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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Fabio Bussotti, L'invidia di Velasquez, 2008

concordanze di «tre»

nautoretestoannoconcordanza
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riconosceva sì e no tre, le graziose cameriere con
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e invece c’erano tre piani di scale da
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in Magritte. ¶ Gli bastarono tre righe per comprendere che
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lavorava per Natoli da tre anni. Piangeva a dirotto
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Ribonskij aveva già consumato tre pacchetti di kleenex, aveva
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commissario. ¶ «Ci siamo conosciuti tre… no, quattro anni fa
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sede dell’università Roma Tre. ¶ Bertone aveva programmato tutto
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mai stato a Roma Tre. L’edificio esisteva da
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in basso. Sfilò altri tre libri. Diede l’ultima
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ricurva. Tagliò alla base tre girasoli e ritornò verso
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venti minuti per fare tre chilometri. E non era
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all’ingresso di Roma Tre. A Lazzaroni sembrò che
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piangeva sempre. Dopo Roma Tre, tornarono verso il centro
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boccata venefica. ¶ Trascorsero altri tre quarti d’ora di
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sinistra, pure, tutto calmo. Tre persone davanti all’edicola
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pochi secondi. Nessuno dei tre parlava, ma Tabasco continuava
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fiato. Respirò due o tre boccate di quel gas
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lavorato a Roma per tre anni, all’Accademia di
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Estetica all’Università Roma Tre, ha trascorso un mese
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mogano e ne prese tre mattoni in carta patinata
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lo sguardo su i tre pesanti volumi che teneva
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di famiglia più altre tre), per le gare di
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dovresti sapere…». ¶ Naturalmente, da tre quarti d’ora erano
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gradi. ¶ Si era perso tre volte nel labirinto del
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professore, bere due o tre litri d’acqua, comperare
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Ordini si è riunito tre giorni fa. Avevate tutti
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capolavori italiani e fiamminghi… tre opere di Caravaggio, due
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a muro. Erano le tre del pomeriggio. ¶ Respirò a
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e che parlava correntemente tre lingue straniere, tra cui
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Mafalda. Digitò i primi tre numeri e poi si
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Mafalda Moraes. Uno, due, tre squilli. Dopo il quarto
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di inspirare due o tre lunghe boccate d’aria
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quadro del Mazo sono tre. Eppure, la suggestione era
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centro della sala numero tre, il commissario scattò come
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romanica. Era articolata in tre navate con due file
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di legno che ospitava tre suonatori di chitarra appollaiati
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il display del cellulare. Tre tacche. Schiacciò il pulsante
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il pulsante. ¶ Uno, due, tre squilli. Il commissario sapeva
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buio del salone. Passarono tre ragazzi. Forse, vedendolo lì
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Indicò l’anfora numero tre e il ragazzo lo
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bracci laterali erano a tre punte, il vertice arrotondato
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si mise in bocca tre pastiglie e le ingoiò
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Ma dopo due o tre chilometri, la periferia lasciava
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e si trovò davanti tre poliziotti, due uomini e
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controllo di routine. I tre erano lì per lui
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una parete. Uno dei tre, il più giovane e
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dal fatto che da tre settimane stavano cercando senza
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più di due o tre ore per notte. ¶ Pizzo
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restò svenuto. Uno, due, tre minuti, un quarto d
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sentito. ¶ Prese due o tre respiri lunghi nella ferma
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aveva già visto alle tre del pomeriggio, in una
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fatto presto in gola. ¶ «Tre secoli e mezzo dopo
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eccitato anzi commosso. Dopo tre settimane di merda, passate
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attraversato un piazzale. Scesero tre gradini e l’impiantito
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rumore lo fece voltare. Tre porte si aprirono contemporaneamente
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assistette all’ingresso di tre processioni di uomini in
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Chi poteva dirlo? Le tre lente e fruscianti processioni
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conoscenza. Furono due o tre minuti di buio assoluto
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canyon. Rimbalzò due o tre volte prima di schiantarsi
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era spezzata, ma in tre punti. Emorragia interna con
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con intervento chirurgico durato tre ore e un quarto
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guardare in faccia i tre cospiratori che faticavano assai