parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

concordanze di «ti»

nautoretestoannoconcordanza
1
1620
furial facella; ¶ fors'ancor ti percote e ti flagella
2
1620
ancor ti percote e ti flagella ¶ con le ceraste
3
1620
già sospirar Tesifone. ¶ E ti mirò sdegnosa ¶ quando meco
4
1620
rive a riveder già ti traea ¶ del bel fiume
5
1620
la Morte addolcì, nulla ti valse. ¶ Nulla ti valse
6
1620
nulla ti valse. ¶ Nulla ti valse il canto, ¶ che
7
1620
l'alta sagacità punto ti valse, ¶ sìche in cervo
8
1620
ultimo dono. ¶ Non uccider (ti prego) ¶ i miei cari
9
1620
Tigrino ¶ sovr'ogni altro ti caglia. Ahi quanto afflitto
10
1620
nel suolo ¶ (se vedergli ti cale) ¶ del'esca tua
11
1620
cagion di strage tanta ¶ ti giova, o madre, udir
12
1620
di tua mano ¶ (se ti soviene, o madre,) ¶ testo
13
1620
incrudelire. ¶ La forma non ti tolse, ¶ la morte non
14
1620
tolse, ¶ la morte non ti diede. ¶ Perdesti i lumi
15
1620
perduto ne la fronte, ¶ ti fu poi doppiamente ¶ traslato
16
1620
la doglia. ¶ Ciò sol ti reco a mente, ¶ non
17
1620
Né dal'opra pietosa ti distorni ¶ il falso pelo
18
1620
vogl'io ¶ far che ti prenda ¶ più dolce oblio
19
1620
e 'l padre? ¶ Io ti campai la vita, ¶ tu
20
1620
esponi ala morte. ¶ Io ti donai lo stame, ¶ per
21
1620
disleal, m'abbandoni. ¶ Io ti sottrassi al rischio ¶ del
22
1620
Oh del mar, che ti porta, ¶ più instabile e
23
1620
è caro. ¶ Teseo mio, ti perdono, ¶ torna, deh torna
24
1620
menami teco e poi ¶ ti servirò d'ancella, ¶ se
25
1620
non vorrai di sposa. ¶ Ti tesserò le tele ¶ per
26
1620
piume, ¶ dove con lei ti corchi; ¶ darò l'acqua
27
1620
e dice: ¶ – A che ti lagni, o bella, ¶ di
28
1620
d'Atene? ¶ Dunque ancor ti soviene ¶ di Teseo, quando
29
1620
luce e tale ¶ circondar ti prometto il tuo crin
30
1620
o cibo ¶ troverai, che ti pasca? ¶ E come e
31
1620
è tua consorte, ¶ pervenir ti fu dato ¶ a fin
32
1620
passar duro fato oggi ti sforza, ¶ la memoria di
33
1620
abbiam di difenderti possanza. ¶ Ti tradisce il destino, il
34
1620
oimè, t'invola? ¶ e ti toglie ale stelle? e
35
1620
toglie ale stelle? e ti condanna ¶ ad abitar ne
36
1620
del'usata pace? ¶ Così ti piace? né ti scalda
37
1620
Così ti piace? né ti scalda il petto ¶ paterno
38
1620
o Giove, ¶ a ciò ti move? o che del
39
1620
guardata avermi a che ti vale? ¶ Qual torre, o
40
1620
ognor sepolta ¶ la luce ti sia tolta. Un più
41
1620
torto, ¶ laggiù, dov'io ti porto, avampa e gira
42
1620
ogni cenno ¶ ubbidir qui ti denno anco le Parche
43
1620
Furie istesse, empie sorelle, ¶ ti serviran d'ancelle. A
44
1620
e lega. ¶ Nulla omai ti si nega; il tutto
45
1620
memoria eterna. ¶ – Amor (dicea) ti cedo, ¶ e cedati pur
46
1620
mi chiamo, anzi perdon ti cheggio, ¶ et aita e
47
1620
et aita e pietà ti cheggio insieme. ¶ Lasso me
48
1620
fia ver che non ti pieghi ¶ a' miei preghi
49
1620
in vil tronco or ti vegg'io? ¶ Stelle inique
50
1620
de' miei lumi ¶ irrigarla ti prometto –. ¶ Non disse più
51
1620
al'aria: ¶ – Deh dove ti precipita ¶ o ninfa, o
52
1620
gelida, ¶ d'esser ognor ti glorii ¶ ai preghi inessorabile
53
1620
Dimmi qual serpe libica ¶ ti fu nutrice e balia
54
1620
seme empio di Cerbero ¶ ti generò Tesifone? ¶ O traesti
55
1620
mi togli, ¶ come non ti ricordi, ¶ né pensi che
56
1620
il fai, ¶ vano pensier ti move, ¶ ch'io disonor
57
1620
provar mi facesti ¶ qualvolta ti mirai. ¶ Nol so, so
58
1620
il presente, ¶ in cui ti miro e parlo, ¶ vita
59
1620
affidata ¶ da speme lusinghiera, ¶ ti figurava poi ¶ il più
60
1620
fede, ¶ ma io questo ti nego, ¶ perché raro si
61
1620
dela tua dura absenza. ¶ Ti lascio, io vado, io
62
1620
presto il ritorno. ¶ Par ti s'oscuri il giorno
63
1620
la facesti, ¶ ancor non ti mancasse ¶ in saver qual
64
1620
pagarte ¶ quanto in amor ti deggio, ¶ ben da bramar
65
1620
deh perché quando ¶ uccider ti volesti, ¶ me nel medesmo
66
1620
se la triste novella ¶ ti ferirà l'orecchie ¶ supplichevole
67
1620
di fame ¶ tanta necessità ti tiene oppresso, ¶ non lontano
68
1620
confusi e rotti accenti. ¶ Ti vide forse questa mane
69
1620
atto, ¶ quanto tu più ti sforzi ¶ farmi le tue
70
1620
sì spazioso ¶ teatro universal ti rappresenta, ¶ dove in ogni
71
1620
o spetra? ¶ Invan dunque ti scusi ¶ che 'l mio
72
1620
che novo Anfione esser ti vanti, ¶ tra que' versi
73
1620
voce, il mio canto. ¶ Ti canterò (se vuoi) ¶ canzonette
74
1620
nulla mi dai, nulla ti rendo. ¶ Fileno ¶ Tigre certo
75
1620
vedrai, s'a me ti volgi, a cui sol
76
1620
ond'io son tinto, ¶ ti può mostrar, ch'io
77
1620
oggi dopo il morir ti fa beato? ¶ Laurino ¶ I
78
1620
con ragion gagliarde io ti provassi ¶ che quantunque mi
79
1620
quella ¶ che l'anima ti tolse? ¶ Laurino ¶ Una crudel
80
1620
teco contento: a che ti lagni? ¶ Poiché tu senti
81
1620
del mio voler non ti fai legge? ¶ Io vo
82
1620
ami, e ch'io ti miri? ¶ S'al viver
83
1620
se fallo è questo) ¶ ti chiederei la pena, ¶ s
84
1620
contempla e taci, ¶ non ti curar d'abbracciamenti e
85
1620
e risorto. ¶ Selvaggia ¶ Laurin, ti cedo omai. ¶ Troppo dotto
86
1620
talor de' miei lamenti ¶ ti stanchi a replicar gli
87
1620
e giorno per me ti chiama e prega. ¶ Pascer
88
1620
e del mio duol ti godi, ¶ né vuoi che
89
1620
che 'l desir mio ti fusse aperto, ¶ in mille
90
1620
il mio mal chiaro ti dissi; ¶ dissiti, dimandando alcun
91
1620
ingrato, idol mio caro? ¶ Ti dono il dolce e
92
1620
rete al semplice usignuolo, ¶ ti venni in gabbia a
93
1620
rimaser presi.» ¶ XXX ¶ Poi ti scorgea dov'albergava, unite
94
1620
al novo aprile ¶ anco ti porsi e t'accennai
95
1620
ammiri e, lusinghiera, ¶ gir ti fa tanto di testessa
96
1620
di veleno ¶ quasi infetto ti sembro aspido o drago
97
1620
il favorito mio toro ti prenda. ¶ Pur or di
98
1620
meschin, che per amor ti struggi, ¶ quanto è conforme
99
1620
negai; ¶ e tu, se ti fia in grado, in
100
1620
si lamenta? ¶ Clori nulla ti cura e nulla apprezza
101
1620
un giorno al'aia ¶ ti disse già la vecchiarella
102
1620
crudo artiglio ¶ il cor ti ferirà fera selvaggia». ¶ E
103
1620
serbi contra me, depor ti piaccia, ¶ dono di questa