Vittorio Alfieri, Mirra, 1786

già troppe, e a te ben conte ¶ tragedie, ond

d´esse meno a te dispiaccia ¶ di te fregiar

a te dispiaccia ¶ di te fregiar: benché di tutte

di MIRRA consacri a te il dolore. ¶ VITTORIO ALFIERI

il puoi. Quindi a te vengo; e prego, ¶ che

ch´io tremante a te corro; e te scongiuro

a te corro; e te scongiuro ¶ di far sospender

in me, come in te sola io poso. ¶ SCENA

Dea di questa ¶ a te devota isola sacra, a

Perèo, m´ascolta. — ¶ Se te stesso conosci, assai convinto

scerre, ¶ senza pur dubitar, te scelto avria. ¶ Quindi, eletto

io: ne accetto ¶ da te l´augurio. ¶ Ciniro ¶ Ah

atto, ¶ mestizia è in te. Chi della propria vita

è questa, ¶ che a te non lice più ingannar

non lice più ingannar te stessa, ¶ né altrui. Del

sono ¶ d´orror per te... Ma, s´io pur

volubil, tu stessa, a te nemica, ¶ vittima farti del

umano. — ¶ Io, data a te spontanea mi sono: ¶ né

Ove ciò fosse, ¶ a te il direi: te sovra

a te il direi: te sovra tutti estimo: ¶ né

né asconder cosa a te potrei,... se pria ¶ non

pur darmi ¶ volessi a te, non ti apprezzando: e

l´ardisco ¶ chiedere a te. Fatal domanda! il peggio

or sì tosto da te stessa affatto ¶ discordi? Il

il partir: sollievo in te... ¶ Pereo ¶ No, Mirra: ¶ io

mezzo alcun proporrai, che te sottragga ¶ a sì infausti

conforto, ¶ se non in te, ritrovo?... A te venìa

in te, ritrovo?... A te venìa... ¶ Euriclea ¶ Io da

quinci ho visto Perèo; te da più grave ¶ dolore

tanto ti spiace, a te più dirlo ¶ non mi

di pietà vera in te, fida Euriclèa, ¶ tu sola

l procacciarmi morte; a te la chieggio... ¶ Euriclea ¶ Oh

io spesso ¶ udia da te, come antepor l´uom

madre mia seconda, in te ritorna. ¶ Euriclea ¶ ... Oh figlia

il vieppiù raffermarmi, a te si aspetta. ¶ Tu del

ho fatto, che a te venga. ¶ Nessun di noi

nulla; e noi primieri ¶ te ne sciogliam, noi stessi

noi stessi; e, di te degno, ¶ generoso ti scioglie

noto il tutto: ¶ di te, del sangue tuo cosa

tu parli ¶ sospirando infra te? ¶ Ciniro ¶ Lascia, deh! lascia

Tu mal cominci: a te non sono ¶ signor; padre

che resta, ¶ senza di te? Ben di Perèo tu

Ma pur, quanto a te piace, appien si faccia

io spero. ¶ Noi, dopo te, noi pure i sensi

scoglio, ella si sta: te solo ¶ e vuole, e

né sdegno alcuno in te destar debb´ella, ¶ più

morte farmi. ¶ Cecri ¶ A te, Perèo, ¶ noi l´affidiamo

Ah! tale ¶ durezza in te, no, non creda: sperato

mostri... ¶ Pur, se a te giova, io piangerò, ma

io tosto ¶ sola con te; non più vedermi intorno

la vita ¶ che per te sola io serbo (questa

tempo ¶ ingannar, se a te giova; a porre in

Deh! meglio ¶ Mirra e te stesso in un conosci

d´ogni mio mal te sanator pietoso; ¶ ch´io

pietoso; ¶ ch´io stimo te, ch´io ad alta

alta voce appello, ¶ Perèo, te sol liberator mio vero

deh! questo istante a te davver sia fausto, ¶ come

più insoffribil, che a te: non io per tanto

resti scampo a chi te perde, udrai. ¶ SCENA IV

trasse; ¶ ma, più di te potea natura: i Numi

stesso, ¶ poich´ei da te partir non vuolsi, anch

vo´. Più suora a te, che madre, ¶ spero, mi

tuo lungo ¶ nasce in te il vaneggiare. Ah! vieni

falli... la pena... a te chiedeva,... io stessa,... ¶ or

inorridisci?... e taci? — A te fia dunque ¶ l´ira

i genitori tuoi, ¶ quanto te stessa, coll´infausto fine

fine ¶ che alle da te volute nozze hai posto

ingannato e offeso, ¶ da te sapere (e ad ogni

vergognarti, ¶ che mai da te non si scompagna:... ah

tutto, ¶ sì tutto in te mel dice, e invan

nieghi;... ¶ son figlie in te le furie tue... d

turbamento ¶ cotanto è in te;... tale il tremor; sì

ogni inaudito sforzo ¶ per te, se la mi sveli

immolando al tuo dover te stessa: ¶ ma, più di

stessa: ¶ ma, più di te possente, Amor nol volle

non vuoi sdegnato ¶ contra te più vedermi, io già

e voglio. Né a te stessa cruda ¶ esser tu

l´uom ch´ami. ¶ Te ne scongiuro, parla: io

ch´io tosto ¶ da te... per sempre... il piè

creder, no... Deh! lascia, ¶ te ne scongiuro per l

aggiungerassi ¶ del genitor?... Da te morire io lungi?... ¶ Oh