Dante Alighieri, Divina Commedia, 1321

doglia. ¶ Questi non ciberà terra né peltro, ¶ ma sapïenza

animai che sono in terra ¶ da le fatiche loro

ramo ¶ vede a la terra tutte le sue spoglie

ancor mi bagna. ¶ La terra lagrimosa diede vento, ¶ che

fiumicello. ¶ Questo passammo come terra dura; ¶ per sette porte

sua sposa: ¶ tenne la terra che 'l Soldan corregge

ci tace. ¶ Siede la terra dove nata fui ¶ su

si riversa; ¶ pute la terra che questo riceve. ¶ Cerbero

sue spanne, ¶ prese la terra, e con piene le

persona. ¶ Elle giacean per terra tutte quante, ¶ fuor d

che testé piaggia. ¶ Alte terrà lungo tempo le fronti

fiacca, ¶ tal cadde a terra la fiera crudele. ¶ Così

fosse ¶ che vallan quella terra sconsolata: ¶ le mura mi

Li occhi a la terra e le ciglia avea

lui ne fia la terra aperta». ¶ CANTO IX ¶ [Canto

fin ch'a la terra ciascuna s'abbica, ¶ vid

i piedi inver' la terra, ¶ sicuri appresso le parole

l muro de la terra e li martìri, ¶ lo

che fu flagello in terra, ¶ e Pirro e Sesto

legge. ¶ Supin giacea in terra alcuna gente, ¶ alcuna si

fiamme cadere infino a terra salde, ¶ per ch'ei

l destro piede è terra cotta; ¶ e sta 'n

essere alcun di nostra terra prava». ¶ Ahimè, che piaghe

gente venisse. ¶ Di vostra terra sono, e sempre mai

acqua e parte in terra, ¶ e come là tra

che l'occhio a terra gette, ¶ se le fazion

mostri in cielo, in terra e nel mal mondo

d'i Teban la terra; ¶ per ch'ei gridavan

la vergine cruda ¶ vide terra, nel mezzo del pantano

odi ¶ originar la mia terra altrimenti, ¶ la verità nulla

per anche ¶ a quella terra, che n'è ben

corridor vidi per la terra vostra, ¶ o Aretini, e

nave a segno di terra o di stella. ¶ Noi

fermò le piante a terra, e in un punto

nomati, e da tua terra insieme presi ¶ come suole

corse ¶ un, crucifisso in terra con tre pali. ¶ Quando

brina in su la terra assempra ¶ l'imagine di

consuma, ¶ cotal vestigio in terra di sé lascia, ¶ qual

poi che fu a terra sì distrutto, ¶ la polver

di demon ch'a terra il tira, ¶ o d

per mare e per terra batti l'ali, ¶ e

ché de la nova terra un turbo nacque ¶ e

se' di quella dolce terra ¶ latina ond' io mia

co' suoi vanni. ¶ La terra che fé già la

al fine de la terra il suono uscie. ¶ Quando

Acri ¶ né mercatante in terra di Soldano, ¶ né sommo

sì come Penestrino in terra getti. ¶ Lo ciel poss

in su la fortunata terra ¶ di Puglia, fu del

indi a partirsi in terra lo distese. ¶ Un altro

io vidi su in terra latina, ¶ se troppa simiglianza

uno, ¶ e tien la terra che tale qui meco

io: «Maestro, dì, che terra è questa?». ¶ Ed elli

i figli de la terra: ¶ mettine giù, e non

tutti muti; ¶ ahi dura terra, perché non t'apristi

dal cielo; ¶ e la terra, che pria di qua

dinanzi a me la terra oscura; ¶ e 'l mio

rotta ¶ la luce in terra dal mio destro canto

lume del sole in terra è fesso. ¶ Non vi

monte in su la terra stare ¶ sì, ch'amendue

mie vene farsi in terra laco». ¶ Poi disse un

lei ciò che la terra non sofferse; ¶ e come

Sordello ¶ de la tua terra!»; e l'un l

suon de la sua terra, ¶ di fare al cittadin

Giove ¶ che fosti in terra per noi crucifisso, ¶ son

l buon Sordello in terra fregò 'l dito, ¶ dicendo

lui conforta, ¶ resse la terra dove l'acqua nasce

piaghe» disse. ¶ Cenere, o terra che secca si cavi

angel che venne in terra col decreto ¶ de la

di lor tormento a terra li rannicchia, ¶ sì che

ella esce de la terra acerba». ¶ E io a

parte, ¶ grave a la terra per lo mortal gelo

Non credo che per terra vada ancoi ¶ omo sì

se mai calchi la terra di Toscana, ¶ che a

occhio vostro pur a terra mira; ¶ onde vi batte

aggravava già, inver' la terra, ¶ ma de li occhi

lascia, ¶ l'udir ci terrà giunti in quella vece

la luna, ¶ vinto da terra, e talor da Saturno

che pur inver' la terra guati?», ¶ la guida mia

Bastiti, e batti a terra le calcagne; ¶ li occhi

che piangea, ¶ giacendo a terra tutta volta in giuso

così giustizia qui a terra il merse. ¶ Come avarizia

mala pianta ¶ che la terra cristiana tutta aduggia, ¶ sì

la pancia. ¶ Quindi non terra, ma peccato e onta

ombre che giacean per terra, ¶ tornate già in su

per vento che 'n terra si nasconda, ¶ non so

arbuscelli ¶ che qui la terra sol da sé produce

le piante strette ¶ a terra e intra sé, donna

mani, ¶ che l'alta terra sanza seme gitta. ¶ Tre

acqua e de la terra, ¶ che quanto posson dietro

scuote; ¶ e l'altra terra, secondo ch'è degna

là dove ubidia la terra e 'l cielo, ¶ femmina

l'orazion de la Terra devota, ¶ quando fu Giove

trapela, ¶ pur che la terra che perde ombra spiri

e che so' 'n terra sparte; ¶ e se 'l

con li occhi a terra stannosi, ascoltando ¶ e sé

a quel de la terra di Iarba, ¶ ch'io

sedeasi in su la terra vera, ¶ come guardia lasciata

a me che la terra s'aprisse ¶ tr'ambo

come da gramigna ¶ vivace terra, da la piuma, offerta

decimo suo passo in terra posto, ¶ quando con li

quanto si discorda ¶ da terra il ciel che più

Tu non se' in terra, sì come tu credi

è permotore; ¶ questi la terra in sé stringe e

fossi assiso, ¶ com' a terra quïete in foco vivo

che là giuso in terra ¶ fan di Cain favoleggiare

dal modo che 'n terra si vede, ¶ sì che

per lei tremò la terra e 'l ciel s

l'aere e la terra e tutte lor misture

la corona ¶ di quella terra che 'l Danubio riga

per l'omo in terra, se non fosse cive

quella parte de la terra prava ¶ italica che siede

quel mar che la terra inghirlanda, ¶ tra ' discordanti liti

Buggea siede e la terra ond' io fui, ¶ che

Iosüè in su la Terra Santa, ¶ che poco tocca

altro per sapïenza in terra fue ¶ di cherubica luce

a far sentir la terra ¶ de la sua gran

e desto ¶ trovato in terra da la sua nutrice

fu fatta già la terra degna ¶ di tutta l

che tutto dì la terra ricoperchia; ¶ né potrà tanta

color che sono in terra ¶ tutti svïati dietro al

a disio; ¶ e in terra lasciai la mia memoria

fame, ¶ non trovandoli in terra cibo alcuno. ¶ Ben so

Guiglielmo fu, cui quella terra plora ¶ che piagne Carlo

che qui luce, in terra fumma; ¶ onde riguarda come

di colui che 'n terra addusse ¶ la verità che

mo nessun diparte ¶ da terra i piedi, e la

l cielo e la terra, ¶ onde fu già sì

mano e cielo e terra, ¶ sì che m'ha

vestita ¶ ne la sua terra fia di doppia vesta

vesta: ¶ e la sua terra è questa dolce vita

non ha loco? ¶ In terra è terra il mio

loco? ¶ In terra è terra il mio corpo, e

mentre ch'ïo in terra fu'mi. ¶ La lingua

I s'appellava in terra il sommo bene ¶ onde

Quelli ch'usurpa in terra il luogo mio, ¶ il

maraviglia, ¶ pensa che 'n terra non è chi governi

a li ubi, ¶ e terrà sempre, ne' quai sempre

ver proferse ¶ mortale in terra, non voglio ch'ammiri

aiutorio. ¶ Ma perché 'n terra per le vostre scole

cui tanta stoltezza in terra crebbe, ¶ che, sanza prova