Pietro Metastasio, Giustino, 1713

passione che avea con tanto artifizio celata, o pure

sì giovine età con tanto onore? ¶ Allor forse avverrà

amore. ¶ TEOD Caro Giustino, tanto a me dispiace ¶ Questa

Di cagione amorosa un tanto affanno. ¶ Io n'andrò

è la ferita, ¶ Che tanto è a lei più

Temo della sua vita, ¶ Tanto dolor l'opprime. ¶ TEOD

ne fe' motto, ¶ Se tanto le spiacea la sua

lei dal core un tanto affanno ¶ Col dolce acquisto

non tollera indugio un tanto affare. ¶ SCENA QUARTA ¶ teodora

So che le recherò tanto piacere ¶ Quanto n'avesse

ritorni, ¶ Questi pochi momenti ¶ Tanto saranno a trapassar più

consegnare al messo. ¶ Perché tanto è il contento ond

le degne grazie a tanto merto. ¶ TEOD. O voi

e di ricchezze ancora ¶ Tanto mi diè la sorte

ragione, opra la mente, ¶ Tanto in un punto solo

terrestre e vile, ¶ Allor tanto preval che rompe il

dividea tant'aria e tanto mare? ¶ Sì, la cagione

Che ponga fine a tanto tuo lamento. ¶ È di

contra me ragioni adduci, ¶ Tanto più l'alma mia

SOF. Il mio dolor tanto nel sen si avanza

ogni sua speranza; ¶ E tanto fa più grave il

siegue. ¶ Tu per trovarmi tanto mar passasti; ¶ Io per

poiché il Cielo avverso ¶ Tanto non mi permette, perché

Quando vive colui che tanto brami? ¶ Forse ti duol

dilungati dalle armate navi ¶ Tanto eravam, che la metà

speranza e senza aita ¶ Tanto n'andò lo sconsigliato

grato il viver vostro, ¶ Tanto quello che opraste il

come conduci ¶ Per strade tanto ignote a menti umane

almo signore, è retto, ¶ Tanto più in una cosa

improvviso fuoco. ¶ Talor può tanto in tenera donzella ¶ La

m'avveggio che di tanto bene ¶ Non si può

suo saper la vita, ¶ Tanto merto si fe', che