Massimo Carlotto, Il mondo non mi deve nulla, 2014

Non urlare! Guarda che ti scanno, sai» sibilò minaccioso

culo, ho pensato. E ti faccio presente che mi

tutto il tempo? Non ti rompi i maroni?». ¶ «Al

è normale che mentre ti svuoto la casa tu

faccia. «No, ma adesso ti faccio vedere io». ¶ Corse

come lo stipendio che ti davano in fabbrica”. ¶ «Il

fino a quando non ti parcheggiamo al camposanto. Mica

che a quarantacinque anni ti buttiamo fuori e lavoro

quello che voglio. Se ti faccio una domanda, tu

Carla, Carlina, quante volte ti ho detto che non

d’occhio una finestra. Ti chiamo appena ho fatto

da piccoli. I grandi ti insegnano a calibrare la

a fare il duro. «Ti ho slegata per farti

è il caso che ti metti a risparmiare un

sei preparata la vita ti prenderà a calci e

la rata? Sì sì, ti giuro che le pagheremo

no. È che non ti vuoi adeguare alla situazione

impasticcati per bene. Magari ti aiuti con un po

è soluzione» tagliò corto. «Ti toccherà entrare nel club

li lasci fare quelli ti fanno pagare anche l

orecchio dello sconosciuto. «Uccidimi, ti prego. Me lo merito

dall’abbraccio della donna. ¶ «Ti prego, non farlo. Ascoltami

continuarono ad amarsi. ¶ «Uccidimi, ti prego» sussurrò lei. «Liberami

Rubo, Carlina, rubo… Non ti devo parlare così? Ma

telefonata vorrà sapere dove ti trovi e se non

le stai mentendo e ti metterà alle strette, umiliandoti

sul bordo del divano. «Ti sei decisa a darmi

nuova… Com’è che ti chiami? Il mio nome

la propria freddezza. ¶ «Non ti pare che siamo abbastanza

anche tu sei bella. Ti sei conservata bene, sei

me, e la vita ti sembrerà meno dura. E

divano, è questo che ti fa venire brutti pensieri

Troverai subito uomini che ti faranno la corte». ¶ Lise

Me li prendo e ti lascio lì, viva e

un quattrino». ¶ «E io ti denuncio. E ti mando

io ti denuncio. E ti mando in galera, Adelmo

hai violentata. Alla fine ti ritroverai a scontare un

Da togliere il fiato. ¶ «Ti devi perdonare. È arrivato

magica: “Io mi perdono”. Ti peserei sulla coscienza solo

tutte le volte che ti ha trattata male o

trattata male o non ti ha capita. Ferdimambo è

la stessa donna? Non ti andrebbe di trombare un

sì, è ovvio, se ti pizzica ti manda in

ovvio, se ti pizzica ti manda in galera e

quella faccia imbambolata che ti porti dietro. Sembra che

fronte, una sciarpa che ti nascondeva parte del volto

per le partite che ti organizzo». ¶ «E dove me

Tutti i discorsi che ti ho fatto l’altro

a niente? Perché non ti perdoni?». ¶ «Posso anche farlo

fuori dai giochi». ¶ «Non ti capisco mica, sai?». ¶ Lei

amore» aveva supplicato. ¶ «No». ¶ «Ti prego». ¶ «No». ¶ «Ti prometto

No». ¶ «Ti prego». ¶ «No». ¶ «Ti prometto che torno a

miei desideri. E poi ti conosco, quando stai così

di Speedy Gonzales e ti diverti solo tu. Se

tu. Se proprio insisti ti posso mostrare un attimo

attimo le tette così ti chiudi in bagno e

cingalese a un semaforo. ¶ «Ti chiedo la cortesia di

con me perché non ti ammazzo, vero?». ¶ «Mi sembra

vero?». ¶ «Mi sembra evidente. Ti presenti pure con i

l’amore». ¶ «E chi ti dice che la penultima

inutile che ci speri». ¶ «Ti ringrazio di avermi preso

tuo mi fa paura». ¶ «Ti prego, brinda con me

Zitto! Zitto!». ¶ «Ma te ti alzi sempre così?» si

Sei così gretto che ti sembra la cosa più

prodezze. Di quello che ti succede di bello nella

confini e la parola ti aiuta a conservare qualche

quella realtà non esiste! Ti hanno allevato, cresciuto nell

per le spalle. «Guardami! Ti sembro quella di ieri

era in agguato. ¶ «Non ti rendi nemmeno conto del

forze che la morte ti strappi all’orrore del

volta che apriva bocca ti prendeva a scudisciate, ma