Vittorio Alfieri, Oreste, 1782

altro fammi ancor soffrir tal vita, ¶ che la speranza

amor ravvolto: ¶ ma, a tal son io, che omai

madre amor, qual dee tal madre, or provi. ¶ Ma

Incauto, a cotant'opra ¶ tal principio dai tu? Vedi

mio l'inganno: a tal novella ¶ udrem che dica

Quai moti, ¶ a una tal vista inaspettata!... — Io 'l

arte ¶ sparse il padre tal grido, affin che in

crudo! ¶ barbaro! in guisa tal la morte annunzi ¶ d

la mia tradiva. Udir tal nuova poscia, ¶ d'Egisto

e il mio pensier tal era. ¶ Ma, s'egli

iniqua donna che usurpò tal nome, ¶ tu svenerai: deh

Ma, perché a me tal nuova espressamente ¶ Strofio manda

me tutto empiea ¶ di tal madre la vista. ¶ Pilade

tosto al padre ¶ portò tal nuova: al duro caso

sola una tomba, di tal coppia eletta ¶ non racchiudesse

è... ¶ Egisto ¶ Chi? ¶ Oreste ¶ Tal... ¶ Pilade ¶ Di Strofio il

è figlio, se abbracciar tal madre ¶ da noi si