Matilde Serao, Addio, amore!, 1890

aperte, con la bruna testa inclinata sopra una spalla

calore diffuso della sua testa che bruciava: e l

lo sciallo, che dalla testa le era scivolato sulle

le forze, abbassò la testa sul petto di lui

pianamente, tenendo sempre la testa bruna appoggiata sul suo

da quella luce; la testa le girava, un ronzìo

mani in grembo, la testa china; non la levò

Allora ella abbassò la testa, pensò, con l'ardentissima

forzava a levar la testa, che gli parlava nel

qui, senza spezzarmi la testa alle muraglie... andiamo via

non gridare, sentendosi la testa in fiamme senza poter

quando bussarono, levò la testa infiammata dai cuscini e

credo - mormorò, voltando la testa in là. ¶ Il cameriere

Anna Acquaviva abbassò la testa, aspettando. Tutto era finito

sapeva. Aveva piegata la testa, chiusi gli occhi: naufragata

sospirando, questa tegola sulla testa: e anelava il giorno

la malata levava la testa, se gli sbarrava in

un lieve atto della testa: al più, con una

forze uno stordimento di testa, per cui non potea

mormorava lui, crollando la testa, sfiduciato. ¶ - Scusatemi, è più

Anna acconsentì, con la testa. ¶ - Invece, voi non avete

ansiosamente, un girar la testa, ogni volta che un

una signora, dietro la testa immobile dalle ciocche brune

superba, aveva levato la testa e la parola, per

nuovo che la sua testa si smarriva, come quando

ella soggiunse, voltando la testa in là, come se

di un balcone; la testa le girava. Pensava che

come io perdo la testa, quando la passione m

disse, piano, voltando la testa in là. ¶ - E mi

ora. Laura levò la testa e col suono di

amato, io chino la testa e più inchino l

pesanti, sentendosi aggravare la testa e opprimere il respiro

messo un colpo nella testa. Non mi sgridate, io

mostrava genuflessa, con la testa china, senza speranze, e

disse Stella, crollando la testa. - Lo vedrete... poi... ¶ - Preferisco

chiese lui alzando la testa. ¶ - Non mi pare: ma

replicato Anna, voltando la testa in là, per celare

d'interesse, mise la testa allo sportello per vedere

questo, ricadde con la testa appoggiata sulla spalliera, con

guardandola. Ella tremò, dalla testa ai piedi, a quella

rialzati sul sommo della testa, in un grosso nodo

mormorò ella voltando la testa in là, per far

tribuna, Cesare levò la testa e salutò, con un

non levò neppure la testa a guardare la tribuna

propria stanza, strappò dalla testa il cappello, lacerandone la

e appoggiava la bruna testa, a cui i nerissimi

sue, di appoggiare la testa sul suo petto, nella

un freddo orribile alla testa, al cuore; rabbrividiva: i

la colpirono. Levò la testa. Era giorno. Una luce

perdeva un po' la testa accanto ad Anna, ma

non hanno perduto la testa. ¶ Certo, ogni volta che

trangosciato, curvando la bruna testa, sotto il diadema scintillante

partiva senza volger la testa, sparendo, andandosi ad immergere

cuoio, appoggiando la bella testa alla spalliera bruna, e

movimento convulso, arrovesciando la testa. Gli occhi di Cesare

ai piedi, levando la testa, tendendogli le mani, adorandolo

saliva dal cuore alla testa, e la faceva vacillare

poco, riluttante, appoggiando la testa alla sua spalla, guardandolo

che avevano adornato la testa e il petto di

notte - disse Anna, a testa bassa. ¶ Sola, di nuovo

che si prese la testa fra le mani per

erano curve e la testa si piegava sul petto

aveva già rialzata la testa, e pensava: solo, il

bruno. Anna perdette la testa. ¶ - Tu sei, dunque, più

un convulso sorriso, nella testa un po' abbassata, lo

vuoi, ho perduto la testa, ti amo, e sono

cappellino si staccò dalla testa, ed ella restò con

inebetito: ne rialzò la testa riversa, vincendo il ribrezzo