Giuseppe Parini, Il giorno, 1801

al suo fratello Imene; ¶ Tanto la madre lor temea

tuo desio conformi. ¶ A tanto arredo il cannocchial succeda

allor ch'ei chiese ¶ Tanto tesoro, e d'erudito

e la regina in tanto ¶ Dal bel volto straniero

suo bel labbro in tanto ¶ Ti apparecchia un sorriso

doppio bacio. ¶ Siedi fra tanto; e d'una mano

volto ingenuo riso e tanto ¶ Docil fidanza ne le

ond'era già derisa: tanto ¶ Puote una sola età

cena: e seco in tanto ¶ Le vivande cocean su

in prima era sol tanto, ¶ D'amabile e di

l'umil vulgo in tanto ¶ Dell'industria donato a

Sia tua cura fra tanto errar su i cibi

l'alta forcina in tanto ei volge ¶ Di gradite

chi tesser drappo ¶ Soffribil tanto che d'ornar presuma

cinge le campagne il tanto ¶ Per la morte di

e poco pane in tanto ¶ Rumina lentamente. Altro giammai

giammai nè febbre ardente: ¶ Tanto importa lo aver scarze

signor: ma sorge in tanto ¶ A quel pietoso favellar

gomma ¶ Quinci arde in tanto, e va lustrando e

garzon la tazza in tanto ¶ Apprestar converrà, che i

tua legge: e in tanto ¶ Altra cura subentri. Or

eleggi, ¶ Che due sol tanto a un tavoliere ammetta

sonno oblia. ¶ Tu fra tanto colà rapido il corso

morde: e cresce in tanto ¶ E quinci ognor più

smorte fiamme ¶ Sorgeano in tanto; e quelle smorte fiamme

e il cocchio in tanto ¶ Giace immobil fra l

e s'apparecchia in tanto ¶ Copia di carte e

o signor, fuggi da tanto ¶ Pernicioso influsso: e là

vezzeggia: in ciò sol tanto ¶ Non simili tra lor

a le dame in tanto ¶ Sovra l'arco de

i molti servi in tanto ¶ E seggi e tavolieri

passere novelle? ¶ Sola in tanto rumor tacita siede ¶ La