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Giordano Bruno, Il candelaio, 1582

concordanze di «ti»

nautoretestoannoconcordanza
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chi, o gran destino, ti piace ch’io intitoli
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sconforta e riconforta, quando ti porta o buona nova
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emulator demostenico, un che ti suscita Tullio dal più
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povero gentil omo. Io ti dico, in nome della
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e gli dirrai come ti ho detto: intendi tu
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sono de’ giorni che ti ho visto andar pensoso
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su la testa. — Adesso ti sento proferir queste dolce
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mi fuggi? ¶ Bonifacio Fuggir ti possano tanto, che non
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acumine del mio Marte, ti ho fatti nelle candide
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barbaras, nationes idioma latino ti sciscita; tu, etiam dum
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non fusse ch’io ti porto tanto amore, ¶ Quanto
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guardato, a che sito ti stava ella? a destra
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antri: il quale enigma ti ho detto che cosa
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tanto lui quanto altro ti arebbe nientemanco soccorso; e
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lingua, ché la minestra ti saprà di fumo. ¶ Atto
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quale il cibo tu ti pensi acquirere, ¶ Gola quadruplicata
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anteposto absorpta, brodulario, ¶ Che ti prepara il sozzo coquinario
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dente ferreo, ¶ L’anima ti fu data sol per
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Muse coltivato. E che ti par di questo bel
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Piglia la caccia mentre ti siegue, e non aspettar
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non aspettar che ella ti fugga. Mal potrà prendere
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Leonardo, ch’io non ti piantasse un bacio a
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diavolo in testa: chi ti parla di questo? è
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vuoi far rinegare! non ti puoi imaginare più di
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correre. ¶ Lucia Or, adesso ti ho. ¶ Barra Hai il
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mal’an che Dio ti dia! — perdonami, si t
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mala parte quel che ti dico. ¶ Lucia Ah ah
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ch’io mora, perché ti amo? che farai, dunque
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a quell’effetto che ti pensi: e s’il
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avesse un pugnale, adesso ti ucciderei, che non vi
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farò”; ed ella: “Ecco, ti spontoneggio un’altra volta
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più di te? Ecco, ti spontoneggio un’altra volta
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pulcherrima signora Vittoria;...” — Che ti ho detto io? non
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unde egressa est oratio, ti stupirrai, uhi! ¶ Pollula Volete
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S’io avesse cenato, ti risponderei. ¶ Manfurio Il vino
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aceto, io dissi: “Non ti vergogni, uomo da poco
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gioco da putti, non ti vergogni?” “Or su, dunque
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co le voci. Poi, ti giuro, per la tremenda
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che facilmente la rabbia ti predomina, dai dentro a
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che la tua, che ti sii mozza, lingua da
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tua anima per cqua. Ti giuro che, adesso veggendola
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Bonifacio mio, chi me ti toglie? Ahi, mia cruda
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poverina? ¶ Bonifacio Uh uh, ti credo, ti credo, Lucia
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Uh uh, ti credo, ti credo, Lucia mia, non
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mi liquefaccio tanto, che ti sorbirrei tutto in sin
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del mio core, comportami, ti priego, questo eccesso! il
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pover omo, altrimente tutti ti stimaranno pazzo: sarrai la
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tacere, crida tanto che ti schiattino i pulmoni. Che
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mi son maravigliato, e ti ho mandato a dire
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diece anni che non ti ho parlato? Avete mandato
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mia bottega, ed io ti ho mandato quel che
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puoi, ch’io non ti stimo un danaio. Va
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pugni! ¶ Consalvo Lascia, che ti voglio aggiutar io a
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iscusazioni, scelerato, che io ti conosco, e le conosco
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mi scapparrai. ¶ Bonifacio Lasciami, ti priego, si non vogliamo
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Misser Giov. Bernardo mio, ti priego per l’onor
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hai mentito, scelerato; e ti provarrò, per questo vestimento
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sciolgano. ¶ Bartolomeo Oh, che ti venga il cancaro, castronaccio
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vuoi giocare a mordere, ti strepparrò il naso di
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svergognato. I travi non ti danno fastidio, ma sì
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avesse le mani libere, ti farrei cridare aggiuto di
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un’altra volta. Non ti voi alzare? ¶ Bartolomeo Io
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voi alzare? ¶ Bartolomeo Io ti ho detto che voglio
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malora, porco presuntuoso! Chi ti ha data licenzia di
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di parlarti cossì, come ti parlo in secreto, che
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miei famigli? Però io ti ho data questa baldanza
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data questa baldanza e ti ho sentito parlare, per
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detto: “in sudore vultui ti”, e non “in sudore
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e mi pare che ti burli di me e
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concludi presto, ch’io ti supportarò un altro poco
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un altro poco. ¶ Bonifacio Ti priego, parla a mio
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Marito traditore, si me ti accostarrai, t’ucciderrò; certissimo
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accostarrai, t’ucciderrò; certissimo, ti stracciarrò co i denti
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simili. Per tanto, Iddio ti perdoni in cielo, ed
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in cielo, ed io ti perdono in terra. Una
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che sii candelaio, non ti curar che dii tre
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ad un faggiuolo, non ti fa nulla che non
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non piace troppo, non ti curar che sii troppo
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Magister, a che cosa ti vuoi resolvere: si volete
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di que’ scudi che ti son rimasti dentro la
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come dici, il mariolo ti tolse sol quelli ch
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Sanguino Intendi quel che ti dico. Si non voi
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ogni modo tu non ti partirrai da noi, senza
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Stendi ben la mano, ti dico; tienla dritta cossì
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m’appella? ¶ Ascanio Non ti curar di questo, che
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dove sei, mira ove ti trovi. ¶ Manfurio Quo melius