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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carmine Abate, Gli anni veloci, 2008

concordanze di «ti»

nautoretestoannoconcordanza
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sempre giornate di sole. «Ti raccomando…» diceva la madre
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mattina vieni con me. Ti voglio presentare a un
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Appena riaprono le scuole ti voglio ogni mattina al
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È una scuola che ti dà un pezzo di
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giallo e rosso, e ti fa venire la voglia
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una ragazza che non ti lasciava indifferente e che
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sue forze: «Ora non ti lascio più andare via
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i sogni miei, come ti vorrei, come ti vorrei
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come ti vorrei, come ti vorrei…”. Assieme a Rino
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infarto mi fa secca. Ti stanno cadendo i capelli
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e dirle: “Guarda, Anna, ti è tornata indietro questa
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è sbagliato. Se vuoi ti aiuto a cercare quello
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di Manuela: «No, no, ti prego… basta… no, soffro
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Caro Lucio ¶ Caro Lucio, ¶ ti ricordi ancora di me
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con il grande Mogol ti ha sbarrato la strada
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il vostro passaggio. Quando ti ho visto da lontano
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sono fatta coraggio e ti sono venuta incontro, frenando
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paura che mi sgridassi, ti ho anticipato: «Guarda che
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sei sceso da cavallo. Ti ho regalato un foulard
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squagliare dal tuo calore. Ti ho confidato che sei
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con le mie sorelle ti ascolto per ore al
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ancora considerate cambiali che ti dissanguano: bisogna preparare loro
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tuoi capelli. ¶ Caro Lucio, ti sto raccontando tutte queste
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mentre nella realtà tutti ti interrogano come a scuola
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e chissà quante ammiratrici ti scrivono. Insomma, vorrei solo
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basso e avvolgente, e ti fa strizzare gli occhi
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della signora Pina, vero? Ti ho riconosciuto anche se
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un tono di rimprovero, ti aspettavo prima, molto prima
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prima. Lei, secondo me, ti aspettava. Ti ha aspettato
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secondo me, ti aspettava. Ti ha aspettato pure troppo
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una disgrazia che non ti dico, una surrescàta nel
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d’estate che non ti aspettavi mai e poi
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passa a trovarmi che ti faccio fare la televisione
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una scenata che non ti dico: mi sbatte la
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dico ché sei davanti: ti avevo visto una treìna
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e tutto quello che ti serve ce li ha
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sora e, se può, ti aiuta di sicuramente.» ¶ Infine
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famiglia tua e non ti scordare a Mario che
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lavoro manuale e poi ti sei pure appesantito» s
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porgendogli un LP: «Fraticè, ti ho portato un po
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di altri tempi e ti fai una cultura musicale
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vita, come noi. Io ti parlo del dovere che
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la parlantina avvocatesca non ti manca, sei un cacasintènzi
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per cambiare discorso: quando ti lauri? La vedi una
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data all’orizzonte o ti devono venire i capelli
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non avevi detto che ti mancavano tre esami?» ¶ «Chi
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avevo capito che Anna ti piaceva». ¶ Un po’ prima
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di stringere i denti: «Ti farò male, purtroppo non
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non fosse svenuto: «Poi ti metti un cappellino e
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a scudo e non ti spettinavi manco un filo
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la fasciatura, disse: «Appena ti leviamo i punti vedrai
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da malato grave, «mo’ ti faccio un brodo di
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iride. ¶ «Ho saputo cosa ti è successo: me l
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ne ho a bizzeffe.» ¶ «Ti ringrazio molto» rispose lui
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gli chiese Nicola. ¶ «Be’, ti fa un poco sgherroso
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e i suoi scazzeggi ti seppellisce vivo, ti affuca
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scazzeggi ti seppellisce vivo, ti affuca nella tua stessa
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te, più sgherroso. Perciò ti dico: non pensare più
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alla tua ferita, non ti incazzare per questo, non
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sotto i tacchi e ti senti ciòtu come sei
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sotto gli undici secondi ti chiameranno a correre con
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dal dolore. ¶ E lei: «Ti stai annoiando a stare
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peccato segreto. ¶ «La coppola ti dona, però ti preferisco
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coppola ti dona, però ti preferisco con i capelli
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una decina di giorni ti faccio provare i 100 metri
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un infortunio» ammetteva. «Perciò ti raccomando la cautela, abbiamo
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bell’uomo, non preoccuparti, ti piacerà più di prima
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dargli il mio recapito. Ti prego. No. Assolutamente. Non
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una storia che non ti riguarda e non deve
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Anna, la ragazza che ti ha scritto tempo fa
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con la speranza che ti piaccia e venga da
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una pietra di parole. Ti dico la verità: non
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la tua voce che ti esce dall’anima. Ti
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ti esce dall’anima. Ti confesso che anch’io
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Secondo me la botta ti ha fatto bene, hai
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compiacerlo gli disse: «Se ti serve la stanza, non
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trovi interessante. In più ti mando una mia foto
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chi sono. Mi riconosci? Ti piaccio almeno un po
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studiavi in seminario non ti hanno fatto cantare nel
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e sincero: «Certo che ti vogliamo, Rino. Sarebbe un
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passa dal preside che ti fa una bella cazziata
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stronza! E io che ti adoravo per il tuo
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il primo forestiero che ti capita. ¶ No, Nicola non
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e il troppo guasta, ti toglie il pitìtto o
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toglie il pitìtto o ti fa vomicàre. ¶ Tutto vero
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a sapere di Anna? ¶ «Ti stai sbagliando. In questo
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con i tuoi risparmi. Ti interessava solo quella, il
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un giorno tuo padre ti aveva spaccato la chitarra
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album (ma non che ti scrivo, sta’ tranquillo, questo
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bigliettino di quattro parole: Ti leggo, ciao, Lucio. Scusa
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se mi dicessi che ti piacciono i miei testi
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l’ampiezza dei passi ti è servito? Ora ci
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irritante. Stizzito io ché ti piace Rino Gaetano? Tu
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con gli occhi bendati, ti può leggere dentro. E
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a salutarti…» ¶ «Va bene, ti aspetto.» ¶ Manuela si fa
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compagne di scuola. Non ti hanno detto nulla?». ¶ «No
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accenno ai suoi capelli: «Ti ricordiamo sempre con i
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orgogliosa. Aspettava che tu ti dichiarassi. Tutti avevamo capito
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Tutti avevamo capito che ti piaceva, pure lei. Ma
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eri timido e non ti decidevi. Confesso che ho
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E i professori? Tradizionali: ti facevano sgobbare per la
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filosofia in dialetto e ti faceva capire i filosofi
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piacere. Sono io che ti devo ringraziare per la
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miei testi nel cassetto. Ti avevo chiesto almeno un
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invadente e presuntuosa. Non ti scoccerò più. Aspetterò di
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dell’acido solforico che ti bruciava alla gola, dei
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turni che se non ti veniva il cambio facevi
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pronta in questo zaino: ti farò assaggiare le specialità
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alla bottiglia, se non ti dispiace, il vino è
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averti portato qui.» Io ti ringrazio già, cara Anna
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non ho più dubbi: ti amo, Anna, anche se
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disgusto. «Guarda che non ti sto offrendo droga velenosa
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duri di voglia. ¶ «No, ti prego» disse lei, «questo
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disse lei, «questo no, ti prego» e intanto lo
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avrebbe voluto gridare “sì, ti prego”. ¶ La spogliò tremando
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Anna ripeteva «no, no, ti prego» e non si
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sempre più deboli «no, ti prego» di lei. Del
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Spero per te che ti lauri entro un anno
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cardo dal fiore sgargiante. Ti può pungere a sangue
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bianca, dal profumo che ti inebriava non appena la
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appena la sfioravi e ti restava addosso per sempre
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trascorso l’estate? Io ti immagino spesso con la
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estate è trascorsa felice. Ti ho ascoltato dalla mattina
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Ma perché tu non ti vuoi azzurra e lucente
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vuoi spaziare con me…”. Ti ho poi ritrovato nei
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la mia mano, tanto ti sentivo vicino, come se
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ascoltava la tua canzone. Ti voglio ringraziare, caro Lucio
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cantare più in pubblico? ¶ Ti meriti un bacio affettuoso
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dubbi dopo quello che ti ho visto fare a
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il sorriso: “Cara Anna, ti leggo sempre con piacere
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La forza fisica non ti manca. Sei più alto
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sale che a pensarci ti vien voglia di baciare
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il presuntuoso, ché poi ti penti», e ridendo scappava
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con un ritmo che ti entrava subito nella testa
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ritornello ottimistico che non ti mollava più: “Ma il
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si arrabbiò: «Ma come ti permetti di parlare così
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sei un ingenuo, non ti immaginavo così ciòto.» ¶ «E
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una stronza. E domani ti rimangerai tutta la cattiveria
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quindici anni e mezzo ti lauri, se Dio vuole
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bene. Facciamolo, questo patto: ti lascio tutti gli anni
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al padre: «Accetto e ti ringrazio per la fiducia
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non mi merito. Ma ti giuro che avrai un
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energie, e inoltre non ti bloccherai agli esami.» Nicola
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Di’ la verità, Capocolò: ti sei jettàto da solo
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da solo e dopo ti sei pentùto». ¶ «No, questo
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più ci credo. Perciò ti prego, figlio, cerca Capocolò
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a Crotone? Perché non ti sei mai sposato? Che
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blocchi di partenza, non ti capisco, Anna, lo sai
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impigliava i capelli. ¶ «Non ti avevo mai visto correre
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deluso: «Allora perché non ti sei fatta vedere prima
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prima?». ¶ «Per paura che ti deconcentrassi.» In quel momento
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visto correre e vincere. Ti ho portato fortuna. Accontentiamoci
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di questo breve saluto, ti prego. Ci vediamo a
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un passo in avanti, ti rinculava in un mondo
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scuole. Lei gli rispose: «Ti ho aspettato», e lo
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tra le sue braccia. ¶ «Ti ho aspettato» disse di
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amore. Non aspettarti che ti caschi ai piedi. È
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sempre il fuoco che ti sta bruciando l’anima
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mare, la famiglia che ti dà una mano. Ma
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un passo: «Ma che ti prende? Fermiamoci, è un
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alba. Quanto Firenze (quasi). Ti amo. Non dimenticherò mai
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avevo capito chi sei, ti conosco di fama, la
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come se volesse contarglieli. ¶ «Ti ha detto pure che
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Infatti ruggisce al cellulare: «Ti avevo detto che prima
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casa, non farlo entrare, ti avevo detto. Ora trova
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a incantesimare e quando ti vedevo a Firenze o
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tua presenza, sentivo che ti amavo come il primo
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nemmeno mi ascolti quando ti parlo della mia vita
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dài, solo una boccata. Ti sentirai più leggero…» ¶ «Io
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e rideva senza motivo. ¶ «Ti stai ammazzando di sacrifici
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te e di Mennea. Ti riempi la bocca di
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darmi lezioni di vita, ti prego. Io so cosa
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in cui sei nato ti resta dentro finché campi
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un ritardo mestruale, succede, ti sarà successo altre volte
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con apprensione le chiedeva: «Ti sono arrivate?». E si
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gli ultimi esami che ti mancano alla laurea.» ¶ «È
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entra. Nicola, sii sincero, ti prego: se sono incinta
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si erano mai detti “Ti amo, ti voglio bene
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mai detti “Ti amo, ti voglio bene”, eppure si
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poteva accettarla. ¶ «Non partire, ti prego» le ripeteva come
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ideale per gli addii. Ti è andata di lusso
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Se riesci a ripeterti, ti sei già guadagnato la
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è figlio unico, e ti amo Mario oh oh
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dopo tanti sacrifici e ti accorgi che non è
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successo è un brivido, ti può bloccare la voglia
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era abbracciò pure Nicola: «Ti voglio bene, fraticè, non
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Anna mi piace e ti auguro di rimetterti assieme
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lui. ¶ «Sì, per convenienza. Ti conosco. Mi hai cercata
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Lucio Battisti, vedo che ti sei consolato presto» disse
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sono sbagliati…». ¶ «Sta’ calmo. Ti richiamo fra cinque minuti
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insieme per dirti che ti vogliamo bene, che siamo
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contenti di te, che ti portiamo nel nostro cuore
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in quel momento, Anna, ti vidi in mezzo alla
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molto distante dalla bara. Ti asciugavi gli occhi di
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in giacca e cravatta, ti sorreggeva premuroso. ¶ Nicola tornò
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dimagrito, irriconoscibile. ¶ «Se non ti rimetti in forze vincerai
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L’aria di casa ti farà bene, non ho
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Parra e mangia che ti passa!». Mangiava, sì, ma
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né altrove, e io ti aspettavo invano, sul punto
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l’immancabile e nostalgico “ti ricordi quella volta?”, lei
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alunni: «Dimmi, quale parrucchiere ti ha scolpito questa bella
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Anna, vorrebbe dirle, non ti ho mai chiesto perdono
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me, ai miei record. Ti dico solo che se
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testa di adesso, non ti deluderei». ¶ «Per favore…» dice
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lasciarti trascinare alla Montecatini. Ti prego, mamma, non prendere
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Scusami. Per un momento ti avevo scambiata di nuovo