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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, Magari domani resto, 2017

concordanze di «te»

nautoretestoannoconcordanza
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chilo ancora sigillato. “Dannato te, ovunque tu sia,” sussurrai
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Così avrai sempre con te tua figlia a illuminarti
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altro passettino in avanti: “Te l’ho mai detto
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Ho una causa per te”. ¶ Ed eccomi qua, nella
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fumetti. ¶ “Il lavoro per te è qui, svoltato l
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ma mi fido di te, devi trovarmi qualcosa, qualunque
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il lavoro giusto per te!” riprende. ¶ “Pensavo di fare
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e lo do a te perché mi fido e
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a due passi da te” e mi porge un
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me, pensavo che non te ne importasse più!”. ¶ “Scusa
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perfetto! Ma, perché, secondo te nel passato le stronzate
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due anni meno di te!” ha gonfiato il petto
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due anni più di te, ma quei due anni
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è stata tutta per te, sì, proprio per te
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te, sì, proprio per te) lontano per sempre. Perciò
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po’ di più a te e alla tua felicità
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a prendersi cura di te quando non ci sarò
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l’avvocato, se non te lo sei scordato. Così
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è venuta stamattina da te...” ¶ “Quale signora?” ¶ “Quella bionda
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senso?” ¶ “Stai parlando di te... e così mi stuzzichi
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progetti mai. Anzi, spesso te la portano via, la
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vuole e tu nemmeno te ne accorgi. Parlo sempre
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che stava aspettando, pensavo te lo avesse detto...” ¶ “Ah
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già è difficile, nun te ce mettere pure tu
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viaggiare per venire da te...” ¶ “No, io penso che
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miei, ma pecché nun te fai crescere ’e capill
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movimento e chiarisce: “Nun te preoccupà, Kevìn tiene il
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pelle senza che tu te ne accorgessi. Non dico
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cosa speri, l’amore te lo regala se ne
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di uomini.” ¶ “E a te non interessano gli uomini
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rispettarti, avere cura di te. Hai cura di te
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te. Hai cura di te, Luce?” ¶ Sollevai le spalle
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io credo che a te del calcio non importa
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una sigaretta. ¶ “Odora di ,” commentai una volta, e
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rispose: “E quello il ci sta dentro”. ¶ Arrivammo
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quel sorrisino perfettino. A te, invece, ti attizza e
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carità, sono contenta per te e ti auguro una
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troppo e fa: “Chi te l’ha detto?”. ¶ “Nessuno
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ha poteri su di te.” ¶ Mi trascina in ingresso
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di una femmina come te...” e sorride ancora. ¶ Ci
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me, nel caso non te ne fossi accorto.” ¶ “Embè
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ma non quelli come te, mi dispiace.” ¶ “Come me
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saperlo, la penso come te. E gliel’ho anche
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Bene, sono contenta per te allora. Sai già se
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perciò non credo che te lo lascerò educare!” ¶ “Hai
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be’, dai, scherzavo, non te la prendere...” dico mentre
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a un metro da te e ti irradia il
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li ha dati...” ¶ “Già te li ha dati? E
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a buffi quando meno te lo aspetti.” ¶ Lui cercava
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nonna ad avercele appizzate...” ¶ “Te le ridò,” disse guardandomi
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amore e la felicità te li devi meritare ogni
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poter contare su di te.” ¶ “Ecco, bravo. E io
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potrò contare su di te?” ¶ “Sempre, picceré, sempre. Ti
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yogurt?” chiedo. ¶ “Sono per te,” fa lei, e continua
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guardarmi. ¶ “Per me?” ¶ “Per te, per la tua colazione
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ti impegni con tutta te stessa a sembrare diversa
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E lo so, perciò te li ho presi.” ¶ La
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a fare le scorregge. Te lo insegna la vita
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Come devo fare con te?” ¶ Ma io non l
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hai ragione. Ma che te ne fai di tutto
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solo di più perché te ne stai lì a
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me, non dipende da te. Sì, come tutti, hai
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carichi di attesa. ¶ “Non te l’ha detto?” ¶ “No
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fosse preso cura di te e dei tuoi figli
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nei suoi confronti. ¶ “A te te stanno scemunenn’ in
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suoi confronti. ¶ “A te te stanno scemunenn’ in quella
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me, forse anche come te, per quelli che credono
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porti la foto con te?” ¶ “Boh, non lo so
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assai, Luce, sì preziosa, te voglio bene! Torno a
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un passo davanti a te per sigillare le voragini
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un senso senza avere te accanto alla quale riscaldare
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polsi senza che tu te ne accorgessi. So che
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posto?” ¶ “Persechella? Ma chi te sape? Come si permette
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sogni. E poi chi te l’ha detto? Forse
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lei innanzitutto, e per te, che così non hai
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la responsabilità su di te”. ¶ “Mi chiedo perché non
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lo voglio sapere, ma te vulevo dicere che sei
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giorni e parla di te come fossi la sua
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poi, “non so, con te mi sento di poter
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diversa, persone comme a te, che hanno studiato, ca
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ancora, ma dentro di te già ’o ssaje che
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o ssaje che significa, te lo leggo in volto
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a lui. Kevìn con te sta bene, e poi
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so anche che quando te succere ’na cosa così
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muro, e tu nemmeno te ne accorgi.” ¶ Pasquale resta
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che lo faccio per te. Se qualcuno non ti
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Tolkien. ¶ “Sì...” ¶ “E che te ne pare?” ¶ “Il problema
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giochini. L’umanità nun te fa magnà, o ssaje
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Vabbuò, Luce, parlare con te dei massimi sistemi è
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andiamo al punto: secondo te la signora è una
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troverai un altro... nun te preoccupà, hai ancora tutto
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penzà, arriverà anche per te il principe azzurro.” ¶ Ma
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però, ecco, a nun te vedé cchiù, insomma...”. ¶ Dovrei
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Io tengo bisogno ’e te, ma anche di Manuel
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sentì bbuono. Io quando te veco...” e si avvicina
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c’ha due belle te...” sto per dire, prima
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faccia, da qui nun te ne vai!” ¶ Il ragazzino
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Mò chiamo babbo e te faccio vedé io!”. ¶ “Chiamm
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che lei creda in te, che ti faccia sentire
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quando apriva la bocca te ne dovevi solo fuggire
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anche un’anima. A te, invece, iddio l’anima
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invece, iddio l’anima te l’ha data, e
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l’ha data, e te l’ha data anche
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di amore. “Mannaggia a te, vieni qua” e mi
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starei alla larga da te...” ¶ “Faccio tanta paura?” ¶ “’Nu
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le cose.” ¶ “E secondo te nun l’aggio fatto
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che ha chiesto di te, voleva sapere dove abitavi
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ho pensato solo a te e ad Antonio. Ma
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eppure sa tutto di te.” ¶ “E io niente di
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piacciono le femmine, nun te preoccupà,” dico allora, “però
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sforzo di spiegare. “Tu te lo ricordi papà?” ¶ Lei
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accussì!” ¶ “È che non te lo ricordi...” ¶ “Comunque don
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pensi di lei, secondo te è una buona madre
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mia madre... come a te importa che tuo padre
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ami, e il retino. Te piace?” ¶ Papà sorrideva come
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tutto, di partire, come te, di fuggire da tutta
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Cosa?” ¶ “Di persone come te...” e si trascina la
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contro, “ma perché non te ne stai a sorridermi
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a prenderti cura di te, a rispettarti e a
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e rispondere: “Aspettavo giusto te”. ¶ In ogni caso questo
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C’è qualcuno con te, anche se non padre
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di voler trascorrere con te la mia vita, ma
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nel cesso. Perché con te così andrebbe a finire
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più famiglia lui di te”. ¶ Il bastardo accusa il
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nido d’amore. Invece te ne sei andato all
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Invece rispondo: “Ma che te ne fotte?”. ¶ “Certo, sai
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trattato con riguardo da te... quasi quasi ne approfitto
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Sei troppo preso da te per volere il male
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basta cu ’stu coso, te stai scemunenn’. Andiamo a
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La famiglia è importante, te ne renderai conto quando
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insieme. Quando toccherà a te innamorarti, fallo con attenzione
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vedo ridere. ¶ “Potrei sposare te...” fa lui. ¶ Mi scappa
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una matta. Anche a te piacciono le montagne russe
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Sono semplici bambini come te, privati del diritto fondamentale
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ci sarò sempre per te. E anche per Alleria
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ci sposeremo io e te”. ¶ “E avremo anche dei
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mi incalza. “O nun te chiamm’ nemmeno Luce?” ¶ Le
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ambress’, perché se no te vatt’!” ¶ “Sì, sono avvocato
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in viso: “E a te che te ne fott
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E a te che te ne fott’? Dorme, nun
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ne fott’? Dorme, nun te preoccupà, che a mio
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e nisciuno, tantomeno di te!”. ¶ “Domattina sarei venuta a
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soprattutto a Kevìn, che te vò bene!”. ¶ “Anch’io
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e ti giuro che te lo avrei voluto dire
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marito. Ho lottato per te e per tuo figlio
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fosse per me, Luce, te perdonass’, perché aggio bisogno
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perché aggio bisogno ’e te, e non solo per
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diverso, si fida di te e delle persone, e
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scetato. E mò secondo te che dovrei fare? Lo
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o brutte che siano, te le trovi all’improvviso
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pieni di mele. A te sarebbero pieni di abbandoni
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e lui, meglio per te. Io ancora non ci
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casa della nonna?”. ¶ “Eh. Te lo ricordi sì che
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chiesto scusa.” ¶ “Scusa?” ¶ “Già. Te la vedi nostra madre
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che dovevamo parlare? Di te soprattutto, e di suo
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Sì tropp’ ruffiano, Antò, te l’ho sempre detto
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Però non dire che te l’ho detto. Come
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Non è che non te lo voglio dire, è
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lo giuro. Uccido prima te e poi me. E
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dice adesso?” ¶ “E quando te lo dovevo dire?” ¶ “Magari
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figuriamoci una romanticona come te.” ¶ “Fra tutti i miei
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il corridoio. ¶ “Vengo con te,” urla Carmen e mi
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motivi per dubitare di te.” ¶ Lei mi guarda dritta
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per un braccio. “Luce, te vulev’ dicere che... insomma
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Kevìn ha chiesto di te. E quando oggi è
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aggio pensato subito a te, perché io nun l
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allora, “non mi interessa, te la puoi tenere. E
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Veramente...” ¶ “No, Luce, io te voglio bene, o ssaje
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stato? Noi abbiamo rinunciato, te l’ha detto Manuel
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Ma che hai cumbinate? Te veco diversa...”. ¶ “Ho acchiappato
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fa serio. “Uuuhhh, Luce, te ne sei andata e
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sangue? Tira a campà, te lo ripeto.” ¶ Afferra il
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una coppia io e te, dentro e fuori da
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un vecchio rattuso come te solo per fare un
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non poco vedere anche te con un bel paio
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fa mai): “Hai deciso, te ne vai?”. ¶ Annuisco. ¶ “Allora
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il lavoro giusto per te...” ¶ “Già, sì, può darsi
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miei pensieri. ¶ “Niente, nun te preoccupà, è che mica
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fino in fondo con te, vecchio amico, ballo con
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improvviso, si innalzeranno tra te e il tuo passato
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e il tuo passato, te e le persone che
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s’adda parlà. ¶ “Non te preoccupà,” ha precisato subito
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scirocco nei capelli. A te” e si avvicina a
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Poi volevo brindare a te, e mi giro verso
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la vita. E a te, Carmen, che conosci il
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occhi su Antonio. A te, fratellino, che mi hai
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su di lui. A te, che mi hai donato
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frase tanto romantica, a te, che pure se a
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parli troppo e nun te capisco, pure se tieni
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finito di brindare. A te, nonna, che mi segui
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segui da lassù, a te che mi hai insegnato
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può che essere per te, Alleria, e sbircio sotto
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non puoi intervenire. A te, Cane Superiore, e torno
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un po’ incazzosa. A te, che sei come me
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devo chiarirmi, soprattutto cu’ te, Luce, che ti starai