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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, Il disprezzo, 1954

concordanze di «ti»

nautoretestoannoconcordanza
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però, soltanto i comunisti ti faranno lavorare... gli altri
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faranno lavorare... gli altri ti boicotteranno». Non ebbi il
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in tono casuale: «Non ti offendi mica se dormo
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di sonno... di’, non ti offendi?... penso che sia
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questi anni», insistetti, «non ti eri mai lagnata... credevo
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mai lagnata... credevo che ti fossi abituata». ¶ Ella alzò
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con le finestre chiuse ti senti soffocare... è meglio
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meglio che dormiamo separati». ¶ «Ti assicuro che per me
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salotto». ¶ «E se io ti dicessi che questo mi
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tutti i costi... che ti fa?... Tanti dormono separati
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Ma se dici che ti svegliavi sempre al canto
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rispose con decisione: «Non ti capisco... perché cambiato?... Non
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mi amavi di più... ti rincresceva che ti lasciassi
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più... ti rincresceva che ti lasciassi sola quando uscivo
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uscivo... e poi non ti dava fastidio di dormire
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lasciandola: «Non vuoi che ti baci?». ¶ «Non è questo
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irritato: «Una volta non ti facevo male». ¶ «Hai le
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prospettiva, eh, di incassare ti ha ispirato!». ¶ Pasetti non
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miei polli... affinché non ti afflosci, dirò a Battista
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dirò a Battista che ti tenga in sospeso l
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la rata e io ti prometto che sarò a
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ritocco». ¶ «Ma a che ti servono tutti questi quattrini
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domandò scherzando goffamente: «non ti bastano mai... eppure non
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è tua moglie che ti tormenta affinché tu ti
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ti tormenta affinché tu ti faccia pagare... mi sembra
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dirò a Battista che ti trattenga l’ultima rata
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Ma che hai?... che ti è successo?». ¶ «Non dovevi
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sia la ragione». ¶ «Beh, ti prego di non farlo
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davvero credevi che io ti avessi mentito?», e poi
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tempo: «Ma che cosa ti fa pensare che io
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pensare che io non ti ami più?». ¶ «Tutto», risposi
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tu, invece, che cosa ti fa pensare questo». ¶ «Tutto
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alfine con dolcezza: «Ma ti assicuro, posso giurartelo, non
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lo giuro». ¶ «Ma io ti offrii di dormire con
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fai bene, l’amore...». ¶ «Ti pare?», domandai quasi lusingato
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guardarmi, «ma se non ti amassi, proprio questo fatto
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dissi, «lo fai, non ti sei mai rifiutata a
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mi dici questo?... io ti amo... né più né
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faresti se veramente non ti amassi più?». ¶ Così avevo
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abbracciarmi stretto: «Ma io ti amo... e tutto questo
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che fai?... appena Battista ti telefona, tu gli fissi
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di ragionevole rimprovero: «Io ti amo, ma non farmelo
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questa casa... se non ti va di fare questo
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perché credi che non ti amo più e io
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casa, allora sappi che ti sbagli». ¶ Mi venne quasi
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a credere che non ti saresti mai deciso». Insomma
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messi d’accordo... non ti offre abbastanza?». ¶ «Sì, mi
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E allora... forse non ti piace il soggetto?». ¶ «No
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quasi con impazienza, «non ti piace?». ¶ «Se ti ho
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non ti piace?». ¶ «Se ti ho detto di sì
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tono della voce: «Che ti succede... sei matto?». ¶ «No
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po’ spaventata: «Beh, parla, ti ascolto». ¶ Incominciai con voce
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fredda e incolore: «Ieri, ti ricordi?, io ti dissi
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Ieri, ti ricordi?, io ti dissi che non avevo
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in questa casa che ti piace». ¶ Ella ebbe una
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di farlo». ¶ «Ma chi ti dice che io ti
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ti dice che io ti abbia mentito?». ¶ «Nulla e
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Poi soggiungendo: «e ora ti lascio... vado a cambiarmi
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è vero, io non ti amo più... eccola la
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nulla da spiegare... non ti amo più e questo
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il perché». ¶ «Io non ti amo più, non ho
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mi amavi, no?». ¶ «Sì, ti ho amato... molto... ma
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molto... ma ora non ti amo più». ¶ «Mi hai
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so soltanto che non ti amo più». ¶ «Non ripeterlo
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ora che lo sai, ti sembra di star meglio
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si meravigliò: «Perché?... Se ti ho detto di sì
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d’onore». ¶ «E io ti dico che lo sai
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detta la verità: non ti amo più». ¶ Che effetto
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e la supplicai dolorosamente: «Ti ho già pregato di
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l’idea che tu ti facevi di me e
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quanto la frase: «Non ti amo più»: era infatti
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con voce esasperata: «Io ti disprezzo... ecco quello che
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motivo per cui non ti amo più... Ti disprezzo
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non ti amo più... Ti disprezzo e mi fai
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tocchi... Eccola la verità... ti disprezzo e mi fai
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ella mi gridò: «Io ti disprezzo», fui subito convinto
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sembra quasi incredibile. «Io ti disprezzo», queste tre parole
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confessato il suo amore: «Ti amo tanto». ¶ Ero così
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perché in quel momento ti sembrava di odiarmi e
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a denti stretti. «Ma ti rendi conto che certe
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di’... perché mi disprezzi?». ¶ «Ti ho già detto che
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Dillo, o se no ti faccio male» Fuori di
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senza fiato; «smettila... non ti vergogni?... i camerieri ci
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un momento: «E poi ti meravigli che io ti
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ti meravigli che io ti dica che ti disprezzo
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io ti dica che ti disprezzo... quando ti comporti
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che ti disprezzo... quando ti comporti in questo modo
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tra noi». ¶ «Ma io ti amo». ¶ «Io no». ¶ Mi
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e sta’ tranquilla... non ti toccherò più». ¶ Ella rispose
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voce tremante: «Vieni, su, ti prometto tutto quello che
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questo modo... costretta... che ti ho fatto?... perché mi
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così... non costretta... che ti ho fatto, Emilia, perché
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avrò trovato lavoro, non ti chiederò più niente». ¶ Gridai
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andare a Capri... lì ti lascerò tranquilla, te lo
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con il regista e ti vedrò si e no
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presto cominceranno i bagni... ti riposerai, farai i bagni
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farai i bagni, passeggerai, ti calmerai, ci penserai su
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forse voleva dirti che ti ama... e tu l
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che in ogni evento ti mostrasti sempre ¶ degli uomini
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domandai: «Perché?». ¶ «Io non ti capisco», ella disse irritata
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disse irritata, «proprio non ti capisco... Tu ci tieni
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che il lavoro non ti piace, che il tuo
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così via... Ma non ti rendi conto che quello
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quello, stasera, per cortesia ti ha dato ragione, ma
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vuoi dirle?». ¶ «Perché non ti interesserebbero». ¶ «Sì, ma tu
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Perché pensi questo?». ¶ «Perché ti conosco». Ella tacque un
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resto, vanno sempre così... ti ho visto tante volte
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a dire?». ¶ “Battista che ti baciava”, avrei voluto rispondere
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questa sceneggiatura o meno, ti prometto che se tu
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Perché?». ¶ «Perché se dopo ti penti, potrai sempre dire
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che sono io che ti prego di decidere». ¶ Visibilmente
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agli altri». ¶ «Ma io ti chiedo di decidere». ¶ «Ricòrdati
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io penso che ormai ti sei impegnato e che
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impegnato e che non ti conviene rinunziare... Tu stesso
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più lavorare... penso che ti conviene fare questo lavoro
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Sola?». ¶ «Sì, sola». ¶ «Non ti annoi sola?». ¶ «Io non
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dissi improvvisamente: “Tu non ti uccideresti perché sei stanco
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stanco della vita... tu ti uccideresti per Emilia”. Rimasi
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Rheingold perché in realtà ti è sembrato che, spiegando
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te... la verità, insomma, ti ha dato fastidio e
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è affatto necessario che ti uccida... basta molto meno
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mattina per Roma... Emilia ti ha sconsigliato di rinunziare
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almeno cinque minuti che ti stavo guardando... sai che
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neri sul naso. Soggiunsi: «Ti dispiace se rimango qui
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me, rimani pure, se ti fa piacere... Purché tu
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e ho sognato che ti baciavo». ¶ Ella non disse
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rendermene conto, dissi: «Emilia, ti ho visto ieri sera
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nel salotto, mentre Battista ti baciava». ¶ «Lo sapevo che
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che mi hai visto... ti ho visto anch’io
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le sopracciglia: «E perché ti sei deciso a rifiutare
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volta mi irritai: «Ma ti rendi conto», gridai, «ti
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ti rendi conto», gridai, «ti rendi conto che la
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causa tua, affinché tu ti ricreda su di me
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in simili circostanze... ebbene, ti sbagli... io non sono
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Sarebbe a dire come ti ho detto: che non
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decisione, oltre a tutto, ti dimostrerà che io non
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è per questo che ti consiglio di rimangiartela». ¶ «Come
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di rimangiartela». ¶ «Come, non ti dimostrerà nulla?», mi ero
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la mano con malgarbo: «Ti prego, lascia stare queste
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a toccarmi... io non ti amo e non mi
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così e per quanto ti sforzi non puoi cambiarti
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come un uomo, non ti comporti come un uomo
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mescolata di ironia, «non ti rendi conto che non
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con la speranza che ti avrei dato il consiglio
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per me, perché io ti disprezzo e non vuoi
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e non vuoi che ti disprezzi... ma io ti
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ti disprezzi... ma io ti conosco ormai e magari
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Ora senti: se io ti dico il motivo del
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voce stanca, esasperata: «Non ti prometto nulla... oh, lasciami
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lenta, quasi compitando, «tu ti sei immaginata, basandoti su
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Emilia, posso giurarti che ti sbagli... io non ho
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odii tanto... perché non ti lasci andare, anche per
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perdonerò mai», gridò, «mai ti perdonerò di aver rovinato
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il nostro amore... io ti amavo tanto e non
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mattina... e a Roma ti spiegherò ogni cosa... e
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ogni cosa... e tu ti convincerai, ne sono sicuro
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me... domani mattina». ¶ «Poveretto, ti sbagli, io resto qui
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amante di Battista, non ti meravigliare non sono di
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la gioia di vederti». ¶ «Ti fa piacere vedermi?». ¶ «Tanto
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mi sono spogliata e ti ho aspettato... ti ho
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e ti ho aspettato... ti ho veduto mentre chiedevi
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senza vedermi... allora, mentre ti spogliavi, sono salita nella
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creduto... pensavo che tu ti fossi comportato in un
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e per questo non ti stimavo più... ma adesso
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esitò e poi rispose: «Ti ho sempre amato... ti
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Ti ho sempre amato... ti amerò sempre»; ma con
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Dammi la mano, così ti aiuto a scendere». ¶ Non