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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Viani, Ritorno alla patria, 1930

concordanze di «tra»

nautoretestoannoconcordanza
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profonda valle della Cisa tra una nuvola di bambagia
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assiepati sull’apertura, molti tra loro non s’erano
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una croce; lo ritroverei tra cent’anni. ¶ — Antonio silurato
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lo guardarono e parlarono tra loro serii. ¶ — Ma in
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vele gialle si aprivano tra i cordami e gli
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ombra. Gli uccelli ciuciurlavano tra i merli fioriti di
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il cobalto del mare tra le bifore, contrastava con
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l’aguglie sguisciavano argento. Tra Capraia e Montecristo aravano
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Si gratta il gobbo. ¶ — Tra poco diluvia — urlavano le
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riconoscevano dagli scarponi nocchiuti. Tra di loro si dicevano
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tragittavano tarantole e talpe, tra erba scianguinella e sempreverdi
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di caldaione d’Altopascio tra code orecchi e cotenne
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asciuttandosi il sudore diceva tra sè: — È l’unico
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ingrato. ¶ — Smettetela, svituperarvi così tra padre e figlio — disse
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di quando li tenevano tra la cenere come i
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braccio, rufolò sull’inginocchiatoio, tra medaglie e rosari, pescò
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Si gratta il gobbo, tra poco è ventibuia! ¶ La
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gli occhi, si fissavano tra loro e concludevano: — È
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rattenuta sobbolliva il riso tra il gelo della saliva
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squarciato dalla mitraglia regia tra le nude pietraie dell
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invasati e i credenti. ¶ Tra Capraia e Montelupo, tra
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Tra Capraia e Montelupo, tra quei due colli cretacei
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e d’ardimento, e tra i ghiacciai passò come
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mandra di scarabei razzolanti tra la lordura della terra
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da piedi, il corteo tra due casamenti altissimi dalle
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lanciarono, la cassa mareggiò tra varate di scoscendimenti umani
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mostrava il viso emunto tra un impalpo di capelli
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pura nudità dell’istinto tra il contrasto dei venti
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dell’universo. Io irrompo tra la tenebrosa oscurità di
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oltre le braccia antelucane, tra l’ardente fiamma del
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dei ponti trasudanti gelo, tra immondizie e lordure: le
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i drammi della maternità tra assiti sconnessi, nelle mangiatoie
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s’annodò il capo tra le mani e dopo
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con il fatto e tra loro si chiamavano i
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il paese era sparito tra i salicastri e il
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tripudio di primo mattino tra l’acre profumo della
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profumo della terra sconvolta, tra esiti e frulli impetuosi
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bestie, col viso infoltato tra erbe roride, diacciato dall
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un picco arduo ripido tra fiancate di monti. Il
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ne scorgeva il dilungare tra le chiostre per le
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s’annientavano come talpe tra scheggioni fenduti. Pendevano a
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DELLA RICCHEZZA ¶ CARLO CAFIERO ¶ TRA QUESTA LIBERA PLEBE OPEROSA
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il mare, deve camminare tra cielo e mare, mare
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sonnolento, con la medaglietta tra le dita, sembrò il
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dice: Pace! ¶ Il Camposanto, tra frulli e zirli, nel
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croci, dove nelle profondità, tra ripe ardue e grotte
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accampava al di là, tra un tumultuare di cave
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che aveva il boccone tra i denti, lo ingozzò
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una gregge che avvalli tra la tormenta, si levavano
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poltigliato nei solchi e tra le strade sassose su
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cercava carta e stracci tra gli angiporti; stava lì
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muro di faccia dove, tra fiaschi e bottiglie, c
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il ponte d’imbarco tra pianti dirotti. Intorno al
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lutto esagitato strepeva costretto tra le fiancate dei palazzi
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Sardegna. ¶ E là sbattuti tra le rie grotte, ¶ dove
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scure. Di lassù, Genova, tra le spolverate della fuliggine
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una figlia facendosi largo tra il pigia-pigia della
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mezzo fondo della sala. Tra coteste etere v’era
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convitato che la rapiva tra gli urli del parentato
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di un gatto appiattato tra l’ombra e la
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di sopra in altana tra i gatti perchè sono
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gran piano del cielo, tra il fiorire degli astri
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nelle spelonche verdi occultandolo tra le fenditure delle rupi
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di un promontorio accampato tra due mari, sotto cui
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linea dell’orizzonte. ¶ IX. ¶ Tra la veglia e il
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d’acciaio senza riflessi. Tra l’abbaglio dei lumi
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sul pietrame, colossali Z tra inchiavardature e spranghe sostenevano
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invelatura gialla e rossa tra le nostre vele di
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nel centro della città tra lo strepito dei veicoli
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il monotipo pareva passato tra due rulli. L’incerato
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al mozzo e disse: ¶ — Tra poco son da te
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pena è un contratto tra il reo e la
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carne viva, negli scorci tra le fosse del petto
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insieme tanti libri, parlando tra loro un linguaggio incomprensibile
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travagliata: una notte sospesa tra le ultime ore della
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sulla mola d’asfalto tra un favillìo crepitante. Tutto
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tavelloni mettevano un colonnato tra ardori di candelabri coi
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sull’abbarbicamento delle liane, tra un palmizio e l
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nel centro dell’America, tra le boscaglie intricate e
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è velenoso e vive tra sprocchi velenosi. Nel paese
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specchiati! ¶ — Tu sarai così tra vent’anni, Isaia, io
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Fu Isaia che lavorò tra i primi nella grande
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d’Isaia era là tra le mandre brade coperta
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divinità crucciata era assisa tra due uccelli imbalsamati rossi
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d’argento, che sorgeva tra stelle ricamate. Nell’altro
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ignoto. — Isaia lesse: — Solo, tra le stirpi incognite dall
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dall’anima ancora costretta tra l’inviluppo terrestre godeva
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fissi. Le mani strette, tra le tenaglie delle ginocchia
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la rapidità degli scoiattoli, tra i gineprai. Mentre gli
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vellutati, infrescavano la sera. Tra le foglie verdissime delle
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affilava i denti incisivi. Tra costoro v’erano sicuramente
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per aprirsi un varco tra la vegetazione intrecciata, verso
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Mazzini. In quel santuario, tra corone appassite e nastri
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conturbava, diminuendosi in sospiri. Tra quelli che rimpatriavano v
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capo dal libro e tra le lettere che, come
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nostro ritrovo sarà laggiù, tra le nuove bolgie. ¶ XXVII
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ossa di Nicodemo già tra i marami lutulenti e
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nelle commettiture delle pietre tra l’erbe, spolveravano nero
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la morte improvvisa. ¶ — Dove? ¶ — Tra le mucchia del carbone
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La paura si rufolò tra l’ossa del seno
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il fogliame dei gelsi tra i palei alti. Gli
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pietraio sbollentato. Nella piana, tra i gelsi fioriti grimi
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compiti sett’a’ ¶ e tra la-i-ra la
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violino che voglio balla’. ¶ Tra-la-i-ra la
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cenci strinati, calcinati, inceneriti, tra cumuli di pietre focaie
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Il Tarmito camminò timoroso tra le reliquie dove s
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del riposo ci condurranno tra i falaschi dell’Adria
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spengeva l’andatura pesante, tra il dinervante odore delle
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petto. Il sacrificio arde tra l’Alpe e il
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Giù nel Vallone, tufato tra la pietraia bollente e
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dei cadaveri austriaci schiacciati tra gli spinai l’ortiche
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al bivio di Pallichisce tra muraglie volanti di grandi
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la pelle della biscia tra il cuoio della risolatura
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come in meditazione. Abbozzate tra la fanga, l’orme
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canapa. In un pomeriggio, tra rovesci di pioggia e
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rovente. ¶ Il vento urlava tra le quote, sibilava le
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Il capo era ravvolto tra i baruffi dei capelli
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dei capelli, lo ponevano tra le coscie della compagna
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pezzo, sulle capriate avanzava tra i singulti delle trattrici
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la pipa rovesciata, stretta tra i denti, pescava col
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gola reciso. ¶ Nel tinaio, tra le vecchie botti sfasciate
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barile entro le botti, tra i pigi uguali alla
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un coscio e uno tra le corna di una
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teneva un polso polpacciuto tra le dita, contando le
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stelo, spolverato di giallo. ¶ Tra tanti giovani v’era
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metallo. ¶ Le ore tonfavano tra i radi colpi dei
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dimembrati, coi crani schiacciati tra i pietroni. ¶ Sull’orizzonte
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sentì il capo macinato tra le pietre, s’alzò