Vittoria Colonna, [Rime], 1538

sole, ¶ Che lasciò in terra sì onorata spoglia. ¶ Giusta

novei colori ¶ Orni la terra de' suoi vaghi fiori

scoglio miro intorno ¶ La terra e 'l ciel nella

di viole ¶ Stava la terra, e 'l mar tranquillo

e spedita, ¶ Ritiri in terra, essendo in ciel unita

mondo adorno, ¶ Vaga la terra e 'l ciel lucido

il lume usato ¶ In terra a noi nè in

bel sol fu in terra spento, ¶ O è confuso

la vide chiara in terra. ¶ Così fra questi due

sole, ¶ Mi parea in terra far lunga dimora, ¶ Non

mondo adorno, se la terra porge ¶ Le sue vaghezze

l'aere e la terra e 'l mar dovrebbe

con umíl forma in terra i dei. ¶ Ma se

Man, l'altra in terra, e sol tra noi

tosto si spera in terra e 'n onda ¶ Pace

beato, chè qui in terra sono, ¶ U' le tue

Fur chiari specchi in terra al viver mio. ¶ Or

in cielo, e 'n terra è ancor la prima

notte sgombra, ¶ E dalla terra il gelo o la

Voi che miraste in terra il mio bel sole

salde ¶ Mentre stabil la terra e mobil l'onde

e a forza in terra giacque. ¶ Non convien bel

oppur fronde novelle ¶ La terra, nè sparir fa tante

risplende, ¶ Non mostra in terra i divin raggi ardenti

disegno ¶ Da colorirsi in terra; ond'ei beato ¶ So

non mi spetro ¶ Da terra sì, ch'io le

se ciò è in terra, che fia dunque poi

gli gìa dietro in terra e dal leggiero ¶ Nostro

vide qua giuso in terra eguale ¶ All'alma (sua

il grave peso della terra ¶ Lo spirito che vola

ch'altra poi miglior terra il circonde, ¶ E più

Per metter foco in terra, e vuol ch'ell

i sospiri, ¶ Consuma in terra quanto al senso piace

largo cielo, ¶ Qui in terra chiuso in picciol mortal

or Dio qui in terra conte ¶ L'eterne glorie

L'aere e la terra e l'uno e

al ciel discese in terra, ¶ Temer dell'antico oste

profondi ¶ Abissi e in terra e in ciel è

sperare il conquisto di Terra Santa. ¶ Già si rinverde

mal da noi gradita, ¶ Terra che 'l gran sepolcro

non scendea qui in terra a farsi ¶ Uomo, e

orni ed ammante ¶ La terra, e corran puro nèttar

i monti, ¶ Trema la terra e 'l ciel, turbansi

Bella cagion, che in terra l'uom diviso ¶ Rende

campo aperto, ¶ Prese di terra in croce un picciol

più lesse ¶ Volumi in terra, in ciel sarà beato

Madre a Dio in terra con divina cura, ¶ Vedendo

lontani. ¶ Dio morì in terra; or ne' superni chiostri

Ti godi, e 'n terra avesti alto soggiorno ¶ Che

sol del paradiso in terra ornasti ¶ Del mortal sacro

core ¶ L'adorò in terra Dio, che 'l cinse

nostra accese ¶ Divino in terra, e quello in ciel

Ebbe a Dio in terra; nè l'invidia offende

noi qui peregrini in terra, ¶ E sazia in patria

diede. ¶ Caterina, se in terra il tuo gran zelo

vile. ¶ L'amasti in terra: or prega in ciel

ardente zelo ¶ Dormiva in terra, e desto tutto in

per destar la pigra terra, ¶ E quetar là su

ella abbracciar la breve terra, ¶ Signoreggiando il senso, ma

han fatto idolo in terra, a morte sfida. ¶ Celar

ciel gli accese in terra. ¶ Così le sacre glorïose

in cielo e in terra, degni ¶ Specchi a noi

mio cor l'arida terra, ¶ Dona dei rivi suoi

GASPARE CONTARINI. ¶ Quando in terra il gran sol venne

più gli occhi in terra, ¶ Ai raggi del gran

il picciol spazio della terra ¶ L'alma, mercè del

i pensier qui in terra sparsi, ¶ Sempre s'avvolge

Fra l'ombre in terra, ma col chiaro stuolo

l glorïoso impero ¶ In terra e 'n ciel del

leggiera ¶ E 'n poca terra ho il cor chiuso

Per poi poter da terra alta levarmi. ¶ Ma più

l piacer falso in terra ¶ Contra 'l dritto voler

si dolga ¶ Che in terra vegga alcun, ch'abbia

tondo ¶ Il ciel, la terra, il mar cinger parea