ginamo
99
1526
che 'l lettore non si attedia; ¶ e ciò fa
100
1526
un Chirie di Iosquino, ¶ come assai piú val
101
1526
Dante alto e divino ¶ si lascia po' le spalle
102
1526
stile barbaresco ¶ avea rinchiuso che nullo odore ¶ piú
103
1526
che nullo odore ¶ piú si sentia d'alcun primo
104
1526
riden e quelli che si dan la pesta; ¶ fra
105
1526
e tanti altri Spagnoli ¶ si vanno incontro con lor
106
1526
de' pennoni, ¶ e già si vien a la piacevol
107
1526
in gli occhi. ¶ 25. ¶ Mentre si ride accosto di qualcuno
108
1526
Chiunque for di sella si ritrova ¶ mistier gli fa
109
1526
come in terra sia si meraviglia; ¶ Danese n'ha
110
1526
tal combattere, ¶ per cui si slegua il popolo di
111
1526
puoco feno ¶ al fin si resta, e del patron
112
1526
e d'ucciderlo tosto si promette; ¶ pone la destra
113
1526
dispiaccia ¶ vedendo tanti contrastar pochi. ¶ Amon soletto fassi
114
1526
non sa ciò che si peschi. - ¶ 38. ¶ Punge 'l destriere
115
1526
ciglio, ¶ e contra Salomone si disserra, ¶ lo qual senz
116
1526
qui spiacque l'atto villano ¶ a' Parigini, e
117
1526
al tuo commando ¶ non si trovammo a lato mazza
118
1526
vòle ¶ e Carlo provedervi si dispone, ¶ Rampallo già di
119
1526
proverbio al saggio sol si fa: ¶ "Tema di traboccar
120
1526
di pietà rubello, ¶ che cangiato m'ha di
121
1526
morbo alcun egual non si può giungere, ¶ né vi
122
1526
può giungere, ¶ né vi si trova al mondo un
123
1526
Rampallo in quel parlar fiso ¶ che tutto in
124
1526
son tratto. ¶ Per qual altero e sí legiadro
125
1526
qual sí altero e legiadro viso ¶ puote smarire
126
1526
puote smarire un animo fatto? ¶ Tu, che di
127
1526
lo non aver quel si desia, ¶ e l'inusato
128
1526
boni avisi, già non si dia vanto; ¶ non mai
129
1526
gli agrada. ¶ Ma non tosto mosse a confortarlo
130
1526
che Milone senza bada ¶ si trovi armato in piazza
131
1526
Mentre che 'l messagiero si diparte, ¶ Rampallo torna al
132
1526
fratello, ruinarte? ¶ Vòi tu pazzo gir al torniamento
133
1526
O misero chi darsi si procaccia ¶ in preda ad
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1526
la stalla e tutto si confonde. ¶ 59. ¶ Salta in arzone
135
1526
et assotiglia ¶ lo 'ngegno che tienesi talora ¶ veder
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1526
la morte di Socrate acerba; ¶ ma perché al
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1526
piede, ¶ volando va né si dimmora punto, ¶ in fin
138
1526
conte tratto ¶ fu di acerba doglia in lieto
139
1526
tregua né patto, ¶ e d'ogn'altro ben
140
1526
il mistero ¶ né mai si ferma in una allegoria
141
1526
amar Milone, ¶ Berta sola si trasse ad un balcone
142
1526
exanima? - ¶ 70. ¶ Cosí, mentr'ella si rallegra e duole ¶ e
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1526
Ma ben Milone, che si tien a l'erta
144
1526
lizza sbalorditi vannosi. ¶ Quivi si prova del baston la
145
1526
tergo molto agevole, ¶ cui si confaccia unguento sí spiacevole
146
1526
cui si confaccia unguento spiacevole. ¶ 77. ¶ Bernardo di Maganza
147
1526
Non creder che Milone si contamine ¶ del colpo di
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1526
subito. ¶ 79. ¶ L'astuto Amon seppelo scansare ¶ che, mentre
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1526
al popolo, ¶ ch'Amon si mostra esser d'un
150
1526
bella danza ¶ che mai si vide ai feraresi piani
151
1526
se Ginamo e Falsiron si rode. ¶ 83. ¶ Amor e forza
152
1526
mal onto e tardo ¶ si duole che 'l patron
153
1526
ch'in capo non si vede aver la gonna
154
1526
punge ¶ ch'al fin si trova da sé stessa
155
1526
in altro tempo differisce, ¶ si crucia fra sé stessa
156
1526
di lui piú certa ¶ si fa, quant'in amarsi
157
1526
uno per l'altro si distrugge ¶ nei cauti sguardi
158
1526
piú sempre al desio si fa disposto; ¶ e tanto
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1526
non trabocchi? ¶ Non è grata e sí sovave
160
1526
è sí grata e sovave frezza ¶ che dolcemente
161
1526
non scocchi; ¶ ma non si partan già questo da
162
1526
anima dispersa ¶ ch'ognun si sente liquefarsi l'osse
163
1526
prima le ciglia, ¶ poi si rileva et umile s
164
1526
gli occhi de' spettatori teneano ¶ ch'innanimate statue
165
1526
Quivi ben convenia quel nomato ¶ cornetto padoano, Zan
166
1526
sia; ¶ lo qual, come si dice, si ha mangiato
167
1526
qual, come si dice, si ha mangiato ¶ le lingue
168
1526
nel serrar de mani si comprende, ¶ danzando, s'in
169
1526
s'in amar sperar si deve: ¶ qui de la
170
1526
che l'amante non si sdegni ¶ e piú non
171
1526
stolte madri, ¶ ch'avete le danze a gran
172
1526
ballo avien, che ruffiana ¶ si fa la madre e
173
1526
una sciagura ¶ lo batte ch'ei pare si
174
1526
sí ch'ei pare si dilegue; ¶ volgesi drieto spesso
175
1526
di Milon per lei estreme. ¶ 39. ¶ Berta ch'a
176
1526
sta rinchiuso. ¶ Ch'egli si trovi Carlo alor commanda
177
1526
ch'ebbe posto giú, come è l'uso
178
1526
ode Frosina e pallida si sta; ¶ torna Rugiero e
179
1526
non, come imaginate, condescendo ¶ largamente al dolce proferire
180
1526
tutto questo ch'ora si ragiona ¶ porria col tempo
181
1526
non pote piú induggiare; ¶ si mise raggionando a compagnarla
182
1526
la tramma e non si 'ntoppa: ¶ quantunque porti un
183
1526
ecco insieme al fin si trovaranno. ¶ 53. ¶ Non perché fusse
184
1526
Berta e sol Milon si fida. ¶ Voria Frosina che
185
1526
Milon comprende l'amistà rara ¶ del suo Rampallo
186
1526
un grido, e poi si tenne, ¶ compreso in parte
187
1526
freno a 'n cuore superbo! ¶ Cosí volse non
188
1526
fiso e par che si disfaccia ¶ qual cera al
189
1526
di questo pianto e grato martoro? ¶ Io mi
190
1526
ben da me non si rimova. ¶ 62. ¶ Itene, prochi, omai
191
1526
la semplicetta fin ove si danza ¶ accompagnollo insieme col
192
1526
ch'al duello insanguinato ¶ si vegna da quei duo
193
1526
lo qual non sol si cria de' lombi e
194
1526
che di mai racconciarla si sconforta. ¶ Sopra un forciero
195
1526
et ei, corcato, ¶ subitamente si fu adormentato. ¶ 7. ¶ Turpin quindi
196
1526
fu adormentato. ¶ 7. ¶ Turpin quindi si parte ad Agolante, ¶ che
197
1526
che passar in Europa si destina; ¶ chiede Mambrino seco
198
1526
le vien piú tumido? ¶ Si pente mille volte che
199
1526
se 'n sta sepolta ¶ come donna vergine et
200
1526
Ecco 'l dolce piacer tosto e breve, ¶ c
201
1526
amanti, ¶ se giustamente equiperar si deve ¶ a' succedenti affanni
202
1526
Or al consiglio Carlo si riccorre ¶ per contraporsi al
203
1526
male, ¶ Ginamo di Maganza si dispone ¶ voler per mezzo
204
1526
tien sempre la spia, ¶ per intender chiaro il
205
1526
chiaro il suo consiglio, ¶ per saper cavarsi di
206
1526
la folta turba anti si cazza ¶ con tre famigli
207
1526
Ginamo a quel parlar si volse indrieto, ¶ vede Milon
208
1526
vede Milon e ratto si scolora. ¶ Conte Macario, piú
209
1526
la man sinestra ¶ menò ratto ch'un poltrone
210
1526
alani ¶ con la virtú altera e mai non
211
1526
l stolo denso, vi si caccia. ¶ 28. ¶ Ma duo de
212
1526
a terra; ¶ lo terzo si ritira virilmente ¶ appresso il
213
1526
che 'n tal error si manca di ragione. ¶ 33. ¶ - Cessa
214
1526
che Chiaramonte e quel fiero duce, ¶ che li
215
1526
un'ostaria; ¶ né vi si parte mai fin che
216
1526
n la medesma notte lo affise ¶ nel mezzo
217
1526
cose fido secretaro. ¶ 39. ¶ Milon si parte solo e gli
218
1526
quel per un sentier si volse ¶ fin che, di
219
1526
solleva, ¶ l'altro tien che men sia strepitoso
220
1526
che Milon ad invitarla ¶ si mise per condurla seco
221
1526
pose quella. ¶ 46. ¶ Ma non tosto giú posata l
222
1526
copre il capo e la finge ¶ che 'n
223
1526
mai l'orribil tèma si rallenta; ¶ cosí Berta, seguendo
224
1526
Milon, encontra, già non si riposa, ¶ ma in collo
225
1526
riposa, ¶ ma in collo si la reca, e su
226
1526
n'ha fastidio e si tormenta ¶ per lo primier
227
1526
alto mar che vi si move. ¶ 65. ¶ Lungo a la
228
1526
l'olio ¶ e Pallade si scampa da Mulcibero. ¶ Berta
229
1526
quel vecchietto libero. ¶ Milon si abbruccia e gli occhi
230
1526
Berta sen ride e si consola ¶ vedendo quel tant
231
1526
ma no 'l poter si mostra ¶ di far com
232
1526
mille gole, ¶ né pur si sazia la sua mente
233
1526
negli ederati tetti; ¶ tetti larghi a lor, a
234
1526
a lor, a noi angosti ¶ e rari son
235
1526
ch'un grande ¶ legno si parte verso Italia in
236
1526
e' gesti ornati, ¶ contempla che dàlle già di
237
1526
bench'egli co' compagni si consigli ¶ e l'un
238
1526
nel ben altrui sempre si specchia. ¶ 12. ¶ Farrebbon già l
239
1526
sappia dir tra voi si trova), ¶ è vero ch
240
1526
foco e sangue. ¶ 23. ¶ Già si rinova quel furor vetusto
241
1526
prometteti al mondo un bel sole, ¶ apríti, ch
242
1526
vedendo farsi un atto indiscreto. ¶ Ma l'arroganzia
243
1526
tronca; ¶ Berta contra Raimondo si diffende, ¶ ché a caso
244
1526
contrasta loro, e pur si vede ¶ al fin Berta
245
1526
li mercadanti al fondo si trovaro, ¶ né lor scampò
246
1526
te, somma bontà, sol si credea; ¶ cos'io sol
247
1526
l'altare di Maria si ammorza ¶ l'empia ingordigia
248
1526
il fraticello ch'ode si flagella. ¶ 44. ¶ Flagellasi patendo le
249
1526
fin ne la Turchia ¶ si trovarà, vivendo a la
250
1526
inconsutil vesta ¶ squarciata è che piú non vi
251
1526
finalmente giunse a salvamento ¶ ( come dissi poco avanti
252
1526
o vada o che si sia, ¶ in quel principio
253
1526
tolta l'esca, molto si conforta. ¶ 52. ¶ Ma qui diverte
254
1526
narra il gran dottore ¶ come di Pavia re
255
1526
cani; ¶ e ben scriver si pote su le mura
256
1526
d'asini le schiene, ¶ come a l'opre
257
1526
passo convenevole ¶ a qualunque si sferra di caligine ¶ per
258
1526
od altro simil non si lega. ¶ Narrazione ¶ 3. ¶ La fresca
259
1526
una picciol canna ¶ ratto si sveglia e sente al
260
1526
di pianto un fiume si rinova. ¶ 5. ¶ Stavasi dunque tutta
261
1526
netto. ¶ 16. ¶ E mentre vi si ammolla un mezzo pane
262
1526
via piú ch'ella si pieghi è cosa degna
263
1526
a poco, e par si spegna ¶ la fame insieme
264
1526
gelo ¶ non puon far ch'egli di lor
265
1526
ch'egli di lor si cure; ¶ dorme di notte
266
1526
mai di star agiato si procura. ¶ S'ha fame
267
1526
pomi selvaggi e peri si mannuca; ¶ non piú vi
268
1526
anco con sua madre si ritrova, ¶ mangia butiro, pane
269
1526
di Sutri, come far si sòle, ¶ con sassi guerregiare
270
1526
ma n'anche per poco vien ritroso; ¶ cacciasi
271
1526
sassi un turbine sopporta, ¶ che a la grotta
272
1526
tutto dirotto, e Berta si dispera. ¶ 30. ¶ Spesso gli parla
273
1526
mai grande i' vegno ch'el brando ¶ cinger
274
1526
il sangue di Maganza. ¶ 33. ¶ che lascia pur, madre
275
1526
sparagne. ¶ Or qui Turpin si vien a divertire, ¶ narrando
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sua madre nutri. ¶ 38. ¶ Ecco si 'ncontra in un bel
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sotto i piedi tosto si lo caccia, ¶ et ancor
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grotta e drento vi si serra. ¶ 40. ¶ Berta, che d
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faccia di pallor tutta si scrive, ¶ gridando al figlio
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muso che ripporti ¶ livido che parmi un saraceno
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Giudei; ¶ sol gli asini si ponno bastonare: ¶ s'una
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Scritture, anzi del Cielo, ¶ si mette a interpretar il
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i' sia di membra picino, ¶ ne prenderò da
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non avea del barilotto, ¶ ben quella del pane
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te pietà, che sei carco; ¶ olà, férmati, frate
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fugge vittoroso; ¶ mai non si guarda in drieto, ma
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quel carco ponderoso, ¶ prima si dolse pel sudor del
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parte al monastero. ¶ 56. ¶ Verran duri e sodi che
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peso leggermente, ¶ lo qual si scote per spezzar le
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valore cosí poco? ¶ Or si comprende che le sue
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che 'l deto già si morde ¶ per franger il
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in Cielo, ¶ e che si vede un Miloncin avante
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in quel loco non si tenne, ¶ ma per le
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bandir dal Ciel par si prometta; ¶ e perché di
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sua malora, ¶ che non si urtasse al scoglio d
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zoppa, sguerza e gobba, ¶ si alzi la gonna e
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fort'Ettorre; ¶ al fin si scopre un mastro cavadente
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ivi s'ingrasse e si rinove, ¶ per uscir poscia
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a scarcar il ventre si sedea, ¶ sentivasi tonar le
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Griffo tutti li rapia ¶ ratto come il Ciel
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e cosi integro ¶ comprandolo si parte molto allegro. ¶ 14. ¶ Cacciato
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parte molto allegro. ¶ 14. ¶ Cacciato si l'avea ne la
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nudrir sua madre non si stracca ¶ far ogni giorno
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La Reverenzia Vostra non si parta; ¶ statime alquanto, prego
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lardo giú dal culo si ti scola; ¶ or come
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lecer con ragione ¶ quel si ricerca al manto, a
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et attempato; ¶ e già pel rubor sí perché
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già sí pel rubor perché astretto ¶ era di
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volgo ch'ivi corre si ha celato; ¶ prende Orlandin
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Divido ¶ sanguinem Christi", dove si confuta ¶ l'error de
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non ha pareggio; ¶ ciascun si stoppa il naso a
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piú carne e pesce si discipa ¶ che non han
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in lido al mar si stipa ¶ quanti voi consumati
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frati! ¶ 31. ¶ Qual impietade usar si può magiore ¶ che tòr
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quod unde Spirtus Sanctum si profonda, ¶ possibile non est
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non est che mal si scopra. ¶ Per me, Signor
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monsignore ¶ ch'una correggia si allentò per caso ¶ d
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Nave non stette mai sopra porto ¶ come correa
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pensiero; ¶ e se 'l si vide mai volar un
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del qual par anco si discerna ¶ fuisse claustrum quod
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le pignate, e via si tolse tosto, ¶ entrando in
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Pater, - dicea - se non si pò far schermo ¶ di
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orato con tremore, ¶ bevendo si cangiò tutto in sudore
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per empire; ¶ e mentre si ritrova in libertate, ¶ subitamente
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a dipartire; ¶ lo qual ben ne' gesti l
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quivi tutto il mercator si occupa ¶ empir del magazen
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acciò ch'al popolo si mostre ¶ ch'io merto
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che, se ai fiumi si commanda ¶ con lui non
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polve il corpo mio si spanda ¶ se, quante gozze
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de voi, signori, non si parta ¶ fin che chiaro
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per cui Lorenzo un crudel interito ¶ ebbe col
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con l'arte aristotelica ¶ si debbia predicare l'evangelica
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bianco d'ira. ¶ Rainer si volge a lui tutto
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tira. ¶ Lo vescovo temendo si è rimmosso ¶ dal vento
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memoria che per lei ¶ si cognoscesse a noi placato
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ch'un laico peccator si mende, ¶ un chierico non
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prego; ché qui non si vende, ¶ boni servi di
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a tutti che non si derroga ¶ a onor di
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Virgilio avanti toglia, ¶ ove si narra quel troian incendio
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cugin Rinaldo armati insieme ¶ si ritornaro d'Asia in
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forze smisurate, estreme, ¶ oprorno che le genti nefande
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professori di qualunque arte si sia, legatosi un giorno
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mia, ne la quale, come ancora in altri
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ch'uomo qual che si sia poscia quella imaginare
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noi sapiamo di cui si parla. Or dunque la
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suo constantissimo giamai non si parte. Molto ancora vi
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parte. Molto ancora vi si potrebbe dire; ma lo
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ogni alto spirito non si dignarà, spero, leggere cotal