Ada Negri, Il dono, 1936

dirò, qual luce in terra ¶ avrò lasciata, a gloria

frutti ha ormai la terra ¶ da offrire. Tutto fu

minaccia ¶ dell'inverno alla terra? ¶ O veramente ¶ tuo questo

maturò: chiarezza ¶ che della terra fa cosa di cielo

il resto ¶ era già terra. Ed io non so

Sgorga dal cuore della terra: terra ¶ di mezzo maggio

dal cuore della terra: terra ¶ di mezzo maggio, terra

terra ¶ di mezzo maggio, terra innamorata. ¶ Ed io non

un po' di questa terra ¶ senza bellezza, e so

ch'essi furono, in terra, le mie spine. ¶ I

io sarò ¶ dentro la terra, con le mani giunte

FIORI ¶ Pochi metri di terra ¶ fra l'abside del

ma il rosaio in terra ¶ li vince con la

me le linfe ¶ della terra che premo – e non

che cade. ¶ AMOR DI TERRA ¶ Buttarmi, stesa, sulla scura

Buttarmi, stesa, sulla scura terra ¶ d'un solco che

il cielo, ¶ tutta la terra mista alle mie membra

luce in sé contenne, terra. ¶ DIAMANTI ¶ Dopo la pioggia

sin che avrà la terra ¶ le sue stagioni, e

Signore agli uomini, alla terra. ¶ Ma un sordo schianto

e lo ripiomba in terra ¶ dell'uomo la condanna

o regina, alla tua terra: ¶ benedicila, o santa, in

ed uguale alla tua terra ¶ disadorna e ferace, alla

e ferace, alla tua terra ¶ lombarda, che piú dona

poco. ¶ Fiorisce ancóra la terra ch'io cosí presto

si può vivere in terra ¶ senza il bene che

legge, antica ¶ come la terra che ci nutre, piego

con la fronte a terra ¶ nella nostra miseria che

tuo nome; e toccan terra ¶ con leggerezza d'ali

qual tremenda penitenza in terra ¶ non sarei pronta? Sí

che il martirio in terra ¶ fu consumato, tuoi sono

mormorando: – Bella ¶ è questa terra; e pur nati non

non siamo ¶ per questa terra. – Una serenità ¶ senza nube

udrò, per tutta ¶ la terra, ovunque sia carne che

il mio passaggio in terra, e sordo il muro

quest'antico ¶ lembo di terra ove ogni zolla è

sia. ¶ Cosí grande, la terra. Cosí angusta ¶ la vita

fan le voci della terra, il tuo ¶ Volto rifulge