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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Oriana Fallaci, Penelope alla guerra, 1962

concordanze di «te»

nautoretestoannoconcordanza
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non sono.» ¶ «Che non te ne importi nulla di
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genio, lo so. A te è rimasta degli americani
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Se fossero tutte come te, potrei ritirarmi in un
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insalata fresca. Accanto a te Martine sembra una foglia
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vecchio è innamorato di te e tu lo sfrutti
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Accidenti! Hai inventato di te stessa un personaggio che
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ci saresti andata da te. Da quando ti conosco
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è stata qualcosa per te. Di Richard non ricordava
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nulla all’infuori di te. Sai, caro, mi capita
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s’era innamorato di te. Sai, in fondo lo
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non innamorarti in America: te la caveresti male, mon
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ricordo proprio tutto di te: che volevi studiar pianoforte
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d’aria ma non te ne importa, lo stomaco
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si rovescia ma non te ne importa, ed era
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d’aria ma non te ne importa, lo stomaco
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si rovescia, ma non te ne importa. Ora via
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una edizione straordinaria per te.» E con un comico
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adorabile, Richard!» ¶ «Mai quanto te.» ¶ Un silenzio pericoloso lievitava
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sì? Io ho rovinato te? Io che ti proteggo
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che è innamorata di te?». «Ma Joseph, ha dodici
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chi sei né a te per capire chi sono
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che sono commosso da te e dalla colpa che
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non coinvolge necessariamente anche te. Hai torto a parlare
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Io so poco di te, è vero. Tu sai
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nuovo numero.» ¶ «Peggio per te: ognuno è padrone d
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chiamato Martine. Ho chiamato te. Posso vederti?» ¶ «Se vuoi
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Dopo, posso salire con te? Oggi non ho voglia
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Preferirei una tazza di .» ¶ «Tè?!» ¶ Lo fissò con
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una tazza di tè.» ¶ «?!» ¶ Lo fissò con odio
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odio: per fare il doveva scendere in cucina
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Sistema americano.» ¶ Versò il nella tazza: malignamente pregustando
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una tazza di pessimo .» ¶ «Queste banalità sono indegne
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banalità sono indegne di te, Giò cara.» ¶ «Banalità?» ¶ «Appunto
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Depose la tazza di , tirò fuori la pipa
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pietà. O me, o te: questa è la legge
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va bene. Peggio per te.» ¶ Si alzò, le andò
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Dick, vero? Ma sì: te lo leggo negli occhi
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scappare, vero? Ma sì: te lo leggo negli occhi
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mammy.» ¶ «Bill è con te, figliolo?» ¶ «No, mammy.» ¶ «Sai
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ha famiglia, mammy.» ¶ «Ha te, figliolo.» ¶ «Mammy, stai dicendo
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fare a meno di te». Oh, Dio! E da
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proposito: cosa voleva da te, l’altro giorno?» ¶ «Nulla
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preparato a riceverlo: come te. Di conseguenza voglio essere
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si interessa davvero di te, il miracolo ne è
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si interessa veramente di te. Ti chiedono come stai
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Si informano su di te, ad esempio: mai però
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esco sempre volentieri con te.» Poi, rivolta a Giovanna
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come sto facendo con te. Mi segui?» ¶ Lo seguiva
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me accompagnarti.» ¶ «Io accompagno te e poi tu accompagni
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melodrammi? “Ho bisogno di te.” Ecco: ho bisogno di
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Ecco: ho bisogno di te. Perciò dormi bene, riposati
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detto: «Ho bisogno di te»: nient’altro contava. Chiuse
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me venire a prendere te.» E in questo ricordo
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ora. Passerò io da te. Ciao, scusami, ho fretta
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capito. Vedi, Giò, a te posso dirlo: quando lo
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dispiacere sentirmi dimenticato da te. Nemmeno un rigo, nemmeno
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fissa. Se fossi in te, sfrutterei solo superficialmente il
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alcun modo degno di te: io lo so. Però
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annunciato: «Le voglio». ¶ «Che te ne fai, Martine? Non
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ho grosse novità per te. Ho deciso di cambiar
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non è fatto per te?» ¶ «Nemmeno. Il mio parere
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so più lunga di te. Dick non è ciò
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dei negri?» «Non con te, Bill.» «O.K. Dick
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piantò dinanzi al ragazzo. ¶ «Te lo ha già ripetuto
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sfiorare. «Abbiamo avuto fortuna. Te lo avevo detto, Dick
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e neri. Quanto a te, Giò, complimenti. Ti sei
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lavoro a modo mio, te l’ho detto. E
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lo sapevo prima di te. Ti auguro d’essere
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qual è la sorpresa?» ¶ «Te la dico più tardi
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si torna alle sei. Te la senti di alzarti
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Se alzi un braccio, te lo vedi spazzar via
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Molto più seria.» ¶ «Figurati!» ¶ «Te lo racconterò, un giorno
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Fai un passo indietro, te ne vergogni, fai un
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sporge, e giuri a te stesso che in futuro
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qualcuno ha aperto per te. Resti sulla soglia senza
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cos’è Bill per te?» ¶ «È… l’uomo che
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bellissime, sai? Non quanto te, si capisce.» ¶ Il Canada
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v’è erotismo in te: solo cerebrale passione che
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si crede padreterno come te, addolori Martine, rompi le
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parto, mi dispiace per te. Sto per firmare un
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Gomez, mi dispiace per te. Resto in America, signor
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importa. I tipi come te si salvano sempre. Quanto
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tipo in gamba: come te. Mi capisce, mi assolve
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uomini, Igor: uomini come te e come me, con
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guarderà. E poi non te l’ho detto che
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ci vai a letto, te ne innamori: ed ora
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Comunque non sta a te condannarmi per Francesco. Tu
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piccolo uomo. Ascoltami, Giò: te la immagini Martine che
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e prepara la cena? Te la immagini Martine che
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Non è degna di te. Ti divorerebbe. Pensaci bene
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Bill. Richard è da te?» ¶ «No, Florence. Sto lavorando
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crudele.» ¶ «Non più di te.» ¶ «Io non ho scelta
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scelta.» ¶ «Io meno di te.» ¶ Era un pomeriggio ventoso
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mio nome è Martine.» ¶ «Te lo proibisco!» ¶ «Hallo? La
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Martine! Ah, questa non te la perdono, Martine!» ¶ «Come
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Voglio sapere dov’è.» ¶ «Te l’ha suggerito Martine
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è?» ¶ «Ed anche se te lo dicessi? Non vuole
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vuole vedere nessuno: né te, né me, né Florence
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abbiano di diverso da te? In cosa credi che
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che siano peggiori di te? Piccola ipocrita presuntuosa. Ti
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chi glielo dice. ¶ «Ridillo.» ¶ «Te lo ridico. A Dick
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che non passava con te? Dove credevi che si
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denaro che sprecava con te? Nel foglio paga di
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cacciato me, caccerà anche te: garbato finché si tratta
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amore. Lo dico per te, per me, e per
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mi ero sbagliato su te: questo complica maledettamente le
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mi sei più cara te.» ¶ «Nemmeno io.» ¶ «Capisco Dick
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scegliere tra me e te, e ci voleva tutti
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porta socchiusa.» ¶ «Bene.» ¶ «Allora te ne vai, Giò?» ¶ «Certo
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lui per cercare anche te. Ridicolo, no?, per un
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mi avrebbe allontanato da te.» ¶ Giovanna si avviò con
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Dick per cercare anche te.» ¶ «Un ventino, please. Un
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mi sei più cara te.» Nemmeno io; nemmeno Richard
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fa che nutrirsi di te, di ciò che hai
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un bungalow tutto per te, e la piscina, e
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uomo più forte di te. I tipi come te
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te. I tipi come te si buttano sempre sui
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tanto vale star qui. Te ne pentirai se non
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come Dick e come te; un’America che può
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siamo fatti la guerra. Te lo scrivo dopo avere
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definitivo, o me o te, o la vita o
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fosse non dipende da te: questa è la sola
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possa perdere tempo per te: essi si chinano più
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a lungo sopra di te, magari ti fasciano e
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tesoro.» ¶ «Grazie.» ¶ «Ah, beata te che sei stata in
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fin dall’inizio, con te…» ¶ «Senti, Giovanna. Io ho
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irritante.» ¶ «Ma io voglio te, Francesco!» ¶ «Peccato. Prima io
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Peccato. Prima io volevo te e tu non volevi
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ed io non voglio te. Non ci si incontra
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Giovanna?» ¶ «Anche per ritrovare te.» ¶ «Mi dispiace.» ¶ Un lungo
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uomini: o me o te. O me o te
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te. O me o te. O me… ¶ Spense la
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peggio è che non te lo chiedono nemmeno, questo