Lorenzo Viani, Ritorno alla patria, 1930

su quelli incotti di terra e inselvatichiti di pelame

che desse fuoco alla terra. ¶ Tutte le confraternite lo

non abbia mai veduto terra scoperta! — malignava il gobbo

guardarci. ¶ — Se caschi in terra con quel grugno... scassi

il cielo e la terra, e noi non avremo

palmi più su della terra, tutti gli stinchi della

lordura lo impegolava alla terra. Gli occhiali di sotto

quando è confitta in terra con una spilla che

cinse di siepi la terra e disse: Questo è

pesantezza della casamatta. La terra, immane cortile dove s

le volte su questa terra maledetta. Le vittime s

sono avvincati verso la terra e i vetrici e

tra la lordura della terra, incapaci di scagliarne un

si sedevano sulla nuda terra intorno a l’uomo

le grotte, leccando la terra come assetati, col corpo

l’acre profumo della terra sconvolta, tra esiti e

immensità. ¶ Cuore scassava la terra col marrello sulla porca

sua spelonca. Impastato di terra, scolante sudore, parve una

missionari quando ritornarono di terra Santa. Quando la ritrovò

nero e cadde sulla terra afflosciata come una statua

tracciavano solchi fondi, dalla terra rossa esplodevano, zirlando, le

campo era fiorito, la terra scavata di fresco, stendeva

nero passavano sulla soffice terra delle tombe come uccelli

tirare tre braccia di terra addosso! ¶ All’arco del

come le ghiove della terra angolosa, dalle bocche asciutte

alte come torri, giallo-terra con traversali neri, rosso

formiche, quattro braccia di terra addosso me la vengo

il capo verso la terra. Uno spettro portava sulle

dei marinai scese a terra e portò seco Amedeo

fumava nella pipa di terra e parlava con il

emigranti fissavano atterriti la terra. Amedeo, dalla banchina, osservava

facevano gettar baci alla terra e al cielo, gli

uomini salutavano, piangendo, la terra che li cacciava dal

che si arrapinavano sulla terra: “per amare gli uomini

le loro pipe di terra e favellavano di venti

ma diventa amico della terra che smusa il mare

Un soldo guadagnato in terra ne val dieci guadagnati

un soldo guadagnato in terra si può possedere, i

vicino al battito della terra, il vento dell’Alpe

molte ¶ mandre quando la terra si rinverde: ¶ Aspre macchie

di noi andremo a terra vestendoci dei loro panni

la nostra fetta di terra è là, lo sapete

alle colonne rese alla terra una folla convulsa e

La sera scesero a terra i marinai franchi. I

Rossa stramazzò per la terra e mescè sangue dal

atterrito: un profumo di terra palustre gli dette i

mare aveva sepolto la terra, abissato i monti, inghiottito

mari, sotto cui la terra si sgretolava al battito

l’uccellino pitturato di terra rossa. ¶ Una goletta tutta

porto. ¶ — Quattro pertiche di terra sarebbero assai per campare

Pigliate una libbra di terra rossa e una di

rossa e una di terra gialla e una manata

nave ebbe reso alla terra la ciurma, gli amici

ai docks, scesero a terra. Il Tarmito seguiva quella

un uomo guardava la terra come colui a cui

rimanere là, nella nostra terra. Senti, bella parola: Nostra

di nostro nemmeno la terra che ci ricoprirà. Voglia

che pareva fosse la terra che rullasse sotto le

candelabri rivolti verso la terra e sembrano che siano

apprese sui libri. ¶ — Chetati: terra sterile — urlò l’omino

tumore celeste rappresentava la terra sul mare. Il globo

moto di rotazione alla terra e l’osservava col

una boccata d’aria? ¶ — Terra sterile. In un Tempio

lama che recide la terra musicarono il silenzio. L

i piedi pesanti nella terra divenuta soffice, il pollino

foresta. ¶ Un desiderio di terra lo punse e si

pacciame mèzzo, trovò la terra densa ed acre di

di basalto esplodevano dalla terra succosa, testimoni di civiltà

alti ricadevano profondandosi nella terra, dove ripigliando radice, si

tante mai pertiche di terra che mi darebbero dovizia

inghiottì separandoli dalla loro terra. ¶ Isaia fu portato al

gigantesco feticcio plasmato di terra e dipinto con inchiostri

bimba, essa era della terra dei Mocobi, di una

versò nei bicchieri di terra, messi in cerchio, dello

desiderio d’intrufolarmi nella terra che mi ha spinto

Ieri abbiamo calato nella terra le ceneri di un

dal perpetuo desiderio della terra incognita, che gli affaticava

anima, quella torba di terra vi metterà nell’anima

di ricongiungervi interamente alla terra? ¶ — Sì. ¶ — I fuochi immani

i piedi artigliavano la terra. Come scoiattoli giganteschi s

giganteschi s’arribisciavano sulla terra due negri. Ramon col

cane guattiva ruzzolando sulla terra delle ghiove mordendole coi

tuoni tremotavano cielo e terra come pietre ruinate. Nelle

apprestava a predominare la terra; le api rientravano ai

le fiancate, rovesciò sulla terra un mare; la foresta

sull’erbe sentì sotto terra il battito di un

della carovana zappavano la terra per pollare acqua, dai

soverchio la rendevano alla terra e ritornavano avidi e

Sud. ¶ — Sotterrati o fuori terra? ¶ — Sotterrati. ¶ — E chi gli

di bambù confitto nella terra molle. Una sagola marinara

trocanteri erano confitte sulla terra come due scuri di

Poggiò i pugni sulla terra, vi fe’ forza alzò

cielo si sparpagli sulla terra in fiore. Le querce

non scassavano più la terra, i raccolti cadevano sulle

non potati ramificavano sulla terra. Con l’ansia medesima

ritornare sola verso la terra dei Macobì, la tribù

eterno sotto la soffice terra del piccolo cimitero sperso

leonine aveva saziato la terra riarsa e l’aveva

in una caldaia di terra d’ombra a chius

di Dio scende sulla terra. ¶ — Voi siete carico di

che ritornava alla sua terra, era attristata dal profondo

e bruco, scese in terra soppesando il cofano contenente

in pena ritornano sulla terra in forme strane: la

erano ossa impastate di terra. ¶ Sullo sterminato aravano tartane

si allontanava seminando per terra i tricciuoli della montura

a pioli stesa per terra. Il Tarmito si vestiva

rompesse le cataratte sulla terra, le predicazioni che davano

animo del Tarmito: la terra lavata dal sangue, purificata

gliel’aggrevivano verso la terra, i pensieri impietrati facevano

una piana sterminata: la terra rorida impigrita dal riposo

rendevano in goccio alla terra. Le ghiove angolose si

mareggiavano le piane, la terra ferace esplodeva sui cigli

di legno verniciato di terra rossa, sottomesso a un

una grande nuova: la terra a chi la coltiva

piazzali delle chiese: la terra di tutti. I frumenti

nutrire. Un uomo della terra e uno del mare

sogno, guardò quello della terra che gli aveva spenti

figli. ¶ L’uomo della terra e i ragazzi fissarono

aratri si ammusavano sulla terra abbandonata aspettando che delle

un piccolo telaio di terra scassata a stento, i

nel cuore della sua terra. Là nei fossati delle

e il contatto della terra, le mani pesavano informicolite

tarlavano e trivellavano la terra. Tutti guardavano il cielo

gli uccelli sfalcaron via terra terra. ¶ Da un camminamento

uccelli sfalcaron via terra terra. ¶ Da un camminamento s

era un silenzio lunare: terra ruggine, schegge, ossa e

pratico della sassaia. ¶ — In terra non saprai mai dove

quelli che guardano la terra. ¶ — Non hanno capito! ¶ — Che

pareva volesse divelgerlo dalla terra, dopo averlo segacchiato con

piantate un palmo nella terra dei campi arati. Il

avvallavano nei crepacci della terra. ¶ I soldati trovarono un

Vedevano i campi, la terra scavata di fresco col

granata. ¶ — Quattro pertiche di terra sarebbero sufficienti per campare

scentano la paniccia della terra grumata. Piove terriccio sugli

soffiano sul pietrame, la terra ingorga uno schianto e

ceppate entro la dura terra. La scassa sganasciata, i

costato s’afflosciavano sulla terra come la pelle schiantata

che lo sacrifica sulla terra – ed ivi cercava i

dal tempo, lineati di terra rosso-sangue, solcati di

affettato dai tagli della terra rossa, con la barba

ossa, erano abboccati dalla terra. ¶ Il ghigno atroce della

insensato. ¶ Alcuni calciavano la terra per scuotere la lordura

giù. E che la terra ti sia leggera come

fossati insanguinati purificato dalla terra, lavato dal sangue. ¶ La

che essi lasciarono sulla terra. ¶ I tre si separarono

abbassa, si incaverna nella terra. ¶ Lo stagno di Doberdò

proiettili giungono dipinti di terra gialla, con la corona

Le piogge impolpano la terra e le fontane bevono

le rondini strisciano la terra. ¶ — E la gallina s

I rovesci pertugiavano la terra. I soldati nascosti sotto

ghiotto le ghiove di terra e la gola gli

per dare aria alla terra. ¶ Lì, dove ha diluviato

acque avevano impolpato la terra. Quando si remuoveva con

buoi, l’esplosione della terra, che dietro la lama

ridotto ossame grumato di terra. Soltanto il nome era

piantato un polso nella terra, il vento e la

col viso incotto di terra, scarno, tutt’ossa luttate

un ribollimento rosso di terra vermiglia: quella che doveva

sole, caldi come la terra. ¶ Se si ritorna, bisognerà

dell’assassino. ¶ XXXIX. ¶ La terra crepata sgravidava nuvole bianche

facevano le corna alla terra. Le muragne uncinate gli

preso l’intonazione della terra, davano mano a delle

col coperchio ribaltato sulla terra. Il porco preso con

zampe, col buzzo sulla terra, la bestia si faceva

stiracchiò forte verso la terra e quello della coda

un palo confitto nella terra. ¶ Dei soldati sdraiati nei

palla, si arribisciò sulla terra, la sconvolse, ne fe

una sedia. Posatolo in terra lo bendarono con una

dolina a fior di terra apparvero le mura cariate

rantirepoli, la ruta: la terra vegetale. Una cenciaia bruciata

rumoreggiare le viscere della terra come per terremoto. Spezzati

su gli uomini. La terra su cui il Tarmito

pietrisco, il pietrame, la terra impalpa, il boddume volastro