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Vincenzo Monti, Iliade [traduzione da Omero], 1810

concordanze di «terra»

nautoretestoannoconcordanza
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1810
gittò lo scettro a terra, adorno ¶ d'aurei chiovi
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1810
forti non nudrìa la terra, ¶ e forti essendo combattean
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mortali or crea la terra ¶ niun potrìa pareggiarli. E
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consiglio, ¶ alla dolce fuggiam terra natìa ¶ di concorde voler
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Erettèo ¶ cui l'alma terra partorì. Nudrillo ¶ ed in
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odii sospinto alla dulichia terra ¶ migrò fuggendo, e v
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e la fiorita Pìrraso, ¶ terra a Cerere sacra, e
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Ma lui ¶ la negra terra allor chiudea nel seno
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che tutta ¶ divorasse la terra; ed alla pesta ¶ de
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1810
al suon gemea la terra. ¶ Mentre il campo traversano
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genti tu dall'apia terra ¶ donna d'alta beltà
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Troia abiterete ¶ l'alma terra securi, e quelli in
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o Teucri, all'alma Terra, e un agno ¶ di
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trascelti agnelletti, e della terra ¶ giocondo frutto generoso vino
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degli Achei ¶ scesero a terra, e fra l'un
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quante città contempla in terra ¶ l'occhio del Sole
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dall'alto ¶ Minerva in terra, e piantasi nel mezzo
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arco, e dolcemente a terra ¶ Pandaro l'adagiò. Dinanzi
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Putride intanto nell'iliaca terra ¶ l'ossa tue giaceran
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sotto i piè la terra. ¶ Ti conforta, rispose il
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balzò dal cocchio in terra. ¶ Orrendamente risonâr sul petto
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immensa ¶ passeggia su la terra. Essa per mezzo ¶ alle
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Si versâr tutte per terra ¶ le intestina, e mortale
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colpo, ¶ un salto a terra, e in un col
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Die un salto a terra ¶ Stènelo e corse, e
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al grave colpo in terra ¶ l'eroe ferito, e
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porte di Troia? A terra è steso ¶ l'eroe
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mi mossi, dalla licia terra, ¶ dal vorticoso Xanto, ove
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sì che tosto a terra ¶ saltò dal cocchio in
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che largo ¶ la pilia terra di bell'acque inonda
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1810
e quelli ¶ infra la terra e lo stellato cielo
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tardo ¶ un salto a terra; ed ella stessa ascese
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che spira dalla calda terra ¶ si fa di nubi
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1810
brumal le sparge a terra, e le ricrea ¶ la
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e l'asta in terra ¶ conficcando, all'eroe dolce
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Ma pria morto la terra mi ricopra, ¶ ch'io
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spargean le spume a terra ¶ devotamente, né verun ardìa
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velo ¶ sul volto della terra, e co' Celesti ¶ su
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quanto va lungi dalla terra il cielo. ¶ Allor saprà
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dal ciel trarrete in terra il sommo Giove, ¶ supremo
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1810
voglio, ¶ la trarrò colla terra e il mar sospeso
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1810
volâr bramosi ¶ infra la terra e lo stellato Olimpo
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1810
che traboccando ¶ percosse in terra, e balzò l'altro
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1810
e il fece in terra ¶ guizzar di Dïomede innanzi
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sotto i piedi la terra, e mi divori. ¶ E
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1810
giacer posto nella patria terra ¶ dal valor degli Achei
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1810
anco ai muti ¶ della terra e del mar confini
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1810
notte traendo su la terra. ¶ Della luce l'occaso
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fuggiamo alla diletta ¶ paterna terra, ché dell'alta Troia
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1810
precorre, e discorrendo ¶ la terra tutta l'uman germe
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1810
destro e conficcossi in terra. ¶ Ristette il fuggitivo, e
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1810
balza il Tidìde a terra, e nelle mani ¶ dell
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1810
campioni arrivâr. Balzaro a terra; ¶ e con voci di
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1810
l'Aurora ¶ sorgea, la terra illuminando e il cielo
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1810
opima di greggi odrisia terra. ¶ L'educò bambinetto in
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1810
fea ¶ dal cocchio a terra. Gli cacciò la picca
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un giorno ¶ la nostra terra, e i più prestanti
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1810
cittade, ¶ Trioessa nomata, ultima terra ¶ dell'arenosa Pilo. Desiosi
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Brillò sul volto della terra il sole, ¶ e noi
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l'almo sen della terra erbe produce, ¶ la medica
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ed a Nestorre in terra. ¶ Tal nelle pugne apparve
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1810
amici e dalla patria terra ¶ de' vostri corpi sazïar
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ampie radici ¶ abbracciando la terra, eternamente ¶ sostengono la piova
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1810
agitator riversa ¶ sull'alma terra; né piovean gli strali
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1810
de' venti. ¶ Visto in terra giacente il maculato ¶ serpe
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1810
il Xanto ¶ una gran terra possediam d'ameno ¶ sito
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1810
e poca lista ¶ di terra è tutto della lite
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1810
del bosco alta da terra ¶ nell'orrende mascelle. A
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Ei giacque ¶ lungo a terra disteso innanzi al cocchio
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1810
e mezza giacque a terra. ¶ Diede addietro a tal
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capo glielo sbalza in terra. ¶ Ruzzolò risonante la celata
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1810
seno ¶ si squarcia della terra; a questa immago ¶ pugnavano
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1810
agitata e cielo e terra ¶ d'almo profumo rïempìa
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1810
gli Dei. Dell'alma terra ¶ ai fini estremi a
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Rea, ¶ quando sotto la terra e le profonde ¶ voragini
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1810
col piè santo la terra. Indi dell'Ato ¶ superate
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Sonno; ¶ e l'alma terra d'una man, coll
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1810
Io vado ¶ dell'alma terra agli ultimi confini ¶ a
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1810
che ratta ¶ su la terra e sul mar mi
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1810
infuse: e l'alma terra ¶ di sotto germogliò novelle
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1810
il nume ¶ scotitor della Terra; e a lui venuto
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1810
dal carro ¶ posârlo a terra, gli spruzzâr di fresca
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1810
le narici, ¶ prima a terra n'andò, che la
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1810
avrei travolto semivivo in terra. ¶ Né ciò tutto quetava
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1810
e, Il ciel, la terra attesto ¶ (diessi a gridare
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1810
delle nubi. Olimpo e Terra ¶ ne rimaser comuni, e
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Ettòr. Lo scotitore ¶ della terra evitando il nostro sdegno
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1810
corpo saggiar, piantarsi in terra ¶ di sangue sitibonde. Infin
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Oïlèo mogliera, ¶ dalla paterna terra allontanato ¶ in Fìlace abitava
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1810
e scorrea sangue la terra. ¶ Dell'afferrata poppa Ettor
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1810
nembo ¶ tutta inonda la terra, allor che Giove ¶ densissime
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1810
e il trasse a terra. ¶ Quale il buon pescator
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1810
rovesciò, rassegnò morti alla terra. ¶ Ma Sarpedonte visto de
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1810
d'un salto a terra in tutto punto ¶ si
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1810
un giorno ¶ l'alma terra obbedìa. Ma spento avendo
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1810
retro a conficcarsi in terra. ¶ Ne tremolò la coda
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1810
cocchio un salto in terra ¶ coll'asta nella manca
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e la distende a terra; ¶ tal l'Atride prostese
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rosso si tingea la terra. ¶ Teucri, Argivi, alleati alla
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apra piuttosto qui la terra; è meglio ¶ ir nell
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mondo, ¶ di quanto in terra ha spiro e moto
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che veloce ¶ curvo da terra Merïon raccolse, ¶ e vôlto
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Disse; e quelli da terra alto levaro ¶ il morto
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che lontano dalla patria terra ¶ il misero perì, desideroso
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navi inutil peso ¶ della terra mi seggo, io fra
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far vermiglia una medesma terra, ¶ ché me neppure abbraccerà
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or giace ¶ gittato a terra, e dal dolore oppresso
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1810
Ivi ei fece la terra, il mare, il cielo
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1810
recise manne ¶ altre in terra cadean tra solco e
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1810
in croceo velo, ¶ alla terra ed al ciel nunzia
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1810
sommo ottimo Iddio, la Terra, il Sole, ¶ e l
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giogo andava ¶ fino a terra la chioma, ed ei
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di sotto ¶ l'ampia terra e de' monti le
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de' concorrenti ¶ eserciti la terra. Ed ecco in mezzo
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di forza, e dalla terra ¶ levò sublime Enea, che
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Tremendissimo Otrintìde, ¶ eccoti a terra: e tu sepolcro umìle
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fa di sangue la terra. E come quando ¶ nella
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ovvero ¶ se l'alma terra che ritien costretti ¶ anche
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gli trapassa, e in terra ¶ sitibonda di sangue si
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maggior piaga desioso in terra. ¶ Fe' secondo volar contro
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ombelico; ¶ n'andâr per terra gl'intestini; in negra
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e il volto della terra adombri. ¶ E tu del
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per mano, e della terra ¶ sì disse il grande
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ne muggì l'ampia terra, e le celesti ¶ tube
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contaminati, crudelmente infranti ¶ contro terra i bambini, e strascinate
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andar lasciando strascinato a terra ¶ il bel capo. Sul
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degl'inimici nella patria terra. ¶ All'atroce spettacolo si
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il profondo ¶ sen della terra, e me qui lasci
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devotamente, ¶ n'irrigava la terra, e l'infelice ¶ ombra
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distingua, dirò. Sorge da terra ¶ alto sei piedi un
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cocchi ¶ rader bassi la terra, ed or sublimi ¶ balzarsi
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1810
le cavalle, andò per terra ¶ il timon, riversossi il
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1810
corpo si rovescia in terra. ¶ Qual di Borea al
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sofferente Ulisse ¶ alzar da terra l'avversario, e alquanto
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facendo a un'insensibil terra. ¶ Tacque: e irata Giunon
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dal porlo a morte, terrà gli altri a freno
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l'eroe ¶ dal trucidarti, terrà gli altri a freno
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ei volando ¶ l'immensa terra e il mar ratto
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L'ombra notturna ¶ sulla terra scendea, quando l'araldo
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buon grado, ¶ e per terra e per mar, come
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d'un salto a terra, e così disse: ¶ O
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dura ¶ calamitade su la terra incalza, ¶ e ramingo lo
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fu che di poca terra li coprisse, ¶ perché converso
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per lui mordon la terra. ¶ Terribile ai nemici era
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Come rifulse su la terra il raggio ¶ della decima